Frenetico
viaggio, ambita peregrinazione. Voglia di (ri)scoprire origini mie e
di Luisa, per quanto entrambi, personalmente, nati altrove; vorticoso
giro pagina di fogli saturi di isola feconda, traboccante scoperte ed
aspetti sorprendenti, che il rapido e convulso trasferirsi esalta e
stuzzica tra sensazioni sempre diverse, di terra antica e
modellata da mille mani, a rivelarsi nuova ed ispiratrice, con un
immaginario tutto da ricatalogare,
una geografia da ridisegnare (guai a delinearsela sole e mare, c’è un nucleo di terra bruciata di vento, scartavetrata da viadotti e gallerie a profusione, paesotti che sbandierano aspra continentalità, outlet da mille e una notte a sfidare il deserto ed a crearsi fulcro attrattivo di un'intera regione), una Storia da (ri)studiare, un accavallarsi di culture fuse in dinamiche che la Sicilia reinterpreta creando un ormai testato ed originale brand:
dal cuscus di pesce alla palafitta su roccia vulcanica, dall'arancino al pistacchio al ricamo barocco affrescato di gotico catalano.
una geografia da ridisegnare (guai a delinearsela sole e mare, c’è un nucleo di terra bruciata di vento, scartavetrata da viadotti e gallerie a profusione, paesotti che sbandierano aspra continentalità, outlet da mille e una notte a sfidare il deserto ed a crearsi fulcro attrattivo di un'intera regione), una Storia da (ri)studiare, un accavallarsi di culture fuse in dinamiche che la Sicilia reinterpreta creando un ormai testato ed originale brand:
dal cuscus di pesce alla palafitta su roccia vulcanica, dall'arancino al pistacchio al ricamo barocco affrescato di gotico catalano.
18 agosto 2013
- Festa a Trecastagni
Arriviamo a
Trecastagni,
mucchietto di case tutte lava e calce, arrampicato su
quell’Etna dall’eterno sbuffo di fumo sfumato e dal perenne
bagliore notturno (che a, me personalmente, affascina ma non
predispone esattamente alla notte serena... almeno finché non
t'abitui alla convivenza...), e noi arrotolati a spirale su per
pendici spigolose di vulcano dalle viscere rigurgitate, lava intonsa
o sagomata, che scenografa questa terra a suo piacimento, siamo
ospiti di gioie di zie, zii e cugini, pronti a circondarci di
attenzioni, premure, vitto, alloggio e preziosa consulenza
turistico/gastronomica ricambiando con affetto e libero scarrozzo.
![]() |
"Contessa" dei venti |
Sotto di noi, ritemprati di fresca brezza la costa
catanese punteggiata da mille luci a contornarci di cristallino
orizzonte: finalmente pronti, caricati a molla, impazienti di
“srotolarci” in mille rivoli verso l'intera isola, al pari di
quell'irrefrenabile lava incandescente che ha disegnato la regione.
Intanto, per
stasera ci godiamo le bancarelle a festa, immergendoci in un bagno di
folla urlante circondati da souvenir, pesti, bottarghe, mandorle e
tonni declinati in tutte le variazioni immaginabili...
Il programma
è un giro d'orologio est sud ovest nord e ritorno, dove chicche,
altrimenti imperdibili, sono già sacrificate in partenza
(Modica, Ragusa, Selinunte, Gole dell'Alcantara, Piazza Armerina,
Cefalù...), ma solo in nome della necessaria sintesi con la quale tentiamo la globalizzazione di un mondo in appena dieci giorni...
Tutto il
resto non verrà risparmiato: a noi che di Sicilia avevamo assaggiato
solo le ulteriori isole satellite, dall'incredibile Marettimo alla
magica Lipari oltre alle “classiche” Palermo e Taormina...
tutto pronto, si parte!
tutto pronto, si parte!
