Il Vittoriano di Roma. L'Altare della Patria, completato e inaugurato nel
1911.
Uno scempio architettonico ormai somatizzato da tanti.
E finito per essere ammirato da stranieri e concittadini.
Classico esempio di come un
corpo estraneo, nel tempo e con l'abitudine, divenga elemento
consuetudinario e tollerato fino a diventare addirittura apprezzato.
Stravolgimento completato, una ventina d'anni dopo, con l'edificazione di Via dei Fori
Imperiali, tra Piazza Venezia e il Colosseo, e un altro intero quartiere abbattuto (l'Alessandrino),
assieme a chiese e parte dei Fori, tutto per favorire la facilità di "circolazione".
Ma torniamo all’Altare della
Patria.
Il 27 gennaio del 1986 si svolse a Roma un Processo (cui parteciparono tra gli altri, diverse personalità dell'epoca - Bruno Zevi come accusa, Paolo Portoghesi a difesa) al monumento in Roma a Vittorio Emanuele II, tra il serio, il sottile, il
pungente e l’informale, certamente; ma in forma concreta, giustificata dalla
miriade di polemiche e dissensi generati da “quella massa imponente” destinata
ad occupare un punto nevralgico di Roma e che nessuno, allora (anni ’80),
avrebbe mai immaginato potesse divenire, col tempo, il monumento più fotografato della capitale.
La totalità delle tesi ammettevano compatte la
bruttezza dell’opera, c’era chi ne votava l’abbattimento, la traslazione in
periferia, l’eliminazione di almeno il piano superiore o anche solo la
trasformazione e parziale copertura (magari con l’edera), o anche
l’impacchettamento a tempo indeterminato, come andava di moda in quel periodo,
col funambolico Christo a incellofanare svariati monumenti.
Prevalse il tenerselo lì ad eterna memoria, a monito
potremmo dire, nonostante la sua edificazione oscurasse i Fori, avesse
costretto la basilica di San Marco dietro la riedificazione di Palazzo Venezia,
l’Ara Coeli in castigo proprio alle spalle del Vittoriano, e avesse
comportato la cancellazione di un intero spettacoloso borgo medievale di cui rimane una minima traccia nell'Insula dell'Ara Coeli, guardando l'Altare della Patria, sulla sua destra.
Un monumento “giolittiano”, anche se solamente in
seguito assurto a simbolo fascista e anche sede de Il milite ignoto, fino a divenire lo specchio
dell’Italia più retorica dell’epoca.
“Ritengo il monumento a Vitttorio Emanuele II nella
piazza Venezia di Roma un nonsense storico, architettonico e urbanistico, senza
peraltro essere un nonsense intelligente o spiritoso. La sua costruzione ha
causato lo scempio di una zona di Roma fondamentale per le straordinarie
testimonianze storiche e artistiche, che sono rimaste irrimediabilmente
alterate. Il monumento si pone del tutto fuori scala rispetto alla struttura
urbana, né riesce a diventare un nuovo fulcro di riferimento e aggregazione (questa negatività attenuata poi col tempo e
la parziale apertura n.d.r,)
Michele
Cordaro (storico e critico d’arte)
Ma uno dei commenti più sagaci lo espresse Giorgio Manganelli, indimenticato
critico, saggista e scrittore:
“Penso che le città abbiano diritto, come gli esseri
umani, a una quota di bruttezza ragionevole, anche chiassosa, urtante, qualcosa
che serva ad esprimere un’intima volontà di demenza. E dunque sarà meglio che
codesta mattana venga fuori in marmo e bronzo, visibile a tutti, repellente
come gli ubriachi che venivan mostrati ai giovani di Sparta, affinché crescessero
sobri”.
Da parte mia, l'ho sempre trovato orrendo, avrei votato per l'abbattimento,
allora ma, perché no, anche oggi ;)
Non so, è come una ruga sulla fronte: orrenda, davvero, ma racconta un pezzo della tua storia e cancellarla non ti restituirà i tuoi 20 anni.
RispondiEliminaE meno male…
Non so perché sto commentando in anonimo. Sono Flo, di Non ho mai tempo
EliminaIndagherò sul mistero!
Ciao Flo.. ahah.. una ruga sulla fronte.. bellissima questa!! ;) in fondo è così, come diceva la Magnani.. c'ho messo anni a fare queste rughe.. e mo' me le tengo! ..e così sia!
