martedì 7 giugno 2016

A CENA CON...



Mi approprio al volo dell'iniziativa di Mariella che a sua volta è stata invitata all'intrigante giochino da Marilena di Parole di contorno


Folletto innervosito


Prendo spunto e anche io invito a cena un personaggio storico o di fantasia: il mio folletto Lampur (che in fondo non è ne' l'uno ne' l'altro..).

“Ma che dici se mangio da te tutti i giorni?!”

Ho capito, ma è una cosa nostra, non è che tutti c’hanno il folletto personale...

“Guarda che sono io semmai ad avere un umano personale... anzi ringrazia il cielo che t’ho adottato se no sai i casini che me combinavi...”

..vabbè.. m’ho non scendiamo in particolari... cosa ti faccio da mangiare stasera?

Carbonara folletta
“Non te ne uscì coi soliti frullati di nebbia e i passati di tramonto che non ci crede più nessuno... noi folletti mangiamo meglio e più di voi... quindi minimo carbonara e arrosticini.. di contorno mi limiterò a zucchine grigliate.. anche quelle tonde guarda..“

Ho capito ma un po’ di poesia.. di originalità.. di sorpresa da infondere in chi legge...

“No no.. inutile che insisti.. se vuoi l’intervista.. e a cena per di più.. si mangia quello che dico io.. anzi.. metti in frigo uno di quei Valdobbiadene da grandi occasioni.. così me ‘mbriaco pure... “

Lampur non possiamo fare ‘ste figure.. e sul blog pure.. che bene o male.. qualcuno lo legge anche...

“Si.. io e gli amichetti miei..., vuoi fa i giochetti che ti suggeriscono? Allora dai...
cosa mi vuoi chiedere? Però butta la pasta intanto che c’ho fame... e sbrigate senno’ te faccio sparì la bike...”

Ok ok.. com’è che sei venuto ad abitare da me?

“Io ad abitare da te?!? Sei tu che mi hai investito con gli sci a Campo Staffi! Già te sei scordato?... hai scritto pure quella poesiola melensa... ma in realtà t’eri perso per la faggeta e se non ti riportavo agli impianti... ancora te stavano a cerca’...”

No. Non ci siamo.. ‘st’intervista parte male...

“Allora vuoi un’intervista fasulla?! Ok. Sono un folletto trovatello che hai salvato da morte sicura.. ahahah...”

Lampur me sa che ‘sta cosa va a monte e mannaggia a Mariella che me offre gli spunti...

“Mettiamo in chiaro che NON sono la tua coscienza, NON sono il tuo grillo parlante, NON sono neanche i tuoi sensi di colpa. Sono il tuo mondo parallelo, questo si, sono quello che ti permette sogni d’alto bordo, sono quello che alimenta la tua creatività, sono..”

Ok ok.. abbiamo capito.. sarei un vegetale senza te... ma a parte questi trascurabili dettagli.. parlaci del tuo mondo, della tua dimensione, delle tue origini..

“Ma quale dimensione? Ma quale origini?!.. Noi siamo Voi.. e voi non siete.. nessuno  (parafrasando un celebre vostro attore romano), spesso vi offriamo la bidimensionalità e, questo è vero, parecchi umani – diciamo pure la maggior parte – preferiscono vivere un arido spazio/tempo che li tiene bloccati, col freno a mano tirato, la paura che li fotte, l’estro chiuso in un cassetto.. oddio.. non è che tu sia tutto ‘sto risultato  di fantasia e creatività.. ma rispetto alla media... una svejata te l’ho data... 
aoooo! Non me fa scoce la pastaaaa!!”

‘azzarola m’ero scordato... lo posso mettere un cucchiaino di farina nell'uovo?

“Ma come cucini?! Se te sente Cracco t’addobba!!... senti.. mettece quello che te pare ma sbrigate che c’ho fame..  piuttosto devo contattare i folletti del lago.. che la prossima settimana annnamo a trovalli... oddio.. era mejo New York... ma con voi tocca accontentarsi... Soddisfatto dell’intervista?
Ma guarda tu se devo finì pure sul blog..."