19 agosto
- Costa est: primo bagno ad Acireale (35 km)
Zio Pippo e
zia Rina, maschera e pinne, ci portano ad Acireale, al Mediterraneo,
lo stabilimento di una vita, dove Lulù, refrattaria a tutto ciò che
non somigli ad una battigia maldiviana, si bagna principalmente per
nebulizzazione, non esistendo spiaggia ma solo ardite palafitte a
tuffarsi nel cobalto trasparente, felicemente sposo a vulcanici
ghirigori abbronzati.
L’acqua è mineralmente splendida. Il sole brucia. Inizio a rilassarmi... sera con cena sul mare a Capomulini, grazioso borgo marinaro dove il parcheggio, però, è una chimera di altre galassie.. una volta sbrigata la pratica, assaporiamo il passeggio quieto (e sfiziosissimi involtini di pesce spada …) sul lungomare puntellato di tipiche casette basse a godersi la sera.
L’acqua è mineralmente splendida. Il sole brucia. Inizio a rilassarmi... sera con cena sul mare a Capomulini, grazioso borgo marinaro dove il parcheggio, però, è una chimera di altre galassie.. una volta sbrigata la pratica, assaporiamo il passeggio quieto (e sfiziosissimi involtini di pesce spada …) sul lungomare puntellato di tipiche casette basse a godersi la sera.
20 agosto
- Circumetnea, trenino d’altri tempi (28 km in auto, 110 km in treno, 5 km in metro)
C’imbarchiamo,
nel centro di Catania, guidati dal fido cugino Domenico, su un
monovagone a scartamento ridotto dal rombo sinistro, residuo dei pionieri delle ferrovie,
più assimilabile ad un diesel caterpillar che a moderne locomotive. Il giro prevede in circa un'ora e mezza la circumnavigazione dell'Etna in senso orario a chiudere l'anello toccando, e spesso spaccando a metà, una ventina di paesetti, da Bronte a Randazzo, fendendo epiche colate laviche, foreste di agrumeti, praterie di pistacchi, tutto a ritmo da trenino di luna park che, se da un lato può sbomballare il sistema nervoso, dall'altro permette un singolare e pacioso punto di vista,
anche standosene tranquillamente affacciati al finestrino (salvo un occhio vigile alla miriade di rami di fichi d'india particolarmente irrequieti che tenderebbero ad introdursi a bordo senza biglietto...)
più assimilabile ad un diesel caterpillar che a moderne locomotive. Il giro prevede in circa un'ora e mezza la circumnavigazione dell'Etna in senso orario a chiudere l'anello toccando, e spesso spaccando a metà, una ventina di paesetti, da Bronte a Randazzo, fendendo epiche colate laviche, foreste di agrumeti, praterie di pistacchi, tutto a ritmo da trenino di luna park che, se da un lato può sbomballare il sistema nervoso, dall'altro permette un singolare e pacioso punto di vista,
anche standosene tranquillamente affacciati al finestrino (salvo un occhio vigile alla miriade di rami di fichi d'india particolarmente irrequieti che tenderebbero ad introdursi a bordo senza biglietto...)
21 agosto
- Profondo sud: S.Lorenzo e Marzamemi (265 km)
Altre zie ed
altri cugini ci attendono al vertice di piramide rovesciata, dove il
mare comincia ad odorare d'Africa, dove Mediterraneo e Jonio
incrociano correnti e tramonti, dove le casette di pietra e salsedine
dei pescatori di Marzamemi
sfidano la poesia con una cubica e grezza
semplicità architettonica disarmante.
Anche la prima, seppur fine, pioggia arruffata del nostro viaggio contribuisce all'atmosfera lirica, incupendo mare e cielo e facendoci sentire arditi protagonisti al confine di un mondo a parte (anche mentre, molto più prosaicamente, saccheggiamo gli scaffali di Campisi, celeberrimo produttore di tonni e bottarghe).