Eliminanon sapevo di questo processo tra il serio e l'inverosimile intentato al monumento, segno della vivacità intellettuale degli anni ottanta.
RispondiEliminain effetti il faraonico monumento è davvero orrendo, in scala ridotta sarebbe stato bene a Ivrea come omaggio alla macchina da scrivere Olivetti.
massimolegnani
Molti di noi romani lo accomuniamo naturalmente alle macchine per scrivere.. ci manca un A4 che svetti in alto e la leva per spostare il carrello.. chissà come mai non ci hanno pensato.. ahah
Eliminale solite chiacchiere che da sembre infiammano i cervelli dei bobboli, soldi per edificarlo, soldi per abbatterlo e sostituirlo, mai nessuno che dica chi doverebbe metterceli questi soldi. Intanto accontentateve der cantiere a piazza venezia, ma cosa continuano a scavà, che magari incontrano chissà quante reliquie e devono attende er permesso pe proseguì. Ma nun era mejo lascialla perde 'sta città e se proprio la volevano come capitale riedificarla verso Ostia, verso er caldo mare co' tutti i ministeri e i milioni di residenti attuali?
RispondiEliminaPiazza Venezia intanto sarà cantierata fino al 2035, forse la Raggi aveva visto giusto a pensare ad una funicolare sopraelevata.. oltretutto Roma è così.. come dai 'na picconata esce fuori Atlantide.. e noi romani 'bboni solo a lamentasse..
EliminaL’opera è bruttina , per i miei gusti “ pesante” , sembra una colata di cemento , però mi sembra esagerata tutta la polemica fatta intorno alla sua eliminazione , che tanto potrebbe anche essere che al suo posto se ne sarebbe messa un’altra ancore più brutta. “ Al peggio non c’è mai fine” 😊 Soddisfare i gusti di tutti è impossibile , ormai c’è , è simbolo anche nella sua bruttezza emi sembrerebbe un inutile spreco di denaro abbatterla e rifarla , meglio farsela piacere 😊
RispondiEliminaCiao Franco
eos
Nel processo si evidenziava anche questa problematica: "Chi assicura che una nuova opera non risulti peggiore di questa?".. ma sul "farsela piacere" proprio no.. è brutta e resta brutta.. ;)
EliminaUna riflessione tra te e eoskarma,scusatemi.
EliminaLo smantellamento di una parte medioevale per ospitare quest'opera vittoriana non ci basta come esempio?
In effetti tra i rammarichi maggiori.. ;)
EliminaQuesto post è un bel tuffo nella storia e nelle contraddizioni di Roma! È incredibile come un monumento così discusso e criticato sia riuscito a diventare un simbolo riconoscibile della città, quasi un’icona. Mi ha colpito molto la riflessione di Manganelli: in fondo, forse ogni città ha bisogno di un po’ di “bruttezza” per esprimere la sua complessità e le sue contraddizioni. Eppure, non posso fare a meno di pensare a quanto sia stato sacrificato per costruirlo: interi quartieri, chiese, pezzi di storia cancellati per sempre. È un po’ come se il Vittoriano fosse diventato una sorta di monito, un promemoria di come le scelte urbanistiche possano lasciare cicatrici profonde. Detto questo, ormai fa parte del paesaggio romano, e forse, come dici tu, è proprio questa sua “demenza” a renderlo così affascinante e fotografato. Però, capisco anche chi avrebbe votato per l’abbattimento… ;) Un saluto
RispondiEliminaLa cosa che più mi rattrista è pensare ai quartieri cancellati.. e siamo pieni di esempi simili.. Via della Conciliazione davanti San Pietro è un altro esempio di Roma medievale fatta sparire in un amen! (locuzione che fa pendant..)
EliminaAdesso credo formi parte della propria storia di Roma.
RispondiEliminaPer me era la macchina da scrivere.
podi-.
Monumento di riferimento!!! ..più fotografato del Colosseo lì a due passi.. da non credere!!
EliminaDiciamo che è alquanto stonato in quel contesto storico-urbanistico. Forse in un luogo diverso ( ma non ho idea di quale possa essere...mi viene in mente l'EUR) il monumento potrebbe fare la sua bella figura per l' imponenza che lo caratterizza.
RispondiEliminaBello l'Eur!!.. con un'altra accozzaglia di architettura fascista da brividi (non di meraviglia, ovviamente..)
EliminaA me non dispiace. Ma io son strana, lo so.
