martedì 6 maggio 2025

DICONO

 



Saresti potuto essere mio padre,
dicono.

Tu che padre non sei stato mai,
e come figlio hai risolto forse
poche aspettative.

Sarei potuto essere tuo figlio,
dicono,
io già ribelle e demotivato di mio,

forse perché ti conoscono,
inconcluso e caotico.

Però stai scrivendo,
facendo finta di conoscermi,
e non fai che duplicare
avidamente te stesso,

mentre potrei somigliare di più,
alla donna che ami.



55 commenti:

  1. Tutti cerchiamo riflessi di altro, nelle persone... purtroppo.

    Moz-

    RispondiElimina
  2. le immagino parole dette allo specchio, fantasie impossibili che durano il tempo di una rasatura ma che prima volteggiano abili, acrobati al trapezio sotto il tendone.
    massimolegnani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche oltre lo specchio.. non avendolo un figlio, spesso lo immagino - ego monello - e questo che fa ovviamente?! Mi parla bene della mamma.. ;)

      Elimina
  3. Duplicare avidamente se stessi... In fondo il 95% dei commenti che faccio sono una proiezione di me stesso.. È interessante questa tua osservazione.
    Mi piace anche come Massimo abbia interpretato i tuoi versi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, una funzionale metafora quella di Massimo; ci duplichiamo incessantemente e cerchiamo di valicare confini che vediamo solo noi, questo probabilmente l'azzardo più temerario..

      Elimina
  4. In fondo, siamo sempre quello che scriviamo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente si, con una punta di malinconia su chi avremmo potuto generare, ma soprattutto a chi ci supporta con infinita pazienza e amore.

      Elimina
  5. La poesia , giocata su un sentimento altalenante e a volte oppositivo, di conclude con una chiusa formidabile.
    Bravo.
    Frida

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La chiusa sprigiona amore e reale e tutto quello potenziale. Un bacio!

      Elimina
  6. Noi stessi davanti al nostro IO che ci parla, non siamo noi a dire tutto ciò, è il nostro inconscio che elabora gli stati d'animo e li trasforma in quello che vorremmo sentirci dire.
    Si tratta di un confronto a tre e probabilmente non siamo presenti, affini ed estranei.
    Ciao Franco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come un tavolo da poker dove vorremmo gestire tutti, anche se le carte le diamo noi..e chissà che il mazzo non sia truccato..

      Elimina
  7. Risposte
    1. Buongiorno poetella!.. effluvio di rose e ortensie con un semplice ciao!

      Elimina
  8. Avrei potuto essere una madre migliore, una figlia migliore...Tutto era scritto nel destino, ma di sicuro vorrei essere una donna non migliore ma semplicemente ricordata x qualunque cosa di piccolo possa aver lasciato nel ricordo di qualcuno...

    Non sei un padre ma, tu nella tua vita, sai quanto hai insegnato e lasciato anche a me.

    Un abbraccio a te e a Lulu.

    Bellissimo post.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non lo sai te lo dico io: difficile vederti e saperti migliore di come sei. ;)

      Elimina
  9. Ciao Franco, concordo con Pino, noi siamo quello che scriviamo, sinceramente, un po' di noi nero su bianco viene sempre scritto. Ciao Franco, grazie per i tuoi bellissimi reportage fotografici, e bellissime poesie e riflessioni. Fiorella.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Fiorella.. direi un tanto di noi, praticamente tutto.. ;)

      Elimina
    2. ..e spero di rileggerti spesso ora.. ;)

      Elimina
  10. Sono figlia per caso.
    Sono moglie per amore.
    Sono madre consapevole di aver ricevuto un dono inestimabile.
    Franco specchiati tranquillo perché la tua immagine é rassicurante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fin troppo tranquillo.. e vado oltre gli specchi chiedendo loro cos'hanno da guardare.. ;)

      Elimina
  11. Caro Franco, siamo tutti personaggi in cerca d'Autore, frutto di immagini diverse che si specchiano su di noi come su vetri appannati, ricordi e desideri in cerca di giusta ambientazione, di tutto quello che sogniamo e non sempre otteniamo perchè perfettibili, mai perfetti, spesso sofferenti mai pienamente felici. E ciò ci rende umani ma vulnerabili e solo se in armonia con noi stessi e col nostro vissuto siamo e saremo in grado di venirne fuori con dignità leggendo la vita negli occhi degli altri in reciprocità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Probabilmente è quell'armonia a partorire fantasie e congetture, vite futuribili, architetture del possibile; la ringrazio quell'armonia disordinata che scartabella i sogni, è una delle mie bellezze..

      Elimina
  12. Sono d'accordo con quello che ha scritto Truciolo.Io sono quella che sono e non vorrei essere diversa.Carlac

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo quelli siamo Carla cara, e se lasciamo anche minime memorie, queste rimangono bellezze indelebili.. ;)

      Elimina
  13. Legame mai realizzato tra padre e figlio, intriso di assenze, riflessi mancati e proiezioni narcisistiche. Il tono è intimo e disilluso: il "tu" scrive per colmare un vuoto, ma finisce solo per replicarsi, ignorando davvero chi ha di fronte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto questo colmare il vuoto ma lucido abbastanza per comprendere che non è una partita a due. Grazie Flavio!

