Saresti potuto essere mio padre,
dicono.
Tu che padre non sei stato mai,
e come figlio hai risolto forse
poche aspettative.
Sarei potuto essere tuo figlio,
dicono,
io già ribelle e demotivato di mio,
forse perché ti conoscono,
inconcluso e caotico.
Però stai scrivendo,
facendo finta di conoscermi,
e non fai che duplicare
avidamente te stesso,
mentre potrei somigliare di più,
alla donna che ami.
Tutti cerchiamo riflessi di altro, nelle persone... purtroppo.
RispondiEliminaMoz-
In quelle immaginarie poi.. ;)
Eliminale immagino parole dette allo specchio, fantasie impossibili che durano il tempo di una rasatura ma che prima volteggiano abili, acrobati al trapezio sotto il tendone.
RispondiEliminamassimolegnani
Anche oltre lo specchio.. non avendolo un figlio, spesso lo immagino - ego monello - e questo che fa ovviamente?! Mi parla bene della mamma.. ;)
EliminaDuplicare avidamente se stessi... In fondo il 95% dei commenti che faccio sono una proiezione di me stesso.. È interessante questa tua osservazione.
RispondiEliminaMi piace anche come Massimo abbia interpretato i tuoi versi
Sì, una funzionale metafora quella di Massimo; ci duplichiamo incessantemente e cerchiamo di valicare confini che vediamo solo noi, questo probabilmente l'azzardo più temerario..
EliminaIn fondo, siamo sempre quello che scriviamo...
RispondiEliminaSicuramente si, con una punta di malinconia su chi avremmo potuto generare, ma soprattutto a chi ci supporta con infinita pazienza e amore.
EliminaLa poesia , giocata su un sentimento altalenante e a volte oppositivo, di conclude con una chiusa formidabile.
RispondiEliminaBravo.
Frida
La chiusa sprigiona amore e reale e tutto quello potenziale. Un bacio!
EliminaNoi stessi davanti al nostro IO che ci parla, non siamo noi a dire tutto ciò, è il nostro inconscio che elabora gli stati d'animo e li trasforma in quello che vorremmo sentirci dire.
RispondiEliminaSi tratta di un confronto a tre e probabilmente non siamo presenti, affini ed estranei.
Ciao Franco.
Come un tavolo da poker dove vorremmo gestire tutti, anche se le carte le diamo noi..e chissà che il mazzo non sia truccato..
EliminaCiao!
RispondiEliminaBuongiorno poetella!.. effluvio di rose e ortensie con un semplice ciao!
EliminaAvrei potuto essere una madre migliore, una figlia migliore...Tutto era scritto nel destino, ma di sicuro vorrei essere una donna non migliore ma semplicemente ricordata x qualunque cosa di piccolo possa aver lasciato nel ricordo di qualcuno...
RispondiEliminaNon sei un padre ma, tu nella tua vita, sai quanto hai insegnato e lasciato anche a me.
Un abbraccio a te e a Lulu.
Bellissimo post.
Se non lo sai te lo dico io: difficile vederti e saperti migliore di come sei. ;)
EliminaCiao Franco, concordo con Pino, noi siamo quello che scriviamo, sinceramente, un po' di noi nero su bianco viene sempre scritto. Ciao Franco, grazie per i tuoi bellissimi reportage fotografici, e bellissime poesie e riflessioni. Fiorella.
RispondiEliminaGrazie a te Fiorella.. direi un tanto di noi, praticamente tutto.. ;)
Elimina..e spero di rileggerti spesso ora.. ;)
EliminaSono figlia per caso.
RispondiEliminaSono moglie per amore.
Sono madre consapevole di aver ricevuto un dono inestimabile.
Franco specchiati tranquillo perché la tua immagine é rassicurante.
Fin troppo tranquillo.. e vado oltre gli specchi chiedendo loro cos'hanno da guardare.. ;)
EliminaCaro Franco, siamo tutti personaggi in cerca d'Autore, frutto di immagini diverse che si specchiano su di noi come su vetri appannati, ricordi e desideri in cerca di giusta ambientazione, di tutto quello che sogniamo e non sempre otteniamo perchè perfettibili, mai perfetti, spesso sofferenti mai pienamente felici. E ciò ci rende umani ma vulnerabili e solo se in armonia con noi stessi e col nostro vissuto siamo e saremo in grado di venirne fuori con dignità leggendo la vita negli occhi degli altri in reciprocità.
RispondiEliminaProbabilmente è quell'armonia a partorire fantasie e congetture, vite futuribili, architetture del possibile; la ringrazio quell'armonia disordinata che scartabella i sogni, è una delle mie bellezze..
EliminaSono d'accordo con quello che ha scritto Truciolo.Io sono quella che sono e non vorrei essere diversa.Carlac
RispondiEliminaSiamo quelli siamo Carla cara, e se lasciamo anche minime memorie, queste rimangono bellezze indelebili.. ;)
EliminaLegame mai realizzato tra padre e figlio, intriso di assenze, riflessi mancati e proiezioni narcisistiche. Il tono è intimo e disilluso: il "tu" scrive per colmare un vuoto, ma finisce solo per replicarsi, ignorando davvero chi ha di fronte.
