Lei che esce, ed io ad attenderla. Un classico.
Guido sul Raccordo Anulare, anello di 67 chilometri
attorno a Roma, spesso intasato di traffico incartato, e penso ad una di quelle
storie spazio temporali - proprio fatte ad anello - che mi hanno sempre affascinato, segnandomi anche, a volte, con intrecci di tempi
e luoghi a rincorrersi..
seguo la strada in modalità pilota automatico: ecco
l’uscita per Firenze, manca una vita ancora, le auto in fila, lamiere a sfiorarsi, velocità da carro di buoi al crepuscolo..
E intanto vedo una giornata vissuta e da rivivere, con quei déjà vu a fulminarti le sensazioni, a costringerti alla replica, alla duplicazione, alla memoria frenetica, al pensarti in un incantesimo dal quale sia impossibile uscire, a ciò che potresti fare diversamente e invece non hai mai fatto, perché lo immagini come sogno, di quelli che si impadroniscono di te nel sonno, e dai quali esci solo risvegliandoti, magari sudato, rinfrancato quasi mai, con quel finale sempre uguale, una speranza disattesa, un circolo vizioso che non concede uscite (mica è il raccordo..).
Lei che esce, ed io ad attenderla.
E allora pensi: chissà.. se solo una di quelle volte avessi detto la parola giusta, sfoggiato l'esatto sorriso..
E' un appuntamento sempre uguale: sotto casa per l’ennesimo
tentativo, una storia impossibile, l'insistere insensato, un
inutile rincorrersi con i propri da ridire; ripicche, gelosie, dispetti.
Ogni
volta un film in onda di nuovo, con qualcosa che va irrimediabilmente
storto, come se ognuno di noi già sappia, una storia senza storia, con nessuna evoluzione, alla quale tuttavia non ci sottraiamo e che non riesco ad incanalare secondo i miei intendimenti.
Lei che esce, ed io ad attenderla.
Ma stavolta ho le parole giuste, le motivazioni mai trovate prima, orizzonti certi a supporto. Voglio spezzare l'incantesimo, guido sicuro .. ma il traffico
s’intensifica.. ed ecco ancora l’uscita per Firenze!.. Non riesco neanche ad immettermi in corsia di deflusso! Noo! Saltato ancora lo svincolo esatto!! Sto girando in tondo .. fallito di nuovo l'appuntamento definitivo, quello risolutore.
E' il loop a scrivermi stavolta!
Si sta vendicando e io incastrato a vita..
Lei che esce, ed io sul raccordo..
Conosco il raccordo, si rimane imbottigliati per ore.
RispondiEliminaIl raccordo romano può tenerti prigioniero a vita, anche se un giorno hai avuto l'impressione di esserne uscito.
EliminaBellissima la metafora del raccordo, del girone infernale, dell'uscita mancata. La narrazione fluisce mentre fuori tutto è cristallizzato. Si esce dal racconto con la consapevolezza di quanto una scelta sbagliata possa condizionare tutta la vita. Mi è piaciuto davvero tanto.
RispondiEliminaL'ambizione era causare claustrofobia anche a chi stesse leggendo fuori dal raccordo (narrativo) ;)
EliminaRacconto molto realistico e di grande efficacia
RispondiEliminaUn caro saluto
Grazie Giorgio.. un luogo complice di tanti spunti, curiosità, avventure, peripezie, riflessioni, stanchezze e adrenaline.
EliminaBello il paragone!Buona giornata.
RispondiEliminaUn paragone magnetico che scava in tanta memoria..
Eliminae se l'imbottigliamento tipico del raccordo fosse una scusa inconsapevole per arrivare tardi ? Potevi organizzare le cose diversamente , per esempio partire prima e così non sprecare neanche tutto il bel discorso che ti eri preparato...
RispondiEliminaPensaci la prossima volta:)
eos
Un alibi. Come no. Quasi certamente. Rassicurati dalle circostanze, tutelati da eventi che quasi andiamo cercando, provocando. Avrei potuto ma, volevo, partire prima?
EliminaInteressante questa immagine metaforica del raccordo. Ricordo che la prima volta che lo affrontai con la macchina - tanti anni fa, e non c'era ancora il traffico di oggi - ho saltato l'uscita senza accorgermene, ma non sapevo che fosse così lungo e l'ho percorso tutto, per ritrovarmi poi al punto di partenza. Per fortuna nessuno mi aspettava...
RispondiEliminaRicordo un giro completo in bici col mio ex cognato, quando ancora non era vietato pedalarvi. Effetto anello, giro del mondo, cicumnavigazione di isola, sentiero di monte a costeggiare la cima. Eravamo esausti ma entusiasti. Non avrei mai immaginato quante volte ancora lo avrei percorso in auto sacramentando, (in moto molto più serenamente..) quanti incidenti (almeno due semibiblici), quante storie, amori da raggiungere, altri da cui allontanarsi..
