Ai miei tempi (bello parlare dei "miei tempi" riferendomi ad appena poco più di 45 anni orsono..), se avessi fatto scena muta agli orali non ci sarebbe stato santo a salvarmi, membro interno a immolarsi, epico scritto a sugellare la nuova prosa del secolo.
Sarei stato bocciato.
Ma era ancora l'epoca dei primitivi voti.
Non c'erano i crediti scolastici, quelli di formazione, le tabelle di conversione, i parametri di conteggio, le simulazioni di calcolo e il pregresso di due anni fa quando, magari un giorno, hai avuto voglia di studiare.
Oggi se vuoi fare il rivoluzionario e sovvertire il "sistema" puoi decidere di contestare gli insegnanti e i loro metodi arretrati, la loro totale assenza di cuore ed empatia e la loro manifesta inadeguatezza.
Perché grazie all'evoluzione del sistema scolastico di calcolo dei crediti accumulati, gli orali divengono inutile orpello, fregio decorativo di una (im)maturità già in tasca,
e sei promosso lo stesso,
finendo pure sui giornali, ma soprattutto su Instagram, e stavolta con "crediti" inimmaginabili, con la nuova società dell'apparire pronta ad accoglierti.
E sì.. eravamo proprio ingenui..
Gli adulti abbiamo gettato la spugna con le nuove generazioni (zeta e alfa) e, allora, perché fargli subire inutilmente? Facciamogli facile il passo per la tappa educazionale, alla fine non arriveranno a niente!
RispondiEliminapodi-.
Sono fortemente critico contro la massa di giovani che stiamo crescendo. Ovviamente colpa nostra, principalmente. Quand'è che metteremo un argine? Tipo anche ai fiumi che tracimano in ogni stagione?
Elimina3 su 524000
EliminaUna percentuale non proprio significativa.
La iper-super-stra maggioranza degli studenti studia, si prepara e fa gli esami.
Però si parla solo di questi tre ;) ed è lo sbrego iniziale che può incrinare la struttura (già fallata per conto suo.. )
EliminaA prescindere dalle motivazioni alla base di questi comportamenti (ma penso che non siano dissimili dalle nostre di un tempo) a me sembra una forma di protesta più matura di quelle che mettevamo in atto noi.
RispondiEliminanon conosco bene il sistema di valutazione attuale, ma è indubbio che i crediti di cui dici e tutti gli altri elementi che contribuiscono al voto finale, questi studenti contestatori se li sono guadagnati con il loro impegno scolastico, non glieli hanno regalati. E poi, non sostenendo l'orale per protesta, ci rimettono di tasca loro, rinunciando a migliorare il loro esito finale, che poteva essere utile per accedere più facilmente all'università.
massimolegnani
Rimango polemico di fronte a prese di posizione a costo irrisorio, ma soprattutto di fronte un sistema che rende irrilevante la prova orale, praticamente il 50% della valutazione di maturità.
EliminaSarebbe da riformare l'intero sistema e, a cascata, anche certi atteggiamenti utilitaristici.
Concordissimo con massimo
EliminaIo no, ma il mio blog si nutre di contraddittorio e opinioni in antitesi, e degnissime di nota quando espresse da signori bloggers che porto in palmo di mano.. (piaciuta la sviolinata?!..l'ho usata anche alla maturità..altro che scena muta.. ahah)
EliminaStavo pensando proprio a questo cosa che tu hai descritto nel post...e se non portavi a casa anche voti decenti una buona punizione arrivava, ma che cazzata è faccio scena muta, ho letto, perché il professore non ha capito anche se avevo buoni voti che avevo un disagio? Ai miei tempi c'erano già sti disagi ma lo studiare era un conto, poi si parlava a casa o a parte con i professori 🙄
RispondiEliminaPurtroppo sono i nostri tempi ad avere partorito questi loro tempi. Per cui forse, forse non abbiamo lasciato loro un bel mondo da viversi
Eliminaforse,forse di questo passo lasceremo loro il nulla da viversi.Ai posteri l'ardua sentenza.
