Roma
invasa da quattro milioni di storni,
passeriformi svolazzanti
che, con magiche organizzazioni spontanee,
possono incantare la vista oscurando i cieli di pazzesche geometrie.
che, con magiche organizzazioni spontanee,
possono incantare la vista oscurando i cieli di pazzesche geometrie.
Io
me ne resto lì, naso all'insù, a contemplare queste traiettorie
acrobatiche,
questi arcobaleni pulsanti, queste lenzuola fluttuanti che spaziano senza sgarrare di un millimetro disegnando figure melliflue ed accattivanti;
destrezze funamboliche di altissimo pregio, precisioni svizzere possibili grazie a chissà quali ancestrali istinti volatili...
questi arcobaleni pulsanti, queste lenzuola fluttuanti che spaziano senza sgarrare di un millimetro disegnando figure melliflue ed accattivanti;
destrezze funamboliche di altissimo pregio, precisioni svizzere possibili grazie a chissà quali ancestrali istinti volatili...
poi abbasso
lo sguardo e... il frutto gelatinosamente appiccicoso di quelle
stesse geometrie di perfezione leggiadra, lo ritrovo in plastico
equilibrio ed omogeneamente dissolto sull’intera carrozzeria della
mia auto... guano indissolubile.
Ed è
esattamente a quel punto che,
novello emulo dei migliori Bruce Willis,
imbraccerei un fucile mitragliatore (Oh! Oh! Oh!... )
sparando all’impazzata fino a STORNARE,
dissolvendola definitivamente,
ogni traccia di simpatico uccelletto
nel raggio di almeno tre ettari sopra il cielo...
novello emulo dei migliori Bruce Willis,
sparando all’impazzata fino a STORNARE,
dissolvendola definitivamente,
ogni traccia di simpatico uccelletto
nel raggio di almeno tre ettari sopra il cielo...