Una lirica rifinita con la sensibile supervisione di Frida, di Poesie intorno al fuoco
che ringrazio di cuore.
Vorrei conoscere la via
meglio di tanti miei tergiversare,
con lo sguardo a vagare oltre.
I palpiti si dissociano
dal batticuore mentale.
C’è un corpo
ancor prima di ogni istinto.
Una fisicità che si beffa della perturbabilità:
che il tendine distenda,
la vena pulsi,
il respiro approdi al polmone.
Ho sempre amato il sale
disegnato sulla pelle,
e la pelle a tirare
mentre il sole asciugava.
Non avevo idea
di melanomi a covare tane,
tra sale e sole.
Ma non sappiamo mai un bel niente,
fintanto che qualcuno solchi
quel nostro tergiversare.
ma te renni conto della complessità dell'organismo umano?
RispondiEliminaio pure mi son fregato con la pandemia, giorni e giorni passati al sole del giardino, come facevo da giovincello, ma chi lo sapeva che la mia pelle di vecchietto non era più adatta e così oggi sempre col cappello, pomate, bruciature con azoto liquido e dovrei rinunciare anche al mare l'estate
Stop sole diretto infatti..filtrato, schermato, deviato, ingannato, sospeso. Lo induco in tranelli, lo schermo e lo gioco, dopo averne divorato tonnellate per anni, inconscio. 🫢
Eliminati offendi se ti dico che, scorrendo questa poesia da Frida, avevo pensato a un caso di omonimia, chè lei pubblica solo poeti "veri", consolidati da una minima o estesa notorietà? e invece questi versi non sfigurano in quella compagnia, hanno musicalità e scioltezza e mi piace il senso che c'è sotto. In fondo è un bene che non sappiamo mai un bel bel niente, diversamente ci muoveremmo con troppa cautela e rinunceremmo al sale e al sole sulla pelle.
RispondiEliminamassimolegnani
Come già sottolineato da Frida, ad un iniziale sentirmi fuori posto è subentrato quello spirito di ospite accolto, di fragrante confidenza, un sentirsi compresi, decifrati, accompagnati.. ovvio grande privilegio per me, e stima sincera per Frida. ;) Tornando a noi, non sapere nulla, stimolo e sfida, contrapposte a quella cautela che a volte frena, anche la felicità..
EliminaIl tempo passa su di noi come un rastrello e negli anni porta via tutto, cose belle e cose meno belle. Almeno così sembra. Il suo passaggio si scolpisce sui nostri corpi. Affetti e ricordi disegnati indelebilmente su di noi resistono alle mareggiate e ogni giorno si spalmano su mente e membra nutrendo i ricordi. Ma è il rifletter d'essi e di tutto questo che ci sostiene e ci induce a scalare i tanti gradini della vita con fiducia e realismo. La vita va avanti a prescindere dalle nostre volontà e d'essa bisogna accettare tutto quello che non dipende da noi e che è inevitabile in quanto vita. Per questo va amata, per questo nessuno ne possiede una di riserva.
RispondiEliminaScaliamo gradini, dici bene: a volte pensiamo di non farcela, e forse non ce la faremo, ma si insiste, si naviga, si scruta l'orizzonte, si programma, si piantano fiori, si prenotano viaggi, ci si stringe la mano più forte..
EliminaStupendi versi sulla scoperta di non aver l'idea di cosa sia la vita. Un animo umano che scopre sé stesso
RispondiEliminaPoesia da grande valore, dolcezza e sentimento
Un caro saluto
Grazie Giorgio.. sai bene quanto possa possa prenderci in contropiede la vita, e come dovremmo, comunque, sempre averne cura e riconoscenza..
EliminaGrazie, Franco, per avuto voler condividere con me questo tuo bel lavoro
RispondiEliminaÈ bello avere a che fare con persone come te, sia sul piano umano che quello poetico perché - a mio avviso - la tua poesia incarna , secondo il giudizio del poeta Umberto Saba, ciò che essa dovrebbe essere : " onesta".
Grazie a te per avermi offerto stima ed amicizia. Il mondo virtuale a volte frena, non possiamo sempre rimanere avvolti nelle nostre torri.. ;)
EliminaCiao Franco
RispondiEliminabello il sole da assumere in dosi: nelle ore mattutine e nelle serali e mai cocente. aime a saperlo prima! 😉😅Comunque il sole è la vitamina d per la poesia, per lo spirito e il corpo.😀
Ottima lirica.👏
Un abbraccio 🥰
Chiara
L'ho amato all'infinito, fidandomi solo della mia pelle.. preso in tempo, comunque.. ;)
Eliminapasso molto tempo all'aria aperta e di sole ne prendo tanto. Mi sono sempre protetta molto ma chi può dire se possa bastare.
RispondiEliminaUna giusta riflessione questa poesia.
Beata incoscienza, come suol dirsi.. ;)
EliminaArriva, inesorabile, il momento della consapevolezza: esistenziale, corporea e... perché no? anche magnificamente poetica. Mi raccomando: protezione 50 alla pelle e liriche libere di navigare nella luce piena nel tuo blog... buon tutto!
RispondiEliminaGrazie Maria.. liriche libere senza protezione alcuna.. almeno quelle..
EliminaNon me ne parlare. Prendo tanti farmaci per tenere bassa la pressione e poi basta una tensione familiare per farmela salire benché io mi sforzi mentalmente di restare calmo.
RispondiEliminaPrevenzione salvezza del mondo.. vale per noi come varrebbe per la natura .. ma siamo come refrattari.. ;)
Eliminabruttina questa poesia direi... sorry
RispondiEliminaBruttina per l'argomento, i versi, o entrambi? ..ognuno trae sue riflessioni dai versi altrui.. quando non accade un po' dispiace.. spero che una mia prossima possa ispirarti .. abbraccio!
EliminaCol senno di poi ne son piene le fosse! Hai saputo condividere in lirica il dovere di prendere consapevolezza del nostro sè corporeo per poter prevenire prima di curare...ma io per prima non sono attenta e mi piace troppo il sole e il sale!
RispondiEliminaOcchio però.. certo che meraviglia la natura.. e l'estate.. ;)
EliminaSe non tergiversassimo per conoscere completamente la via, non vivremmo le sfumature poetiche della vita. La "sana ignoranza" fa sentire sempre in cammino e capaci di andare.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Tergiversiamo in cerca di vie e soluzioni, e i pensieri si accavallano, e la vita scorre comunque, e noi dietro.. capaci e vogliosi di andare.. ;)
EliminaSi tentenna ,si temporeggia, affinché giunge la consapevolezza di una fragilità che ci scopre lentamente per proteggerci dalle ustioni che non sempre in modo intenzionale ci procuriamo,ma anche per valutare forme di equilibri a cui noi soli possiamo giungere .Se ognuno riuscisse in una forma di autoanalisi, poetizzando i flussi esistenziali,ben tracciati in questa poesia,verrebbe graziato da quella evitabile follia che induce a perdersi ,a smarrirsi dentro un labirinto estraneo perfino a se stessi ,e che con la lente di ingrandimento s'appresta a vedere chi da fuori lascia un referto ,spesso il suo e non il tuo;)
RispondiElimina“ Se mio nonno non moriva , era ancora vivo” 😊
RispondiEliminaIl discorso sarebbe lungo e andrebbe fatto a parità di condizioni ambientali.
ciao Franco
ti abbraccio
eos