RispondiEliminaSei in buona compagnia dai.. forse salirci sopra (all'epoca del processo era rigorosamente chiuso) lo ha anche reso meno ostico ammorbidendone la severità.. noi non siamo mai saliti sopra ma immagino, se non altro, una bella vista sui Fori.. ;)
EliminaBrutto è ben brutto, diciamocelo, però è vero, lo si vede ogni giorno su media, social e financo nella realtà, al brutto noi umani ci abituiamo molto presto
RispondiEliminaEsatto.. ormai un'istituzione.. certo come scrivevo a Katrina, la possibilità di frequentarlo dentro e salirci sopra ne ha come ammorbidito i tratti.. magari orde di bambini potrebbero smontarlo pian pianino, e mandare finalmente a casa quei due poveracci di militari che sorvegliano il Milite Ignoto h24, pioggia o gelo che sia..
EliminaNon è certo un capolavoro ma è parte integrante della città, l'idea di abbatterlo era anacronistica negli anni 80, lo è ancor di più oggi, la Torre Eiffel era considerata un obbrobrio, e per molti lo è tutt'ora, la spinta per smantellarla fu decisamente superiore a quella che tentò di abbattere l'Altare della Patria, ma il tentativo non andò a buon fine, risultato, è divenuta il simbolo di Parigi e di tutta la Francia.
RispondiEliminaCerto la torre parigina è decisamente un omaggio alla modernità, il monumento romano è nato vecchio, forse è questo il punto, ci sono opere che non appagano la vista ma che hanno qualcosa da dire, altre invece, oltre che ad apparire sgradevoli, non veicolano nessun messaggio, non rivolgono lo sguardo oltre il tempo presente, nel caso del protagonista del tuo interessantissimo post lo sguardo era a ritroso.
Grazie Franco, buona serata.
La Torre Eiffel mi è sempre piaciuta, osteggiata furiosamente, ma davvero era una grande azzardo e un'architettura visionaria.... questo nostro - dici bene - è nato già vecchio e insulso, simbolo monarchico e poi subito adottato dai "fasti" fascisti.. ammetto che lo avrei visto bene incellophanato da Christo.. ma a tempo indeterminato.. ahah
EliminaIo la butterei giù ed al suo posto ci metterei la Vela di Calatrava, almeno saprebbero cosa farci hahahahahahahaha
RispondiEliminaAhah.. la vela di Calatrava come entrata della metro almeno ricorderebbe lo splendido Oculus della metro World Trade center di New York!!! Concordo per lo scambio!! ;)
EliminaStrano che proprio durante gli horrible 80s si sia sollevato un polverone sulla bruttezza di un qualcosa! Avrebbero forse dovuto glorificare tale opera! Ad ogni modo, personalmente, non farò un appunto estetico, poiché non ne ho le competenze, ma ho vaghe reminiscenze da qualche manuale d'arte in cui si mise in risalto la grande differenza tra paesi come Spagna e Francia che più o meno tra la fine dell'800 e gli anni più coevi a quest'opera si prodigarono nella costruzione di simboli della modernità (Tour Eiffel nel 1889, Sagrada Familia iniziata nel 1882 e risultante addirittura ancora in corso di costruzione, casa Batlló del 1906 ecc.) mentre noi stavamo nel frattempo concependo ed erigendo un simbolo del vetusto, dell'inattuale, del senza (magari anche fuori) tempo. Ciò fa riflettere molto.
RispondiEliminaAccidenti!.. citi capolavori assoluti, rappresentanti di una modernità e una bellezza proprompente mentre noi, dici bene, nello stesso periodo, restavamo legati a colonne in marmo, scalinate e statue in bronzo. E questo ci teniamo ora.. e ce lo facciamo anche piacere, sembra.. ;)
EliminaCaro Franco,
RispondiEliminaCari voi tutti.
A me l'altare della Patria piace.
Non ci trovo nulla di brutto, di antiestetico o di architettonicamente dissonante.
La Piazza antistante gli rende onore ed omaggio e valorizza la dimensione e la ampiezza.
I gentilissimi commentatori sono tutti transitati o si sono tutti affacciati dall'angolo di accesso alla piazza?
Sarei interessato alla verifica di quanto i commentatori (tutti degni eredi e prosecutori del - e non dei! - Manganelli hanno effettuato una verifica sul posto, fondamentalmente, per la nostra buona e necessaria serenità, per confermare il giudizio.
