..per strada.
Mi saluta cordiale, sa come di familiare ma, complice la mia indolenza quando
si tratta di ricordare una persona, resto sulle mie, cerco di capire, frugo tra
memorie in disordine.
Lui parla ma non aiuta molto nel decifrare; scopre
carte in tavola, ma praticamente nulla che lo riguardi.. sa del blog, del
teatro, delle crociere, della pensione, di Lulù..
sorride affabile, chiede come va con la casa nuova..
e io che cerco di racimolare tessere di puzzle da ricomporre.
È come fosse al corrente, ma in cerca di
un’attestazione di conferma, da parte mia,
che non mi sento di concedere.
Una verifica che non trova spiragli perché non mi sobbarco l’onere della
confidenza,
non decifro richiami riconoscibili oltre ai pochi dati di fatto.
Subentra la sfacciataggine allora, e chiedo dove ci
siamo visti di recente.
A casa stamane, risponde col sorriso che ora credo
di riconoscere.
Prima di uscire, magari allo specchio.
Pensa tu come possiamo apparire diversi.