mercoledì 27 novembre 2024

HA RAGIONE YASHAL

 

Lasciarsi andare ogni tanto dovrebbe essere il vero istinto da blogger, come sottolinea l'amica YASHAL, in diretta, senza pre e post produzioni, come acqua a scorrere, non con un'idea da raccontare, ma per il gusto di discorrere, di sciogliersi in parole che non vogliono comunicare nulla di specifico, ma sgambare semplicemente in questo cortile all'aperto che abbiamo riservato loro, il nostro blog. 

Un'oasi naturale, spazio tutto nostro, dove qualche volta è salutare prenderci una pausa, perché bloggare questo è, in fondo, guardarci allo specchio, come davanti un'opera d'arte, un monumento, un tramonto: destinarci tempo,
"illuminarci dalla parte giusta"
dice Yashal, smetterla ogni tanto di spargere messaggi, arringare, "far sapere".. far sapere cosa poi?
Chi scrive su un blog è soprattutto
a se stesso che indirizza un messaggio: esserci. 

Osservare, appassionarsi, scrivere e leggere assetato di umori, idee, bellezza, curiosità.
E poi riversare sensazioni in serenità, a briglia sciolta,
comunque un'autodedica, impulsiva e divertita.
Un post senza brutta copia per non perdere la spontaneità di scrivere a vista.
Per la trepidazione di scorgere bagliori in uno spazio dedicato.

Ma forse con un minimo spunto: per tutti quelli che hanno pensato anche solo una volta di aprire un blog,
e forse aspettano solo l'onda esatta.. 

Grazie Yashal. 

 

24 commenti:

  1. Sono d'accordo. Ed è l'unico motivo per cui, da ormai quindici anni, mi ostino a tenere aperto un blog che leggono in dieci persone e commentano ancora meno. Perchè non riesco a farne a meno, ormai è parte di me. E scrivo, scribacchio soprattutto per me, che tanto a voce non avrei mai il coraggio di farlo... fossero solo banali recensioni di film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E fai bene.. poi i blog monotematici sono complicati, ma riusciamo a piazzare qualcosa di noi anche quando sembriamo parlare d'altro.. non mollare un rigo!

      Elimina
  2. "un post senza brutta copia" è una definizione che condivido e non significa post tirato giù in qualche modo, ma flusso di parole curato senza perdere la spontaneità, un camminare sul filo senza la rete sotto per cui stai pure attento a non sbagliare passi :)
    Ho letto anch'io quel brano e ne ho apprezzato la freschezza del linguaggio e del contenuto.
    massimolegnani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ha come ritrasmesso antico entusiasmo.. lo spirito più spontaneo.. la ringrazio davvero, anche perché leggere questa "freschezza", come giustamente sottolinei, immagino possa ancora contagiare la blogosfera.. ;)

      Elimina
  3. Io vorrei essere più spontanea, a volte mi riesce. Si tratta di quei post che in effetti sono scritti di getto e per il bisogno di raccontarsi un po' più da vicino. Accade raramente ma accade. Per il resto, la scrittura per me è mettere in ordine le idee e un lavoro anche di cesello, almeno insomma mi rileggo e sto attenta che il tutto abbia senso. Mi piace rileggermi a distanza di tempo. Rileggendo i primi post, quelli del 2015, mi trovo anche diversa, forse ho perso quello smalto di entusiasmo di allora, ma resisto. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu lo sei, e io lo so, onorato di averti conosciuto e scorto la luce negli occhi, e un sorriso che tengo stretto.. di smalto ne hai da vendere!! ;)

      Elimina
  4. Giustissimo ma... Lo hai scritto per noi lettori o lettori blogger, oppure per una parte di te😉?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me ovvio!! ahah.. si scrive per noi, poi anche un po' per voi..grande Riky!!

      Elimina
  5. Io non riesco a scrivere di getto, a vista, affidandomi esclusivamente all’intuito, all’improvvisazione, se non qualche frase : ho bisogno di tempo, di riflessione. Se ho un’idea da trattare, mi piace elaborarla con cura, svolgendo una sorta di ginnastica mentale. Quando la parola, da timbro vocale diventa scrittura, io credo che acquisti una sua bellezza, una sua armonia, un sapore particolare, un modo diverso di attenzione. Scrivendo siamo molto più attenti e responsabili a studiare le parole, a trovare quelle che meglio si adattano alla comprensione, a levigarle. Se la comunicazione verbale è rapida, quella che avviene attraverso la scrittura è meditata, elaborata, direi più bella. Mi viene da pensare che quando scriviamo – che sia un post sul blog o una mail (peccato che non si scrivano più le lettere come una volta) - cerchiamo sempre di essere più convincenti e, diciamocelo, anche più intelligenti (sorrido…). Io scrivo non più di tre/quattro post al mese…quando va bene, e raramente li scrivo di getto. Li leggo, li rileggo, cancello, aggiungo, modifico…insomma – caro Franco – ho bisogno della brutta copia. Io non faccio lo scrittore o il giornalista, scrivere non è il mio mestiere, quindi devo stare molto attento quando mi accingo a mettere nero su bianco. Ma facendo così non credo di perdere la spontaneità, la sincerità, condizioni fondamentali della scrittura. Sono d’accordo con Luz: anche per me la scrittura è mettere ordine, è un esercizio letterario di cesello. L’unica cosa che riesco a scrivere di getto sono i commenti…come questo :))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E non è un bellissimo scrivere anche questo tuo commento? ;) ..comprendo benissimo.. io scrivo a mano su bloc notes la stragrande maggioranza dei miei post, poi finiscono su word, e ogni volta che apro il file correggo, cancello, riscrivo, inverto, ripasso.. un cesello e una rifinitura di qualcosa cui teniamo, in cui ci piace impegnarci e identificarci.. non sto dicendo che alla fine scriviamo altro da noi, ma certo ogni tanto esporre un pensiero partorito di getto, di sentimento grezzo, anche costruito male, ci riporta ad una ingenuità di spirito, di entusiasmo primitivo, che ridona nuova spensieratezza,, e ora torno a correggere i post in bozza.. ahah e il commento lo invio così com'è.. ;)

