L'annuncio "anticipo", colse molti di sorpresa.
Anche perché tutte le fonti di orario stavano sballando,
si pensava ad eccessiva calura o ad anomale tempeste magnetiche.
Noi lì, ormai un po' istupiditi, si ipotizzava potesse essere addirittura pomeriggio inoltrato.
Quando il treno giunse sembrava in surplace. Entrò in stazione sbuffando lievi soffi di vapore stanco.. e si diede un'occhiata tronfia, tutt'attorno,
della serie:
"decido io quando si arriva, e quando si riparte, ora".
Solo un vecchio merci in sosta
bofonchiò qualcosa sull'arroganza dei giovani...
e tornò ad arrugginirsi in silenzio.
Un giorno era giunto spavaldo anche lui,
e sempre di pomeriggio.
Certe coincidenze spaventano.
"Entrò in stazione sbuffando lievi soffi di vapore stanco.
RispondiEliminaQuesta frase è talentuosa.
Racconti, poesia, giochi di parole, fantascienza.. mi piace tentare la fusione.. ;)
EliminaIo mi unisco al commento di Gus ed aggiungerei sontuosa.
EliminaSiete due tesori inestimabili.. ;)
EliminaBurri.
RispondiEliminaIl pittore. I suoi "tagli".
Ecco cosa mi hanno evocato gli ultimi tre capoversi.
Un capolavoro letterario e semantico all'altezza dei "segni" o altri tratti di Grandi Maestri.
Ciao.
A.
Tagli che spiazzano? Era intenzione..
EliminaUn giorno era giunto spavaldo anche lui, e sempre di pomeriggio.
RispondiEliminaBeata gioventù spavalda. Il tempo per ricredersi ce l'hanno.
Certa gioventù spavalda ci invecchia nella baldanza.
EliminaMolti sono cani che abbaiano.
Ho sempre provato una certa antipatia per i treni ritardatari, che, prima di entrare effettivamente in stazione spesso restano fermi al semaforo "tanto ormai sono in ritardo e chissene" (probabili pensieri del personale di terra); che comunque "pretendono" ci si sposti dal ciglio dei marciapiedi, anche se tu ti eri spostato da vari quarti d'ora sperando loro fossero puntuali e un po' ti senti in diritto di rispondere "No bello, te la sei presa comoda, quindi abbassa la cresta che se non avessi l'abbonamento ti avrei già tradito con il trasporto pubblico su gomma."
RispondiEliminaQuante carognate subite da Trenitalia quando ero pendolare, quante!
Il treno non l'ho mai considerato - se non in rare occasioni - mezzo di trasporto lavorativo, ma solo legato a viaggi, attese di antiche passioni, foriero di romantiche storie, spostamenti verso luoghi fantastici.. e le stazioni luoghi magici, scrigno di fantasie, memorie cinematografiche, culla di miraggi e capricci letterari..
EliminaQuanto amore ho per i treni regionali, hanno segnato la mia infanzia. Poesia carica di magia e malinconia💙
RispondiEliminaCerti treni li porteremo sempre nel cuore, puntuali o in ritardo.. ;)
EliminaQui i treni sono vecchi come tutte la linea. Sembra che roma nord soa la peggiore del lazio..vecchi e stanchi si trascinano, ai tempi del liceo erano freschi e spavaldi come noi..oggi di giovane e spavaldo su queste linee ci sono i "nuovi" giovani..e nella vita un "ritardo" le generazioni a confronto lo accusano in modo diverso..
RispondiEliminaCompriamo un treno come quello cinese, lo Shanghai Maglev (Cina): 430 km/h, completo di super covid.
EliminaDa giovincello, per almeno tre anni, ho vissuto da pendolare e tornavo a casa non prima delle 22. Ma quante avventure in quei treni con la quarta classe.
Il treno più ridicolo invece: Snowpiercer.. ahah
EliminaIn Sicilia puoi arrivare con treni vergognosi.. intanto pensiamo ancora la ponte sullo stretto...
Quante volte ho preso l'accelerato Trieste-Udine con i sedili di legno!Sembrava di essere nel Far west,buona notte.
RispondiEliminaCerti spettacoli poi, giusto in treno..
Eliminai treni regionali affollati all'inverosimile che mi è capitato di frequentare in alcune occasioni stanno li a ricordarmi ogni volta quanto siamo vicini al terzo mondo. per contro molti treni regionali hanno il vagone per le biciclette, e quando c'è mi ricordano che forse c'è ancora speranza per l'umanità :D
RispondiEliminaD'estate mi è capitato un Nettuno Roma. Pieno come un uovo alle sei di mattina. Se penso che per tanti à assoluta quotidianità.. tutta la poesia si brucia all'istante..
