giovedì 17 luglio 2014

PAUSA PRANZO


Basito dalla sospensione "umanitaria" dei bombardamenti in MO tra le 10 e le 15.
Mi ha ricordato molto l'uscita di Benedetto XVI contro le bombe. A grappolo.

Se penso che Beckett immaginava di farlo lui, una volta, il teatro dell'assurdo.

mercoledì 16 luglio 2014

E' UFFICIALE

Il mondo terminerà il 12 agosto 2014 alle 20,25”


Non c’è caos però, solo rassegnazione.
Nessuna voglia di frenetico ultimo daffare.

Io sono inchiodato davanti alla tv.
Dove appare solo questa sovrimpressione grigiastra.

Ora non sento vociare, ne’ suoni o rumori fuori dalle finestre.
La nausea la controllo, già da quando si erano sparse le prime voci,
quando il panico era impazzito, i suicidi si moltiplicavano ed il mondo
sembrava schizzare per tangenti sconosciute.

A nulla erano valsi gli appelli, le minacce, gli scongiuri.
C’era voluto l’esercito, o quello che ne era rimasto.

Ora sono vuotato anch'io.
Non m’importa del mio amore, dei miei genitori,
sono rivolto verso un me gonfio di silenzio, 
vuoto di risposte e sensazioni.
Coi ricordi che rincorrono rimpianti,
i sogni gualciti, il pianto esaurito.

Mi rode un attimo, però,

aver prenotato per la Patagonia dal 16. 

domenica 13 luglio 2014

ANGELUS


Oggi Papa Francesco ha chiesto di pregare per la pace in Terra Santa.

Perché trattasi di "terra santa", quel lembo di terra martoriato in nome di un dio quanto di più lontano da come se lo architettano da quelle parti.

Un dio intestardito da vecchio testamento, col giubbotto antiproiettile.



Quand'è che li avvertiamo che c'è stato un Nuovo Testamento.

C'è qualcuno che si prenda la briga di andare là
anche mentre suonano le sirene d'allarme antiaereo?

O sta pranzando?

L'EVOLUZIONE DEL (RISTORANTE) CINESE

E' successo.
Mia moglie non ne voleva sapere. Ma l'altro giorno, presa alla sprovvista l'ho costretta ad una serata di asian fusion, (l'evoluzione del consunto ristorante cinese, tristo e vuoto, con quei ravioli al vapore e quegli involtini primavere stantii  e poverelli, e del soprattutto pochissimo rassicurante "nessun gatto nel raggio di tre chilometri).


Insomma PINGUSTO EDEN WOK  ha spalancato le sue rutilanti porte introducendoci in uno dei più spericolati All you can eat romani..

Qui ti puoi uccidere (con 10 euro a pranzo e 20 la sera) passando dal sushi carpacciato  allo spaghetto verduroso,  senza che nessuno interferisca sulle tue priorità e i capricci delle tue papille gustative.



Il trucco è uno solo: fare un paio di giri tra mezzo miliardo di composizioni diverse, piatti colorati, crudità e bracità, churrascaria e pasta al pomodoro, insalate a girandola, fiamminghe di pesci ignoti, tagli di carne non identificabile neanche con un decriptatore, il tutto senza cedere alla tentazione di riempire il piatto con selvaggia compulsività.

Bisogna prendere pochissimo di quello che ci attira (il fatto che intrighi vista, olfatto e sensazioni non vuol dire che il palato non ci dia degli imbecilli una volta assaggiato..) e tentare una vaga,  discreta e misuratissima degustazione globale (l'evoluzione del cinese prevede anche fantasiosi restyling che potrebbero inizialmente lasciarci perplessi e la frenesia del assaggiotutto può fregare chiunque ... )

Una volta individuato una o più specialità degne di essere strafogate - ma solo allora -
 si passa all'attacco frontale con operazione saccheggio.


Tra le curiosità più simpatiche di questi locali, l'omino che passa per i tavoli con spiedi sempre diversi e ti taglia a richiesta ananas caramellato, pollo croccante, tagliata solo da fettinare, kebab tostato,  e altre robe che siano in grado di essere inspiedinate.. (insomma il consommé ve lo prendete da soli al banco..)



E oltre ai mille piatti freddi o caldi belli pronti, un fottìo di altre cosine da portare ai cucinieri a  vostra disposizione: vi friggeranno le fragole o vi piastreranno le balene.. tutto esattamente come volete voi.. è un po' tornare bambini questo modo di sregolatissimo ingozzarsi .. Moz ci andrebbe a nozze.. e ora che ci penso.. lo vedo proprio bene un All arrosticins you can eat,  ai piedi del Gran Sasso...  ;))



 

sabato 12 luglio 2014

GLI AMORI CHE PASSANO


Sono qui, seduto nella tua assenza, 
con le tue ultime parole ruvide a scorticarmi la faccia, 
con i tuoi pensieri che non immagino tuoi 
eppure usciti dalla quella tua stessa bocca che alito in sogno.