EliminaQuel giro sul raccordo l’ho ripetuto per 50 anni…. solo il destino mi ha aiutata a trovare l’uscita
RispondiEliminaNe percorro ampi stralci ancora, spesso in scooter però, godendo dell'immobilità altrui.. ;)
Elimina....il raccordo anulare di Roma, con la sua monotonia dovuta al traffico incessante, fa volare la mente lontano, in lidi migliori, in cui anche i sogni impossibili si avverano...
RispondiEliminaA prenderlo con filosofia, il traffico raccordiano, palestra di fantasia, fucina di storie, luogo e fonte di analisi, ravvedimenti, idee geniali a volte, attesa di carro attrezzi, area neutrale, orlo di abisso, oasi di rifiato. "Le memorie del raccordo", prossimamente..
EliminaIl mio incubo. L'unica volta in cui l'ho percorso pressoché deserto, persino nel tratto in cui ci sono le uscite per la Tuscolana e l'Ikea, è stato quella volta in cui dovevo andare da amici in Abruzzo per le feste e ci sono passato il 26 dicembre alle sette di mattina :-D
RispondiEliminaHo un ricordo nitido delle domeniche ecologiche, dove si percorreva in bici, deserto..e ci sembrava di camminare sulla luna.. tipo un 26 dicembre alle sette di mattina.. ;)
EliminaE tutto ricomincia da capo: immagini, aspettative, speranze, ricerca di soluzioni... l'anello di pensieri è una persecuzione! Anche il raccordo lo è, in effetti, quando il casino ti fa sembrare che non ci sia un domani! :)
RispondiEliminaFuga e riparo: a scelta. Campo minato comunque.
EliminaOps..fuga O riparo ;)
Eliminachissà perchè mi continuo a chiedere, ma perchè il rapporto si deve limitare a due soli esseri umani
RispondiEliminaConvenzione anch'essa in loop.. ;)
EliminaChe significa loop? Io conosco solo l'italiano, visto che abito in Italia 😉❤️👋
RispondiEliminaUn qualcosa che si ripete in successione, che spesso lasicamo riaccadere in sequenza ripetuta, incapaci di uscirne o, magari vittime coscienti, cullati dalla nostra confort zone (zona di conforto che non destabilizza e non provoca panico). Roba da psicanalisi insomma.. ;)
EliminaNon vedo il link del mio blog negli altri blog. Che sia un loop? 🤣🤣🤣
EliminaGuzzanti mitico!! ahah
RispondiEliminaefficacissimo... manca il respiro. a consolazione del protagonista, penso che talvolta fallire l'appuntamento definitivo sia la salvezza.
RispondiEliminaa presto.
Che sotto sotto lo voglia.. il monello.. ;)
EliminaCi sono stata anche io sul raccordo anulare, da perdere la testa...comunque è una gran bella metafora della vita... quanti appuntamenti perduti, quante parole giuste dette mai..
RispondiEliminaUn non-luogo dove tanti romani passano serenamente (un eufemismo..) due/tre ore al giorno tra andata e ritorno.. hai voglia a confabulare pensieri, speranze, strategie, rese..
Eliminapiù o meno giro sempre in tondo :)
RispondiEliminaperò mi diverto :)))
Un circuito a delineare Roma. Col tempo poi la città ha tracimato fuori, chi risiede dentro quasi un privilegiato ora.. o un prigioniero 🤗
EliminaE sulle tangenziale almeno i cartelli d'uscita ci sono, nella vita invece, ti devi proprio arrangiare. Quindi per cui: raccordo anulare batte Vita uno a zero...
RispondiElimina.. infatti poi non puoi lamentarti che "nessuno mi aveva avvertito" .. ;)
EliminaIl tuo racconto ha molto in comune con i "migliori" incubi ... fortunatamente per ora la vita mi risparmia esperienze del genere. :)
RispondiEliminaInvidio la provincia. Le metropoli inaridiscono, prosciugano, debilitano.
Eliminahttps://francobattaglia.blogspot.com/search?q=sacro+gra ne avevo scritto a fondo, col cuore in mano, e lui (proprio il raccordo) protagonista ;)
RispondiEliminasono orai mesi che faccio lo stesso viaggio al mattino alle 4 per arrivare in tempo e poi alle 10, 30 per rientrare... eppure il buio, una città che non conosco e la stanchezza cavoli mi ritrovo alle rotonde a girarle anche tre volte per vedere il cartello stradale giusto perchè sono sempre piegati a causa di qualcuno che ha avuto un incidente e li ha buttati giù o di qualche tir che li ha scontrati e piegati... non sono a Roma ma arrivo sempre in ritardo e poi corro a piedi... uffi divento pure una maratoneta io che non correvo mai ehheh Ciao Giagguaro... chissà poi se quella Lei si è trasferita più vicinoe eheh?
RispondiEliminaL'unica lei abita con me ora. ;)
Eliminae allora meritava un bacio
EliminaOgni giorno.. ;)
Eliminati invidio un po' è quello che vorremo tutti ma...
