Parcheggio multipiano sotterraneo.
A Roma uno dei più frequentati e famosi
è quello del Gemelli.
L’ospedale del Papa tanto per capirsi.
In questo ameno luogo di "sosta", spesso affatto "breve", sembra si possa provare, almeno una volta, il “loop da labirinto”.
Vale a dire che per entrare, entri.
Ma uscire non sarà semplice.
Direte voi, vabbè, ammesso che accada, con tutti i frequentatori, basterà
accodarsi ad altre auto in uscita.
Vista da fuori sembra facile.
Ma i loop (circuiti viziosi) creano solidale dipendenza, inizi a seguire
un’auto che cerca l’uscita, magari appena sfilatasi da un’area di sosta, e
scopri che questa ne sta seguendo un’altra appena adocchiata.
Inutile sottrarsi al loop, ne creeremo inconsapevolmente di nuovi, e quando si
creano di queste dipendenze “temporali” non è facile individuare il punto di
rottura che riconsegni al mondo i consueti parametri.
Ora sto scrivendo dal livello – 4, parcheggiato un attimo per capire dove andare senza farmi prendere dal panico claustrofobico.
Sono due ore che cerchiamo l’uscita e comprendo solo ora il perché il biglietto, vidimato e pagato prima di ritirare l’auto, prevede un tempo massimo di 100 minuti per uscire dal parcheggio, che a me erano sembrati un’enormità.. due ore fa!
Oltretutto pochissimo illuminate le presunte vie d’uscita, riprendo con un filo di speranza. Il percorso labirintico sembra girare in tondo fornendo solo deviazioni obbligatorie che riportano sempre al punto di partenza dopo leggere pendenze, inversioni a gomito e improvvise cunette, per poi tornare in piano.
La semioscurità non aiuta poi, una luce fioca e smorta; eccoci rallentati di nuovo, ora blocco l’auto e scendo a chiedere all’auto che mi segue, ovviamente costretta a sua volta a fermarsi, mi avvicino al finestrino e domando: “Mi perdoni, mi devo essere perso, lei ha idea di dove sia l’uscita?” Il tipo mi guarda comprensivo: “A dir la verità, stavo seguendo lei..”
Quando arriviamo finalmente all'agognata barra di uscita, il controllo biglietto non funziona, il display comunica: tempo di uscita esaurito, vidimare nuovamente con adeguata integrazione di pagamento.
All'uscita non funziona e rimani intrappolato.Che guaio!
RispondiEliminaGuaissimi!!! 🤗
Eliminae immagino che oltre a pagare il supplemento tu sia dovuto tornare al punto di partenza, come un angosciante gioco dell'oca!
RispondiEliminamassimolegnani
Vedi.. chi si perde nei boschi e tra i ruscelli.. a noi toccano i parcheggi labirinto, le scale mobili infinite, le rotatorie intrappolanti..a ognuno il proprio (in)habitat!! 🤣👍
EliminaÈ un tipo di parcheggio allo stesso tempo inquietante e divertente , a seconda dello stato d’animo , una specie di “casa degli specchi” . Volendo essere mal pensante , sarà mica una scusa per far pagare più volte ? 😊
RispondiEliminaTi abbraccio
eos
Pagare più volte magari anche no, però l'idea di un labirinto da luna park mi sfiora ogni tanto, e allora il pagar m'è dolce..
EliminaMeglio un labirinto che una linea retta: dal primo si esce, prima o poi, dalla seconda... no :)
RispondiEliminaUn parcheggio in linea retta, tipo un'autostrada infinita.. materiale per un post ultradistopico.. ;)
EliminaChe ansia questi parcheggi. Sembrano un girone infernale.
RispondiEliminaPoi a volte entri e non c'è neanche posto, e ti sale il nervoso doppio.. ;)
EliminaAh !!! Io non sono mai entrata e mai entrerò in questi parcheggi !! Mi sembrano, appunto, trappole senza uscita !! Buona settimana.
RispondiEliminaPotendoli evitare meglio.. preferisco quelli all'aperto quando possibile.. ma al Gemelli impossibile.. ;)
Eliminaper me son luoghi da terrore, specie quelli dove devi prendere il ticket sporgendoti dal finestrino, che se ci hai il braccetto corto o te fa male te tocca scenne, figuramoce poi all'uscita se jelo devi puro da strufinà.