..insomma.. ecco fatto.. l'intervistina è fatta anche se non era proprio quello che mi aspettavo.. del resto.. i folletti sono quelli che sono.. sensibilità grezzissima.. pane al pane e.. prosecco al prosecco..  avrei voluto magari intervistare uno dei miei fantasmi.. ma quelli.. prima che li becchi.. a passeggio in compagnia della loro vaghezza.. fanno giusto comparsate di anima turbata.. intervistarli è un casino.. 
invece i folletti sono un casino loro.. ma almeno riesci a strappargli qualche chiacchiera (ogni tanto...)

sabato 4 giugno 2016

GIARDINO DEI TAROCCHI CAPALBIO





Niki de Saint Phalle, artista  canadese, omaggiando apertamente Gaudì, realizza quest'opera che stupisce occhi e fantasia.
Opere abitabili che abbattono schemi e rendono anarchica e possibile ogni convenzionale geometria.
Colori equalizzati, specchi ultraframmentati, ambienti sinuosamente anomali. Tutto che straborda dai propri consueti confini, l'esaltazione del liberty estremo e del neobarocco insistito.
L'integrazione sognante dell'apparentemente inconciliabile...







Per chi non lo conoscesse già. Urge visita

giovedì 2 giugno 2016

JULIETA ...Almodovar al minimo sindacale...

Mii.. te l'avevo detto de non compra' lo shampoo ar discount!!!!


Un pretestuoso Almodovar cerca di muoverci artatamente a commozione con materiale posticcio (il soggetto del film non è suo ma della scrittrice Alice Munro) cospargendolo di ulteriore fuffa mielosa.

Ma tu vai letto con l'amore mio per caso?
Io?!? Che Dio me furmini!

Soltanto la postilla finale con la quale si asserisce che devi perdere un figlio per comprendere quanto hai fatto male sparendo a tua madre, fa capire quanto siano scemi figli, amiche e registi, con in cima la colf acida (Rossy de Palma, “bruttezza” tipica almodovariana) origine di tutti i gratuiti casini che vorrebbero animare questa gracilissima pièce.

Brutta ma simpatica? No. Pure acida...
Il film che vorrebbe celebrare l’ineluttabilità e la catarsi del dolore legato agli abbandoni (tutti si abbandonano in questo film.. solo io non ho abbandonato la sala..) affastella strani figuri attorno alla Julieta giovane (Adriana Ugarte)  che diverrà di botto cinquantacinquenne (Emma Suarez) con un coup de théatre degno del Mago Zurlì.


Mi perdoni l'ardire.. ma sa' che è una bella gnocca?

Una passerella d’ansia ruspante spalmata a secchiate.. l’amore improvviso, una figlia rimasta presto senza padre e la sua fuga, inquietante quanto assurda, dalla mamma, che sa solo di drammino da fiction sudamericana.




Che rottura di scatole...
Almodovar coltiva batticuore casareccio fregando la maggior parte della platea che non guarderebbe mai fiction, ché fa troppo casalinga depressa, ma al cinemello domenicale riesce a bersi anche di peggio  trincerandosi dietro l’alibi della firma altisonante… come con questo Almodovar al meno del minimo sindacale che tiene in ballo questa Julieta mai abbastanza credibile nelle sue rassegnazioni, nei suoi capricci, nelle variazioni d’umore.. nel subire situazioni al limite come colf insopportabili (e inutili, se ci fate caso..) senza riuscire mai a cucire uno straccio di legame, di complicità, di amore filiale, di amicizia e rispetto reale, anche con la stessa Ava, amica in teoria molto intima (anche del compagno in realtà) che le rivelerà piccoli e grandi segreti praticamente solo a fine film.

Cucù!!
Che poi non ce l’ho con Almodovar, poveretto.. se la gente apprezza ‘sta robetta… non è certo colpa sua…

 

sabato 28 maggio 2016

EDITOR



"Buongiorno sono Franco Battaglia"

Buongiorno a lei.. ma.. io sono Franco Battaglia!

"Oh certo lo so.. ma io sono in veste di editor.. sono qui per correggerle la vita.."

Oddio.. credo di poter fare da solo..
poi lei.. anzi tu, scusa.. chi saresti? il mio alter ego versione psicoanalitica?

