martedì 5 giugno 2018

VADEMECUM DELLO SCOOTERISTA




Per uno che praticamente vive sulle due ruote, offrire qualche personale suggerimento sullo stile di guida (specialmente in una grande e incasinata metropoli come Roma), potrebbe  avere qualche utilità:

Chi viaggia in motorino ha due grandi nemici: le automobili e le insidie dell’asfalto (buche, rotaie, pozzanghere, sanpietrini, tombini, brecciolino, macchie d’olio, cordoli etc etc).


Per le automobili c’è poco da fare: stargli più alla larga possibile intanto, perché possono deviare in qualsiasi momento. 
Anche se comprendo che in circostanze di traffico sfrenato, il bravo scooterista deve saper prevedere le mosse di chi guida l’auto davanti - svolte senza freccia o scarti improvvisi - e, avvantaggiato dalla posizione sopraelevata, spesso anche dell’auto che precede la prima, senza trascurare chi sopravviene, auto o moto che sia... e non deve stare appiccicato al retrotreno di chicchessia, pena lo scorgere le suddette insidie dell’asfalto troppo in ritardo.

In quest'ottica, freni e specchietti retrovisori sono compagni di guida inestimabili e irrinunciabili, da mantenere sempre in piena efficienza.

E' invece concesso andare contromano, specie su consolari strette ad una sola corsia per senso di marcia, ed anche salire sui marciapiedi (sempre rispettando le sacrosante priorità dei pedoni) e slalomeggiare ai semafori quando è rosso per poter ripartire sempre in prima fila.


Lo scooterista è comunemente considerato “pessimo elemento” dal popolo delle quattro ruote (nonché dai pedoni prima citati), tutto probabilmente dovuto ad un sottile, inconscio e impalpabile, senso di invidia.

Ma chi va sulle due ruote si becca il freddo, la pioggia, il sole a picco; vento e pioggia, e tutti i pericoli della strada.
Guadagna però, tempo prezioso, una montagna di tempo da dedicare a se stesso e alla famiglia, guadagna in serenità, non conosce lo stress del traffico, l'ansia da parcheggio, l'angoscia dei ritardi, le spese folli di benzina, assicurazione, bollo e manutenzione.


Guadagna vita in due parole (e due ruote).






venerdì 1 giugno 2018

"IL MIRACOLO" DI AMMANITI



Terminata su Sky la serie di 8 puntate di Ammaniti dall'evocativo titolo: 
Il Miracolo.

Si inizia con una Madonnina di plastica rinvenuta nel covo di un boss, che lacrima autentico sangue umano, ed attorno a lei si sviluppa una rete di storie, a volte anche slacciate, che vedremo comunque convergere verso un denominatore comune, alla fine.


Attorno a questo fenomeno tenuto rigorosamente segreto, i pochi che ne vengono a conoscenza, per motivi scientifici, religiosi o politici, rimarranno contagiati, turbati, coinvolti loro malgrado.
Le loro esistenze finiranno col prendere pieghe condizionate da questo evento inspiegabile, nessuno manterrà il distacco necessario, o la lucidità richiesta.


Lo stesso Ammaniti, preso dalla foga, inserirà ulteriori segmenti di storie comunque coincidenti o affini a quelle principali, creando si, curiosità, ma anche copiose forzature in un calderone già bello carico.



E questo era probabilmente il fine ultimo del regista: testare come, ed in quale misura, un avvenimento fuori dall'ordinario possa sconvolgere, demolire o anche solo intaccare, il convenzionale di chi ne viene coinvolto.

In quest’ottica, tra storie contorte e comportamenti tra il forzato ed il bizzarro, la Madonnina diventa quasi personaggio secondario, circondato da segmenti spesso borderline.



Alla fine il senso di incompiutezza rimane come e più di un miracolo inspiegato, forse esclusivamente come pruriginosa scusa per farci rimanere attaccati al video. 
Missione che a Nicolò ben riesce. Stavolta.

Bisogna vedere se lo seguiremo anche nell'(in)evitabile sequel costruito ad arte negli ultimi quindici minuti.







lunedì 28 maggio 2018

DOMENICA PAZZESCA CON ITALIA PHOTO MARATHON!!!

Tema: nonostante (il cemento)
Tema: piedi (quasi) per terra

Evento folle ieri 27 maggio 2018.
9 ore in giro per Roma a fotografare nove temi scelti dagli organizzatori, tre ogni tre ore.

Quasi novecento fotografi (per la Questura 37) sguinzagliati per la Capitale, tra buche, turisti, Giro d'Italia e Conte coi suoi curricula..

Un giro pazzo arrivando a sera stracotti ma felici!!!

Bando alle ciance... eccovi un po' di foto...

