domenica 7 giugno 2015

REDENTORE DAL LATO OVEST

Scalare il Redentore sembrerebbe impresa da anime pie, ma noi vagamente più profani, lo abbiamo raggiunto in un paio d'ore, partendo da sopra Maranola, delizioso borghetto medievale tra Formia e i primi avamposti degli Aurunci,  seguendo il percorso che affaccia la parete a uno squarcio di splendido Tirreno, fino a 1300 metri, in splendida panoramica su Ischia, Ventotene e Ponza.

Cosa chiedere di più ad un caldissimo fine maggio foriero di precoce estate?

Null'altro in effetti.
Ci godiamo l'aria rarefatta, i fragorosi silenzi, l'occhio perso all'orizzonte, i gheppi a velocità di crociera, il respiro che si regolarizza, brandelli di nubi curiose,  pizza  mortazza e banane, tutto senza fretta.
Che le magliette asciughino il sudore in beata altitudine

Poi un affettuoso stringere i lacci e si riscende tra chiacchiere di amici veri, pensando alla meritata stramagnata di pesce e bufala che ci attende la sera in quel della magica Gaeta..

La parete chiama..

Paesaggi altrosistemici


Aurunci lato est



San Michele. La chiesa nella roccia


Scolliniamo?

In cima



A tu per tu con le nuvole

Ischia in lontananza, giuro.

Ecco a voi: il Redentore. In bronzo e ossa

Particolare di Maranola


Gaeta nottambula

sabato 30 maggio 2015

AMO L'ATTESA



Non so cosa cerco,
cosa attendo apparire
nel buio riciclato
o dai silenzi che affastellano
ricordi di sonno perso.

Potrei scrivere di stelle luminose
emerse dall’oscurità,
o di pensieri allagati di vento
che mi portano regolarmente
in riva ad un mare.

In realtà amo l’attesa.

E il suo attendermi.

giovedì 28 maggio 2015

ESCLUSA L'AGGRAVANTE DELLA CRUDELTA'


"La Corte d'Assise d'Appello di Perugia ha condannato a 20 anni di carcere Salvatore Parolisi, l'ex caporal maggiore accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. Il ricalcolo della pena al ribasso per il militare (condannato a 30 anni con rito abbreviato) era stato disposto l'11 febbraio scorso dalla Corte di Cassazione che aveva escluso l'aggravante della crudeltà anche se Melania Rea venne uccisa il 18 novembre 2011 con ben 36 coltellate"  (dal web)

Sembra sia stata esclusa l'aggravante della crudeltà dopo aver consultato 
il Manualetto delle Pugnalate, in dotazione alla Magistratura Italiana.

Secondo tali norme si parla di: 
marachella per ogni tre coltellate inflitte
discussione per omicidio fino a sei coltellate
baruffa per nove, disputa fino a quindici.
Poi subentra la rissa per diciotto coltellate inflitte, tafferuglio per ventuno, tumulto per ventisei.
Omicidio semplice fino a trenta, omicidio composto fino a trentadue, macello fino a trentasei.

Solo oltre questo limite possiamo  parlare di crudeltà applicata all'atto, entrando nel campo della strage, dell'eccidio, dell'ecatombe e dello sterminio (quest'ultimo in abbinamento al genocidio, non cumulabile con altre offerte).

Tutti elementi escludibili nell'ambito della civile discussione 
intavolata all'epoca dai coniugi in oggetto.

La seduta è tolta. 

martedì 26 maggio 2015

YOUTH - Quant'è bella (Giovinezza), che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: di (Sorrentin) non c'è certezza