È noto come in cartolina, gli effetti (e i giudizi) possano essere distorti o divergenti.
Ma si inviano ancora cartoline...???
Un caro saluto al qualunquismo da tastiera imperante anche su argomenti da Storici dell'arte.
A.
Carissimo Antonio, a parte il giudizio equanime, a riguardo, di fior di Storici dell'Arte, è già stato specificato come il monumento abbia stravolto "letteralmente" la precedente piazza, costringendo Ara Coeli e San Marco in delittuoso "castigo", e tuttavia difendo gli interventi a dire il vero pochissimo qualunquisti. Tuttavia ammetto che i lavori per la nuova metropolitana stanno dando nuovo senso al Vittoriano, ricoprendone pietosamente la vista a chi giunge da Via del Corso, almeno per i prossimi dieci anni.. ;)
EliminaVado controcorrente ma a me non dispiace. L'idea che "prima era meglio" è un concetto abbastanza diffuso in Italia e un po' in tutto il mondo, ogni volta che c'è un cambiamento uno degli argomenti tipici per esprimere il proprio dissenso è che "prima era meglio". Inoltre credo che si sia una componente "politica" in questa querelle romana, mi pare che chi vorrebbe abbattere il monumento sia quasi sempre gente di una certa area politica ;-)
RispondiEliminaNon vai controcorrente, considerando che col tempo il monumento ha acquisito evidentemente un suo perché, risultando tra i più apprezzati di Roma: più del Colosseo, più di Piazza di Spagna, più della Fontana di Trevi, più di Piazza Navona, più di Coppedé aggiungerei io, incredibile quartiere liberty ancora sconosciuto a tanti.
EliminaE il sunto di quel processo non poteva essere che il: "Prevalse il tenerselo lì ad eterna memoria" con le altre soluzioni drastiche giusto a rappresentare un sogno segreto e irrealizzabile di tante personalità di buon gusto.
Semmai vado io controcorrente, ma va bene così. ;)
Se vogliamo, nemmeno il Colosseo (per me) è 'sto gran gioiello... però l'arte, quando è espressione di un Potere, deve essere per forza riconoscibile e direi che il Vittoriano rende bene il concetto ;) la stessa arte fascista, per quanto orrenda, è riconoscibilissima e personale: in questo ha funzionato egregiamente.
RispondiEliminaIl Colosseo davvero rivoluzionario, pensatelo con tutto il marmo trafugato nei secoli, un'immagine di maestosa e avvincente modernità. Se passi per Latina potresti fare una bella scorpacciata di architettura fascista.. e capire quanto possa imbruttire un'intera città.. ;)
Eliminaa me è sempre parso una stranezza.
RispondiEliminama ormai è inutile pensarci troppo
Ovvio si gioca.. e ti dirò di più.. prima o poi andremo anche noi a farci uno spritz al bar della terrazza belvedere..
Eliminanoi due?
Eliminae prima? o poi? :)
ciao
Sicuramente poi, Poe, e sarebbe carino venissi a Roma, ma ti farei vedere ben altro.. Coppedè e la Basilica dei Santi Quattro Coronati, ad esempio..
Eliminacoppedè lo conosco.
Eliminaalla basilica invece non sono stato.
vediamo se riesco a recuperare un po' di forze e rimettermi a viaggiare
Te lo auguro di cuore, e ti farei volentieri di Cicerone alternativo..
Eliminagrazie
EliminaNeanche a me dispiace,a parere mio sono ben altre le brutture da abbattere...ovviamente non solo a Roma.
RispondiEliminaSe fosse per me abbatterei cittadine intere.. 🤣🤣🤣
EliminaBeh anche a me l'Altare della Patria piace. Cmq sia e qualunque siano le Autorevoli opinioni in contrasto, io penso che incarni una porzione importante di Storia italica e repubblicana e come tale vada accettata al di là di ogni ragionevole dubbio. Oggi di Patria si parla e si sente pochissimo. Eppure per la nostra bandiera sono caduti tantissimi soldati che hanno sacrificato la loro vita combattendo per quell'ideale di cui oggi si ascolta, si legge e si discute pochissimo. In America, dove la bandiera americana sventola ovunque pure nei bagni, una questione del genere non sarebbe mai stata affrontata. Hanno un senso della Patria spaventoso. Sarà anche perchè sono consapevoli d'essere una potenza economica e militare mondiale, ma tant'è se vi pare.
