Quando
ho letto che il “nobel” per la Matematica, oltretutto italiano,
Alessio Figalli,
aveva creato equazioni in grado di studiare il movimento ottimale
delle bolle di sapone e analizzato teorie sul sistematico
ammucchiamento delle nuvole,
ho pensato che, finalmente i leggendari
divari tra la leggerezza ondivaga della poesia e gli astrusi calcoli
matematici che rendono algida tale materia, andavano finalmente
smussandosi, proprio come lievi fiocchi di
nubi residue, al calar del sole…
Ora
aspetto un diagramma per la composizione degli incanti,
una funzione
per la manipolazione delle ombre,
un coefficiente che sveli
l’equilibratura dei sogni,
un derivato che calcoli - anche
approssimativamente - il differenziale tra vento e controvento…
tutte
cosine delle quali sono un “mega” esperto (come si evince dal mio CURRICULUM), ma che rispondono a stime puramente empiriche, e non
sono certificate dal minimo conteggio, e neanche dal più scrauso dei master...