      Elimina
  6. Destinarsi del tempo è importante perchè questo spazio, in mezzo a tanti impegni della vita, per noi stessi è fondamentale. Inoltre la scrittura è terapeutica. A volte si vedono meglio certe cose guardandole dal di fuori oppure si possono vedere o pensare cose mai pensate o viste. Lo spazio per sè è uno scrigno pieno di soprese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono un fan dello spazio per noi, ed il blog esempio vitale.. ;)

      Elimina
  7. Sono idee affidate al vento, sono semini che si lasciano in giro, e chissà che prima o poi non nasca qualcosa in qualcheddove...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A te qualche regista, un qualche talent scout ha da beccarti prima o poi..e allora mi finisci a Zelig come minimo e io da casa: "Quello lo conoscooooo!!!!" ahah Grandissimo Bertow!!

      Elimina
  8. Io ringrazio infinitamente te Franco, per aver citato me, io che mi sento una "neonata" nella blogsfera! Mi fa veramente piacere averti ispirato con un mio commento, ne sono onorata, soprattutto quando leggo che ti ho trasmesso entusiasmo. È per me un riscontro molto importante e prezioso, anche alla luce del fatto che era da tanto che io e la scrittura avevamo un rapporto "conflittuale". E ora sentire che ho trasmesso entusiasmo a qualcuno mi rende felice.
    È bello anche leggere tutte le riflessioni che stanno scaturendo da questo tuo post. :)
    Grazie ancora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è sempre bisogno di stimoli, spontaneità, ricerca di noi stessi, specie in una realtò come il blog, diario virtuale ma poi non tanto.. perché siamo veri noi che scriviamo, siete veri voi a leggere.. diciamoci grazie reciproco, tanto per non fare troppa retorica.. e voglio leggerti presto! ;)

      Elimina
  9. Io scrivo soprattutto per me, mi piace scrivere e mantenere i ricordi in un luogo dove è semplice ritrovarli, basta un clic ! Poi, se a qualcuno fa piacere leggere ciò che scrivo e può tornare utile, meglio ancora ! Senza brutta copia, scrivo e cancello e aggiusto direttamente dal blog ! Saluti.

    RispondiElimina
  10. Mi piace l'idea di lasciarsi andare sul blog, anche senza una trama, un filo conduttore, un argomento principe. Mi piace l'idea di seguire il flusso di coscienza, di lasciare che le parole se la sbrighino da sé.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti leggo molto spontanea in questo.. offri preziose linee guida.. ;)

      Elimina
  11. Ho provato in passato a scrivere di getto, il risultato è un senso di disagio che non mi piace provare; per questo scrivo quando ho voglia di dire qualcosa che, almeno per me, abbia un senso e un significato. Non sono parole sparse, semplici sensazioni, ma composizioni di pensieri ai quali mi piace dare un ordine. Una cosa è molto vera: scrivere perché si è "obbligati" da un impegno preso o una scaletta pre-organizzata porta lontano dalla spontaneità e dal piacere di condividere qualcosa. Ecco, questo è l'aspetto istintivo del blogger che mi appartiene di più: se non ho nulla da dire non dico, aspetto che arrivi l'onda giusta emozionale o l'ispirazione a guida di un post. Infatti, spesso, ormai, mi prendo molto tempo tra una pubblicazione e l'altra e sono certa di mantenermi comunque autentica.

    RispondiElimina
  12. Come avrai notato tendo a non rivelare molto di me in ciò che scrivo, almeno questo è quello che penso, magari inconsciamente traspare più di quanto io pensi.
    "illuminarci dalla parte giusta", ma qual è la parte giusta? e poi gusta per noi che scriviamo o per chi legge?
    Yashal (che solo ora conosco e che andrò ad approfondire) e tu che fai da "ponte", aprite una discussione interessante, mettete in movimento ingranaggi "filosofici" essenziali. Siamo più genuini quando, ci apriamo (o siamo convinti di farlo) oppure quando cerchiamo di non far trapelare nulla di noi (o siamo convinti di riuscirci)?
    Considerato l'argomento che tratto nel mio blog non pubblico mai di getto, magari l'idea si, la annoto al momento ma prima di pubblicarla devo verificare ciò che è oggettivo per poi inserire la mia visione, probabilmente anche questo è un modo di raccontare sé stessi.
    Grazie a Yashal per lo spunto e grazie a te Franco per aver dato vita a questa discussione.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  13. In generale, quando scriviamo qualcosa a livello pubblico è perché, evidentemente, sentiamo un bisogno di dire, di esprimere ciò che abbiamo dentro. Non è solo ricerca di approvazione, è anche la "liberazione" di aver espresso quel qualcosa che sentivamo di voler dire apertamente.

    RispondiElimina
  14. "Il gusto di discorrere, di sciogliersi in parole che non vogliono comunicare nulla di specifico, ma sgambare semplicemente in questo cortile all'aperto che abbiamo riservato loro, il nostro blog": ha il sapore di un manifesto. Approvo! (e sabato mi aspetto gli auguri perché il mio blog compirà 16 anni!)

    RispondiElimina
  15. questa cosa che racconti è molto bella e mi piace molto il concetto e la percezione di blog in questi termini... per me è un diario dei miei pensieri e della mia vita, che a fine anno salvo in un file e stampo. Ciao Elisa

    RispondiElimina

Sottolineature