      Elimina
  14. Tanto come si fa si sbaglia, e tutti sono sempre pronti a criticare perché hai fatto (o perché non hai fatto) una certa scelta...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già troppo occupato a rimproverarmi da solo per assommare anche critiche altrui.. ;)

      Elimina
  15. Quando i giovani ci dicono: "Potresti essere mio padre/madre!" Cercano di farci capire che siamo ormai troppo lontani per riuscire a comprendere i loro gusti e problemi. Quando diciamo ad un giovane: "Potrei essere tuo padre/madre"! E' per far capire che ci deve rispetto, in quanto abbiamo più saggezza ed esperienza rispetto a lui. Quando i giovani ci dicono: "Vorrei avere un padre/madre come te!" significa che abbiano stima di noi e apprezzino le nostre qualità. A volte, quando si conosce qualche giovane particolarmente brillante, educato e gentile, si pensa: "Questo è il figlio che tutti vorrebbero avere!" Alla fine, penso che ogni situazione abbia i suoi lati negativi e positivi. Si può vivere felicemente senza figli, sazi dell'amore con la persona scelta per la vita, come si può vivere infelicemente a causa dei problemi causati dai figli. L'importante è vivere e godere di tutto ciò che di bello ci riserva la vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si fantastica di figli e genitori, e si vive di quello che si ha, ringraziando sempre, ma la scrittura permette voli incredibili, e consapevole presa di coscienza.. ;)

      Elimina
  16. Come dite voi rimani:"asinus asinum fricat".
    io dico: i matti prima o poi si incontrano (magnetismo tra matti).
    Anche se l'asino o il matto sei tu.
    Prima o poi ti ritrovi te stesso.
    Bella poesia.
    Un salutone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tipo la mela che non cade lontano dall'albero.. però rimane un attimo di curiosità sul cosa sarebbe uscito fuori, e come magari avrebbe sparigliato le carte.. ;)

      Elimina
  17. Di certo hai una paternità poetica che non si limita al dicono:)

    RispondiElimina
  18. Bei versi.
    Finale (tipico) Battagli-ero.
    A.

    RispondiElimina
  19. Scrivi opportunamente, in un commento: "La scrittura permette voli incredibili, e consapevole presa di coscienza.. ;)... " Grande Franco. E non potevi fare chiusa, poetica ed esistenziale insieme, migliore...

    RispondiElimina
  20. Avremmo potuto essere ed invece siamo ciò che siamo. Caro Franco i desideri spesso non vengono esauditi, ma tu, anche riflesso sei una bella persona, almeno per me!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non toglietemi almeno il gingillarmi su ciò che non è, ma avrebbe potuto, chissà .. 🤗

      Elimina
  21. L'unica cosa che vale, per me, è somigliare a se stessi e lavorare per piacersi ogni giorno di più. ù
    Bellissima poesia.
    Ciao Franco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diventiamo curiosi però di riconoscerci tramite altri, o scoprirci differenti! altri anche da noi..

      Elimina
  22. Ciao Franco
    difficile fare i genitori e come figli a volte si fa disastri Nel mio piccolo di errori da madre ne ho fatti tanti, e guardandomi allo specchio faccio facce improponibi. Si ama, quello si forse troppo, chissà. Da figlia o amato mia mamma e vista la mia età ( a quei tempi c'era molto meno libertà) a volte odiato, ti parlo a 15,16 anni. Ora che non c'è più manca. Poesia intensamente bella. 👏👏👏
    Un abbraccio 🥰
    Chiara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono solo figlio e sulla genitorialità non rimane che immaginare. Genero sogni, almeno..

      Elimina
  23. Un confronto intenso, tra padre e figlio mancati, dove l'identità si costruisce tra assenza, ribellione e riflessi familiari, mentre la scrittura tenta invano di colmare la distanza.
    Un saluto Franco








    Un confronto intenso tra padre e figlio mancati, dove l'identità si costruisce tra assenza, ribellione e riflessi familiari, mentre la scrittura tenta invano di colmare la distanza.








    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai colto esattamente Silvia, si colma come si può, e a volte invano.

      Elimina
  24. Nella vita ci poniamo tanti interrogativi e tanti se, capita spesso anche a me.

    RispondiElimina
  25. mi piace la tecnica dello sdoppiamento e raddoppiamento

    RispondiElimina
  26. Perché questa incertezza esistenziale e voler appoggiarsi a somiglianze e ha comportamenti che ritroviamo in i nostri vicini e spesso parenti bello da dare una svolta all'andare nella nostra vita

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che incertezza, curisosità dello sconosciuto, dell'insondabile che invece andiamo, caparbi, a sondare secondo nostre dinamiche, però, il che renderebbe tutto limitato senza la consapevolezza di stare stuzzicando un azzardo.

      Elimina

Sottolineature