RispondiEliminaMi hai fatto ricordare la mia prima consegna militare, quando praticamente appena arrivato in caserma, a Salerno, feci notare ad un qualche graduato che nella scritta che campeggiava in cortile “AMA LA TUA PATRIA” c’era probabilmente un TUA di troppo, che segnalava forse amore, ma soprattutto diffidenza, timore e sfiducia verso le altre, di patrie. Del resto, giocare ai soldatini, doveva comunque coltivare un fine ultimo.. :(
EliminaNon riesco a limitarmi nel dare solo un giudizio estetico su quest'opera,anche perché devo riconoscere il mio grado di ignoranza al di là della anche valida motivazione che abbia spinto alla sua realizzazione.Bisognerebbe conoscere un po di storia e anche quel perché si esprima il proprio dissenso con il "prima era meglio" ,senza approfondirne i concetti ,tema a cui faceva riferimento Ariano .
RispondiEliminaCome al solito però quello di cui non ci facciamo mancare è un epilogo spesso ricorrente quale forma di schieramento tra al chi piace il Vittoriano e al chi non piace ;)boh non saprei a me che passo come lettrice in parte arriva questo ,scusatemi.
Credo che nel tuo post Franco siano state sintetizzate perfettamente alcune questioni che hanno di per se un risvolto storico,su cui vale la pena confrontarsi .
La nostra esistenza è fatta di storia ,di passato e di origini che non possiamo - strappare - per riscriverci un'altra storia in sostituzione a quella passata ,anche se può avere comunque motivazioni e riconoscimenti storici ugualmente validi ,come accenna Claudio .Quindi il punto a mio parere non è nella bruttura o nella bellezza estetica del monumento Vittoriano ,ma nella distruzione di una parte di storia che ancora oggi emerge dai reperti archeologici .E qui non c'è nulla di inventato o fantasioso,qui gli oggetti e i reperti parlano davvero ,volendo usare la metafora di alcuni tuoi racconti Franco:)
Ma documentandomi sono anche venuta a conoscenza che edificare quest'opera proprio lì,fuori contesto circostante ,era già stato messo in conto per "sovrastare" nel suo diverso significato quale riconoscimento alla conquista di Vittorio Emanuele per l'unità d'Italia.
Forse — il tempo e lo spazio — da sempre sono stati incasellati paradossalmente in una forma di libertà un pochino controversa.
Buona giornata
Cara L, mi piace leggerti perché trasmetti ogni volta pacatezza, serenità e chiarezza di visione. Ovvio quel processo non poteva avere potere esecutivo tale da deliberare non solo un abbattimento, ma neanche un qualsiasi parziale aggiustamento.
EliminaVoleva solo certificarne il “fuori posto”, un rassegnato prendere atto, gridando tuttavia al mondo intero l’accorato “noi non c’entriamo”, ed è in questa ottica che ho voluto riproporre lo spirito dell’epoca, ancora non assuefatto e remissivo.
In tanti mi dicono che passando oggi per Piazza Venezia non provano quel mio senso di repulsione alla vista di quello stonato “sovrastare”, non ci fanno più caso, hanno somatizzato: sì è brutto ma sta là e insomma basta passare oltre.. a me resta ogni volta idea della storia distrutta invece, come sottolinei, e alla fine ci ho dovuto scrivere un post.. “tempo e spazio controversi”.. sicuramente.. e considerando che sono elementi in lento ma inevitabile esaurimento, ne vedremo ancora delle belle (o più probabile, delle brutte..) ;)
Una discussione molto piacevole su questo monumento storico, arte a parte, a seconda dei gusti...
RispondiEliminaMi piaceva riproporre polemiche dell'epoca.. e poi, de gustibus, non sputazzella (come dicono i romani..ahah)
EliminaBrutto sì, noi lo chiamiamo il panettone, eppure fa parte di quei monumenti che parlano di Roma e la cosa si accetta per quello che è. Certo, io non mi sono mai soffermata ad ammirarlo, lo prendo solo come punto di riferimento quando devo localizzare un punto di Roma e comunicarlo a chi non conosce la città: arrivi da via del Corso al panettone e tiri dritto: sei ai Fori Imperiali; alla destra del panettone (venendo sempre da Via del Corso) raggiungi in pochi metri il Campidoglio... e cose così! :)
RispondiEliminaSembreresti più milanese che sicula allora.. ;) panettone mi sa che non l'avevo mai sentito.. però come riferimento stradale diciamo riveste il suo perché.. ma ce li avrà i canditi dentro?