RispondiEliminaEsatto questo colmare il vuoto ma lucido abbastanza per comprendere che non è una partita a due. Grazie Flavio!
EliminaTanto come si fa si sbaglia, e tutti sono sempre pronti a criticare perché hai fatto (o perché non hai fatto) una certa scelta...
RispondiEliminaGià troppo occupato a rimproverarmi da solo per assommare anche critiche altrui.. ;)
EliminaQuando i giovani ci dicono: "Potresti essere mio padre/madre!" Cercano di farci capire che siamo ormai troppo lontani per riuscire a comprendere i loro gusti e problemi. Quando diciamo ad un giovane: "Potrei essere tuo padre/madre"! E' per far capire che ci deve rispetto, in quanto abbiamo più saggezza ed esperienza rispetto a lui. Quando i giovani ci dicono: "Vorrei avere un padre/madre come te!" significa che abbiano stima di noi e apprezzino le nostre qualità. A volte, quando si conosce qualche giovane particolarmente brillante, educato e gentile, si pensa: "Questo è il figlio che tutti vorrebbero avere!" Alla fine, penso che ogni situazione abbia i suoi lati negativi e positivi. Si può vivere felicemente senza figli, sazi dell'amore con la persona scelta per la vita, come si può vivere infelicemente a causa dei problemi causati dai figli. L'importante è vivere e godere di tutto ciò che di bello ci riserva la vita.
RispondiEliminaSi fantastica di figli e genitori, e si vive di quello che si ha, ringraziando sempre, ma la scrittura permette voli incredibili, e consapevole presa di coscienza.. ;)
EliminaCome dite voi rimani:"asinus asinum fricat".
RispondiEliminaio dico: i matti prima o poi si incontrano (magnetismo tra matti).
Anche se l'asino o il matto sei tu.
Prima o poi ti ritrovi te stesso.
Bella poesia.
Un salutone
Tipo la mela che non cade lontano dall'albero.. però rimane un attimo di curiosità sul cosa sarebbe uscito fuori, e come magari avrebbe sparigliato le carte.. ;)
EliminaDi certo hai una paternità poetica che non si limita al dicono:)
RispondiEliminaDici? ;)
EliminaNo, è evidente;)
EliminaBei versi.
RispondiEliminaFinale (tipico) Battagli-ero.
A.
Finale sentitamente omaggioso.. ;)
EliminaScrivi opportunamente, in un commento: "La scrittura permette voli incredibili, e consapevole presa di coscienza.. ;)... " Grande Franco. E non potevi fare chiusa, poetica ed esistenziale insieme, migliore...
RispondiEliminaGrazie sempre Maria!! 🤗😘
EliminaAvremmo potuto essere ed invece siamo ciò che siamo. Caro Franco i desideri spesso non vengono esauditi, ma tu, anche riflesso sei una bella persona, almeno per me!
RispondiEliminaNon toglietemi almeno il gingillarmi su ciò che non è, ma avrebbe potuto, chissà .. 🤗
EliminaL'unica cosa che vale, per me, è somigliare a se stessi e lavorare per piacersi ogni giorno di più. ù
RispondiEliminaBellissima poesia.
Ciao Franco.
Diventiamo curiosi però di riconoscerci tramite altri, o scoprirci differenti! altri anche da noi..
EliminaCiao Franco
RispondiEliminadifficile fare i genitori e come figli a volte si fa disastri Nel mio piccolo di errori da madre ne ho fatti tanti, e guardandomi allo specchio faccio facce improponibi. Si ama, quello si forse troppo, chissà. Da figlia o amato mia mamma e vista la mia età ( a quei tempi c'era molto meno libertà) a volte odiato, ti parlo a 15,16 anni. Ora che non c'è più manca. Poesia intensamente bella. 👏👏👏
Un abbraccio 🥰
Chiara
Sono solo figlio e sulla genitorialità non rimane che immaginare. Genero sogni, almeno..
EliminaUn confronto intenso, tra padre e figlio mancati, dove l'identità si costruisce tra assenza, ribellione e riflessi familiari, mentre la scrittura tenta invano di colmare la distanza.
RispondiEliminaUn saluto Franco
Un confronto intenso tra padre e figlio mancati, dove l'identità si costruisce tra assenza, ribellione e riflessi familiari, mentre la scrittura tenta invano di colmare la distanza.
Hai colto esattamente Silvia, si colma come si può, e a volte invano.
EliminaNella vita ci poniamo tanti interrogativi e tanti se, capita spesso anche a me.
RispondiEliminaSimpatico, e innocuo, porseli ogni tanto ;)
Eliminami piace la tecnica dello sdoppiamento e raddoppiamento
RispondiEliminaMettici anche la moltiplicazione.. ;)
Eliminaquella riservata solo a pani e pesci :)
EliminaPerché questa incertezza esistenziale e voler appoggiarsi a somiglianze e ha comportamenti che ritroviamo in i nostri vicini e spesso parenti bello da dare una svolta all'andare nella nostra vita
RispondiEliminaPiù che incertezza, curisosità dello sconosciuto, dell'insondabile che invece andiamo, caparbi, a sondare secondo nostre dinamiche, però, il che renderebbe tutto limitato senza la consapevolezza di stare stuzzicando un azzardo.
Elimina