Marzamemi |
Anche la prima, seppur fine, pioggia arruffata del nostro viaggio contribuisce all'atmosfera lirica, incupendo mare e cielo e facendoci sentire arditi protagonisti al confine di un mondo a parte (anche mentre, molto più prosaicamente, saccheggiamo gli scaffali di Campisi, celeberrimo produttore di tonni e bottarghe).
22 agosto
- Agrigento e Valle dei Templi (190 km)
Prima
puntata nel cuore dell'isola, non resistiamo al richiamo dell'outlet
più sperduto del mondo
e riusciamo anche a fare spesina, colti da
raptus di shopping compulsivo.
Ma torniamo in noi e si prosegue decisi verso la costa ovest. Favolosa l’accoglienza nel primo B&B del nostro soggiorno itinerante, col tenue pastello delle Casette di Lù a rassenerare le pareti del cuore.
E’ un lampo di presenza il nostro - appena due notti - ma intenso, e sufficiente a farci innamorare, come gli aromi di quartiere arabo coi suoi vicoli placidi e le coste indaffarate di vento e mare vellutato.
La Valle dei Templi poi ci ubriaca di Mito a pieni polmoni,

cullati da Storia e fragranze vaghiamo in altre epoche gustando tutti i colori con i quali tenaci marmi e tufi ostinati trasfigurano il sole al tramonto, uno spettacolo da far invidia alle più blasonate acropoli del mondo.
Annotiamo però, anche il pessimo colpo d’occhio che un’edilizia scellerata riserva alla moderna Agrigento: palazzoni terribili a soffocare l’antica Girgenti,
certo la conformazione geofisica della città (adagiata sopra un pianoro delimitato) non aiuta, ma l'addensarsi di cemento ad un passo dal Tempio della Concordia stona terribilmente... dopo il tostissimo tour archeologico, cena ristoratrice a base di busiate (tra il cavatello e la trofia) pesto, mandorle e zucchine ed un tenerissimo tonno alla piastra che si scioglie in bocca...
Ma torniamo in noi e si prosegue decisi verso la costa ovest. Favolosa l’accoglienza nel primo B&B del nostro soggiorno itinerante, col tenue pastello delle Casette di Lù a rassenerare le pareti del cuore.
E’ un lampo di presenza il nostro - appena due notti - ma intenso, e sufficiente a farci innamorare, come gli aromi di quartiere arabo coi suoi vicoli placidi e le coste indaffarate di vento e mare vellutato.
La Valle dei Templi poi ci ubriaca di Mito a pieni polmoni,

cullati da Storia e fragranze vaghiamo in altre epoche gustando tutti i colori con i quali tenaci marmi e tufi ostinati trasfigurano il sole al tramonto, uno spettacolo da far invidia alle più blasonate acropoli del mondo.
Annotiamo però, anche il pessimo colpo d’occhio che un’edilizia scellerata riserva alla moderna Agrigento: palazzoni terribili a soffocare l’antica Girgenti,
certo la conformazione geofisica della città (adagiata sopra un pianoro delimitato) non aiuta, ma l'addensarsi di cemento ad un passo dal Tempio della Concordia stona terribilmente... dopo il tostissimo tour archeologico, cena ristoratrice a base di busiate (tra il cavatello e la trofia) pesto, mandorle e zucchine ed un tenerissimo tonno alla piastra che si scioglie in bocca...
23 agosto
- Costa Ovest: dalla Scala dei Turchi ad Eraclea Minoa (94 km)
Secondo
bagno a Siculiana, acque basse, tiepide e limpide che degradano
dolcemente davanti ad una spiaggia di sabbia fine che istiga al
recupero di ampi strati di abbronzatura. Avremmo voluto bagnarci nell'insenatura immediatamente precedente, la spettacolare Scala dei
Turchi,
una falesia calcarea da urlo che secoli di mare e vento hanno ingentilito in sinuose curve a scalare, donandole un aspetto unico, di un bianco accecante, a circondare l'ampia baia non lontana da Porto Empedocle, e che declina a scalini rotondeggianti fino a riva, ma che richiama anche, ogni giorno, un quantitativo industriale di turisti e locali e la rende visitabile, in santa pace, immagino forse a gennaio...
