Il
criminale titolo in italiano piazzato da presunti maghetti del
marketing, non vuole che richiamare - per un casareccio farsi forza - il mitico I
soliti sospetti, film dove Kevin Spacey giganteggia da attore, mentre
qui ci offre un'opera prima, in regia, di rara efficacia.
Anche
nel titolo originale, Albino alligator (l'alligatore bianco
utilizzato come vittima sacrificale dal branco), Spacey cerca di
riprodurre la chiave del coacervo umano rinchiuso in ambito
claustrofobico, dramma teatrale ad eliminazione diretta - caro al
regista - ed antesignano dei fortunati e recentissimi Hatefull Eight.
Introdotto
da raffinate inquadrature, geometrie inquietanti, ralenty dalle
tonalità grigiamente scolorite e musiche dall'atmosfera cupa del
fenomenale Michael Brook (che già ci aveva estasiato con la colonna
sonora di Heat);
il film alterna siparietti di famelica disumanità
all'interno del bunker improvvisato, a quadretti di ciniche,
dispettose, e a volte esilaranti, esterne tra stampa e polizia, in
un'esasperante escalation di uomini contro che mirano solo al loro
personalissimo tornaconto, evidenziando mano a mano debolezze,
prepotenze, sotterfugi, isterismi, segreti e spavalde fragilità.
Ognuno dei protagonisti un albino alligator da offrire in
sacrificio di una sempre più chimerica libertà.
Chiave
di successo della pellicola, oltre la progressione emotiva che
incolla lo spettatore allo scheermo, anche l'impietoso politically incorrect
dell'epilogo, dove la miseria umana salva una delle tante facce
costretta a esibire per sopravvivere, e sembra stupirsi di quanto
possa essere magnanimo il fato, per poi magari fotterti
impietosamente, un attimo dopo, appena voltato l'angolo della vita...
"Introdotto da raffinate inquadrature, geometrie inquietanti, ralenty dalle tonalità grigiamente scolorite e musiche dall'atmosfera cupa".
RispondiEliminaComplimenti Franco. Non è una recensione di un film. Io leggo una tua poesia.
..i bei film alimentano lo spirito... ;)
EliminaCiao Franco, passo per augurarti giorni sereni. Buon Natale e buone feste.
RispondiEliminaAbbracciooooo
Buon Natale bellissima!!!... auguri e serene feste... ;)
EliminaImpeccabile e originale recensione, come sempre!
RispondiEliminaUn distinguo soltanto...per "Hatefull Eight", pellicola, discutibilissima, così come il suo autore ^__*
Profitto per formulare i miei più sentiti auguri di Buone Feste a te e famiglia.
ahhh... adoro quel film... non tutto Tarantino... ma certe sue pellicole sono pazzesche... Pulp fiction su tutte...
EliminaLo guarderei pure ma i "siparietti di famelica disumanità" mi spaventano un po' :D
RispondiEliminaBaci e buone feste.
ahah.. non ci sono cannibali comunque... ma belve si...
EliminaBuon Natale!!!
Già solo per il cast è da vedere
RispondiEliminaIo trovo che i vertici e cattolici e progressisti-sìglobal-transcapitalistici, marxistoidi, sostituzionisti siano tra i più pericolosi criminali, ciò che sta preparando la shoah Europea, la sirianizzazione d'Europa. Non serve andare al cinema, ascolti la radio, nel parlamento, in parrocchia, in vaticano e ti accorgi di quanto pericolosi siano.
RispondiEliminaHanno inquinato le menti delle masse fino a obnubilarle con una serie di credenze, dogmi e falsi che ormai, con esse, riescono a far quel che voglio, fino a renderle carne da macello.
Si noti che queste persone, come nel caso dell'italiana massacrata a Berlino dal "dono, ricchezza, opportunità, gioioso fratello, multiculturalità, pagatore di pensione" tunisino scriveva delle insensatezze sìglobal, panmixiste.
Il grado di plagio diffuso dai vertici criminali e dalle loro truppe di fedeli zeloti è tale che i secondi non si accorgono neppure più di essere pecore in un labirinto che li conduce al macello, neppur quando vedono la fine che fanno le loro simili.
Insoliti criminali, massimamente criminali.