venerdì 27 marzo 2015

LA SPOSA GIOVANE



Metaletteratura. Dove oltre lo scritto, leggiamo mischiato il chi, e il come, lo scrive.
Non è certo il primo, Baricco, nel cimento ibrido.
Ma non so neanche se sia lui - stavolta - a raccontare di un autore che racconta una storia nella storia di più storie ancora.
Eppure in copertina - ne sono certo - appare solo il suo nome.
Elegante thriller, dove il richiamo all'eleganza è sostenuto più e più volte (una costante che non sfugge mai).
Con quel docile scriversi addosso che tanto inviperisce i detrattori adagiati su camomille camillerate.
Il saltare dalla prima alla terza persona, o col narratore in veste di narrato, spiazza il lettore a ripetizione, finché non la si impara quella “ripetizione”, ci si accoda agli elenchi, e ci si adegua: alla confidenziale abitudine degli innumerevoli punti di vista, anche di reali terzi lettori, che tuttavia giudicano e parrebbero poter inficiare su stile e sostanza di scrittura del narratore narrato dal narratore.

Il primato dello scrivere sul vivere. Come non mi stancherò mai di ripetere”

La Sposa giovane è accolta da una famiglia bizzarra, in attesa del promesso sposo per ora unico assente in un festival di ossessioni ed esorcismi spesso sfocianti in raffinata licenziosità.
E mi piacciono da impazzire le (e i giochi di) parentesi di (auto)critica che Baricco muove all'artefice specchiato del libro di cui espone le vicissitudini creative.
Un autore dalla incombente cupezza che riferisce di una promessa Sposa tormentata, ma efficace, puntuale, curiosa, memore, indubbia, certa.
Attorno a lei spesso stralci di delirio minuzioso e sfarfallii irrequieti che pignoli editor casserebbero ed ex amanti giudicano eccessivamente pruriginosi.

Il mio mestiere consiste esattamente nel vedere ogni dettaglio e sceglierne pochi”

E neanche il dottore, che in tanti consigliano all'autore inquieto, ha potuto evitare un orologio da tavolo in testa tentando per forza di strapparlo da un suo personaggio, forse addirittura “il” personaggio.
Ma a parte labili incomprensioni, incrinature grafiche, tracce che spariscono
- come un pc dimenticato in un taxi -
c'è aria di esatta analisi nel libro.
Come Modesto, il servitore di famiglia, unico a poter esibire un nome proprio, potrebbe confermare.
A cortese richiesta.
Con appena due brevi colpi di tosse.


* * *


Metaletteratura? Cosa ha letto Franco? Dove, oltre lo Scritto, leggiamo mischiato il chi, e il come e il cosa?
Io sono sempre il primo nel cimento! Piacere, Alessandro Baricco.
E so benissimo di chi racconto - stavolta - delle mie inquietudini notturne, di un autore che pare raccontarmi, in una storia nella storia di più storie ancora, che riesco a incardinare come scatole cinesi.
Eppure in copertina, non può che apparire il mio nome.
Elegante thriller, dove sostengo il richiamo all'eleganza più e più volte (una costante che non mi sfugge mai).
Con quel docile scrivermi addosso che tanto inviperisce i detrattori adagiati su tutt'altra letteratura da spiaggia.
Il saltare dalla prima alla terza persona, col narratore in veste di narrato, deve spiazzare il lettore a ripetizione, finché non la impari quella “ripetizione”, si accodi agli elenchi, e si adegui: alla confidenziale concessione dei miei innumerevoli punti di vista, anche di virtuali terzi e quarti lettori, che tuttavia giudicano e parrebbero poter inficiare su stile e sostanza di scrittura del narratore narrato dal narratore, che sempre io sarò.

Il primato dello scrivere sul vivere. Come non mi stancherò mai di ripetere”

E sono io anche la Sposa giovane, mi accolgo in una famiglia bizzarra che coltivo da secoli, in attesa del promesso sposo - del quale non avverto alcuna necessità, essendo Sposa e anche la mia sposa - per ora unico assente in un festival di ossessioni ed esorcismi spesso sfocianti in quella licenziosa raffinatezza in cui tramuto l'arida eccitazione.
E mi piacciono da impazzire le (e i giochi di) parentesi di (auto)critica che muovo all'alter ego del libro, di cui espongo noie e pause e intransigenze.
Cupezza feroce che riverso su una promessa Sposa tormentata, ma efficace, puntuale, curiosa, memore indubbia, certa.
Come me, mentre ne delineo l'esatta importanza.
Attorno a lei spesso stralci di delirio minuzioso e sfarfallii irrequieti che pignoli editor (poi licenziati) casserebbero ed ex amanti (non sanno cosa vanno perdendo giorno dopo giorno) giudicano eccessivamente pruriginosi.

Il mio mestiere consiste esattamente nel vedere ogni dettaglio e sceglierne pochi”

E neanche il dottore, che in tanti mi hanno consigliato, ha potuto evitare quell'orologio da tavolo in testa tentando per forza di strapparmi da un mio personaggio, forse addirittura “il” personaggio.
Ma a parte labili incomprensioni, incrinature grafiche, tracce che spariscono
- come un pc dimenticato in un taxi -
c'è l'esatta Analisi nel libro.
Come Alessandro, il servitore di famiglia, unico a poter esibire un nome proprio - addirittura in copertina - potrebbe confermare.

Con appena un elegante cenno.