EliminaOggi c'è la celebrazione del disagio, si fa finta di cavalcarlo, come illudono mille analisti che fanno sempre più trend (ora anche finanziati statalmente). Mentre in realtà, a tenere le briglie è solo lui.
EliminaSe non verranno presi immediati provvedimenti, il rischio di emulare questa nuova forma di strategia da parte di alcuni giovani, diventerà un nuovo sistema di pretesa oltre che puro esibizionismo,che si ritorcerà su loro stessi.Ma tanto di che parliamo se proprio questi ragazzi sono i figli di quei genitori che picchiano gli insegnanti a scuola?
RispondiEliminaAnche se è legittimo protestare la modalità non è accettabile ,oltre che pericolosa e diseducativa verso tutti gli altri studenti .
Di certo i nostri tempi anche a livello scolastico comportavano dei principii indiscutibili,oggi ci ritroviamo in tempi opposti.Sono coraggiosi questi ragazzi o è il coraggio ad avere subito una modificazione nel significato fatto su misura e moda del momento?
Credo che il coraggio abbia modificato parametri. Oggi devi gettarti col parapendio da un grattacielo, se invece ti fai riprendere mentre porti coperte ci notte ai senza tetto, sembra che i likes raggranellati non valgano affatto la notte in bianco.
EliminaSpero che quando questi studenti " moderni" andranno a fare un colloquio di lavoro,ci penseranno molto bene prima di rimanere a bocca asciutta. Non credo che il responsabile del personale accoglierà con benevolenza chi non vuole rispondere alle domande. La realtà esterna non ti fa sconti e non accetta pretestuose giustificazioni
RispondiEliminaDopo scuola si sbatte spesso contro realtà neanche immaginate, frutto anche loro di una gestione del lavoro quanto meno confusionaria e deficitaria, in efficacia e come generazione di possibilità. Lavoro parziale, insicuro, sottoposto a mille trappole contrattuali. un futuro mal gestito che indispone e spande insicurezza. E la scuola non prepara affatto, anzi.. ti getta nella mischia, a volte senza neanche gli orali.
Eliminacol l'affossamento selettivo della scuola pubblica, tanti mortidifame hanno perso l'ascensore, oramai tutti son laureati, però le lauree dei figli dei caporioni valgono molto di più ed i mortidifame ce se ponno pure pulì er culo
RispondiEliminaLimortACI loro.. ;)
EliminaLa Scuola non può essere maestra di vita come un tempo perchè è vittima anch'essa dei profondi disagi e delle enormi difficoltà che tutti, nessuno escluso, viviamo al di fuori della Scuola stessa. Una Società in crisi di valori non può essere d'esempio a nessuno, nè forgiare nessuno. Le famiglie, in crisi anche esse, non riescono più a interfacciarsi e a dialogare con i ragazzi e da famiglie in crisi escono schegge ingovernabili o quasi. L'incomunicabilità la fa da padrona e le consegueze sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno legge più. Si dialoga pochissimo. Si studia male e poco. Ci si comprende sempre meno. Il gusto per la conoscenza è merce rara. I telefonini hanno limitato moltissimo la propensione al dialogo e dunque alla conoscenza a tutti i livelli. Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso.
RispondiEliminaChe tra scuola e famiglia non intercorra più quel senso di complicità, anche solo doveroso, di una volta è indubbio. Oggi vige la competizione, l'incomunicabilità, il contrasto, la rivalità quando non addirittura l'opposizione. Tutto a danno dello studente. Molteplici le colpe. Delle nostre generazioni principalmente.
EliminaIn effetti anche a me questa "scelta" per "contestare" il sistema scolastico appare come il tipico gesto da rivoluzionario da salotto, di quello che recita la parte dell'antagonista comodamente seduto sulla poltrona smanettando lo smartphone costoso che gli hanno comprato mamma e papà.
RispondiEliminaPoi, per carità, so bene che il diploma scolastico e persino la laurea non sono garanzia di nulla. Ci sono persone con la terza media che hanno creato aziende con le proprie mani e sono cresciute sino a fatturare milioni di euro e avere decine di dipendenti, persone con la laurea in economia che fanno gli impiegatucci a milleseicento euro al mese in qualche piccola impresa.
