X - MEN
A
me fanno tenerezza 'sti X-Men. Lo ammetto.
E l'unica autentica perla Marvel, quel fenomeno politically incorrect di Deapool... ha finito per rendere ancor più inutile tutti quegli altri personaggini...
In
questo ultimo episodio (Apocalypse.. e speriamo che sia l'ultimo) a
dir la verità si tenta qualche salto temporale, vaghe introspezioni
psicologiche, si salta di palo in frasca tentando di ravvivare la
noia che assale, e si attinge a magheggi visivi per estorcere
attenzione, in questo Singer è forse l'unico che riesce nell'intento
in qualche scena di autentico spettacolo, specie quando coinvolge
Quicksilver - credo in due sole apparizioni spalmate su tutta la
serie -.
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"Ma un film tutto per me?! Uffi.." |
C'è
una terrificante tendenza, da parte della Marvel, a incaponirsi su
plot e canovacci triti e stantii, repliche delle repliche, effetti
speciali duplicati col copia e incolla, marionette variopinte dal carattere
zero virgola, dall'autonomia di pensiero assimilabile a quella di un
sorcetto da laboratorio (e non so chi offendo di più..), Come
accennavo in apertura, quando trovi eccezioni mirabolanti come
Deadpool, stenti a credere che sia farina sortita dal medesimo sacco..
hai l'impressione che il cosiddetto “collaudato”, che ormai fa
centro in una nicchia di aficionados disposti a tutto, possa comunque
recare fieno in cascina per infiniti altri sequel affidando la regia
anche ad un pupazzetto meccanico che replichi battute (?!) e
situazioni.
Io voglio
Quicksilver (e Deadpool 2 ovviamente).
KING
ARTHUR
Guy
Ritchie trasporta la tecnologia ed il suo marchio di fabbrica
Sherlockholmesiano, all'epoca mitologica dei maghi e delle spade
nella roccia.
Ed
a mio avviso l'operazione funziona: ralenty a pioggia, dietrofront
veloci, montaggi frenetici, slow motion, dialoghi al limite del
surreale, ed elemento fondamentale: la colonna sonora da dieci e
lode, anche perché contrasta un film - teoricamente arredabile a musiche d'epoca - con ritmi forsennati che pescano dal rock
alla house, esaltandone scene e spettacolarità.. arma in più per
questa già egregia pellicola, ed effetti più che speciali di un
repertorio ormai testato a garantire freschezza ed innovazione.. e
per quanto hollywoodiano e caciaroso, sarebbe impietoso il confronto,
ad esempio, con le ultime baracconate Marvel tra X-Men, Avengers e
compagnia bella..
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"Altro che Iron Man.. io si che ho capito tutto..." |
In
King Arthur, per quanto si possa storcere bocca, naso e quant'altro
(a mia moglie è andato giù a fatica...), c'è superstoria, dramma,
magia, rivalsa, vendetta, addirittura poesia, anche se in versione 2, ma pure 3.0.
Un nuovissimo modo di concepire standard ammuffiti, il
tutto condito con la mano - quella magica davvero - di Ritchie e la
sua innata capacità di stupire e magnetizzarti allo schermo molto
meglio di un Magneto qualsiasi...
Veniamo
catapultati in un mondo vorticoso dove l'idea magica e posata dei
precedenti Re Artù viene smolecolata a favore di un antieroe,
gaglioffo e sornione, che smonta il mito e lo ridigitalizza in
variante ultra leggendaria.
La
Storia Reale (si fa per dire) ci interessa fino ad un certo punto, la
cappottiamo e rivoltiamo “magicamente” come un calzino, al
servizio della decostruzione e del ribaltamento dei ruoli.
Jude
Law segue il Maestro.. mentre il mio Robert Downey jr. continua a
incartarsi come un infiacchito Iron Man... chi avrà fatto la
scelta migliore? Non credo ci sia neanche da chiederselo.. ;)
p.s. Penso anche ad un Ritchie regista di Quicksilver..
un connubio davvero da mal di testa.. ;)