lunedì 27 gennaio 2025

LA GIORNATA DELLA MEMORIA AL CINEMA: TRAIN DE VIE

Ci sono post da riproporre in loop, questo è uno di quelli, ogni volta con una nota in più, una sfumatura diversa.

Memoria necessaria si dice, ma il mondo sempre più preda di insensatezza e disumanità. E ognuno dove può prova a sensibilizzare in qualche maniera, scuotere anime, provocare minime scosse. Anche con un film, un piccolo grande film.

Assimilabile a La vita e' bella, anche se pervaso di una genialita' diversa, tragicamente comica, con un percorso apparentemente giocoso ma, a differenza di quello benignano, alla ricerca continua di un sorriso non rassegnato. 

Di un respiro da sostituire alla disperazione.

Qui la tragedia e' esorcizzata in partenza, siamo in piena arte della commedia, non si sopravvive soltanto al sistema perverso ma lo si scardina dall'interno, non si resiste appena a galla solo per non affogare, ma si ribaltano tutte le regole e si dettano nuovi ritmi. 

Il gioco lo conducono i deboli e sono gli altri che dovranno adeguarsi. 

Un affresco sempre vivo che tiene in ansia fino alla fine, con trovate coraggiose e mai banali, che sostituiscono le lacrime di ruolo a sorrisi di speranza.

Un humor yiddish all'altezza dei migliori Allen e Coen, a disinnescare il dolore per presentarlo in tutta la sua assurdità.

Ripropongo sempre lo stesso film appena posso, nessun classico, ma un omaggio alla virtù del ribaltamento delle regole, al permutare l'ambito cupo con la leggerezza,  entrare in sintonia con sofferenza e tragedia partendo da presupposti antitetici e tuttavia legati a filo doppio al sentimento comune.

Chi è sopravvissuto racconta di amore per la vita,
uno scopo a sorreggerlo, non il terrore per la morte.

Serve ancor più questo coraggio, anche nel nostro vivere quotidiano, lontano da guerre, sopraffazioni, sofferenze, anche se poi apri un tg e ti accorgi che apprendere è un concetto ancora lontano dalla minima lucidità.

Questo è un film diverso, sul sogno, sulla potenza dell'uomo anche di fronte all'ineluttabile.
Un omaggio meraviglioso a chi è sopravvissuto, un omaggio di eguale meraviglia a chi non ce l'ha fatta, un omaggio a chi combatte ora, per farcela ancora.

45 commenti:

  1. ne ho sentito parlare spesso ma non l'ho ancora visto, prima o poi dovrò rimediare, anche perchè il ribaltamento dei ruoli e l'"assurdo positivo" sono modalità espressive che mi piacciono.
    massimolegnani

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    1. Ti affascinerà senz'altro perché pone la questione dal punto di vista della salvezza, della volontà di uscirne. E non si vuole affatto mettere da parte la disperazione, tanta impossibilità a sopravvivere: è un rendere omaggio a 360 gradi, senza affossarsi nello sconforto infinito.

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  2. Buon giorno di pioggia Franco, visto e piaciuto ma non è il mio genere come tutti i film di Nazisti, fascisti e violenza sociale in genere aggiungo film che parlano di mafia.
    So di perdere metà della produzione cinematografica mondiale , pazienza. Il ricordo l'ho ben presente per i racconti nel pianto di nonni, babbo e zii.

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    1. E' un punto di vista decisamente diverso però, che si svincola dai clichè abituali.
      Poi certo, i racconti diretti di parenti scampati, posseggono tutt'altra valenza..

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  3. Lo vidi qualche anno fa, mi fece pensare a "La vita è bella" per la capacità di saper scherzare e ironizzare persino a fronte di un evento così tragico. Il finale purtroppo poteva solo essere triste, come è stata la realtà.

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    1. La realtà non è stata triste per tanti, persone che hanno creduto e sognato fino in fondo.
      Certo non basta per sopravvivere in mezzo a tanta cattiveria. Ma aiuta.

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  4. credo che noi ormai ci facciamo facilmente impressionare, a volte fino alla lagrima se ci capita qualche documentario sui paesi più poveri nell'africa. Eppure quei miseri che si fanno riprendere circondati dai loro 10 o 15 figli sono lì che trascorrono la loro vita come volle il creatore senza troppe ombre nella mente

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    1. Noi siamo capitati in una parte di emisfero fortunata. Ma credo che l'adattamento sia una peculiarità umana. Poi bisogna vedere le prove che arrivano, e quali risorse scopriamo anche noi, a volte sorprendendoci anche.