Non so che sarà e che diverrà il ragazzo che ha "inventato" questo trend, però non riesco a vederlo positivamente, né mi tolgo dalla testa che se si contesta la validità di un sistema (atto legittimo) poi bisogna andare fino in fondo. Ha dichiarato che ora si iscriverà all'università... E le università non fanno forse parte del "sistema" scolastico italiano? Io per coerenza mi sarei iscritto a un'università di un altro paese con un "sistema" diverso, più "rispettoso" degli studenti (questo il punto di vista dello studente in questione e al tempo stesso il "motivo" della sua scena muta). Però, certo, iscriversi a un'università straniera significa imparare un'altra lingua, andare a vivere lontano da casa, fare qualche sacrificio, magari trovarsi di fronte a docenti che di fronte a una scena muta "per protesta" ti bocciano senza commuoversi.
Eh, vuoi mettere quanto è più comodo fare i rivoluzionari da salotto? Con un po' di fortuna si può pure finire in tv in qualche reality, o magari essere eletti in parlamento... ;-)
Infatti è la contestazione facile, che contesto. L'apparire col danno calcolato. L'elevarsi dietro la schermatura spaziale, la provocazione a distanza di sicurezza. Lo avrebbero fatto senza crediti in cascina. Mi dispiace, ma credo proprio di no.
EliminaDa ex insegnante non posso che denunciare l'assurdità delle riforme che hanno distrutto la scuola italiana, una volta emblema dell'istruzione. Stiamo crescendo la generazione dell'incompetenza. E sarà dura in futuro.
RispondiEliminaVedo tanti giovani responsabili, competenti, appassionati. Ne vorrei vedere di più, sinceramente.
EliminaAncora gli orali? Una gran bella perdita di tempo in tempi (come quelli attuali)in cui la velocità regna sovrana, e fare scena muta è motivo di vanto
RispondiEliminaOggi si passa da un variegato sistema di maturità ad un incasinatissimo mondo lavorativo con infinite tipologie di contratto dove la vera arte sarà racimolare i frazionatissimi contributi in grado di assicurarti una parvenza di pensione. Un giorno. Forse.
EliminaAlle superiori ti parlo anni 67, i professori ci davano del lei, quindi puoi immaginare con che rispetto gli alunni si rivolgevano agli insegnanti. Solo dopo il 68 iniziarono le classi divennero miste e nella mia scuola vigevano le regole del ventennio. Come sempre gli uomini non conoscono la via di mezzo, quindi se prima non potevi fiatare ora i ragazzi spesso trattano i loro insegnanti come fossero dei loro amici. Non funziona così perché i risultati sono sotto i nostri occhi. Imperano il pressapochismo , la maleducazione e il rispetto.
RispondiEliminaPressapochismo e mania di protagonismo. Ogni minima protesta attestata da propaganda forsennata. E minimi danni con la promozione assicurata. Voto più basso con la scena muta? Davvero sarà un problema per chi ha già scelto l'abito da influencer?
EliminaEsattamente, la questione non è certo un reale contrasto (dopotutto, matematicamente si era già promossi) ma cercare il consenso facile con altrettanto facile colpo di scena che fa cassa sul web.
RispondiEliminaMoz-
Rivoluzionari da spritz. Certo gli è stato permesso, e in questo mi aspetto immediata riforma.
EliminaConcordo in pieno con massimo legnano, credo che questi pochi ragazzi siano stati coraggiosi, non so se a ragione o meno, ma coraggiosi. Innanzi tutto, si sono guadagnato la promozione addirittura con una prova (l'orale) in meno, con cui avrebbero alzato la votazione finale (anche facendo un brutto orale qualche punto lo avrebbero raccimolato), poi non sono stati a casa, ma sono andati a dire: questa cosa (a cui ho partecipato fin'ora) mostra evidenti limiti. In fine si pagheranno in prima persona il loro gesto con un voto più basso che per un lavoro o un'iscrizione all'università, un prezzo c'è l'avrà. Per cui, io sto con questi ragazzi. E a tutti quelli che dicono:ai miei tempi, vorrei ricordare che, purtroppo, sono stati i nostri tempi a partorire questi tempi... Per cui, forse, forse i nostri tempi non è che siano stati propri, proprio...
