sabato 13 settembre 2014

DRAGON TRAINER 2 - IL 3D COME SI DEVE

 

Spettacolo
per gli occhi 
e per i sensi.


Basterebbe questo a promuovere una pellicola 
che definire “per bambini” 
è sensibilmente eufemistico.


Ho trascinato la consorte al cinema, facendole esaltare, per una volta, l'etimologia del sostantivo del quale si fregia (con-sorte); 
l'ho ubriacata a dovere con due ore di sciamannate visionarie, di draghi di ogni misura e carattere letteralmente volanti per la sala, vomitanti fuoco dalle uscite di sicurezza, viranti in picchiata sotto le porte della toilette e saettanti fuori dal mega schermo.

Scene di battaglie tra locations di ogni genere sfrucugliate fin nell'anima, grazie al legittimo occhialetto di supporto che finalmente ti sballottola bulbi oculari e cervello in pirotecnica centrifuga.


Sottosuolo, mari e cieli solcati a velocità e realismo tali da farti tenere stretto ai braccioli per paura di non volartene via anche tu..

Una frizzante gardaland formato cinema che si beve qualsiasi altro spaccio di inverosimile e fasullo 3D millantato da regie e produzioni truffaldine che pure continuano a spacciarne ad ogni pie' sospinto (a cominciare da quella sòla di Avatar...)


Qualche sbrago sceneggiaturiale stile Cesaroni lo troviamo.. come la mamma che molla il figlio per vent'anni.. o il cattivo un po' pirla, ma non mancano i tentativi di costruzione psico/pedagogica con pistolotti vagamente etici, tipo l'elogio della pace, il giusto discernere dei valori e delle debolezze umane o il culto della famiglia comunque pilastro basilare di ogni società, tutti svariatamente distribuiti e, anche loro, certo non l'ideale per un'utenza bambinesca armata di popcorn e bevande stragasate.


Ma il fulcro del film, ragazzi 
- e non mi stanco di sottolinearlo -, 
sono le evoluzioni folli che un 3D finalmente all'altezza (ma anche alla larghezza, alla lunghezza ed alla profondità..) riesce a elargire a tutta la storia.


Astenersi sofferenti di vertigini, mal di mare, claustrofobia e, in genere, paciosi usufruitori di avariate montalbanerie.






martedì 9 settembre 2014

OLD ECONOMY


Quel cellulare che non risponde te lo smolecolo.
Lo prendo e gli strappo tutti i suoi microchips.
Adombro le commutazioni ed eviro gli impulsi.
Poi sondo i satelliti che ti parabolano veleni
in traffico urbano e non, intasandolo,
e inaridisco le utenze turbolenti (ma pure quelle sonnacchiose..).

Strappo condensatori, suonerie, bobine e ricevitori.
Annichilisco tutti i roaming, falcidio le linee, sturbo le centraline,
divelgo le fibre ottiche,
sconvolgo gli impulsi di selezione
e riduco a nulla la comunicazione interstellare.

A quel punto ti resta in mano una minuscola particella
di rudimentale accrocco elettromeccanico.
Residuo di silicio pasticciato.

Ti parrà comunque di avvertire un vago suono a tratti.

Accosta allora quella muta insignificanza
al tuo orecchio e prova a rispondere
all'unica persona che può ancora chiamarti:
io

venerdì 15 agosto 2014

SONO CURIOSO

Capitate, a volte, su blog distanti anni luce, di galassie appartenenti a sistemi informatici di altri web?


Vi succede di seguire un blogger e poi, attratti da un titolo di post o da un ghirigoro, cliccarne un altro sul suo blogroll, leggere qualcosa senza neanche un buongiorno, adagiarsi di nuovo sul blogroll di quest'ultimo e cliccare a sensazione (a pelle, a intuito, a emozione..) un altro blogger ancora, entrare di nuovo senza praticamente bussare, spulciare avanti e indietro (..quanto mi piacciono i post abbandonati di due/tre anni fa..) e ancora una volta scorrere un nuovo blogroll (se presente) e infilarsi in una nuova avventura, senza quasi guardarsi attorno e scoprire che c'è gente mai vista, mai cliccata, bloggers "never covered", un altro pianeta sconosciuto, un sistema solare dove i sei gradi di separazione si moltiplicano furiosi, e dove comunque si chiacchiera di "cucina", "politica infame", "ciao, sto' in ferie fino a ottobre ('cci tua! n.d.r)", "povero Robin" o "adottateli du bambini!" ma anche di poesia, intimismi, curiosi punti di vista, memorie, eppoi girarsi indietro scoprendo che... ci siamo persi! ..e in un impeto di salvaguardia della propria specie e territorio cliccare inesorabilmente tutte le x sul banner in alto e ritrovarsi, forse un po' più poveri, ma in un porto sicuro, tra faccette amiche e vocine rassicuranti... ma che paura 'sto web sconosciuto... vi succede mai?

mercoledì 13 agosto 2014

MINUZIE


Prendo spunto da un articolo sulla “Domenica” del Sole 24Ore dove Camilla Tagliabue recensisce “Mondo piccolo. Spedizione nei luoghi in cui appena entri sei già fuori” (Laterza, Bari) di Valerio Millefoglie.