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  5. Sono contenta di apprendere qualche informazione su un film che non conosco, ma che cercherò senz' altro di vedere.
    Grazie !

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    1. Un gioiello di cuore e genio, che non si adagia sulla sofferenza, ma ne esalta il superamento.

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  6. Mi vai a riproporre Train de vie: un film visto a suo tempo, circa 25 anni fa: magnifico, toccante, intelligente... se avrò tempo, lo rivedrò. Grazie.

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  7. La "memoria", articolo fuori moda, ormai è roba antica, la modernità la rifugge.
    Train de vie è geniale, ha saputo raccontare l'orrore con la leggerezza della verità che non nega sé stessa, grazie di averlo ricordato, l'ho visto più volte ma tanto tempo fa, è il momento di riprenderlo.
    Ciao Franco, buona serata.

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    1. Fuori moda, dici bene purtroppo.. oltretutto gli avvenimenti attuali se ne fanno ancora più beffe, e i medesimi protagonisti di allora, sono i primi a smentirne l'essenza, lasciando ogni sensibilità basita..

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  8. Grazie per averne parlato, non lo conoscevo.
    sinforosa

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  9. il film è toccante, ma ho sempre più il sospetto che queste 'giornate' non raggiungano le coscienze, non servano a chi decide, ma solo a lenire ferite degli oramai pochi sopravvissuti... la scusa della memoria sta coprendo ben altri gravi fatti... insomma la lezione non è stata appresa da coloro che dovevano apprenderla...

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    1. Che non sia stata appresa e, anzi, ignorata, lo constatiamo purtroppo giorno per giorno in una escalation di disumanità dilagante. Spesso non capisco proprio cosa si muova nel cuore e nella testa di questa presunta umanità.

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  10. Un genere di film che non riesco a vedere, mi fanno soffrire troppo.

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  11. Per ora il Cinema è una delle cose che abbiamo dovuto accantonare per motivi diversi, ma è bello scoprire attraverso le riflessioni di chi l'ha visto film dal valore umano e sociale...

    ....alla ricerca continua di un sorriso non rassegnato.
    Di un respiro da sostituire alla disperazione...
    Questa tua riflessione è alquanto attuale per tutti, per situazioni di vita che potrebbero apparire diverse dal momento rappresentato da questo film, ma che andrebbero vissute con questi valori da ognuno di noi...

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    1. Tu sei la migliore rappresentazione reale di questo film: tenace, eroica, sorridente, sicura. 🤗🍀👍💪

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  12. Gran film, molto superiore al Benigni che più passa il tempo e meno apprezzo. Hai fatto bene a scriverne, è un film da vedere e rivedere non solo il 27 di gennaio.

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    1. Il discorso di recuperare ogni memoria ben oltre il 27 gennaio dovrebbe valere sempre, come anche per altre urgenze relegate ormai a una simbolica giornata l'anno. Ma siamo tipici nel confinare l'etica in spazi minimi e angusti, e trascorrere annate intere, poi, senza alcuna necessità, senza ricordi, senza rimorsi..

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  13. Non ho avuto ancora la possibilità di vedere questo film. Appena ne avrò la possibilità rimedierò. Credo ne valga la pena!!!

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  14. Mi associo a Paccandrea. Dopo aver visto tutto il possibile negli anni passati e aver sofferto le pene dell'inferno, con la fine del mio periodo lavorativo, senza più la necessità di dover far conoscere alle nuove leve tutte le atrocità del passato, ho chiuso con qualsiasi lettura o film che possa farmi stare male. Solo leggerezza. Ne va della mia salute mentale.
    Purtroppo continuo a leggere i giornali e a seguire i telegiornali e già mi bastano le atrocità attuali, con la consapevolezza che la storia non abbia insegnato granché.
    In ogni caso, ho molta fiducia nelle tue scelte e sono sicura che si tratti di un ottimo film.