Dopo Siculiana tocca ad
un'altra ansa da cartolina, Eraclea Minoa, spiaggia coronata da pineta
cicaleggiante e, sullo sfondo, una parete di pomice rocciosa a
precipizio, percorribile anche dall'alto con vista mozzafiato,
ed i resti dell'omonimo sito archeologico, al contrario della Valle dei Templi, trascurati ed in fatale disfacimento alla faccia di una soprintendenza latitante. Un vero peccato.. ed anche per oggi siamo allo stremo.. torniamo alla base di Girgenti per una cena con gli strafiocchi (Lulù si addobba di cous cous.. ) ed una passeggiata in seminotturna nel cuore arabo della città vecchia a sbirciare vicoli sonnacchiosi... domani si riparte...
una falesia calcarea da urlo che secoli di mare e vento hanno ingentilito in sinuose curve a scalare, donandole un aspetto unico, di un bianco accecante, a circondare l'ampia baia non lontana da Porto Empedocle, e che declina a scalini rotondeggianti fino a riva, ma che richiama anche, ogni giorno, un quantitativo industriale di turisti e locali e la rende visitabile, in santa pace, immagino forse a gennaio...
![]() |
Scala dei Turchi |
ed i resti dell'omonimo sito archeologico, al contrario della Valle dei Templi, trascurati ed in fatale disfacimento alla faccia di una soprintendenza latitante. Un vero peccato.. ed anche per oggi siamo allo stremo.. torniamo alla base di Girgenti per una cena con gli strafiocchi (Lulù si addobba di cous cous.. ) ed una passeggiata in seminotturna nel cuore arabo della città vecchia a sbirciare vicoli sonnacchiosi... domani si riparte...
24 agosto
- Da Agrigento a Scopello lungo la Via del Sale (206 km)
Lo
spettacolo delle saline prende cuore ed immaginario, la Via del Sale
evoca antiche pazienze e fatiche tra scenari e riflessi lunari di
bagliori che frastornano.
Gli ingredienti che leggiamo sulle confezioni di sale prodotte dagli storici Ettore e Infersa celebrano con enfasi un mondo intero: “sole, mare e vento”.
In realtà quello spettacolo irrazionalmente geometrico di mare ammaestrato lascia trasparire un quarto, fondamentale, ingrediente di questa ricchezza commestibile, forse meno fascinoso dei primi, ma nobilitante come nessun altro: il sudore.
Quello che braccia inesauste imperlano in mesi di dedizione e sacrificio, donando vivacità alle nostre tavole. Un meraviglioso gioco di prestigio che sbanca le forze della natura insaporendo il mondo...
Gli ingredienti che leggiamo sulle confezioni di sale prodotte dagli storici Ettore e Infersa celebrano con enfasi un mondo intero: “sole, mare e vento”.
In realtà quello spettacolo irrazionalmente geometrico di mare ammaestrato lascia trasparire un quarto, fondamentale, ingrediente di questa ricchezza commestibile, forse meno fascinoso dei primi, ma nobilitante come nessun altro: il sudore.
Quello che braccia inesauste imperlano in mesi di dedizione e sacrificio, donando vivacità alle nostre tavole. Un meraviglioso gioco di prestigio che sbanca le forze della natura insaporendo il mondo...

25 agosto
- Costa Nord: Riserva dello Zingaro e San Vito lo Capo (90 km)
La Riserva
dello Zingaro è un tratto di costa fortunatamente preservata dal
delirio palazzinaro/alberghiero che furoreggia altrove.