RispondiEliminaL'unica cosa bella che ricordo del Gemelli era quell'immenso parcheggio all'aperto e gratuito una cosa da sogno solo 60 anni orsono, ma che ce voi fa, mica potemo fermà er progresso, magari se sei fortunato da tornacce tutti li giorni prima o poi vai tranquillo, ma speramo proprio de no
"L'unica cosa bella che ricordo del Gemelli era quell'immenso parcheggio all'aperto e gratuito una cosa da sogno" ..e infatti credo tu l'abbia sognato perché per parcheggiare gratis al Gemelli o sei il Papa o sei Vincenzo Gemelli (nipote di terzo grado) ahah
Eliminaahah bellissimo!! Ovviamente noi provinciali non abbiamo questo problema :D. A Rimini, quando vado al centro commerciale, posteggio sempre nei parcheggi esterni, tanto spazio di manovra e nessun rischio di perdersi!
RispondiEliminaVi invidio una marea della vostra splendida provincialità.. sono venuti amici da Milano per tre giorni, hanno girato tutto e sono rimasti estasiati.. poi a casa.. e quella la bellezza maggiore.. ;)
EliminaTi capisco, orientarsi per uscire dai 10 piani del parcheggio del Gemelli è un’avventura così come riuscire ad entrarci.
RispondiEliminaNe hanno scavati altri tre?!? Porcaccia della miseria.. allora sono stato pure fortunato!!
EliminaTi capisco, orientarsi per uscire dai 10 piani del parcheggio del Gemelli è un’avventura così come riuscire ad entrarci.
RispondiEliminaEcco.. complicato anche entrare in quel parcheggio, con le erogatrici di biglietto scomodissime..ahah
EliminaA me è successo una roba del genere in un parcheggio a Venezia tanti anni fa,è stata una roba oscena,non sono più entrato in parcheggi simili.
RispondiEliminaA volte sei costretto ma anche noi, quando è possibile ne rimaniamo fuori.. meglio due passi a piedi in più ;)
EliminaNonostanteciò... non c'è nessuna macchina...
RispondiElimina1. Sarà che per tutti gli altri l'uscita è ben facile.
2. Si è diffosa la voce sulle difficoltà per uscire e, quindi, il parcheggio viene poco frequentato.
3. Ammeso che l'uscita non è facile, potrebbe darsi che ci sia un piano fantasma, che porti le macchine in un'altra dimensione e le faccia sparire e apparire in un posto con centinaia di migliaia di macchine che non hanno saputo trovare l'uscita dopo i cento minuti di girare e girare... (tu hai avuto fortuna e ti è permesa una seconda opportunità). Se ti succedessi così, per favore, NON GUARDARE attraverso il finestrino delle auto accatastate.
Ciao e, la prossima volta, cerca di parcheggiare in un altro posto.
podi-.
La foto l'ha fatta un amico rimasto addormentato dentro.. ha dovuto attendere il giorno dopo.. e pagare una nottata di parcheggio supplementare.. in compenso non ha faticato a trovare posto.. ahah però questa dell'altra dimensione mi intriga.. tipo deposito di valige perse in aeroporto.. ;)
EliminaCiao, come ti capisco ho fatto questa "indimenticabile " esperienza a dicembre.
RispondiEliminaBuona serata
Rakel
I romani sono bene o male abituati.. ma comprendo chi viene da fuori, spesso per visite che solo ospedali specializzati possono fornire.. diventa un incubo.. e anche districarsi a piedi dentro l'ospedale..ma quello è un altro racconto.. ;)
EliminaImmagino che incubo! Anche se qui da noi non esistono parcheggi con tanti piani, io evito sempre quelli sotterranei!
RispondiEliminaChe poi alcuni sono ampia e rassicuranti.. questo di cui scrivo da evitare, oscuro, contorto e angusto.. :(
EliminaNon il massimo per chi soffre di claustrofobia.
RispondiEliminaAssolutamente sconsigliato.. ;)
EliminaSolo a vederlo mi viene l'ansia
RispondiEliminaE' quando sei dentro che l'ansia viene a bussarti al finestrino.. ;)
EliminaBeh, il Gemelli è giustificato: non è "i parcheggi di un ospedale" ma "i parcheggi di un'area con al suo interno auto e persone equivalenti più o meno a una città di medie dimensioni" :-D
RispondiEliminaStruttura immensa dentro e fuori.. arrivarci dall'altro capo della città poi, altra e sperienza delirante.. un'eccellenza senza dubbio, ma quando posso vado in scooter..
EliminaSono luoghi ansiogeni. E magari un amante dello slalom automobilistico li troverebbe luoghi divertenti, chissà! Io, potendo, li eviterei.
