E'
semplice rigettarle tutto addosso, è forse l'unica che possa
comprendere gli sfoghi di quell'ufficio.
Quell'ufficio
che all'occasione è confessionale, sfogo segreto delle apatie
casalinghe, di ingorghi sentimentali dall'esito incerto.
Ed
allora vitale diventa individuare chi è disposto a farsi carico
delle insensibilità altrui, dei disagi, dei nervi a fior di pelle.
Quanti
pianti, quante ammissioni sommesse, sfoghi e insulti anche.
E
lei paziente, ad ascoltare tutto e tutti, con una parola sempre
pronta, a volte più decisa, marcata, altre quasi sfumata,
indecifrabile, ma sempre tesa a stemperare, magari ripetendo mille
volte lo stesso concetto, fino a farlo diventare una copia sbiadita,
davanti alla nostra cieca cocciutaggine.
Il
lavoro come Grande Fratello che assorbe e rigenera, o calpesta,
anche, quel minuscolo residuo d'umanità che indossi ogni santa
mattina che Dio manda in terra.
Ma
lei è là, ogni santa mattina, china al suo posto, con una parola
per tutti, e ad ognuno restituisce ciò che ognuno vuole ascoltare,
esattamente ciò che si desidera venga reso, con garbo e precisione,
ingrandendo concetti invisibili o rimpicciolendo le ansie sottoposte.
Un
meccanismo che s'inceppa raramente.
Probabilmente
questo è il trucco, adattarsi all'interlocutore, non spiazzarlo mai,
lasciarlo in sospeso con le sue sventure irrisolvibili o le sue
incontrovertibili certezze, guai ad adagiarsi sulle presunte
soddisfazioni lavorative: esistono davvero o sono una cortina
fumogena per attraversare il guado che reca a fine turno?
Il
Lavoro catalizza intere esistenze lasciando briciole di vita residua
che spesso gestiamo in affanno.
Ma
tutto questo alla nostra fotocopiatrice, non interessa.
Lei
macina e rimugina, mentre noi le parliamo, inconsci, e certi di non
essere contraddetti. Mai.
Il
mobbing non la inquieta, nessun richiamo dal Personale, neanche una
richiesta di aumento di stipendio, mai una malattia seria.
Giusto
qualche periodico, fugace, esaurimento: carta.
Davvero divertente, devo ammetterlo!
RispondiEliminaArrivato alla fotocopiatrice sono scoppiato a ridere Mi ero immaginato chissà quale timida collega, che metteva a servizio degli altri la sua discrezione...
Grazie! Mi piace prendere in contropiede il lettore. Del resto è una sensazione che intriga anche me leggere e farsi un altro film... ;)
EliminaEcco quello che definirei un "articolo a sorpresa", che inizia in un modo, cattura l'attenzione, parlando di problemi comuni, direi universali, e poi propone di colpo un interlocutore improbabile, la fotocopiatrice!
RispondiEliminaDevo dire che non è facile, un trafiletto così richiede del talento.
Ciao Franco, buona giornata... assieme alla tua singolare confidente ^__*
.. che poi, tanto improbabile non è.. quante volte mi ha sentito imprecare e sfogarmi contro le più svariate angherie d'ufficio.. eheh..
EliminaFantastico, il tuo mondo visto da una fotocopiatrice.
RispondiEliminaE dire che mi stavo preoccupando alle prime righe...
.. i punti di vista alternativi sono pane per scrittori e fotografi (presunti.. )
EliminaÈ così difficile trovare persone che sappiano adattarsi all'interlocutore... Per fortuna c'è lei! :-D
RispondiElimina.. anche se quando mi si inceppa le torcerei il collo! (a trovarlo... )
EliminaEro indeciso se fosse la macchina del caffè o la fotocopiatrice, ma in ogni caso avrei capito benissimo. Nel mio stage, la stanza della fotocopiatrice era un vero confessionale.
RispondiEliminaHo avuto la stessa sensazione e la stessa indecisione, mi son detta: o è la fotocopiatrice o la macchina del caffè. :)
EliminaM'hai tanato eh? hihi..