Comprende 7 km di percorso a mezza costa e la possibilità di toccare sei baiette ciottolose da sogno, da bravi trekker ce ne cucchiamo cinque rischiando il delirio da “percorso completo” ma, per quanto rapiti da viottoli, grotte naturali, saliscendi iperbolici e vegetazione lussureggiante (incredibili le palme nane!), sotto la canicola è dura e la voglia di immergersi nel turchese supera ogni velleità (chiudendo anche il triangolo dei bagni sui tre lati dell'isola), l'unico errore è aver pianificato di domenica questo appuntamento: la folla è quella delle grandi occasioni ed anche le cale meno accessibili sono inevitabilmente assediate
...deludente invece San Vito Lo Capo, ritrovo mondano eletto da certo turismo pilotato, favorito anche dall'ampissimo litorale che formicola di una miriade di bar, gelaterie, ristorantini e negozietti lungo lo struscio paesano a sbucare direttamente in spiaggia, ma ci sa tutto di fastidiosamente prefabbricato e, a parte una granita da sballo, veniamo via senza particolari rimpianti...
Comprende 7 km di percorso a mezza costa e la possibilità di toccare sei baiette ciottolose da sogno, da bravi trekker ce ne cucchiamo cinque rischiando il delirio da “percorso completo” ma, per quanto rapiti da viottoli, grotte naturali, saliscendi iperbolici e vegetazione lussureggiante (incredibili le palme nane!), sotto la canicola è dura e la voglia di immergersi nel turchese supera ogni velleità (chiudendo anche il triangolo dei bagni sui tre lati dell'isola), l'unico errore è aver pianificato di domenica questo appuntamento: la folla è quella delle grandi occasioni ed anche le cale meno accessibili sono inevitabilmente assediate
...deludente invece San Vito Lo Capo, ritrovo mondano eletto da certo turismo pilotato, favorito anche dall'ampissimo litorale che formicola di una miriade di bar, gelaterie, ristorantini e negozietti lungo lo struscio paesano a sbucare direttamente in spiaggia, ma ci sa tutto di fastidiosamente prefabbricato e, a parte una granita da sballo, veniamo via senza particolari rimpianti...
26 agosto
- Erice e faraglioni di Scopello (76 km)
Il Duomo di
Erice è una delle immancabili meraviglie sicule, un intricato ricamo
di gesso che connubia divinamente gotico normanno, evoluzioni chiaramontane e ritocchi
rinascimentali,
ed è circondato dall'intatto sobborgo medievale a fungere da esatto
proscenio alla meravigliosa Chiesa Madre con le sue atmosfere di altre epoche.
Merita una visita anche San Giovanni Battista, dal fascino tra l'ogivale ed il bizantino, col suo giardino panoramico e l'incantevole cupola.
Il colpo d'occhio sull'intera vallata poi, dai suoi 700 metri d'altezza, è straordinario...
torniamo a Scopello colmi di meraviglia ma in tempo per il tramonto all'antica tonnara,
di fronte ai faraglioni,
in un susseguirsi di colori a disegnare la sera che avanza...
![]() |
Duomo di Erice |
Merita una visita anche San Giovanni Battista, dal fascino tra l'ogivale ed il bizantino, col suo giardino panoramico e l'incantevole cupola.
![]() |
Tonnara Scopello |
Il colpo d'occhio sull'intera vallata poi, dai suoi 700 metri d'altezza, è straordinario...
torniamo a Scopello colmi di meraviglia ma in tempo per il tramonto all'antica tonnara,
di fronte ai faraglioni,
![]() |
Faraglioni Scopello |
in un susseguirsi di colori a disegnare la sera che avanza...
