domenica 22 settembre 2024

STORIE

 

Erano le storie che venivano a cercarmi,
alcune a forma di gattino minuscolo
desideroso solo di coccole e punti e virgola.

Storie randagie animate solo da istinto e curiosità,
ma digrignano i denti a volte, soffiano insofferenza,
graffiano l’anima a non stare accorti.

Che poi le vado solo narrando,
addobbandole da raccontino,
e dove le metto poi?
Avrei aperto il blog proprio per accatastarle meglio,
ma loro stanno chiudendoci me, in realtà.
Le faccio respirare e loro tolgono fiato, consistenza:
mi svuotano.

Creo mondi che non esistono fuori da me
e fanno fatica ad imporsi visione, lettura, interpretazione.

Sembrano universi rovesciati, mappe indecifrabili.

È l’altro lato dello scrivere per se stessi,
quello inopportuno,
creatore di mostri che mi sfamano
ma poi vagano in cerca di cibo per loro,
e mi tengono buono
affinché riproduca altre storie fameliche,
per muoversi in branco, abbagliare un lettore casuale,
e sbranarlo
mentre incauto rimane affascinato da una tela invisibile.

Lui accarezza il micio e l’artiglio lo squarcia.

42 commenti:

  1. è così, i racconti ci vengono a cercare che sono ancora piccoli e innocui come micetti appena nati.
    ma poi ci crescono in testa, ci graffiano la mente, insistono tra gioco e ossessione fino a che non li stendiamo su carta o li fissiamo sui pixel. E da quel momento abbandonano chi li ha scritti per prendersela, un po' per gioco un po' per non morire, con chi li legge.
    ml

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  2. Scrivere storie è terapeutico perché rendiamo visibili : pensieri, paure, rimpianti e spesso in esse primeggia l'amore. E' magia e chi sa apprezzare, ne beneficia. Serena domenica.

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  3. In effetti quando leggo qualcosa su questo blog mi capita di avere una sensazione tipo: che ci sia un gatto che mi mordicchia il polpaccio :-D

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    1. Alla fine ci vogliono bene le mie storie ai lettori.. magari le puoi trovare un attimo furastiche, o desiderose di particolari coccole, ma in genere si accontentano di una interpretazione tutta vostra.. ;)

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  4. Todos precisamos de mundos imaginários, que nos ajudam a viver melhor num universo de grande adversidade.
    Abraço de amizade.
    Juvenal Nunes

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  5. Io vado alla ricerca di blog con storie accattivanti, anche autobiografiche. Non mi spaventa rimanere intrappolata nella tela dell'autore, anzi non chiedo di meglio. Il micio ci sta sempre bene, anche come figura retorica :-)

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    1. Qui ci stai bene allora.. vi voglio attori, partecipi, incastrati possibilmente, protagonisti..

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  6. Siamo tutti fatti di storie che una volta raccontate se ne vanno per il mondo non senza prima chiederci altre storie per accompagnarle e così all'infinito siamo condannati a scriverne.

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  7. Ho sentito dire che ciò che distingue noi scimmie dagli altri animali è l' amore per il pettegolezzo. Siamo programmati ad ascoltare e raccontare storie e ne traiamo spesso giovamento. 🐵🙈🙉🙊🐒

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    1. Ne escono a ritmi industriali, e a volte stento a scindere una nuova storia, da me che ne scrivo, insomma scrive lei me o io lei?

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  8. Le storie premono con irrequietezza. Proprio non ce la fanno a star dentro di noi. Nascono libere e si diffondono per mescolarsi e unirsi ad altre storie, magari creandone insieme di nuove. Il mondo delle storie è un continuo movimento che non si può fermare.

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    1. Mi piace questo mondo fatto a storie, che immagino inventate mentre quello di fantasia forse sono solo io.

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  9. Scrivere equivale quasi sempre ad inventare mondi nuovi, evanescenti, che in molti casi esistono solo per chi li crea. Il bello è quando diventano anche mondo di chi legge.

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  10. "L'altro lato dello scrivere per se stessi": il lato oscuro della medaglia a due facce!

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  11. Molto interessante. Qualsiasi racconto al principio ci appartiene, ma poi bisogna lasciarli andare e così tutti i racconti, tutte le storie, come i gattini, vanno per la loro strada. Piacere di conoscerti. Ho scoperto questo blog per caso, navigando sul web. Ti seguo.

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    1. Piacere mio.. navigando sempre buone sorprese.. ;) scrivere diventa di chi legge, e anche noi autori, spesso, possiamo reinterpretarlo..