RispondiEliminasinforosa
Magari un'Autoscuola potrebbe inserire percorsi per esami e livelli specifici: Guida Spericolata e Parcheggio Magico. ;)
EliminaIo l'uscita la trovo di sicuro, il mio vero problema è quello di ritrovare l' automobile 😁
RispondiEliminaTi racconto questa: ormai a Roma in questi grossi parcheggi sotterranei tanti fotografano l'auto assieme al cartello che ti dice il numero del posto, il piano e il colore della zona (dividere le aree di sosta in diversi colori aiuta molto chi poi non si raccapezza più). Ebbene io ho visto fotografare la propria auto parcheggiata a fianco la porta che immetteva nel centro commerciale. Volevo andare là e chiedere: "Scusi, teme che le spostino la porta di entrata?" ahahah
Eliminane ho sentito parlare :)
RispondiEliminalo chiamano progresso: stato di benessere tecnologico amplificato :)
Il Papa ha un piano dedicato tutto per lui.. "stato di benessere privilegiato".. per non parlare del Reparto Solventi.. ne rimasi scioccato all'epoca.. https://francobattaglia.blogspot.com/search?q=reparto+solventi
Elimina"Lasciate ogni speranza o voi che entrate", chissà che finalmente abbiamo scoperto l'ingresso degli inferi, Dante ha dato vita al suo capolavoro semplicemente parcheggiando l'auto.
RispondiEliminaQuesto tuo racconto altro non è che la metafora della burocrazia che soffoca il nostro paese, ciò che dovrebbe rendere più semplice il nostro quotidiano si trasforma in una "fabbrica" di ansie e malesseri vari, ci migliorano la vita ... peggiorandola.
Ciao Franco, buona giornata.
Certi parcheggi istericizzano.. specie quando vorresti andartene.. ahah
EliminaOgni posteggio (sopraelevato o sotterraneo) è pieno di magagne. Scivoli a tortiglione spesso a doppio senso, segnalazioni non chiare. Automobilisti indisciplinati che corrono in area di manovra. C'è sempre di tutto un po' per fare impazzire l' utente.
RispondiEliminaAhhhh!!! Con gli scivoli a tortiglione potrei scrivere un altro post!! ;)
EliminaCiao Franco
RispondiEliminaparcheggi molto comodi in città ma trappole se poco frequentatori. Io in montagna fortunatamente non ho di questi problemi a parte quando vado a fare delle commissioni e devo scendere in città, Bergamo; sono guai parcheggi sempre occupati e così ecco quelli in verticale, salita a chiocciola. Una volta con mio marito siamo saliti, abbiamo parcheggiato all'ultimo piano, io ho avuto una crisi di vertigine e l'ho fatta tutta piedi, una paura folle. Fortunatamente lui serenamente è uscito,
io mai più piuttosto sto a casa. 🤗😉👍
Un abbraccio 🥰
Chiara
Accidenti! esperienza traumatica.. ma a parte tanta fantasia.. quelli che perdono l'auto all'ordine del giorno.. una volta anche io in un multipiano a Foligno sbagliai piano ed ero convinto m'avessero rubato l'auto.. ahah.. ancora mi prendo in giro da solo!! ;)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
Eliminaoh sì anche a me è capitato, stavo per chiamare il 112,
Eliminaio cercavo nel verde (colori di parcheggio) ed era invece nell'arancione stesso numero colore diverso. Ahahahah😅🤣😉
Un abbraccio 🥰
Chiara
ha ha... na preghiera sarebbe conforme
RispondiEliminaIl segno della croce quando entri e un bacio alla sbarra quando esci.. ahahah
EliminaSolo tu mi fai leggere e rendere interessanti i parcheggi sotterranei
RispondiEliminaFelice per aver portato alla luce dinamiche nascoste. ;)
EliminaDiciamolo pure... è una sorta di metafora della nostra vita questa modalità di parcheggio sotterraneo, all'avanguardia del progresso, che invece di condurti all'uscita ti smarrisce,con l'esito pure ponderato di ripagare il tuo smarrimento.Il dubbio viene perché la via di uscita è angusta per tanti😅
RispondiEliminaMolte delle mie narrazioni prevedono cul de sac, sensi unici, loop infiniti dove rimuginare se stessi, isolarsi facendo finta di cercare l'uscita, ma assaporando il sottile piacere del perdersi..
EliminaQuando Salomone disse che c'è un tempo ed un luogo per ogni cosa non aveva affrontato il problema di parcheggiare la sua automobile.
RispondiElimina:)
Non aveva neanche mail cercato un idraulico la domenica (cit.)
EliminaUn'esperienza che ho vissuto anch'io nelle grandi città ... ma in queste ultime settimane ho frequentato molto il parcheggio dell'ospedale di Fidenza, una fatica immensa a trovare un posto libero, seguito dall'errore clamoroso di non osservare con attenzione il posto trovato ... e all'uscita il ritrovamento dell'auto è stato molto più che impegnativo, fortuna che esistono le chiavi elettroniche!