27 agosto
- Ritorno a Trecastagni con tappa a Monreale (318 km)
La Ciambra - Monreale |
Riattraversiamo
l’isola da nordovest a sudest, sfioriamo solo una caotica Palermo e
puntiamo dritti su Monreale anche se, sprovvisti di navigatore, la
nostra fiducia nella segnaletica stradale sicula subisce serissimi
contraccolpi e dobbiamo letteralmente inventarci itinerari e traiettorie perdendo tempo prezioso che avremmo potuto/voluto dedicare ad un fuori percorso, magari per Cefalù. Monreale, al contrario di Erice, sembra offrire “soltanto” un Duomo strabiliante,
dall’arabesco ricamato, accanto ad un chiostro da mille e una notte, mentre la “Ciambra”, il quartiere che lo circonda, non ci appare all'altezza delle sensazioni ericine... ci rituffiamo nell'entroterra puntando casa ...ma la tentazione dell'outlet non demorde e ..timbriamo di nuovo il cartellino.. ;)
contraccolpi e dobbiamo letteralmente inventarci itinerari e traiettorie perdendo tempo prezioso che avremmo potuto/voluto dedicare ad un fuori percorso, magari per Cefalù. Monreale, al contrario di Erice, sembra offrire “soltanto” un Duomo strabiliante,
dall’arabesco ricamato, accanto ad un chiostro da mille e una notte, mentre la “Ciambra”, il quartiere che lo circonda, non ci appare all'altezza delle sensazioni ericine... ci rituffiamo nell'entroterra puntando casa ...ma la tentazione dell'outlet non demorde e ..timbriamo di nuovo il cartellino.. ;)
28 agosto
- Memorial tour: San Michele di Ganzaria e Caltagirone (203 km)
Ogni volta
che parla delle sue ripetute vacanze estive a San Michele, infantili
ed adolescenziali, a Lulù s'illuminano gli occhi, ed io non potevo
che immaginarlo questo paese lontano dal mare con le sue viuzze
strette ed i giochi di giovinetti vocianti.
San Michele di Ganzaria |
Ovviamente
riusciamo a beccare amici, lontanissimi cugini, compari, semplici
conoscenti... è una vera e propria rimpatriata che culmina con
l’omaggio alla vecchia casa della nonna, ora disabitata.
Ma c’è
ancora un'ambita meta in giornata: Caltagirone con la sua scalinata
di mattonelle impazzite, 144 scalini di barocco svirgolato,
policromie folli, breccia incredibile a tagliare in due la città di
riflesso maiolicato,
ed ancora balconi ed edifici ridondanti, palazzi liberty da far invidia a Gaudì,
antichi carruggi di marca genovese,
le caratteristiche ceramiche locali che occhieggiano da mille
vetrine: un festoso coacervo di culture.
ed ancora balconi ed edifici ridondanti, palazzi liberty da far invidia a Gaudì,
29 agosto
- Di nuovo costa Est: Pozzillo (35 km)
Riporto
Luisa sulla costa di Acireale per gli ultimi ritocchi
alla tintarella,
ma sempre su palafitte che addomesticano acrobaticamente gli accessi al mare
e bagno in versione aspersione (per Lulù) od immersione completa (per me).
Inizia a serpeggiare velata malinconia per l’imminente ritorno... ma ci stordiamo ancora di mare, sole e granite... meglio non pensarci.
Serata con fenomenale cena “etnica” (in questo caso quasi un
aggettivo dalla doppia accezione) dal cuginetto Saverio Domenico,
mago della cucina:
trofie zucchine melanzane e peperoni, polpette con mandorle, mele e cannella e contorno di patate arrosto aromatizzate all'arancia, una goduria per occhio e palato...
ma sempre su palafitte che addomesticano acrobaticamente gli accessi al mare
e bagno in versione aspersione (per Lulù) od immersione completa (per me).
Inizia a serpeggiare velata malinconia per l’imminente ritorno... ma ci stordiamo ancora di mare, sole e granite... meglio non pensarci.
trofie zucchine melanzane e peperoni, polpette con mandorle, mele e cannella e contorno di patate arrosto aromatizzate all'arancia, una goduria per occhio e palato...
