Viaggio venti minuti indietro, sto scrivendo un post
il cui epilogo è servito.
E questa è già la fine del post.
La conosco, perché arrivo a bocce immobili, cose scritte.
Un post sul tempo che sopravanza, dispotico,
frettoloso, ingannevole anche,
che non permette correzioni, deviazioni, cambi
di programma.
É tutto qui.
Essere di rincorsa non reca vantaggi ed
esclusive.
Mi rende solo esecutore testamentario di ciò che è avvenuto,
dinamica che non
ammette sorprese
ma solo rese dei conti.
Non ho disponibilità di azione ma
- e paradossalmente mentre scrivo -
solo di ciò che è accaduto.
Con venti minuti di vantaggio andrei alla scoperta
del futuro, con la
meraviglia o lo sconcerto,
a cose fatte, invece, arrivo in tempo solo per una panoramica sul déjà vu.
Un tempo che neanche fruscia più, statico, già
dimenticato,
se non giungessi io, a constatarne palese staticità.
Mi è concesso un quieto, pacato ripasso.
Il presente, e l’accadere, sono già altrove.
Un post avanti, minimo.
e poi con l'esercizio assiduo e costante macari uno se riesce ad avanzà de quarche oretta già sufficiente per una favolosa vincita ar superenalotto
RispondiEliminaIo manco apparo!.. (non nel senso di apparire, ma quantomeno di pareggiare il gap..)
EliminaLeggere i tuoi post, di qualunque argomento trattino, mi fa sentire riconciliata ; mi ricorda che c'è ancora chi ama scrivere bene e sensatamente, che ama il bello ( di contenuto e di stile ) e crede che una buona comunicazione faccia bene all'anima oltre che alla mente, a dispetto di quella presunta " cultura" che avanza a colpi di gossip...
RispondiEliminaProcurare "riconciliazione", piacevole sensazione.. specie in post simili dove si tende, al massimo, alla propria, riconciliazione.. ;)
EliminaIl tempo è un mascalzone, non credo esista modo per comprenderlo davvero.
RispondiEliminaBello questo post.
Ci piacerebbe manovrarlo a piacimento, scoprirne i trucchi, metterci mano.
EliminaFacendo sicuramente più danni ;)
Il tempo passato, quando non lascia soddisfazione, ci offre solo rimpianto e malinconia. Il futuro va atteso senza ansia. Correre solo per guardare avanti, non è saggio. Potrebbe essere l' anticipo di nuove delusioni.
RispondiEliminaIo addirittura sfilo dietro, formulo l'opposto come impossibile e fugace aspirazione. Elogio dell'inconcludenza anche, vago rammarico procurato da scarsa saggezza - sicuramente - e sogni inconsulti.
EliminaLe tue intriganti riflessioni mi ricordano le parole di un carissimo amico, insegnante come me. L'amico affermava che noi docenti dovevamo essere "un quarto d'ora in anticipo" rispetto ai nostri alunni, ovviamente non nel senso - solo cronologico - del precederli nell'entrare in classe... Concordo con te e con l'amico sulla necessità di avere uno sguardo lungimirante e profetico sul futuro per meglio decifrarlo, ove possibile per prevenirne i disastri e per seguire la direzione migliore per l'umanità.
RispondiElimina(accidenti: mi ritrovo a concionare moralisticamente da vecchia ex prof...!)
Spesso credo che lungimiranza e poteri spazio temporali ci lascerebbero più basiti ancora, incapaci di affrontare novità che recano disagio anche col contagocce, figuriamoci rovesciate addosso tutte assieme. In miei versi remoti mi piaceva affermare: "Se per un attimo, un solo attimo, avessimo la capacità di comprendere tutto, non ci capiremmo niente"
EliminaNon occorre essere avanti di 20 minuti nel tempo. A me basta usare il terzo occhio per vedere lontano! Comunque mi sono sempre piaciute le persone che non arrivano in ritardo agli appuntamenti o sul lavoro perchè il rispetto del tempo altrui è... importante.
RispondiEliminaIo arrivo sempre prima. Sono patologico. Lulù dice che l'ansia mi si divora.
EliminaAnche per questo ho tempo di scrivere fantasie. ;)
Corra pure il tempo, certo non mi affanno. lo seguo, senz' altro, ma piano, piano, a piedi o in bicicletta e in tanto, mi gusto il paesaggio
RispondiEliminaMa fosse lui che segue noi, e si gusta il nostro incedere che crediamo puntuale? ;)
EliminaPungola e pungola perché ci mettiamo a correre, ma bisogna non abboccare.
EliminaPasso lento, vita lenta e guardare persone e panorami
Persone e panorami.. esattamente.. ;)
EliminaSe ho un appuntamento sono puntuale per educazione, arrivo anche in anticipo.
RispondiEliminaSe devo andare a un evento / visita / esibizione e c'è un'orario di apertura e chiusura ben definito, mi muovo ugualmente in modo da arrivare in anticipo.
