venerdì 26 gennaio 2018

QUELLO CHE HO



Quello che ho è il sorriso veloce,
il sonno facile
il dimenticare, facile.

Quello che ho è lo stupore.
Sapere chi mi vuole bene.

Quello che ho è sempre con me,
anche a distanza, anche senza sentirlo, vederlo, o toccarlo.

E’ un odore, un colore, un sapore, le scale di corsa,
un’aria frizzante, piena.

Quello che ho è un semaforo verde,
una risacca, una nebbia, un latte che bolle.
Una chiesa fresca, fotografare contro luce.

Un maglione caldo, una camicia stirata,
il non fare rumore mentre lei riposa,
la penna sulla carta.

E’ un pensiero che ricorre, un viaggio da fare,
un viaggio fatto, un sogno ad occhi aperti.

Quello che ho
mi aspetta la sera a casa,
con un sorriso più veloce del mio.




sabato 20 gennaio 2018

ABOLIAMO UN PO' TUTTO... PERCHE' NO?




Mattarella ha voluto sferzare il popolo italiano esortandolo a non disertare le urne il prossimo 4 marzo.. chissà.. forse teme il disastro che si va annunciando… complici le sempre più assurde promesse delle mille sigle partitiche che andranno ad addobbare quel lenzuolo di scheda elettorale che ci sarà sottoposta alle prossime elezioni…

vediamo di proporre anche noi qualche offerta elettorale anche noi.. magari qualcuno a corto di idee potrà prendere spunto:

abolizione del senso unico,
abolizione di chi ti mangia il pop corn a fianco al cinema,
abolizione delle feste che non coincidano con un ponte,
abolizione delle buste (biodegradabili o meno) che non ti si aprono mai in cassa al supermercato mentre c’è una fila folle di gente che aspetta solo te,
abolizione dei cinepanettoni,
abolizione delle Fondazioni,
dei partiti sotto il l’1 %
dei paradisi fiscali,
dei 180 sull’autostrada,
degli Ordini generalizi di tutte le suore,
abolizione della metro affollata (max venti persone a vagone),
abolizione dei camper che vanno a sessanta all’ora su per le Dolomiti,
abolizione di Barbara d’Urso
abolizione de Il segreto
abolizione di Carlo Cracco.
Abolizione dei casini.
Abolizione di Casini.

dite anche voi cosa volete abolire... mancano solo 50 giorni alle elezioni... possono prometterci ancora tanto i nostri cari politici, i più pagati al mondo... 







sabato 13 gennaio 2018

TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI


Per quanto il film non mi sia dispiaciuto, sono rimasto tuttavia vagamente deluso per l'assenza di quella determinazione che avrei voluto fino alla fine.
La storia è presto inquadrata: Mildred Hayes (Frances McDormand) ha perso la figlia, violentata e barbaramente uccisa.
Dopo sette mesi decide di scuotere l'attenzione della comunità attraverso dei messaggi esposti appunto sui tre manifesti del titolo. La polizia ha brancolato, forse anche svogliatamente, nel buio, e le indagini sono ad un nulla di fatto.
Questi richiami smuovono le sonnecchiose coscienze di una tipica terra del sud, indolente, razzista, litigiosa, cinica e frustrata.
Dove il politicamente scorretto è fondante e inevitabile.


Lo sceriffo del paese (Woody Harrelson), affetto da cancro e con pochi mesi di vita, chiamato direttamente in causa sui manifesti, cerca di giustificarsi prima di togliersi la vita, stremato dal tumore, lasciando anche lettere postume un po' a tutti, dove tracima fin troppo miele.
Questo suicidio è imputato dai più alla provocazione della denuncia di Mildred, che deve anche badare da sola all'unico figlio rimasto, dopo che il marito l'ha mollata per una pupazzetta diciannovenne. Ma il suo carattere burbero e determinato sembra non lasciare scampo a niente e nessuno.

Ci sarà da far fronte soprattutto ad un problematico collega dello sceriffo (un monumentale Sam Rockwell), sadico, ritardato, razzista, violento e attaccato alla mamma.

Insomma tutti gli ingredienti per un dramma venato di humour nero, una classica commedia dagli archetipi coeniani, che a lungo andare però vira eccessivamente alla ricerca della redenzione proprio per tutti (tranne l'ex marito che si tiene stretta la diciannovenne tontolina), dove ognuno riscopre un lato buono, fino al finale dove i vendicatori si rivelano reciproci dubbi proprio alla vigilia della missione definitiva... 


sabato 23 dicembre 2017

QUEST'ANNO NATALE...


..sarà diverso, perché le aspettative sono diverse;

voglio essere più buono davvero.

Ma con me soprattutto.

Voglio godermi il 2018, riversare sorrisi a chi se li merita,
voglio credere di poter essere sereno, semplicemente dispensando serenità.

mi ci metto di buzzo buono, guardate..

il 2016 è andato di merda, nel 2017 ho rivisto la luce,
ora vorrei essere solo meno illuso.