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    1. Per questo ribalto le aspettative convenzionali, nonostante l'argomento, è la leggerezza a farla da padrona, perché è con leggerezza che si superano enormi difficoltà, con la leggerezza che tanti sono sopravvissuti, e che aiuta spesso noi a sopravvivere.

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  15. Io generalmente prediligo i libri ai film, soprattutto da un po' di anni a questa parte. Quelli sull'Olocausto sono sempre difficili da mandare giù, e non solo gli ultimi giorni di Gennaio, per quel che mi riguarda. Non vedo da una vita nemmeno "La vita è bella"
    Nonostante il tocco simpatico, mi angoscia sempre il pensiero che l'essere umano abbia toccato così tanto il fondo nella storia della propria esistenza.

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    1. Ci sono i fondi più disparati in tanto cinema ormai.. Train de vie una fiaba dolcissima in confronto.. o almeno mi piace vederla così..

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  16. Ora che ti ho letto cercherò di recuperare e vedere questo film che non conosco.
    Trovo essenziale non lasciar cadere la memoria di ciò che è stato l'Olocausto, dobbiamo leggere, guardare, tramandare le parole di chi è sopravvissuto perché come scriveva Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".

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    1. Conoscere e farsi una vaga idea di come si sopravvive, si supera, si respira nonostante. Perché la memoria è omaggio a chi non c'è più, ma ancor più a chi ha resistito.

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  17. Da quando la mia amica Liana Millu, sopravvissuta al lager di Birkenau è morta, ho proseguito io la sua missione. Da decenni mi sono recata nelle scuole genovesi per ricordare la Shoah e l'Olocausto.
    Le scuole mi chiamavano ed io andavo ovunque. Da quando è scoppiata la guerra nel Medio-Oriente non ho sentito più nessuno e questo comportamento mi lascia alquanto perplessa.

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    1. Triste perché tanti non riescono a scindere le cose: la Shoah è una cosa, la reazione selvaggia israeliana un'altra. Dispiace semmai, che eredi diretti di qualcosa di devastante, non siano i primi a recepirne memoria così imponente tale da educarne i gesti. La memoria di cose orribili a maggior ragione va tenuta viva, affinchè tutti acquisiscano nuova coscienza. Tutti.

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  18. Mi pare di aver visto questo film molti anni fa e voglio rivederlo se tratta con leggerezza questo grave problema. Ricordo molto bene La vita è bella, che ho proposto anche ai miei alunni, di scuola primaria. Bisogna tramandare ai giovani questa triste pagina di storia !

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    1. Bisogna tramandare ogni sogno che serva a superare ogni efferatezza.

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  19. Negli ultimi decenni , almeno in Occidente, la tendenza culturale è stata quella di eliminare il dolore , di tenerlo lontano come qualcosa che può turbare le menti e di proporre invece un modello completamente staccato dalla realtà; come eliminare , per esempio, il colore nero dalla tavolozza dei colori o chiudere i manicomi senza prevedere alternative migliori per i malati di mente e le loro sofferenze che all’improvviso si sono ritrovati “ guariti” e quindi senza cure , un pericolo per se stessi e per gli altri. A prescindere da qualunque fraintendimento penso che più realismo e meno idealismo sarebbe opportuno…quindi il film che proponi , “train de vie “, che mostra l’azzurro del cielo accanto al nero della perversione, la speranza accanto alla disperazione, la forza di una umanità che pur ferita non si arrende, penso sia da vedere e certamente lo farò perché non l’ho mai visto.
    Ti abbraccio
    eos

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    1. "umanità che pur ferita non si arrende", eccolo il messaggio che deve travalicare l'orrore, la vergogna, il pianto. Felice di avertelo segnalato.

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  20. Davvero un bel film dove anche la leggerezza non è mai superficialità, anzi

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    1. Una leggerezza che eleva il dramma, aiuta ad uscirne soprattutto. Perché bisogna uscirne affinchè non rimanga solo la tragedia.

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  21. Uno dei migliori sul tema, ogni anno ne vedo uno, e l'ultimissimo non facile da digerire.

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    1. Immagino La zona d'interesse.. me ne mancano diversi.. dovrebbero mandarli random in ogni periodo dell'anno..perché a noi certe cose proprio non ci entrano in testa..

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  22. Un capolavoro che ho amato ... ho poi visto tutti i film di Radu Mihaileanu, ammirando anche un'altro capolavoro "Il concerto"

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