RispondiEliminaSe non fissi un riferimento rischi di tornare a casa a piedi, vero..🤣
EliminaAhahah, mi hai ricordato la mia uscita da un parcheggio di un centro commerciale, dove ho per sbaglio imboccato la via di entrata e non quella di uscita, procedendo in una curva a super gomito bellamente in contromano. Meno male che l'orario non faceva presumere una grande affluenza se no come mi doveva finire! [Ah, ste donne al volante! Ahahahah!]
RispondiEliminaLo ha fatto anche Lulù una volta, entrando contromano, per fortuna accorta subito..ma chi ve la dà la patente!!! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣
EliminaNon riesco ad entrare in questi parcheggi perché mi assale un'ansia particolare. Preferisco andare a piedi, così risolvo il problema.
RispondiEliminaMamma che incubo. Però dovrebbero regolare il flusso. Comprendo i disagi. Abbraccio Franco e buona serata!
RispondiEliminaA Roma a volte file estenuanti solo per entrare.. e sai già a cosa vai incontro!! 🤣😱🫢
EliminaTi ho madato varie volte l'invito ad iscriverti ai miei 2 blog.Mi farebbe piacere se ti Iscrivessi Olga.Buona domenica
RispondiEliminaE devo scegliere uno, dove non perdermi..🤗
EliminaLa metafora della trappola in cui viviamo: entrare è facile, perdersi inevitabile.
RispondiEliminaTranne quando lo si desidera..🤗
EliminaNoi a Roma ci siamo sempre andati in treno, pertanto non abbiamo dovuto sperimentare i vostri parcheggi. Spesso parcheggiamo però a Torino, però, pur essendo anch'esso sotterraneo e piuttosto vasto, è ben funzionante, con precise indicazioni, pertanto non ci siamo mai persi.
RispondiEliminaOioioi...l'ho detto! Mi sa che, la prossima volta, ci perderemo! :D
A Torino perdersi difficile ovunque..tutto molto razionale e vivibile..immagino anche i parcheggi..🤗👏
EliminaCaro Franco, io non bazzico i parcheggi sotterranei proprio per evitare di imbattermi in una delle tante difficoltà palesate in narrativa. A volte ci complichiamo la vita da soli. Della serie: UCAS Ufficio Complicazioni Affari Semplici. Un abbraccio.
RispondiEliminaMa chi vi ammazza a Trapani...ora pure in testa al campionato di basket!!! 🎊🎉👏🤗🏀🏀🏀🏀
EliminaCiao Franco,
RispondiEliminaDa te che fai "parlare" le cose, tutte!, mi sarei atteso che il parcheggio parlasse svelando la sua desolazione, la sua tristezza per essere poco noto e conosciuto dai più...motivo per cui , per lui è motivo di orgoglio farsi scoprire, far vedere tutti gli accessi ai piani superiori, le vetrate senza vetro verso (l'agognato) esterno ed anche i vati punti antincendio. Un vano tentativo di omaggiare il suo papà progettista e la sua mamma impresa edilizia specializzata in...labirinti...ahahah.
Invece lo hai colpevolizzato, 'sto povero parcheggio sotterraneo, stigmatizzando per sempre la sua condizione non ultraterrena ma subterrena...
Destino incompreso ,beneficio irriconosciuto soprattutto da noi romani che ci lamentiamo sempre di non trovare parcheggio, mai.
Ora a te la replica con il riconoscimento della sua funzione.
A.
Un parcheggio vendicativo non c'è dubbio, ma tanti hanno sottolineato la metafora del perdersi per non ritrovarsi, la ricerca della catarsi in cambio di un solo biglietto di entrata; e il parcheggio, che conosce la sua funzione rigeneratrice e di redenzione, aumenta la tariffa, ma rilascia ricevuta.. 🫢
EliminaCaro mio, è successo anche a me una volta, per carità, una vera trappola, un labirinto di pura follia! Poi ho imparato, evito accuratamente ogni parcheggio sotterraneo! Lascio mio marito in macchina all'esterno, che prima o poi trova dove collocarsi, e vado da sola. Si risparmia una sacco di tempo.
RispondiEliminaE furbi, non si può nemmeno lasciare una traccia di sassolini di Pollicina memoria, per ritrovare il fuori, che mica ti fanno andare contromano! Non si può! Segua le frecce
RispondiEliminaDevono esserci istruzioni per l'uso di questi posti. A me danno l'angoscia, perché anch'io mi ci perdo. Sono luoghi che mi fanno sentire spersa, inadeguata, inabile. Insomma una perfetta imbecille. Per questo li odio.
RispondiElimina