Il trio medievale che gorgheggia magico sui titoli di coda di Youth , rimarrà tra le perle di questa pellicola che almeno, rispetto ai fastidiosamente pretenziosi This must be the place e La grande bellezza, esalta ancor maggiormente virtuosismi fotografici, scelte di tagli e prospettive, soffermandosi sulla ricerca di una filosofia che rivela, anche ai più distratti, come la vita sia pur sempre fonte di sorpresa e speranze
Certo aiuta l'aver girato in (splendidi) spazi delimitati con liberatori sfoghi sui panorami svizzeri.
Montagne mozzafiato a circondare hotel e Spa di lusso.
Cura di sé e della memoria, frammenti di sauna, fanghi, vapori, massaggi terapeutici. Silenzi e meditazioni, almeno apparenti come c'insegna una coppia di tedeschi oggetto di scommesse.
Luci tagliate, corroboranti acque termali, pelli aggrinzite, personaggini evocanti (del resto Sorrentino, a Maradona, l'aveva ringraziato durante la cerimonia degli Oscar..) e fanciulle dai corpi spaziali che sottolineano il tempo che passa ai due amici/consuoceri alle prese con problematiche di quotidiana esistenzialità.
Ma come accadeva per il Servillo/Gambardella de La grande bellezza, affrontate nell'agio, permettono riflessioni assai più pacate (un po' come lo Stravinskij incontrato da giovane dal nostro sornione Michael Caine), anche se la depressione e le insormontabilità della vita non risparmieranno neanche i nostri ospiti.
Guarda caso Keitel e Caine rappresentano i loro mondi di cinema e musica, due arti senza tramonto, a differenza dei loro interpreti.
Stavolta apprezziamo di più, ci adagiamo sugli esercizi di stile, anche se a volte smettiamo di vedere la luna e ci distraiamo col dito che la indica.
Piccoli dettagli in fondo, ma che a un Bigazzi cultore del particolare non dovrebbero sfuggire.
Ci godiamo comunque deliziosi siparietti come il concerto di campanacci da mucca diretto esemplarmente da Caine, intervallati pur sempre da un sacco di roba inutile e prevedibile (tipo il buddista che imiterà scontatamente Birdman, la malinconica escort d'albergo o il marito sciocchino di un'intensa Raquel Weisz), ma gliela perdoniamo stavolta a Sorrentino, in fondo va migliorando, non è proprio stupido, come si penserebbe di una Miss Universo qualsiasi..






sabato 23 maggio 2015

SPECIALE CANNES!!!

Cannes 2015    Sezione Un certain regarde
ecco il film che farà tremare la croisette:



STRACCIVENDOLI (Kader Ragpickers)

Probabilmente l’azimut del regista cipriota Nicòla Osvodali, discepolo di un perduto neorealismo greco ortodosso, inviso alla critica, mai presente a festival e kermesse che proponessero la minima ribalta, anche a causa della sua manifesta acredine verso il sistema di distribuzione e produzione (addirittura il mega alternativo Cinefestival di Saluzzo ha evitato ogni minimo coinvolgimento con il compromettente regista, persino a livello di effimera ospitata), negato ai consolidati circuiti massmediatici (non esistono tracce dvd o streaming, televisive o amatoriali, buio sul web, motori di ricerca muti, e perfino la stampa del dissenso, imbavagliata suo malgrado).

Noi rischiamo grosso oggi, e rischia decisamente POSTODIBLOGGO a pubblicare, ma Straccivendoli deve irrompere nel sistema (cfr. Datevi una sistemata - 2004 Ediz. Superenalotto)

Un’opera spiazzante che dileggia e condanna, una wikileaks della coscienza, in grado di destabilizzare l’intero mondo - se solo potesse vedere la luce - e che l’intero mondo ora, vuole tarpare.
Prodotto porta a porta nei villaggi dell’entroterra cipriota, tra Famagosta e Kyrinia, con la paura della polizia, le rappresaglie delle minoranze oscurantiste sciite, oltre al possibile intervento revisionistico, avvisato a più riprese dai soliti disfattisti, il film è la storia di novelli straccivendoli di fanfaluche, di fandonie a presunto scopo umanitario, piazzate da imbonitori che tendono ad impadronirsi del mondo (cfr Convergenze biparallele 1959 ed. La Palestra), e narra di un drappello di protopoliticanti, mestieranti d’esperienza, gente che sopravvive sull'ignoranza, l'impotenza, il torpore e l'indolenza della moltitudine (cfr. La scuola dei dittatori Ignazio Silone ed. Mondadori - 1938) che maramaldeggiano nel fantasioso stato di Viteloja, destinato al disfacimento nel tentativo di annettersi a Creta, senza più neanche una sovvenzione da ignari eternauti abbindolati dai servizi segreti (cfr MikiMoz - Un post da 1000 euro (anzi 600) Editore Moz O’Clock).