Ma per tutto il resto me la prendo comoda ;-)
Prendersela comoda ottima filosofia. Ma giusto anche non fare attendere nessuno, specie chi nutre aspettative che, in qualche modo, abbiamo fatto balenare.. ;)
EliminaOgni volta in cui ho provato a prevedere il futuro non ne ho azzeccata una. Va sempre tutto al contrario di quel che possa immaginare. Allora non ci penso più e cerco di vivere il presente. Però, con la fantasia, pur sapendo di sbagliare, a volte provo a pensare al futuro che vorrei...sognare non costa niente! C'è un'altra cosa che mi preoccupa: il tempo passa troppo in fretta!
RispondiEliminaPiù andiamo avanti con l'età e più guardiamo al tempo accumulato dietro, quello che non abbiamo srotolato, quello tenuto in serbo solo per se stesso, quello che sarebbe potuto servire ad altro e meglio. Quindi tentiamo di rallentare, giungere anche dopo, fregarla la nostra atavìca inefficienza, ma è un gioco impossibile dove possiamo permetterci solo un "ripasso" per superare i prossimi esami..
EliminaIl tempo va sempre via veloce, meglio vivere ogni attimo del presente.
RispondiEliminaSi, vivere sincronizzati col presente, senza timori eccessivi. Ma non è semplice, quindi a volte, bariamo di fantasia. ;)
EliminaHo un buon rapporto con il tempo, lo rispetto. Qualche volta vorrei fermarlo e ci riesco trattenendo i ricordi importanti, per il resto lascio che fluisca, gli cammino (più spesso gli corro) dietro, consapevole che il suo incedere inarrestabile mi porterà sempre dove dovrò arrivare.
RispondiElimina"dove dovrò arrivare". Bellissima definizione del patema in oggetto, Un ossessione che ti fa viaggiare a volte col freno tirato, una sorta di paura del vuoto; una speranza di "quieto ripasso", senza l'ansia dello sconosciuto.
EliminaSono stata, sono e sarò sempre puntuale. Per rispetto verso chi aspetta e me stessa.
RispondiEliminaIl Tempo fa quel che vuole ed io non mi volto indietro perchè sarebbe rischioso chiedere una vita diversa... questo cammino mi ha portata qua, con le gioie di oggi che forse non avrei e quasi tremo al pensiero...
Buon sabato Franco.
Comincio a credere di aver sviato col titiolo: meglio forse elogio dell'inconcludenza, dell'inadeguatezza, difesa inutilmente accorata del "non fare in tempo" a sconsolata ammissione di un ritardo che non c'appartiene. Che incastra poco con l'essere puntuali. Io arrivo quasi sempre prima. Ma sono vittima di quello scoordinamento che crea turbativa.
EliminaCon la testa al post successivo, mentre ora mi guardano sfasato
È vero, noi siamo condannati a rimanere indietro, che dall’ ideazione alla scrittura c’è ne passa di tempo e a volte mentre scriviamo già pensiamo al prossimo, che questo è superato.
RispondiEliminamassimolegnani
Epperò ci frega questo correre fatalmente da superati, perché non ci fa godere il momento ne' adeguarci a ciò che presumiamo arrivi, mai esattamente il previsto.. ;)
Elimina“il tempo non aspetta “ è la frase che ripeto spesso a mio figlio che ha una flemma inimmaginabile…generalmente sono puntuale anche perché odio aspettare e quindi ho molto rispetto della puntualità e non sopporto chi se la prende comoda senza preoccuparsi di orari e tempo che passa , soprattutto non sopporto chi si fa aspettare inutilmente , dopo che hai organizzato il tuo tempo proprio in vista della visita e tranquillamente questa persona ti arriva in un giorno inaspettato.
RispondiElimina“ chi ha tempo non aspetti tempo” e “la vita si consuma “
Ti abbraccio alle 11:00
eos
"ti abbraccio alle 11" in coda al commento delle 11,10 da applausi..diciamo pure dieci minuti di applausi, così rimettiamo tutto a paro.. ;) ..comunque sì, il tempo alla fine è nostra invenzione, bastava regolarsi con le fasi luce/buio ..invece ce la siamo complicata..
EliminaSolo 20 minuti avanti nel futuro? Io vorrei un anno per avere un quadro più ampio
RispondiEliminaSpostando il contatore a dodici mesi potresti trovare anche solo buio pesto.
EliminaO ancora peggio, il Genoa retrocesso.
Casualmente, in entrambi i casi, il condimento che amo di più, è attinente ;)
In effetti potrebbe essere un bene avere il potere di spostare venti minuti indietro il tempo, specie per chi sa di essere sempre in ritardo. Perché spesso accade di perdersi attimi migliori e magari si prova a mantenere la calma sapendo ciò che ci aspetta.
