E' morto Keith Emerson.
Sono cresciuto con la sua musica, sulle sue note, tra cenni delicati di piano e devastazioni di moog.
Il carattere eclettico lo devo sicuramente anche a quel tipo di musica che ho sempre ascoltato.
Fuori da ogni schema. Capace di reinventarsi ad ogni sfioramento di tasti.
Progressive su tutti. Ed Emerson, Lake & Palmer paladini su tutti.
Quando arrivano queste notizie, perdi il sorriso.
In mente una valanga di suoni, negli occhi feste da palcoscenico con "tastiere accoltellate" e una furia musicale abbinata a tecnica, genio e virtuosismo (ho visto solo lui suonare un Hammond al contrario, da dietro..)
Rifletti incredulo sulla caducità della vita.
E pensi "lui no". Ma succede invece.
Solo che ora prendi un cd, e lo fai rivivere immediatamente. Proprio ora.
Proprio adesso.
Ciao Keith! Bentornato!
nel prog preferivo altri, Caravan in primis, roba meno commerciale. pare che sia suicidato comunque
RispondiEliminaUn altro idolo della mia gioventù che se ne è andato.... ahimè
RispondiEliminaGrande virtuosismo, ma non è il blues che preferisco:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=aV9TvkVhHug
Quando se ne vanno i nostri idoli di infanzia... è sempre dura da mandar giù, e i pensieri "frullano" in testa. Inevitabilmente.
RispondiEliminaCerti non muoiono affatto. Perché dovrebbero?
RispondiEliminaHai ragione. Proprio adesso suona dal vivo qui accanto...
EliminaUn po' di sana decrescita demografica!
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