C’erano ‘na
vòrta un catatonico, ‘na schizofrenica, ‘n’autistico…
No Franco dai,
non puoi iniziare così.. capito che il film non t’è piaciuto, ma è ritenuto un
capolavoro quasi all’unanimità, vincitore di premi e riconoscimenti, un
manifesto di lampante cinema del futuro, lucida denuncia, appassionata
analisi.. dai, cerca di mantenere una parvenza di obiettività …
Ok.
Ricominciamo.
C’erano una volta dei ragazzini sui dodici anni, uno catatonico,
già stanco della vita, e preoccupato del suo futuro presa coscienza
dell’incostanza e della vaghezza degli adulti. Vero aveva tutti dieci in
pagella, ma tipo con quattro in matematica.. una bomba quando la costruiva?!
La sorellina un
po’ sgraziata e decisamente schizofrenica, ma già col piglio da capobanda,
tant’è che aveva anche lei tutti dieci in pagella, ma solo nove in
comportamento, infatti decide quasi tutto, e senza parlare troppo, in modo
che calci e pizzicotti se li prende solo il fratello.
I genitori sono
della peggiore risma suburbica romana, però vivono in una villa da svariati
mila euro, col megasuv coatto.. e lavora solo la moglie.. hanno ereditato
tutto? Chissà...
Ma pure i
vicini, a coattaggine, se la giocano serenamente alla pari: altro papà coi
capelli da rapper periferico, anche se stranamente m’è sfuggito il campionario
di tatuaggi.. (o forse sono stato disattento io.. visto il gran materiale da
attenzionare..)
Completano il
quadretto l’altra bimba taciturna con “l’insegnante di sostegno stupido”, e
l’altro maschietto bombarolo dissociato, figlio di padre alienato;
oh scusate,
mancano l’amichetta con le fregole sessuali, e la ragazzotta incinta che apre
e chiude la pellicola in qualità di prima notizia del TG..
Brutti, sporchi e cattivi, ipocriti e
ignavi, praticamente tutti… vogliamo salvare il top del coattume di borgata,
buono nell’animo ma assolutamente inadeguato nel ruolo di padre? E dai..
salviamolo il John Travolta de noantri, con la sua camminata alla Charlot..
ma anche le
madri, assenti le assenti, e assenti
anche le presenti (compresa la bamboccia che apre e chiude il film), incapaci
di distinguere un’astronave da un posacenere nella cameretta dei figli..
C’è pure il
tocco semithriller, col maestro licenziato perché accusato di aver insegnato
come farsi le bombe homemade ai suoi alunni genietti... e visto gli studenti
modello e pedissequi che si ritrova, indica loro un velenosissimo
antiparassitario “comunemente reperibile in ogni negozio”...così imparano a
fargli perdere il lavoro...
Ora non voglio
spoilerare, ma immaginate bene che una favolaccia
non può certo finire col principe azzurro che risveglia la bella addormentata
nel bosco.
Anzi. Io una
bomba nel quartiere l’avrei vista comunque purificatrice.
Conclusioni: non
esiste solo il bianco e il nero (a meno che non siate juventini..), e
massacrare una fetta di spaccato sociale rimarcando solo a brevissimi tratti la
capacità di sognare dei ragazzi protagonisti, ma impossibilitarli comunque ad
emergere dalla amoralità disturbante che li circonda, facendola partorire pure
a loro, non può diventare un esercizio da dieci e lode come tutti tributano.
Non riesco
proprio a vederla così.
A me è apparso
come un “taglio alla piscina” della trasparenza, del pudore, delle convenzioni,
delle regole, delle consuetudini, dell’educazione.. che scorrono via libere a
lasciar emergere solo il peggio del peggio senza più alcun filtro (anche se a
ben guardare mancava un sorso di sana pedofilia, un po’ de coca sul tavolinetto
del soggiorno, e qualche amante nella
cabina armadio..).
Non avranno esagerato
i nostri fratelli? Un trucco anche quel difetto di audio che lascia con i
sento-non-sento proprio nei momenti cruciali? Un gioco di luce e acqua sospeso
tra gavettoni e piscina? Una folata di vento che smuove la tenda dell’assurdo facendola assurgere a normalità?
Uno schizzetto
di latte direttamente dalla tetta al biscottino.. uno schizzetto di cinema che
ha fatto bingo con allucinati protagonisti e ancor più allucinati spettatori..
Io ridarei
un’occhiata a Suburbicon…