Considerate
le aspettative e gli sproloqui che promettevano faville, forte è la
delusione procurata da questo bimbominkiamovie, dove Spiderman è un
impacciato ragazzino, il villain un innocuo sfasciabancomat
(“dobbiamo mantenere un profilo basso”.. tranquillo, ci riesce
benissimo tutto il film..), i superomini di contorno figurine in vacanza
premio, tipo l'imbolsito Iron man in veste di pseudo mentore.
Qualche
gags sparpagliata qua e là, effetti speciali ridotti ai minimissimi
termini, specie quelli che riguardano i voli e i movimenti del pupo
ragno, forse una sola scena degna di un film di tale richiamo, quella
nel secondo tempo sul traghetto, che ci risveglia di botto
dall'apatia generalizzata, ma è un giusto un lampo nel deserto.
Veramente
poco per un film strombazzato in lungo e in largo.
Quelli
che hanno apprezzato sono evidentemente di bocca buona o talmente
evoluti da sapere che ormai (esclusi Deadpool e Quicksilver - quando
si decideranno a progettarlo -) c'è ben poco da chiedere ad un
filone prosciugato nell'anima.
Il
problema è comunque anche nostro: se continuiamo a dare credito e
riconoscimenti a certa roba, il livello offerto sarà sempre più
mediocre.
Questo
ragnetto tontolino è dimensionato per l'esatto cameo che ha
strappato in Captain America: Civil war (altra demenziale e
inconcludente caciaronata..), farci un film gridando al miracolo dei
“tempi comici” (ma avete una vaga idea dei tempi comici?!?) lo
trovo finanche di cattivo gusto, come l'idiotissima scena post post
estenuanti titoli di coda, che purtroppo mezzo cinema attende con
iniziale ansia, schivando anche gli inservienti che ripuliscono dal popcorn
lasciato dai selvaggi, ed il sonno che incombe assieme al milionemila
di nomi che scorrono sullo schermo accompagnati da una musichetta
orribile quanto quelle del resto di una colonna sonora fastidiosa e
petulante.
Come
dice Captain America, la pazienza è una virtù.
Ed ora è davvero finita.