EliminaNon è bello, ma abbattere monumenti non è che sia il massimo.
RispondiEliminaCome avrai letto anche nei commenti precedenti, abbattere il Vittoriano rimaneva progetto inattuabile anche per quelli che lo proponevano.. piuttosto c'era idea di renderne palpabile la manifesta turpitudine.. nel tempo ciò non è stato invece, anzi.. i turisti vengono a compiacersi di siffatta orripilanza, privandosi anche di altre bellezze nascoste.. ma ad ognuno il suo, e su questo non ci pioverà mai.. ;)
EliminaIn tutte le città ci sono monumenti orribili. Tu stai a Roma e trovi brutto l'Altare della Patria, che in effetti è molto invadente. Quando mi reco nel centro di Genova, non riesco a guardare il monumento dedicato a Guido Rossa. La scultura alla sua memoria è sacrosanta ma il fatto che l'operaio/sindacalista è stato rappresentato completamente nudo, a me non piace!
RispondiEliminaLo avevavamo visto e in effetti non il massimo.. ma di Genova brutto impatto credo solo la tangenziale sul porto.. ;)
EliminaSe non esistesse la sopraelevata anche se come impatto è mostruosa, a Genova non si circolerebbe più.
EliminaAbolire le auto come alternativa.. ;)
EliminaE' "imbattibile" ... In ogni caso (sono in vena di proverbi) chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova & al peggio non c'è mai fine.
RispondiEliminaCredo proprio di sì.. anche se per superare certo peggio bisognerebbe impegnarsi per bene.. ahah
EliminaCiao Franco
RispondiEliminache dirti io l'ho visto e da milanese è un simbolo di Roma, da visitare insieme a tutti gli altri monumenti chiese, ecc. bello per questo. Certo è, distruggere, ai tempi, per costruire l'altare della Patria non è stato piacevole. Ora da turista lo apprezzo così com'è.
Un abbraccio 🥰
Chiara
Se avessero eretto un Duomo di Milano, probabilmente avrei avuto poco da ridire.. ;)
Eliminaeh si hai ragione, però dai fa parte di Roma con i suoi pregi e difetti.
Eliminaun abbraccio 🥰
Chiara
Certo prendere o lasciare..e ammetto che l'opzione "lasciare" non è facilmente percorribile..non fosse altro per il reticolato di affetti e obblighi che ci tengono ancorati ad un luogo.. ;)
EliminaDa turista posso solo dire che anche lui fa parte di quella Roma che è unica al mondo.
RispondiEliminaDopodiché il tuo post è molto interessante così come I commenti dei lettori, che aggiungono elementi di interesse verso questo monumento. Saluti belli.
sinforosa
Roma unica al mondo davvero.. concordo.. l'avrei voluta vivere da turista ma invece.. ci abito.. ;)
EliminaBella scoperta, una cosa che noi "turisti" probabilmente ignoriamo è la storia (vera) che sta dietro a tante opere.
RispondiEliminaCredo che ogni edificio abbia una storia, a volte minima, altre originale. Il palazzo dei miei a Cinecittà si fa notare perché fa angolo con due vie, ma su una delle due non è esattamente in parallalelo, in linea con gli altri palazzi sorti dopo. Tanti non ci fanno caso ora, a quartiere composto e avanzato, ma il motivo è che il palazzo dei miei è stato il primo a sorgere in una zona di campagna dove le vie erano sterrati abbozzati, e a quella via che arrivava dalla Tuscolana, il nostro ingegnere ha pensato bene di approcciarsisi leggermente storto.. in più, costruito prima, anticipò la legge che prevedeva, per la zona, massimo tre piani più attico, ed il nostro è quattro piani più attico, quindi differenziazione in più.. una bella storia.. ;)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaOddio, come al solito il tuo post fa riflettere e porta sempre ad una discussione interessante. Devo dire che, non è proprio bello da vedersi, ma in ogni caso era ed è difficile disfarsersene, o semplicemente abbatterlo, per fare cos'altro poi? Secondo me resterà così nei secoli dei secoli. Ricordo solo che quando venivano i miei a trovarmi e li portavo in giro per Roma, mio padre (un dolcissimo contadino analfabeta), restava incantato a guardare quei cavalli posizionati così in alto, e quel ricordo per me è, indelebile. Un abbraccio per te.
RispondiElimina