RispondiEliminaUn salutone
So che mi vesto da boomer citando "i miei tempi" con malcelata nostalgia, e concordo con tanti che giustamente mi dicono: "in fondo questi ragazzi hanno fatto ciò che è stato permesso loro da un criterio di voto decisamente malfunzionante. Se mi concedi di bypassare una fase cruciale di esame finale, la colpa è tua, prenditela con le tue falle di sistema".
EliminaIl problema nasce dalla modalità: vuoi protestare contro l'incomprensione del corpo insegnante? Caricati sulle spalle anche gli oneri oltre gli onori. Salta pure lo scritto, blocca la scuola, renditi cassa di risonanza del disagio, del malessere, del malcontento, dell'inadeguatezza, invece di passarla liscia e - come sottolinea Moz - fare pure cassa sul web.. ;)
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RispondiEliminaI ragazzi hanno desiderato mettere in evidenza un problema istituzionale che non va. Forse, essendo immaturi, lo hanno fatto nel modo sbagliato; su questo non c'è dubbio. Pagheranno sulla loro pelle in seguito, magari. Si vedrà. Proteste simili ci sono sempre state, anche ai nostri tempi (che poi non sono mica tanto lontani). Si faceva in modi diversi, per esempio non presentandosi alle interrogazioni o facendo assenze entro i limiti. Il problema è la mediaticità, la risonanza che ha avuto la notizia. In fondo, è merito loro se c'è stata subito una correzione delle regole che impone la bocciatura se si evita l'orale. Che poi 'ai miei tempi' esisteva già. Quindi, in cosa hanno sbagliato questi ragazzi? Hanno 'solo' causato un danno a sé stessi e, se gli insegnanti avessero fatto bene il loro lavoro, individuando i disagi di questi studenti e facendogli comprendere bene quale errore avrebbero commesso agendo in maniera irresponsabile, tutto ciò si sarebbe potuto evitare. Colpa dei ragazzi ma anche di chi insegna, secondo me.
RispondiEliminaBisogna cambiare le regole (di comunicazione e rispetto reciproco) anche. Ci pensiamo a questo? Credo di no, questione di alta presunzione, secondo me (magari gli istitutori si nascondono dietro un 'ma io ci ho provato' che non ha senso.) Mi fermo qui.
Volevo scriverne anche da me. Ma sono indecisa. Forse è meglio non farlo. Vedremo. Grazie Franco e buona Domenica.
Fallo, perché no?! Fa bene alimentare sensazioni e opinioni anche tra i tuoi followers, io sinceramente sto vedendo nipoti e figli di amici crescere tra giudizi e crediti con profitto o meno, ma è lo stato della scuola in generale a destare preoccupazione. Sensibilmente scollata dalla famiglia, mentre una volta si trattava di due elementi educativi che remavano in una certa simbiosi collaborativa. Oggi le tensioni sono palpabili ed è come se si cercasse lo scontro ad ogni minimo pretesto..
EliminaVerissimo. Anche le famiglie sbagliano terribilmente e non se ne rendono conto e neanche si correggono. È terribile tutto ciò. Ciao Franco
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RispondiElimina"Avere o essere", cosi Erich Fromm intitola il suo libro che, nel 1976, avvisava del degrado dovuto all'apparire, oggi si è raggiunto un livello assurdo dove l'essere non conta più niente, i risultati emergono dal tuo articolo.
RispondiEliminaIn confronto i "secoli bui" necessitano di occhiali da sole.
Ciao Franco, buona domenica.
L'apparire ha preso il sopravvento, ma ci metto anche i blog, sia chiaro, non mi sottraggo alla critica..🫢
EliminaI ragazzi di oggi contestano la scuola perché li terrorizza con il voto più alto senza interessarsi della capacità di critica e senza insegnare loro metodo di studio. Per me i ragazzi boom sono troppo sicuri che la faranno sempre franca per questo si permettono di agire con spavalderia.Carlac
RispondiEliminaIn questo caso specifico condanno soprattutto la mossa apparentemente azzardata ma in realtà innocua, e buona per finire sui giornali.. 😉
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