Fare conto su poche persone, dedicarmi a ciò che piace, niente mani in pasta in mille cose, anche se lo scorso anno ero come animato dal dover recuperare tempo perso,
che perso non è stato poi,
perché mi ha aperto occhi e cuore.

Anche se può sembrare che il cuore sia indurito,
che le disillusioni campeggino spiegate come vele al maestrale.

C'è una vita da mandare avanti, persone che respirano al tuo ritmo,
che illuminano l'anima nei tuoi occhi.
Vanno custodite..

Quest'anno Natale sarà diverso.
(come si dice ogni anno,
e come non riusciamo a fare mai).

Eppure...


venerdì 8 dicembre 2017

PIU' LIBRI PIU' LIBERI 2017... NELLA NUVOLA...






..ed eccoci nella nuova location per l'appuntamento romano con la piccola e media editoria.
La nuvola di Fuksas, costata uno sproposito, ci accoglie nella sua struttura quasi temeraria che fa rimanere a bocca aperta per l'arditezza della sua idea di approccio alla meraviglia, lascia invece perplessi per l'effettiva l'utilità e per i vantaggi di accoglienza in manifestazioni come quella di ieri.


Ovviamente grande afflusso di pubblico nei primi due giorni "feriali" di apertura, pubblico in buona maggioranza attratto più dalla "nuvola" che dai libri, mi sembra superfluo sottolinearlo, ma se l'occasione si rivelasse utile anche per avvicinare al mondo dei libri persone che solitamente evitano come la peste anche una innocua Feltrinelli, ben vengano anche questi eccessi artistici...


Da un punto di vista della fruizione libraria, molto più spazio rispetto alle precedenti edizioni ospitate nell'adiacente palazzo dei Congressi: abbattimento delle barriere architettoniche, stand più accessibili e ordinati, anche se gli espositori non hanno mancato di sottolineare il sensibile aumento delle spese di gestione ed il pollice verso lo riserviamo anche alle sale per gli incontri e le presentazioni, tutte molto piccole, difetto mitigato dall'imponente programma di eventi e meeting, interviste e convegni di varia natura, che hanno frazionato il pubblico evitando file e folle, stiamo comunque parlando di giorni feriali, l'impatto reale sarà da testare nei tre giorni di festa.


La sorpresa negativa è stata la chiusura al pubblico dei due piani superiori della nuvola, con accesso limitato al primo livello, che è sì quello principale e con l'auditorium più spazioso, ma che lascia scontenti tutti quelli che pensavano di poter avere una visione totale di questa opera imponente e avveniristica.
Un po' come se ti facessero vedere il Colosseo solo da fuori, o ti impedissero di salire sulla cupola di San Pietro.
Una sensazione di incompletezza e pressapochismo con i quali, purtroppo, siamo abituati a fare i conti.

Tutto sommato un appuntamento ormai imperdibile per gli affezionati della carta stampata e della ricerca di un'offerta, anche di nicchia, che le grosse catene librarie non possono permettersi di veicolare, per mancanza sia di spazio che di richiesta.

E se la nuova struttura ospitante servirà a far scoprire un mondo anche a persone solitamente non avvezze ai libri... ben venga anche 'sta benedetta Nuvola...



Nuvola de qua...nuvola de là..

sabato 2 dicembre 2017

TRA KAFKA E JACK LONDON



L'era glaciale sembrava tornata.
Ruminavo ghiaccio.
Nessun essere umano, solo bianco spettrale.
Volevo gridare a quei rami ossuti
ma la voce era già morta dentro, 
riconobbi solo un fantasma, riflesso e immobile, 
a ridermi in faccia.

mercoledì 29 novembre 2017

CHI HA PAURA DELLE FAKE NEWS?



Queste vituperate fake news (notizie false) che stanno preoccupando l'intero mondo a me divertono un sacco invece... ho trovato addirittura eccessiva, e quasi fuori luogo, la condanna delle medesime da parte dell'irriverente banda di LERCIO, che ne racconta di bellissime e praticamente ci campa...

ora, condannare le finte foto di nostri ministri al funerale di Riina, o prendersela con chi traduce Putin mentre accusa Renzi per l'esclusione dell'Italia dal mondiale, è davvero, puerilmente, sciocco.

Ancora più sciocco di chi si beve tutte le fake news del mondo... e quando ci casco anche io... complimenti agli autori!!!

pensiamo solo che si progetta di legiferare contro questa goliardica impertinenza, invece di occuparsi del lavoro che manca, delle pensioni chimeriche, del deficit che tracima...

qui c'è gente che per accaparrare voti promette 80 euro a cani e a porci (e per i cani anche tasse più basse), pensioni a 1000 euro anche alla casalinghe!!!... 

sembrano proprio queste le uniche, autentiche, fake news...