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  12. Beh certe storie lievitano in noi per alchimie emotive spontanee e talvolta indecifrabili. Sono frutto di rimpianti o di speranze, di sogni realizzati o spezzati gradualmente dalle illusioni, di desideri mai domi di non fermarsi mai davanti a nessun ostacolo, a nessun dispiacere, a nessun dolore perchè la vita è un dono unico e non duplicabile e nessuno ne ha una di riserva, perchè il giorno che vivi adesso è e sarà unico e irripetibile sempre e se lo vivi male oggi domani non lo potrai rimpiazzare con nessun altro giorno perchè ne vivrai uno nuovo di sana pianta con le stesse caratteristiche re le stesse peculiarità di quelli già trascorsi e andati. Ciò che vivi male oggi non lo potrai sostituire domani. Le nostre storie sono fatte di parole dolci e romantiche che tutti quanti senza alcuna esitazione dovremmo dire alle persone care e a quella che amiamo, perchè tutto quello che non diciamo oggi sulla scia nobile dei sentimenti non sappiamo se lo potremo dire domani e corre seriamente il rischio di rimanere perso. Sono momenti semplici dal gusto agrodolce, spesso inficiati dall'orgoglio, il vero nemico d'ogni emozione e ricerca di spontaneità. Le nostre storie sono frutto di frasi romantiche gettate d'un tratto su un foglio di carta, vera e unica misura anti stress per amare noi stessi, gli altri, il tramonto e con esso l'alba che verrà.

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  13. Credo che tutte le storie siano connesse tra loro e mentre se ne raccontano o se ne leggono prendono spazio e forma dentro di noi, diventando storia singolare.La nostra storia di vissuto quella con cui ci rapportiamo e reagiamo davanti ad uno scritto come il tuo..storia nelle storie:)

    Le prime storie che mi vengono in mente sono quelle raccontate dai nostri avi attorno al focolare di un camino o nelle calde atmosfere natalizie.Ognuno aggiungeva un tassello che incalzava al sorriso e alla partecipazione altrui, e non sempre le storie erano inventate o allegre ma le si raccontavano lo stesso perché la storia è anche vita stessa.

    Chi non conosce poi il racconto ,la storia prima di addormentarsi da bambini e perché abbiamo un po smesso nel tramandarne ai bambini di oggi?Dove si è smarrito il bambino dentro di noi capace di creare e non soccombere?

    E qui mi riallaccio a tutto il commento di Claudio che condivido e che ci riconduce al valore dell'elemento fondamentale della Storia di tutti:l'Amore verso sé stessi,gli altri e il creato.

    L.

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    1. Connessi indelebilmente col narrare, nostro e di altri, graffiamo e veniamo graffiati, ci sollecitiamo a vicenda in un circolo che rende vivi. senza smarrirsi.. se non tra altre storie..

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  14. Cogito ergo sum.
    Alla faccia della consapevolezza.
    (non dico "alla faccia dell'autoanalisi" perché sennò alimento istinti e movimenti anti-psicologi....)
    Materiale che fa riflettere.
    E non solo noi, a quanto.
    A.

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    1. Preferisco Introspezione e non Analisi (pur presente tra le etichette), del resto bisognerebbe chiedere a loro. Alle storie. ;)

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  15. ''...Toc Toc!Sono la storia dimenticata ,che viene sempre scavalcata nel turno dalle mie sorelle rumorose ….Ascolto in silenzio il ticchettio dei tasti e il cigolare del portone spalancato nel tuo cervello per uscire .
    Quando verrà il mio turno? Forse non divorerò i lettori ma sicuramente li affascinerò perché sono una storia mai scritta ,mai comunicata, in attesa di vedere la luce .Non costringerò le tue mani a premere i tasti né ti lascerò il vuoto nella testa quando uscirò...''
    A presto
    Eos

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  16. Caro mio, sei fortunato! Le storie ti vengono a cercare perché trovano terreno fertile. Sanno molto bene che tu sai dare forma e colore, gioia e dolore! Sai scavare all'interno e tirar fuori le cose più belle, per me, dai loro.... vita! Ti abbraccio 😊!

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    1. Qualche volte ci si sente manovrati ma è solo un'interpretazione. Una libertà che viaggia con noi.. ;)

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  17. Bella questa contrapposizione tra storie che cerchi e storie che in realtà cercano te. È un intreccio misterioso, l'ispirazione che è come un incantesimo a cui non ci si può sottrarre. E che ci rende vivi.

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    1. Intreccio misterioso, come quei cani che giocano a mordersi la coda, ma che ci lascia vitali anche di fronte alle negatività..

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  18. Che alla fine le storie fanno sempre quello che vogliono, un po' come i figli, che un po' figlie nostre sono.
    Figlie nostre anche se assomigliano sorprendentemente al lattaio, ora che ci penso...

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  19. Quel che hai detto, e come lo hai detto, mi ha colpito.
    Ed è vero, sembra proprio ci sia un ingombrate e violento bisogno di vomitarle certe storie, quasi come governate da un bisogno fisiologico.
    E poi capita che quel che stiamo gestendo non sia così...gestibile.
    Mi ha fatto riflettere, non poco.
    grazie
    A.A.

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    1. Grazie a te, felice siano sensazioni condivisibili, per quanto comunque complicate da comprendere, assimilare, ma é il bello della febbre da scrittura..☺️

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  20. La Scrittura con la S maiuscola non ferisce mai...anche quando è pungente, come certi brani del mio Giorgio Gaber ad esempio.
    Quando la scrittura esprime dileggio ad esempio ferisce, ma prima di tutto ferisce proprio il concetto di Scrittura.
    Ergo siamo tranquilli, nessun artiglio ci ferirà su posto di bloggo :D al massimo potremo un po' perderci nelle parole, specie di fronte a certi testi un po' criptici!

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    1. Esiste una scrittura che ci prevarica, che prende la penna e si libera tramite noi, e in queste occasioni rimaniamo come basiti, ammirati anche.. 🤗

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