mercoledì 11 luglio 2018

IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO


Era un po' che non mi dedicavo al cinema, ed in particolare a film di non facile accesso, questa pellicola mi attirava perché sentivo parlarne molto bene. 
Quindi, delusione ancora maggiore.. ma è bene sviscerarne il senso e il messaggio, qualora ci fosse.


Quest’Angelo sterminatore dei poveri ha fatto breccia nell'immaginario di tanti.
Probabilmente affascina l’elementare meccanicità dei dialoghi, questa algidità tracimante di tutto e tutti; l’inespressività latente, la lentezza, le carezze e gli abbracci tentati, il sesso asettico, le case spoglie, mani splendide e poi il sacro e poi l’illogico.
La scena iniziale ad esempio: operazione a cuore aperto con la telecamera fin dentro le valvole cardiache sanguinolente e pulsanti.
Quel cuore che però latita per tutto il resto del film.

Lanthimos si piace e si compiace. Ma solo lui.
Tutti gli altri gli stanno sulle scatole, e probabilmente anche noi spettatori.
Sul primitivo - ma sempre sulla breccia - do ut des, si intesse tutto il film, in un crescendo di dramma grottesco che propone il suo massimo exploit nella roulette russa finale.
Una chicca tale che, al confronto, i rigori tra Russia e Croazia diventano uno psicodrammone.


Nei personaggi di questo sacrificio comune (anche nostro intendo) non ce n’è uno che reagisca poco cinematograficamente, rispetto all’idea di cinema che Lanthimos cerca di sdoganare.
Uno che rispecchi un barlume di sana umanità, spesso sembrano essere usciti dagli studi accanto, dove si gira Westworld: automi umanizzati dal vocabolario base. 
Ci si muove a strappi, alludendo a metafore e simbolismi, dove servirebbe semplice coscienza, e non tragedia casareccia.
Sono tutti in linea col regista, che probabilmente è in linea con un oracolo personalizzato.

Una scena per tutte, quella dove Colin Farrell cerca di introdurre a forza un cornetto appena sfornato nella bocca del figlio inappetente, mentre la moglie - e madre - guarda senza reagire. Ci vuoi lasciare basiti, Lanthimos? Fai apparire Polifemo.. non ci stava poi così male.
Bunuel con le pecore e Lanthimos con l'inquietudine degli Dèi.


Richiami a destra a manca, Ifigenia stracitata, faccette kubrickiane già viste e riviste, figli che si pentono, montaggi geometrici, riprese sbieche, musiche lancinanti stile allarme di gioielleria offesa.
In questa saga che si aggrappa alla mitologia più risaputa, impazzano i segni premonitori, il Fato e i sacrifici riparatori, in un ritorno alla grezza preistoria che rende spoglio ed inutile ogni sentimento, che fa carne da macello di ogni spiraglio introspettivo, priva volutamente di spessore ogni partecipante alla sarabanda e, anzi, lo fa reagire in maniera comicamente surreale, rendendo inutile la visione a chi volesse misurarsi con le proprie reazioni di fronte ad avvenimenti teoricamente possibili, finché non si sbraga nel sovrannaturale.

Può capitare, a te medico, di sbagliare ed uccidere, come in questo caso, un tuo paziente, e può capitare di rendere meno disastrosa, come in questo caso, la vita dei familiari. 
Ma se la persona che ha perso la vita è putacaso lontano parente di qualche particolare abitante dell'Ade... hai poco da cercare rimedio...


Comunque ad una precisazione finale ci tenevo anche io: che tutti mangino gli spaghetti scotti come Martin, possiamo sfatarlo una volta per tutte, rendendo di nuovo quell’aurea di sempliciotta umanità alle oscene forchettate del testimone della volontà divina.


20 commenti:

  1. Proprio un paio di giorni fa ho letto una recensione di questo film sul blog di un amico.
    Lui, però, non l'ha bocciato.
    In ogni caso, il genere non mi piace, quindi non corro il rischio di guardarlo..
    Buona giornata. 😉

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    1. Piaciuto a tanti, ma è un cinemarsi addosso che digerisco davvero a fatica..

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  2. Ha tentato di imitare Kubrick e chiaramente non poteva riuscirci perché il talento del Maestro è inimitabile.
    Resta il pasticcio confuso.

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  3. Di questo film non conoscevo neanche il nome, che pure non è affatto scontato e quindi credo mi sarebbe rimasto in mente.
    Ma la pellicola, così come tu la descrivi, per me sarebbe stato un tedio insostenibile.

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    1. Intanto insiste in sala da oltre due settimane..la curiosità, il passaparola, comunque il soggetto originale...

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  4. Ancora non l'ho visto ma mi sa di film un po' pacco...

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  5. A me sta intrigando proprio per le cose che citi: inquadrature geometriche, cose kubrickiane, spaghetti scotti :)

    Moz-

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  6. È un film che non vedrò, questo lo so. Ciao, ciao e grazie.
    sinforosa

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    1. c'è da confrontarsi ogni tanto...e tu non mi sembri il tipo che si tira indietro..

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    2. ho visto i trailers al cinema e mi ha inquietato :-)

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  8. Dai trailer e dai commenti sentiti dai vari critici ero indeciso. La tua recensione mi toglie ogni dubbio.

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  9. Non ho letto, ma spero non deluda anche me ;)

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  10. Sei un casino bravo come recensore te l'ho mai detto?

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  11. Io ho visto il trailer e non ho capito niente, solo che non lo vedrò assolutamente xD che genere è? Non ho capito manco quello. Ho visto prendimi, la commedia; quella mi ha fatto ridere :)

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