domenica 10 luglio 2016

PALAMEDE L'EROE CANCELLATO










Baricco ricorda come Omero, riferendosi alla splendida arte oratoria di Ulisse, paragonasse le sue parole a “fiocchi di neve d’inverno”.

Ecco, stasera 9 luglio 2016, Teatro Palatino, tra folate improvvise di suoni e luci che riportano indietro nella Storia, quasi a rendere palpabile l’epica tumultuosa, Baricco sommerge la platea silenziosa dei suoi “fiocchi di neve”



Smolecola la leggenda di un eroe, Ulisse (“proprio una brutta persona”),
e impartisce una Lectio Magistralis di finissimo e poetico revisionismo.

Palamede, l’eroe che non c’è, del cui nome non v’è traccia nell’Iliade, ne’ nell’Odissea, viene ora celebrato e ripristinato, glorificato ed esaltato.



E’ una partita difficile: astuzia contro intelligenza.

L’intelligenza di Palamede, l’uomo che ha reinventato la scrittura per i greci, le unità di misura, le parole d’ordine, i messaggi con i segnali di fuoco..
Contro l’astuzia di Ulisse:
l’uomo che passa la vita a covare vendette.

Avrà la meglio Ulisse, e a Palamede, oltre la morte, verrà inferta la condanna peggiore, quella all'oblio.
Assenza e mistificazione.


Ma Baricco è curioso. A lui interessano i personaggi fuori dalle righe.
A margine libro, quelli che aprono una marea di parentesi senza che nessuno si preoccupi di richiuderle, quelli che, in silenzio, fanno la storia davvero,
quelli che portano la Grecia nell'anima.





E questa storia “incredibile”, di eroe cancellato dagli uomini, 
e dagli Dei anche,
ora lui la decodifica e la rende possibile, palpitante, 
la disseppellisce
e ci riveste a nuovo Storia e Leggenda.



Una mission possible.




Ha studiato, ha scavato tra righe polverose, ha chiesto aiuto a insigni grecisti  -  che prima gli hanno infilato la pulce nell'istinto e poi hanno continuato per la loro strada convenzionale -,
ma lui adora il fascino delle storie emarginate, tenute nascoste, ha scartabellato testi apocrifi, autori minori, ha rivissuto  i  respiri e i sogni e i disincanti degli eroi, e riletto gli accampamenti,
le attese, le navi buie, l’eco dei clangori.


Le arringhe accorate ma esatte, degli ingiustamente condannati, come Palamede.
Ridisegnandogli la Storia addosso.

Vince Baricco stasera.  Lui è astuto e intelligente.
E lo sa.



 Non poteva che vincere.










6 commenti:

  1. Fai capire l'atmosfera e il valore della rappresentazione dell'opera di Baricco, con questo tuo bel post.
    Mi piace constatare che accadono belle cose e che ci dono persone che ne godono.
    Ciao e grazie :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene Nou.. "accadono belle cose". Goderne è quasi doveroso, oltre che piacevolissimo... ;)

      Elimina
  2. I fiocchi di neve di Baricco con questo caldo avranno vita breve.
    :)

    RispondiElimina
  3. bizzarro...
    sto molto parlando di Baricco ultimamente...

    RispondiElimina
  4. Baricco per me è una ragazza bellissima ma veramente antipatica.
    Mentre lo leggo alterno lo stato "brodo di giuggiole" ad osceni scatti di rabbia.

    RispondiElimina

Sottolineature