EliminaIl treno è sempre un orientexpress speciale
RispondiEliminaEra un mio sogno sai? Poi ho scoperto le navi da crociera.. e mi sono riconvertito! ;)
EliminaLa mia era una citazio (molto approssimativa) di guccini
Elimina😉
Il treno ha sempre il suo fascino, nuovo o vecchio che sia è colmo di una certa "magia".
RispondiEliminaDa Catania parte la Circumetnea che fa il giro del vulcano su vagoni dell'ottocento, passando attraverso vecchi paesini e fichi d'india che sfiorano i finestrini, tutto ad andatura slow, per uno spettacolo davvero imperdibile..
Eliminala meravigliosa lentezza dei treni che si fermano ovunque
RispondiElimina..e ti permettono di prendere confidenza col paesaggio..
Elimina"Certe coincidenze spaventano"
RispondiEliminaGeniale, amico mio, geniale :).
Il treno regionale mi porta un po' di ricordi. Il treno è per me ansia, per via di ritardi e di attesa. Ma poi diventa relax, un relax slow, la possibilità di guardare dal finestrino, di curiosare sui nostri compagni di viaggio...
Buongiorno.
RispondiEliminaFaccio parte di quella generazione maschile che ha fatto il militare.
Ad Ancona prima e Bologna poi.
Il treno per tornare in caserma anzi in ospedale (militare) dove facevo servizio era notturno alle 23, con arrivo alle 5.
Oggi con 3 ore arrivi a Milano...
Si dormiva lungo il corridoio per terra e a Firenze aprendo un occhio solo ci si garantiva ancora un ora e mezza di sonno.
E poi il ritorno in licenza. Quante corse per non perdere "quel" treno a quell'ora (non so se all'epoca i treni arrivassero in orario...!)
Poi ancora treni da adulto: le trasferte a Cortina, i Wagon Lits a Milano... La stazione di Milano. Imponente e imperiale.
Poi ancora i primi Pendolino con la cena servita (free) come in aereo.
Dimenticavo di dire poi che lavorando in agenzia di viaggi il treno era pane quotidiano anche come strumento di viaggio alternativo all'aero.
Ultimo ricordo il viaggio fino in Polonia, gustando una tradizionale zuppa Zurek in Restaurant.
E non ricordo treni in ritardo se non per l'ansia di arrivare.
A.
Ah che ricordi!! Stazioni meravigliose..Grand Station a New York e la mitica centrale milanese..una magia in ferro!!
EliminaCiao Franco, amo i treni, antichi, vecchi o modernissimi sprigionano il particolare fascino del partire.
RispondiEliminaBellissimo il tuo racconto.
Ciao fulvio
Il fascino del partire, ma anche - come sottolineava sopra Antonio - dell'arrivo, come dell'attesa. Una stasi tra un movimento ed un altro. Un ancorarsi e un disancorarsi.
EliminaIl fascino dei vecchi treni quelli nuovi non ce l'avranno mai, dice mio marito che viaggiò da giovane sul treno a carbone, linea Alessandria Cavallermaggiore
RispondiEliminaUn treno stile FarWest.. niente sparatorie spero.. ;)
Eliminamolto bravo davvero. ciao
RispondiEliminaGrazie!
Eliminaprego e complimenti ancora. buon giorno
EliminaPartire, andare tornare, attendere.
RispondiEliminaIl treno ha un gran fascino, un tempo come oggi...
Malinconia dei tempi andati e desiderio di oggi.
Un racconto molto bello Franco, grazie.
Grazie a te Pia.. sempre sensibile e accorta ;)
Eliminabel viaggio metafisico nel tempo incerto (degli orari ferroviari), che arrivi col frecciarossa e riparti con una locomotiva a vapore.
RispondiEliminamassimolegnani
..oppure resti lì, ad odorare il ferro caldo e bruciato, sui binari alla piastra.
EliminaQuesto post, mi ha fatto ricordare che un bel po' che non viaggio in treno.
RispondiEliminaIo ho un po' paura. Non del treno. Ma degli occupanti.
EliminaSempre piacevoli i viaggi in treno che danno la possibilità di ammirare i paesaggi e le città in pieno relax, senza lo stress di guidare una macchina e non poter vedere niente per la necessità di prestare la dovuta attenzione. Se non si ha fretta meglio ancora i treni locali, quelli che si prendono delle pause e, con la loro lentezza, ci insegnano a non prendercela calda e ad esser più sereni. Un salutone a te.
RispondiEliminaSi, ci si approccia con punti di vista che in macchina ti sogni, come anche andare in bicicletta: cogli particolari incredibili. A piedi poi, sembra di camminare con la lente di ingrandimento.. vabbe'..ho divagato un attimo, ma il senso era quello.. ;)
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