Tema: contatto umano
Tema: dentro la scena
Tema: inondata di luce
Tema: tra le righe
Tema: (parcheggio) alla romana!
.. eppoi altre cosine tanto per rappresentarvi la Città Eterna al suo meglio...










sabato 26 maggio 2018

B.B.B. AWARD







Ehiii... ecco una nomination da  Sinforosa che volentierissimo ricevo ...divoratore e accatastatore indefesso di libri, libretti e libroni...

dopo che il B.B.B.  Award, da Bastiano Baldassarre Bucci, protagonista de La Storia Infinita di M.Ende, è stato sdoganato da Francesca A.Vanni

Ovviamente, come mio costume, non nomino proprio nessuno, mi farà piacere però, leggere le vostre opinioni a riguardo tra i commenti...

1-cosa sono per te i libri?
Droga tra le più raffinate..

2-consiglieresti mai un libro?
Centuria di Giorgio Manganelli. Scrivo probabilmente a causa/merito suo.
Più recentemente un libro assolutamente magico: S. La nave di Teseo di J.J. Abrams
(l'unico libro al mondo indigitalizzabile)

3-copertina, titolo, numero di pagine: ti fai influenza da questi tre elementi nella scelta di un libro?
Tutti e tre, più la quarta di copertina, ma innanzitutto dall'autore

4-autori nuovi: sì o no?
Certo che si...

5-libri semi/auto pubblicati: sì o no?
Due libri di poesie, ma presto un estratto dal mio blog.. ;)

6-leggi più libri insieme o uno alla volta?
Sempre più libri insieme, è un classico..

7-il libro che vorresti aver scritto?
Esercizi di stile di Queneau

martedì 22 maggio 2018

DEADPOOL 2!!!!!



Questo sequel, paradossalmente, paga pegno proprio in ciò che fa, del primo, un capolavoro assoluto.
Vale a dire l’irriverente e impietoso sbertucciamento dell’intero mondo Marvel (ma pure Fox, DC, Sony..condito di consunti e tediosi supereroi, mutanti, soggetti da baraccone e compagnia cantante).

Ebbene, Deadpool sembra invece assoggettarsi a sentimentalismi ormai consuetudinari anche negli sfrenati mondi fumettistico/fantasy: dall’istinto paterno al desiderio di metter su famiglia con l’amata Vanessa, mentre la sequela di combattimenti tra mutanti e affini che si menano di santa ragione, rischia di riempire troppo gli spazi a danno del “personaggio” Deadpool, che nasce e prospera, appunto, nell’intento di ridicolizzare e anestetizzare l’effetto “gran caciara”, cavallo di battaglia dei supponenti e noiosissimi Guardiani, Avengers, X-men etc etc

"Lei pensa che sia bello come Franco Battaglia..."

Tant’è che stavolta, per sganasciarci davvero dalle risate, dobbiamo attendere le scene clou a cavallo dei titoli di coda, con Deadpool che mette le mani sull’apparecchietto per viaggiare nel tempo e sistema prima un po’ di casini avvenuti nel film, ma non perde occasione per lasciare a bocca aperta il Wolverine di X-Men le origini e far fuori il Ryan Reynolds che legge soddisfatto il copione di Lanterna Verde

Ovvio le citazioni abbondano quasi a livello di Ready Player One, e l’utente non particolarmente avvezzo alle dinamiche fumettoidi/supereroistiche degli ultimi anni farà fatica a cogliere richiami, immagini e mettere a fuoco cammei e livelli più o meno segreti ma, ripeto, a me è mancata la costante irriverenza, l’insolente scorrettezza del primo, logorroico, Deadpool, messo in minoranza dallo sconquasso e dalla elementarità di combattimenti non tutti di livello (del resto il regista è lo stesso di John Wick, e più di tanto non gli si può chiedere: certi duelli sembrano quelli dei 5 dita di furore anni ‘70, dove i quindici cattivi arrivano sempre uno per volta..)

"Cannibal e Ford... occhio a cosa scrivete ... "

La storia ha un suo perché, con Cable il terminator tornato indietro dal futuro (con l’apparecchietto citato prima) per eliminare un mutante cicciotello e scorbutico, che una volta pasciuto e cresciuto gli farà fuori la sua amata famigliola, e Deadpool dovrà salvare capra e cavoli in un processo di elaborazione del lutto e redenzione dei cattivi distantissimo dagli schemi degli attualissimi e invadenti counselor da discount.