Colpevole solo di voler resuscitare una felicità da attanagliare la gola e lo stomaco, anche quando - secondo le tacite regole di un amore al capolinea -, sarei dovuto essere molto triste.

Ma nell'ultimo weekend, comunque, 
ho beneficiato di incredibili spiragli di luce.


Come quando mi hai sorriso in doccia, o quando mi hai permesso di accarezzarti i capelli durante la notte, 
o con la sorpresa del tuo post-it sul televisore.
Anzi, paradossalmente è più felicità quella 
ad esaminarla con l'occhio psicanalista.

Ed anche stasera, quando ti ho attaccato il telefono di rabbia, quel telefono che probabilmente non squillerà più, 
a vederla domani o dopodomani sarà fonte di felicità, 
perché comunque è servita a parlare.
A sciogliere veleno incrostato, a scaricare tossine superflue.

E magari un giorno a venire, ti dirò che oggi ero felice perché nel tuo vociare convulso percepivo sfiorati sussurri sul mio cuore impazzito, 
e nei miei sbigottimenti sapevi benissimo che ti stringevo forte.

Fanculo.



venerdì 11 luglio 2014

ANALISI


Che lavoro fai?
Vado al cinema.

Si, ma che lavoro fai?
Vado al cinema.

Ho capito.. ma lavori?
Si, vado al cinema.

Quello si.. ma come guadagni?
Vedo film, vado al cinema!

Non ci siamo capiti.. lavori anche?
T'HO DETTO CHE VADO AL CINEMA!!!

Evvabbé, ma per mangiare che fai?!?
VADO AL CINEMAAAA, CAZZO!!!


Inizio a comprendere quel cupo avvilimento
che sempre più dilaga tra i critici cinematografici.



mercoledì 9 luglio 2014

CERCAVATE UN BORGO? SPELLO


A Spello si arriva spesso per sbaglio, per un capriccio stradale, un improvviso morso della fame.


Percorrendo il quadrilatero Assisi e Perugia, Todi, Spoleto, lo scorgiamo accucciato ai margini, col profilo medievale adagiato tra gli uliveti. 

Ma se rimani ammaliato da quei tetti di cotto che speronano la valle, Spello si adagerà anche sul tuo cuore, con la medesima grazia, schiudendo i suoi vicoli di calcare, i cavalcavia sospesi - e perché sottovalutarli? - gli aromi di una gastronomia da sogno.







SPELLO 19.10.97 (una settimana dopo il terremoto)

ASPETTAVO COME UNA SCOSSA IERI,
COME A SENTIRE SULLA PELLE
- E NON SOLO A VEDERE AL TELEGIORNALE -
COSA PUO’ SUCCEDERTI NEL CERVELLO E NEI TENDINI:
- LA PAURA DI UNA CREPA IN DIRETTA -
MA NON NEL PALAZZO CHE OSSERVI MUOVERSI
COME FOGLIA DI BREZZA,
MA NEI TUOI OCCHI,
CREPA TRA PUPILLA E RETINA,
TRA BULBO E PENSIERO, TRA CUORE E POLMONE.

E ALLORA LA TERRA CHE CALPESTI
TI CALPESTA LEI
ED I RAPPORTI SI CAPOVOLGONO
E C’E’ RISPETTO ALL’IMPROVVISO, NUOVE PRIORITA’,
ALTRI PUNTI DI VISTA.


ED IO ASPETTAVO COME UNA SCOSSA IERI
A CREARMI UN’IDENTITA’ MAGARI DISFATTA,
SVANITA,
HO IMMAGINATO INANIMATE PARETI
RIVOLGERMI PAROLE DI FUOCO,
HO PERCEPITO BISBIGLI MINACCIOSI
DA SOTTERRANEE RIVOLTE,
SUSSURRI DI GUERRA
ORGANIZZARE LA RISCOSSA DA SECOLI AMBITA.
MA NON C’E’ STATO NULLA
ED IL SOLE HA COLORITO LA TERRA RIMOSSA,
HA RINSALDATO QUEI TREMORI DI NOIA SCREPOLATA,
HA ILLUMINATO CON I SUOI ANTICHI RITMI
I RIVOLI DI BUIO SGUSCIATI FUORI
DA MILLENNI DI EBOLLIZIONE,
LI HA CONVERTITI ALLA QUIETE RICONQUISTATA
E RESTITUITO SORRISI INTERROTTI.


ASPETTAVO UNA VOCE DI TREMORE
CHE HO GIA’ DENTRO,
ASPETTAVO CHE ANCHE ALL’ESTERNO
CROLLASSERO MURA A CONFONDERMI I DETRITI
CHE INFESTANO LE VIE
DELLA MIA ANIMA TORBIDA.