Osvodali sfida l’annichilimento completo, la radiazione dal mondo, da questo mondo che denuncia, finalmente, per quello che è: un mondo d’umani infami, con in mano il potere, quel potere che trasforma le intenzioni, l’altruismo, la generosità, (il futuro andrebbe gestito senza potere, in un caos rigenerante, il medesimo che partorì il Mondo Perfetto - cfr. Il caos ad un palmo di naso edit. Disuniti  1972 Borgo sul Sarno -).

Il loro piano è semplice, impossessarsi del mondo con la menzogna, la corruzione, il ladrocinio, il dolo e l’immoralità relegando la minoranza, la povertà, la sofferenza in un angolino circoscritto. 
Per poi eliminarlo o dimenticarlo. 
Ma già dimenticare sarebbe un sentimento troppo umano per questi straccivendoli di destino travestiti da messia (cfr. L’Ultima tentazione di Cristo - Martin Scorsese 1975).

E ci perdonino gli autentici straccivendoli - sembra asserire tra i fotogrammi più pregni, Osvodali -, quelli che riciclano gli avanzi del consumismo, che vivono di ritagli, e che non ingannano alcuno.
Alla fine, ammonisce Osvodali, straccivendoli dovremmo essere tutti noi, alla disperata ricerca di spazio da offrire o da occupare. (cfr. 2001: A Space Odyssey - Stanley Kubrick GB 1968)


Previsti tra i sedici e i ventuno minuti di applausi

sabato 16 maggio 2015

ANDATA E RITORNO



Andata e ritorno.

Specchi di percorsi completamente differenti, seppur identici considerando un ipotetico punto A di partenza e un punto B di arrivo, che si scambiano le destinazioni a un tot ore di distanza.
Parti la mattina presto per scoperchiare il centro città, e torni la sera a rimescolare puzzle di campagna, fai la medesima strada ma tutto viene percepito al rovescio.

E tutto il nostro agire, a ben guardare è un andare e tornare.
Così come quando fai del bene, o del male, o non fai affatto.

Scateni sentimenti di ritorno, reazioni dissensi, negazioni, consensi, approvazioni, gelosie, accidie, desideri.

Solo un altro punto di vista, quella scomoda curva in salita al mattino, ora agevole parabolica di ritorno, o quell'assonnato sbucare dalla bruma, ora vorticoso tramonto di paglia arrossata.

E' un continuo andare e tornare, di paesaggio da cogliere in un senso o nell'altro, con lui anche che ci sorprende accorti o sprovveduti, sensibili o maldisposti, in pensiero o svagati.

Una fuga e il restituirsi.
Un ascolto in risposta a uno sfogo.
Un abbraccio in cambio di un gridare.
Un sussurrare e la sua eco che rimbomba.

Un solo pensiero a te che non dimentichi mai un mio sorriso,
anche mentre rumino silenzio.


mercoledì 13 maggio 2015

Steve McCurry a Roma!!! Spettacolo nello spettacolo!!...




Non solo l’ovvia meraviglia procurata dalle foto di un grande creatore di suggestioni.. gran merito anche alla coinvolgente e surreale scenografia dello Studio 1 di cinematografia di Cinecittà, e i suoi pannelli ad incrociare foto e video in un magico labirinto di immagini, ritratti e colori.
Un teatro di tagli luminosi, drappeggi semi trasparenti in tela nera che scendono dalla volta, oscurità di fondo ad esaltare luce, colori e sfumature; 
possibilità e voglia di perdersi tra le evocazioni, le quinte a sorpresa e le visioni che ci rimandano mondi lontani eppure scavati ed esaltati dall'obiettivo, e diversi video con McCurry voce narrante a svelare segreti e retroscena.
Le comode e maneggevoli audio guide narrano la “storia” di parecchie delle foto in mostra e, per quanto, spesse volte, McCurry stesso tenga a ribadire la casualità di molti dei suoi scatti, rimaniamo convinti che uno dei talenti maggiori del fotografo di genio sia anche il “saperla pensare” la foto, costruendo movimenti, gesti e circostanze su misura.
Usciamo emozionati e colmi di magia. Con occhi e cuore nuovi. 
Come sapessero dipingere ora..