Ma le parentesi migliori restano quelle con l’istituzione della X-Force, il reclutamento e il successivo annientamento di supereroi dai dubbissimi poteri (si salva Domino, supereroina che come dote super ha la ...Fortuna. Potete ben immaginare come se la cavi fino alla fine…) e le rassicuranti certezze, superstiti del primo episodio; dal tassista indiano aspirante supereroe alla esilarante coinquilina cieca, ai poteri rigeneranti che gli permettono la “ricrescita” di tutti i pezzi che malauguratamente gli “partono via” durante le sue (dis)avventure e alla sua chiacchiera micidialmente cinica e sboccata (non per nulla nella sua apparizione in X-Men le origini appare con la bocca cucita) e questa peculiarità deve rimanere un punto di forza dei suoi film, assieme agli accartocciamenti di montaggio in slow motion, agli abbattimenti della quarta parete, alla sua canzonatoria capacità di prendere in giro tutto il mondo, quello normale e quello “super”, a partire da se stesso.


Questo è il Deadpool che amiamo.

Fanculo Logan e ogni altro mutante.
Per loro può bastare lo spazio di una citazione.




venerdì 18 maggio 2018

TAG - LE COSE CHE MI PIACCIONO




Il tag di Pietro Sabatelli mi ha intrigato parecchio e, preso da spirito di emulazione, ho buttato giù qualcosina al volo e senza troppe spiegazioni (anzi, senza nessuna spiegazione), anche perché è interessante analizzare come il nostro “io” - quando vengano richieste risposte secche ad eliminazione diretta - possa far fuori, più o meno impune(inconscia)mente, anche qualche caposaldo teoricamente coccolato come desiderio base.. 

ed ecco che infatti, passioni reali e “pesanti” come Mare, Gelato, Coldplay, Nuvole, Folletti, Pizza, Sorrisi, Musei, Spiagge, Blog..etc etc … 
sono costretti a non far parte del gioco, costretti dalla “selezione unica”, 
o magari abilmente contemplati da altri (la I di Isole ad esempio, sottintende serenamente Mare e Spiagge..)

e chiedo scusa a tutto ciò che - inavvertitamente - è rimasto fuori...


A  Arrosticini

B  Baricco

Cinema

D  Divano

E  Escher

F  Fotografia

G  Gnomi

H  Hi-Fi

I  Isole

L   Lulù

M  Milan

N  Neve

Orologi





P  Poesia

Q  Quadri

R  Recensioni

S  Scrivere

T  Teatro

Umorismo

V  Viaggiare

Wi Fi

Z  Zucchine

martedì 15 maggio 2018

A BENEFICIO DEI NON ROMANI




Dopo la neve e le piogge, come tutta Italia ha saputo, Roma si era trasformata in un impressionante tappeto di buche e voragini, con ruote, gomme e cerchioni a rischio continuo.
Col tempo le cose sono andate aggiustandosi, così come accade in Italia comunque, toppe d’asfalto qua e là, a macchia di leopardo, tanto per tacitare il malcontento cittadino…

l’episodio di cui vi racconto fa parte delle “curiosità” tipiche romane:

una delle arterie che da Roma sud porta verso il centro, ad un certo punto devia con uno svincolo che si immette sulla Roma Fiumicino in un lungo viadotto.
Detto svincolo comportava un tratto di circa 300 metri assolutamente devastati dalle recenti intemperie, impercorribili senza rischiare semiassi e pneumatici, di qualsivoglia categoria.

Dopo quasi due mesi, questo scempio viene meravigliosamente (e miracolosamente) sistemato; e quindi non parlo di semplici toppe o rappezzature destinate a saltare col nubifragio successivo, ma di una vera riasfaltatura completa, trecento metri di tavola da biliardo, di autentica pista da Formula Uno, dove torna la voglia ed il gusto di “riaffondare” il piede sull’acceleratore…

unico, minuscolo, dettaglio: questo splendido accenno di circuito si blocca di botto, lasciando residui 30-metri-30 di asfalto fracassato, disconnesso e micidiale, visto che si arriva sparati, per ripiombare nell’incubo…

Ora il cittadino comune di buon senso si pone un legittimo, innocente e spontaneo, quesito: cosa ci voleva a completare l’opera asfaltando a puntino anche quegli insignificanti trenta metri di baratro stradale?!?

Passando in auto con mia moglie, ho fatto notare l’assurdità della cosa, e lei, da brava “comunale”, ha sciolto immediatamente l’enigma.

Semplice: dove hanno terminato di asfaltare è la fine di un Municipio (ex Circoscrizione), i lavori vengono sospesi esattamente al confine, oltre è un’altra competenza, un’altra buca "(“un’altra città”, aggiungo io…)

Rimango basito.

Quindi spostare uomini, mezzi, materiale e tempo, costa meno che lasciare un lavoro ignobilmente incompleto. Ecco l’assunto dell’episodio.

Se la burocrazia s’inceppa tra un Municipio ed un altro, incapace di gestire l’opera pubblica con un minimo di logica... 
come possiamo stupirci di rimanere ancora senza governo?!