30 agosto
- Noto e Siracusa (240 km)
Il barocco
siciliano è spina dorsale dell’architettura isolana. Una perla
sfoggiata con parsimonia ma che in gioielli come Noto, ad esempio,
diventa ridondante sfoggio di ricami reiterati, di intarsi stesi al sole come panno di bucato, che uniti all'impronta araba lasciano a bocca letteralmente spalancata.
Ci
saturiamo tra ghirigori e volute, fiamminghe di balaustre e portali
carichi di sfarzo, voluttuosi balconcini a sfidare i merletti di nuvole.
Crogioliamo occhi e papille gustative affogate di granita sicula doc, dove la frutta si esalta in sapori pazzeschi che a Roma possiamo soltanto sognare...
E' un paesaggio mille miglia distante dai minimalismi contemporanei, un tuffo in un calore architettonico diverso, ma che ci rivela immediatamente complici.
Crogioliamo occhi e papille gustative affogate di granita sicula doc, dove la frutta si esalta in sapori pazzeschi che a Roma possiamo soltanto sognare...
E' un paesaggio mille miglia distante dai minimalismi contemporanei, un tuffo in un calore architettonico diverso, ma che ci rivela immediatamente complici.
A Siracusa
arriviamo in tempo per cuccarci la prima, ma fortunatamente anche ultima,
grandinata del nostro soggiorno (nesciono neanche i quararari) e, di contro, per quanto fantastici
da ammirare, i sempre caratteristici balconcini siculi risultano
troppo stretti per offrire adeguato ricovero, evitando la furia del
più classico dei temporali estivi.
E noi ripariamo in un Duomo che ha 2500 anni. Edificato attorno al tempio di Atena ne ha conglobato storia e colonne coi suoi riccioli barocchi, niente di meglio per attendere il riapparire del sereno.
E noi ripariamo in un Duomo che ha 2500 anni. Edificato attorno al tempio di Atena ne ha conglobato storia e colonne coi suoi riccioli barocchi, niente di meglio per attendere il riapparire del sereno.
Di bello c’è
che, in questi casi, la luce post tempesta dona sfumature e
lucentezza ancor più brillanti, ed il fantastico gelato che gustiamo appena
oltre Ortigia, riapprodati in “terraferma” (Ortigia è
praticamente un’appendice siracusana, un'autentica isola
nell’isola, separata dal resto della città da due ponti), ci
riconcilia col mondo degli umani.
31 agosto
- Zafferana Etnea (30 km)
Qui c’è
ancora e sempre odore di zolfo e cenere calda, qui l’Etna incombe
realmente, nel regno del miele e della pasta di mandorle,
ci accorgiamo di transitare al cospetto ed alla mercé del vulcano attivo più grande d’Europa, dove magma e pietra lavica diventano arte, chiesa e casa.
Anche il cielo minaccia nubi fuligginose ad imbronciare ancor più l’aria di vivace venticeddro, ma è solo aspra scenografia... niente pioggia stasera.
ci accorgiamo di transitare al cospetto ed alla mercé del vulcano attivo più grande d’Europa, dove magma e pietra lavica diventano arte, chiesa e casa.
Anche il cielo minaccia nubi fuligginose ad imbronciare ancor più l’aria di vivace venticeddro, ma è solo aspra scenografia... niente pioggia stasera.
1
settembre 2013 - Trecastagni - Roma (255 km)
Il ritorno
sfugge sempre ai parametri della frenesia. E' un bolla malinconica
dove rimuginiamo il passato ancora fresco di emozione. Ma fare
l'inchino ai faraglioni di Capri, baciati dall'alba,
al risveglio di
una notte che ci ritraghetta in continente, stempera per un attimo lo
spleen e ci rifocilla di meraviglia spontanea. Questo il bello del
fluire del tempo: rimanere bendisposti al futuro...