Oggi affrontiamo un tema solo in apparenza marginale. Prima di scriverne ho gironzolato appositamente sul web, senza però trovare risposte adeguate ed esaustive.
Di certo la legge parla chiaro: “è obbligatorio nei locali pubblici istituire un servizio igienico per i disabili, ove lo spazio non sia sufficiente, è possibile abbinarne l’uso al bagno delle donne o al bagno degli uomini”
La domanda è questa: perché
nel 90% dei casi, quando non
esiste possibilità logistica per mettere su tre bagni distinti (uomini, donne e
disabili) è
il bagno delle donne quello accorpato ai disabili?
Oltretutto il bagno disabili prevede sempre una tazza più alta (per favorire appositamente seduta e alzata più agevole da parte di chi ha problemi) e le donne che si accucciano senza sedersi rischiano comunque di “toccare” rispetto ad un uomo che può tranquillamente stare in posizione eretta usando il pistolino (spesso senza coglierci, ma questo è un altro problema..)
Insomma. Mentre nel mondo si sta aprendo una battaglia sulla possibilità di bagni unisex, noi facciamo fronte ancora a queste tipologie di discriminazioni più sottili, o più grossolane, a seconda dei punti di vista.
Voi ci avete mai fatto caso?
E vi siete dati una risposta?