"No, non ci siamo.. io sono un correttore.. lei salva in bozze i suoi intendimenti e io ci metto le mani rendendole la vita degna di un bestseller..

Mai pensato di averne bisogno... 

"Le assicuro che se sono qua è perché la sua bozza di vita è andata in allarme, presenta falle notevoli, aspettative disattese, desideri repressi, progetti confusi.."

E che avresti in mente? Resettarmi forse?

"No, ma intanto capire dove vuole arrivare, aprire sempre nuovi files è interessante, ma bisognerebbe chiudere e salvare il pregresso, in modo da non lasciare troppe macerie in giro: io aiuto a rimuovere il rimovibile"

Ma se neanche io ho le idee chiare.. in base a quali parametri mi indirizzeresti di qua o di là?

"Io non indirizzo: evito compromessi, smaltisco rimorsi, snellisco rimpianti, definisco le pause, sfrondo e disintralcio, sono un telepass virtuale"

Ho capito ma.. mi sembra di capire che mi sto parlando addosso...

"E' decisamente diverso, io mi trovo in posizione privilegiata, sovrintendo, ho la visione del percorso, un tomtom che genera algoritmi attendibili esaminando il passato e cerca di garantirle una strada più agevole, segnalando burroni, crisi di scarsa autostima e autovelox"

E se mi piacesse schiantarmi da solo.. o scorgere luce in piena autonomia?

"Padronissimo.. rinuncia però al visto di conformità che la solleverebbe da ogni ulteriore rimpianto" 

Ok. Rinuncio. Al visto.

martedì 24 maggio 2016

CARAVAGGIO EXPERIENCE PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI ROMA FINO AL 3 LUGLIO 2016

Non siamo noi a vedere un Caravaggio passivo.
Stavolta è lui a sbucare tridimensionalmente da pareti e pavimento, animato da ardita vitalità, a farci annusare olio e tempera dalle sue tele; ingrandito, frazionato, sfumato, dettagliato, avvolgente.














Una molteplice immersione, unione epidermica e sensoriale in 57 capolavori scomposti e riassemblati che attraversano tutta la storia artistica del pittore.
Una ubriacatura di sensazioni che innumerevoli proiettori intrecciano ai nostri sguardi rapiti, luci ed ombre affusolate, coadiuvate da superfici sfalsate che non offrono mai un appiglio convenzionale, un riferimento statico, e musiche ispirate che creano ulteriore scenografia tra dipinti vivi, liberi dalle loro cornici, a rimbalzarci luce, colore e potenza. 







domenica 22 maggio 2016

"SCRIVERE COME VIA D'USCITA" Erri De Luca



Scrivere come riparo, come fuga e scontro. 
come un passeggio in riva al mare che ti renda parte di esso, 
una speranza di vita estrema che ci si agita dentro,

come far prendere vita a un sogno 
addomesticandone gli svolazzi, 
prendere per mano qualcuno che non c'è 
avvertendone comunque il tepore sulla pelle,

Scrivere come un arzigogolo di prospettive 
colte sulla mappa segreta del cuore,
un qualcosa forse lontano da un battito di palpebra 
ma comunque sulla esatta strada del luccichìo di altrui pensieri. 

A volte è solo premura scorticata via a frenarci.

Ognuno sceglie il suo castigo.



















giovedì 12 maggio 2016

PE' STRADA ...CON EMERGENCY





PE' STRADA con Emergency, 

sorridendo con acrobati e saltimbanchi, trampolieri e funamboli, teatranti, musicisti e mangiafuoco, ma anche col pensiero a quanta sofferenza tenta di attenuare e curare nel mondo questa organizzazione, che dal 1994, coi suoi ospedali fissi e mobili, agisce in una ventina di paesi teatro di guerra, contrapponendo proprio oggi,  un altro  teatro possibile, fatto di pace e sorriso, il tutto in uno scenario 
- quello dei Fori Imperiali - 
che lascia senza fiato assieme a questi artisti di strada accorsi da tutta Italia per una serata da non dimenticare... 
dedicata ai meno fortunati.









Ecco cosa c'era al posto dell'Altare della Patria...  tutto distrutto...