Dove si narra di luoghi minimi sparsi per il mondo, zoo ad una gabbia, hotel monocamera, micro teatri (e noi ne abbiamo uno meraviglioso a Monte Castello di Vibio, vicino Perugia), riferendoci di una fenomenale e fascinosa “ultima, minima, spedizione per approdare a Nona, un'isoletta croata, sede della più piccola cattedrale mondiale. Qui i matrimoni si celebrano con un coniuge per volta, da separati perché in due sull'altare non ci si sta. Si entra uno alla volta. Chi aspetta fuori non sa cosa dirà l'altro. L'unico testimone dello sposo è lo sposo. L'unica testimone della sposa è la sposa. Non esiste fede maggiore di questa.”


E mi ha così intenerito questa storia che ho cominciato a fantasticare di altre stravaganti minuzie, come l'autobus ad un posto, che quando suoni il campanello per scendere alla tua fermata, sei al capolinea, visto che te lo guidi da solo e sei anche il controllore.
O la spiaggia coì piccola che ospita una sola risacca a stagione.
E poi cè la biblioteca più piccola del mondo con un solo libro (Centuria di Giorgio Manganelli ovviamente, anche un buon escamotage visto che il sottotitolo del libro è cento piccoli romanzi fiume).
E ancora la gelateria a un solo gusto (cioccolato all'arancia immagino..) 
e infine ecco la penna così minima che ha inchiostro per giusto due parole: 
“Ti amo” o “ti odio”. A seconda dell'umore.

martedì 12 agosto 2014

CIAO ROBIN


Ci sono notizie alle quali il Nooo!!! che ti esce dalla bocca e dagli occhi è naturalmente spontaneo.
Ti rammarichi anche che lo stesso sgomento non ti attanagli quando si parla di donne bambini sepolti vivi, ma è nell'ordine naturale delle cose, credo, riservarsi un personalissimo dispiacere quando muore una singola persona che hai amato per tutta la vita.


Ti stupisci anche pensando che un attore come Robin Williams, che con i suoi film ha fatto a pezzi le depressioni, i caratteri deboli, e tutte le tristezze, debba poi morire alcolizzato e prostrato.

Rimarranno intatti nella memoria i suoi sorrisi, le sue gag, la sua filosofia.

"O capitano, mio capitano"


domenica 10 agosto 2014

L'EMBRIONE CHE SI PERSE


franco battaglia
Ci farò un post credo, ma desideravo un'idea in anticipo da te che sei mamma: avrai sentito dei due gemelli romani, frutto di embrioni scambiati, e della lotta a carte bollate per stabilire quale mamma dovrà crescerli, se quella naturale, o quella che se li è cuccati nove mesi in grembo.. che ne pensi? 
coffee girl   in dieci righe

"Ma, ti dirò... il ciclo di film "Tante storie" proposto d'estate su Canale 5 che mi sono sorbita per tutte le estati della mia vita dai 13 ai 22 anni ha avuto tantissime volte problematiche come questa nella trama del film. Io, personalmente (ma poi bisogna viverle le cose per capire la realtà dei fatti, le emozioni e tutti gli annessi e i connessi), credo che un embrione non equivalga ad un feto: dai genitori "genetici" sono state prelevate delle cellule, ma solo nella madre "biologica" si crea un legame fortissimo per nove mesi (i bambini-feti si nutrono della mamma che li porta in grembo, vivono dentro di lei, ne conoscono ogni battito del cuore, il suo respiro ritmico e il suo scorrere del sangue li tranquillizza)... tanto che anche a distanza di anni li senti ancora come se fossero un tuo arto, una parte di te inscindibile da tutto il resto. Il padre (intendo dire il marito della mamma che li ha partoriti) credo saprà amarli come fossero suoi, o almeno me lo auguro per tutti.
Sono situazioni molto delicate, c'è poco da fare"


Questo lo spunto per un nuovo fatto di cronaca, sembra, senza precedenti. 
Il contendere è di una delicatezza estrema, da non papà cerco di mettermi nei panni di entrambi ma ringrazio anche di non essere, soprattutto, nei panni del magistrato che dovrà emettere una decisione definitiva.

Comunque vada questi due gemelli si preparano ad un'esistenza travagliata, appena coscienti gli faranno sapere di non essere figli naturali della coppia che li crescerà. 
I genitori biologici (ai quali tutto fa credere che non verranno riassegnati) cercheranno di imporre la loro presenza e(s)terna e incombente, o saranno capaci di comprendere che farli vivere sereni sarebbe il più grande gesto d'amore verso di loro?

Oppure troviamo un giudice birichino che ne assegna uno a coppia?

giovedì 7 agosto 2014

LECTIO MAGISTRALIS

Aggiungi didascalia  

Schettino "invitato" all'Università per una lezione sulla Gestione del Controllo del Panico. Se avevate ancora qualche dubbio, vi confermo che siamo in Italia.
 All is possible.