Eliminaho vissuto proprio ieri un'esperienza simile: imbottigliato nella tangenziale di Torino sono uscito ho vagato per strade minori altrettanto affollate, sono rientrato convinto di aver oltrepassato l'inghippo e mi sono ritrovato ancora imbottigliato, in tangenziale. Ma io non saputo nell'occasione elaborare pensieri paralleli e surreali come hai fatto tu :)
RispondiEliminamassimolegnani
E' il reiterarsi di situazioni simili che sollecita improvvise creazioni.. a volte, a corto di idee, ti ci vai proprio a ficcare di proposito, in mezzo al traffico.. ahah
EliminaLa vita sentimentale in particolare, ma non solo quella, assume spesso contorni ripetitivi che sfiorano l'incredibilità, quasi ciascuno di noi fosse vittima inconsapevole di arzigogoli e procedure inestricabili e stantie che hanno/avrebbero l'unico scopo di fermare i nostri voleri e le nostre possibilità, i nostri sogni. Difficile tradurre tutto questo in riflessioni azzeccate e risolutive, perchè sarebbe come tentare di spiegare i tanti "misteri" che ci avvolgono nella quotidianità e rispetto ai quali dare risposte serie e concrete non ci sarebbe possibile nè, di fatto, ci è possibile. Il destino è un pittore risolutivo e perspicace, ci coglie sempre di sorpresa e nulla possiamo opporre o addurre ad esso. Molte volte, in Amore, le cose difficili, le più sofferte, portano a risultati positivi insperati; altre lanciano segnali di segno opposto ma quello che conta è avere la pazienza di arrivare al punto desiderato scevri da ogni titubanza per vivere con dovizia di particolari quei momenti sognati e tanto desiderati. Chi desidera davvero non si ferma davanti a niente e a nessuno. Chi desidera davvero verifica sempre la compatibilità del sogno alla realtà, l'adattabilità dei propri sentimenti a quelli della persona per cui batte forte il cuore e si alimentano i nostri sogni. I ritardi sono ingredienti basilari di quanto suddetto. La chiave di tutto questo è il dialogo. I ritardi vanno accettati e gestiti. Fanno parte integrante dl gioco delle difficoltà. Conquistare soffrendo porta sempre a buoni risultati. E quando finalmente la si incontrerà l'unica cosa da fare sarà farsi trascinare dal cuore seguendo i percorsi indicati dagli sguardi reciproci, dai silenzi che parlano, dai brividi sulla pelle. Sarà cercare quelle mani, condividere quei tramonti, respirare quel respiro sperando d'essere ricambiati. Conterà dirsi tutto scevri da ogni orgoglio, per evitare che le parole non dette, un domani, possano pesare come macigni.
RispondiEliminaParole non dette come "uscite" evitate, incontri elusi, appuntamenti mancati, addebitando tutto al fato.. parole sante caro Claudio..
EliminaPer noi foresti è un'esperienza angosciante e claustrofobica. Che ansia! Quanto ci siamo incartati per uscire da Roma!
RispondiElimina🤣🤣..se vuoi consolarti..ci sono "romani de Roma" che per salire su certi svincoli del Raccordo ancora hanno serie difficoltà sul verso esatto da imboccare...🤣🤣
EliminaBuon pomeriggio Franco e che bello una aiola piena di fiori di lamiera, variopinti, che si ripetono nelle forme e nei colori. Un profumo insolito che accattiva e strano...
RispondiEliminaHanno voce, un andare tipo che musica maestro quando ci siamo dati al consumo di fagioli e ceci.
Fiori particolari che per essere utili devono emettere un fumo, un'area che sa di preistorico...
Che bello essere incastrato in così bel paradiso mentre Lei aspetta
Splendida risposta Andrea! Sei riuscito a cogliere poesia dove in tanti avvertiamo solo disagio e stanchezza! Uno stimolo a cogliere bellezza, ovunque! Grazie!
EliminaTrovarsi intrappolati nel traffico e non sapere come uscirne, mentre non si vede l'ora di arrivare ad un appuntamento importante, è una delle sensazioni più stressanti della vita. Panico! Ma, almeno nel tuo caso personale, a differenza del racconto, pare proprio che tu sia riuscito a raggiungere la tua innamorata! :)
RispondiEliminaSi, l'ho raggiunta nonostante mille peripezie, e le uscite le prendiamo insieme ora..🤗🍀👏
EliminaUno scritto percorribile da tutti ,poi sta ad ognuno trovare la strada di uscita e la meta da raggiungere. Ripartire dal punto di inizio a volte è necessario per prepararsi ad una svolta,tanto vale farsi piacere il disco che noi stessi decidiamo di mandare in sequenza ma non per rimanerne intrappolati,solo per imparare che una via di uscita c'è sempre e che il senso di attesa può avere un risvolto diverso dal godot di Beckett che " ne sottolinea la frustrazione"...parole di Franco:))
RispondiEliminaGrazie per questo bellissimo post,fa riflettere,e dio solo sa quanto bisogno c'è nel farlo ,prima di buttarsi nella macchina dell'alta velocità.
L.
Grazie a te, anche delle citazioni, dei richiami, delle riflessioni soprattutto.. e girare in tondo ottimo viatico alla fine (sempre a trovarla..). Il loop può rappresentare anche porto sicuro.. dove la frustrazione viene scambiata per sicurezza: felicità in classe economy.. ;)
Elimina