C’è gente strana nel mondo.
Figuriamoci nel web.
Gente che recrimina. Ma senza
spiegarti.
Gente che campa di solidarietà - da quello
che capisco -, e se trattata (presuntamente) male da un altro blogger dove
commenti anche tu, per la legge dei sei gradi di
separazione, sei immediatamente
disconosciuto dal blogger maltrattato e considerato complice (in)conscio di ogni malefatta.
Gente incapace di sostenere un
contraddittorio.
Gente con la moderazione sul blog, le
trincee, la contraerea e l’elmetto.
Gente che ti inibisce gli accessi ma
poi viene a sbirciare e pulirsi le scarpe sul tuo zerbino.
A cantartele sul tuo blog. A
minacciare.
A porre diktat.
A scrivere contro te e contro altri.
Sempre sul tuo blog.
Perché fa trend. Perché è facile.
Perché viene permesso.
Perché, per fortuna, c’è chi blogga non per fare
guerra,
c’è chi blogga per conoscere,
capire, ascoltare, leggere, informarsi, cambiare idea se necessario,
stupirsi se possibile, incantarsi quando è il caso.
E anche voltarsi dall'altra parte
quando ci si imbatte nella cecità e nella sciocchezza reiterata.
Nell'assoluta capacità di crescere
con gli altri, oltre che con le proprie convinzioni.
Forse è il salvinismo che inizia a
prendere piede.
A fare garruli proseliti.