Elimina.. mi hai fatto pensare a CameraCafè.. un must per me! ;)
RispondiEliminaUn finale a sorpresa dei più geniali. E in fondo ho conosciuto anche gente che della propria fotocopiatrice era gelosa come un fidanzato possessivo. Ricordo negli uffici della mia caserma ai tempi della naia un maresciallo (che chiamavamo "il tafano") che aveva fatto mettere un contacopie per scongiurare il pericolo che la si usasse anche una sola volta senza il suo permesso, la sua supervisione, la sua presenza fisica.
RispondiEliminaI complimenti del Maestro fanno sempre un gran piacere!.. un feticista delle fotocopiatrici.. magari così, tanto per darsi un toner..
Eliminae io che mi pensavo.....
RispondiElimina... una confidente reale, magari sdraiata (sulla fotocopiatrice.. ahah)
EliminaAl di là del risvolto (molto) simpatico del post, con questo finale che ci fa scoprire l'identità dell' "interlocutrice", ascoltare è importante, ed ancor di più lo è saperlo fare. Cosa non da tutti e non per tutti, penso che ognuno di noi, dopo aver sorriso per questo tuo post, dovrebbe/potrebbe rifletterci su, male non farebbe a nessuno.
RispondiEliminaBuona giornata ;)
Hai ragione Maurì, e ti ringrazio per l'invito alla riflessione (mentre avoja ad aspetta' l'invito a cena..). La ricerca di ascolto, affinità e confidenza rimane prerogativa naturale umanissima, come ricordava poco sopra anche Guard. del faro.. dovremmo tenderci tutti di più.. (ma i blog anche a questo servono, a sdoganare una, anche quella naturale, ritrosia...) A presto!
EliminaSapere ascoltare è una vocazione. Nelle relazioni umane è il pregio che fa la differenza e suggerisce le risposte.
RispondiEliminaCerto se è giusto una fotocopiatrice che ci ascolta, siamo messi male.. se provassimo col fax?!
EliminaA me la Xerox dell'ufficio fa spesso passare i guai... poi mi accorgo che è semplicemente finita la carta XD
RispondiEliminaMoz-
Ti giuro mi è successo proprio ieri in ufficio con la nuova fotocop/fax/scanner/acqua minerale/ricarica cellulare..c'ha tremila lucette come su uno shuttle che ti segnalano pure il foglio lievemente non in linea con il meridiano di Greenwich e se invece manca la carta lo devi percepire coi tuoi poteri extrasensoriali (se ce l'hai.. ahah..)
RispondiEliminaIo mi ci incazzo sempre... senza carta, oppure inceppata, con il toner da sostituire.
RispondiEliminaQui sono due le cose: o mi devo fare più furba io o deve essere più responsabile lei!
..magari devi essere solo più confidenziale.. ;)
EliminaNel mio ufficio è perennemente fuori uso. O quasi...
RispondiEliminaAhaha
RispondiEliminaBellissima!
Leggi e poi... arrivi a La Fotocopiatrice.
:))
... e in certi uffici.. giusto Lei t'ascolta.. :(
EliminaPiù fotocopiatrici per tutti! :D
RispondiEliminaNon je la potrei fa, senza..
RispondiEliminaIo oramai mi ci sono abituata ai tuoi finali a sorpresa e dopo le prime righe salto al fondo per non farmi fregare (un po' come sbirciare tra le soluzioni delle parole crociate che butti l'occhio all'ultima pagina ... che tanto non se ne accorge nessuno). Così mi evito angoscia o patema. Mi fregherai quando inizierai a pubblicare post a puntate :).
RispondiEliminaCome al solito ho terminato di leggere ridendo. Grande Franco. Ciao :). Marilena
Che te possina.. al prossimo metto la sorpresa all'inizio.. ahah
EliminaE chi lo sa che, sotto, sotto e di nascosto, anche lei poi non sparli di noi e non spifferi le nostre confessioni al tagliacarte?
RispondiEliminaIo non mi fido di nessuno xD
Divertente il post :-D
Che bel post soprattutto divertente, un lettore immagina chissà chi ed invece si trova davanti ad una fotocopiatrice,
RispondiEliminaNel mio ufficio devo dire che funzionava sempre, c'era una ragazzina che la manteneva sempre funzionante, essì sai negli uffici statali tutto deve funzionare per il meglio ihihihih...altrimenti...
PS meno male che sono andata in pensione, tutto stress risparmiato
Abbraccio
...ho sempre pensato che siamo supponenti nel reputare gli oggetti inanimati veramente tali...
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