RispondiEliminaMa non so, forse sarebbe meglio provare ad essere puntuali e vivere il presente, perché l'imprevisto a volte ci riserva gioie nelle sorprese. Ciao Franco!
Faremmo bene ad adeguarci al tempo corrente, in modo da non diventarne vittime e neanche carnefici. Lo abbiamo inventato noi il "regolarlo", tutto sommato.. ;)
EliminaNon so se è inerente... ma io viaggio con l'orologio della macchina di un'ora e venti minuti indietro. Questo mi costringe a fare continuamente calcoli mentali per poter sapere l'ora esatta
RispondiElimina..e farli pure complicati!!.. io so di persone con l'orologio dieci minuti avanti per costringersi ad una puntualità non proprio nelle loro corde..
EliminaIn "ogni fare tardi" c'è un tentativo sottinteso di riappacificazione con noi stessi e con la vita. C'è la voglia di non lasciarsi subito tutto alle spalle e vivere, anzichè ricordare, ciò che la quotidianità ci ha donato, non imposto, in quei momenti. C'è il piacere dell'attesa, si spera reciproca, quando si va ad incontrare una persona cara, e la consapevolezza, o il desiderio, che il nostro piacere si fonda e si plasmi prima possibile in quello dell'altra/o. E la voglia di vita che subentra e ci pervade, che ci spinge ad amarla e a viverla in pieno nonostante le tante difficoltà. E' la consapevolezza misurata che accettare tutto quello che non dipende da noi diventa espediente unico, forse basilare, per non soccombere e andare avanti. Ritardare è un pò allungare la vita. Un "ozio emotivo" su cui vale la pena disquisire, costruire, conoscere.
RispondiEliminaSplendida definizione quella dell' "ozio emotivo", un ritardo funzionale per fare del ricordo un presente.. grazie Claudio!
EliminaMi hai fatto venire in mente una frase di Sant'Agostino su cui ho scritto un post: "Allora che cos’è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più" Secondo Agostino "il tempo non esiste ma è solo una dimensione dell’anima“.
RispondiEliminaIn poche parole il passato è la nostra memoria, il presente è la nostra esperienza diretta ed il futuro la nostra attesa. Un saluto
Una comodità, il tempo, una maledizione, anche. Un attesa calcolata che dovremmo spogliare di tante ansie. Una delle tante dimensioni che ci rendono meno liberi, sicuramente.
EliminaOh oh... Il tempo scorre, no anzi corre e non si può fermare. Mi piace anticiparlo in caso di appuntamento o se devo fare un viaggio, non mi piace arrivare tardi e mi disturba assai chi arriva in ritardo, è una cosa che non sopporto. Mi piace ricordare del tempo che fu e aspetto il tempo che verrà con curiosità, compreso il quello che passa tra un tuo scritto e l'altro. Complimenti sempre, con te non mi annoio mai. Ti abbraccio forte.
RispondiEliminaUn complimento da una fan che adoro.. grazie Angela.. e a proposito di tempo, spero di vederti presto.. ;)
Eliminaio sempre un post indietro, come minimo :)
RispondiEliminalieto giorno
Ah sì.. un giorno e un post.. ma comunque sul pezzo.. ;)
EliminaBellissimo questo soffermarsi sul tempo e devo dire che alcuni giorni fa leggevo uno scritto di enzorasi così attinente da sentirne necessità di riproporlo qui.
RispondiEliminaSpero l'autore e te Franco ,non me ne vogliate.D'altronde chi meglio di voi come "interlocutori"...
"il tempo gioca
Una cosa l’ho certamente capita: il tempo è un bastardo falso e crudele, ci imbroglia dandoci impressioni false su di sè, lasciandoci credere che si è concesso molto o molto poco e facendoci prendere cantonate tremende. Io penso che per camminarci dentro sia necessario recuperare una nostra misura, attenta e seria, una capacità di valutare senza fasi sentimentalismi i nostri giorni ma ciò che conta veramente sono gli interlocutori. Vanno cercati per tutta la vita perché un tempo vuoto di stimoli, idee, emozioni, amori non è nella natura umana, noi apparteniamo ad altro, non siamo vegetali con un ciclo prefissato e finito, non siamo solo il tempo QUI e ORA. Siamo trascendenza e se capiamo il gioco del tempo, se esso ci turba è perché la sua dimensione l’abbiamo inventata noi, è relativa (senza scomodare il vecchio Albert), l’assoluto siamo noi con tutto il bene e il male.(enzorasi)
Figurati.. sempre un piacere (ri)leggere Enzo, più complicato coinvolgerlo, ma non dispero.. ha ragione quando afferma che la sua dimensione l'abbiamo creata noi e ci siamo rimasti intrappolati, anziché servircene, invischiati perdendone il senso..
EliminaFare tardi si può, dipende solo se chi ti aspetta pazienza ha di aspettarti :D
RispondiElimina