85 commenti:

  1. inutile e dannoso

    così, a prescindere

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    1. Enno' Fra, perché sei così avverso alla baricchitudine :)

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    2. Secondo me, a Torino, gli rifiutò l'autografo.. oppure l'hanno portato a vedere Lezione Ventuno (mitico!) e quella sera c'era l'Inter in Champions... ;)

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    3. Baricco inutile come Piccolo
      ti ho risposto Frà bello ! vieni a leggermi

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  2. Ancora co' 'sto Baricco! Allora vuoi lo scontro, la rissa!
    Comunque, devo ammettere che sai servirli su un piatto d'argento, i tuoi beniamini.
    Rammento che sei stato altrettanto magni-eloquente nei confronti di Tarantino, con la differenza però che Baricco è un artista, un poeta, al quale bisogna fare tanto di cappello, pur se non si condividono i contenuti e il suo modo di scrivere.
    Insomma, con quest'articolo su "La sposa giovane" ti sei piazzato, socio, dimostrando che la classe (giornalistica) non è acqua!
    Buona giornata
    .
    .
    .
    ^___*

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    1. Mi sono vagamente autocelebrato tirando in ballo nientepopodimeno che Alessandromedesimoluiinpersona.. osare.. osare sempre!

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  3. Massimiliano Parente - Mar, 24/03/2015 - 08:51
    «I gradini da salire sono trentasei, di pietra, e il vecchio li sale lento, con circospezione, quasi li raccogliesse uno ad uno per spingerli al primo piano: lui pastore, loro animali miti».
    Apparentemente è uno dei più brutti incipit della storia della letteratura, eppure è la prima volta che comprendo profondamente Alessandro Baricco, perché finalmente ho capito che non ci fa, ci è. È come a scuola, alcuni sono bravi ma non si applicano, Baricco, nonostante sia Baricco, ce la mette tutta.Traduco la metafora inziale dal suo nuovo romanzo La Sposa giovane, edito da Feltrinelli: questo tizio sale i gradini come fossero pecore, per portarli in cima alla rampa. Cercate di chiudere gli occhi e immaginarlo, i gradini come pecore, e l'uomo che li spinge uno a uno su, salendo. Vi sembra una cazzata, ma Baricco si è sforzato tantissimo. Segue la storia di una sposa, chiamata Sposa, che arriva nella famiglia del figlio, chiamato Figlio, dove c'è un padre chiamato Padre, una madre chiamata Madre, e il maggiordomo di nome Modesto, una botta di vita all'onomastica e un colpo di grazia alla fantasia, perché Modesto è davvero un uomo modesto.
    Non va preso in giro, perché Baricco vuole essere mitologico, archetipico, colto. Vuole scrivere dei libri che restino nella storia della letteratura, e a suo modo ci riesce, chi mai arriverà a tanto? La famiglia Famiglia ha fame e va a tavola? «Dispersi dal sonno obbligato, torniamo a costituirci come famiglia e sfociamo al pian terreno nella grande sala delle colazioni come un fiume carsico adesso uscito alla luce, presagendo il mare». Il mare non manca mai in Baricco. Bevi un bicchiere d'acqua e sembra il mare, fai pipì e è la foce di un fiume in riva al mare. Se non si fosse capita la metafora Baricco sa essere didascalico, ti aiuta: «Un mare apparecchiato è infatti la tavola delle colazioni - termine che mai nessuno ha mai pensato di usare al singolare, dove solo il plurale può restituire la ricchezza, l'abbondanza e la ragionevole durata». Quasi duecento pagine di queste tiritere, una famiglia più astratta e più inverosimile e più morta che neppure gli zombi di The Walking Dead , bisogna essere convinti per riuscirci, bisogna essere Baricco.

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    1. Chissà cosa pensano di leggere tutti questi che dovrebbero, potrebbero occuparsi di altro...

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    2. Che poi, il Massimiliano Parente, metta sullo stesso pessimo piano, anche Erri De Luca e Francesco Piccolo, potrebbe anche non dire molto, ma che lo faccia scrivendo su Il Giornale (quello che stamattina ha titolato "SCHETTINEN"), inizia a sciogliere diversi nodi...

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  4. In ogni caso rispetto la tua ammirazione per Baricco. Evidentemente c'è qualcosa in lui che ti rappresenta, nel senso che Baricco scrive e descrive meglio di te il tuo mondo.

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    1. Quando leggevo Leopardi non mi era amico. Rappresentava molto meglio di quello che avrei saputo fare io ,quello che io sentivo, ma non mi era amico: era un'autorità fuori di me. Un po' per curiosità, un po' per dovere ho incominciato a capire certe cose. Leopardi mi spiegava le ragioni del suo essere malinconico e io non condividevo. I suoi lamenti li sentivo veri ma aumentavano la mia malinconia. Un motivo in più per essere in contrasto con lui, ma non solo non ero in contrasto, anzi mi diventava amico. Avevo compreso che uno ti diventa amico nella misura in cui tu lo interiorizzi, vale a dire, comprendi le ragioni del perché lui ti rappresenta.

      Volevo spiegare meglio il concetto su Baricco che ti rappresenta.

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    2. Ovvio, Baricco rappresenta un mio ideale di scrittura. Così come amo il Leopardi delle Operette, che non ho mai trovato malinconico. Anzi.

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    3. In Leopardi la malinconia è una condizione esistenziale.

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    4. Leopardi non è una scatola di pelati. Io ci andrei cauto a criticare i critici.

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    5. Leopardi è di tutti. Come ogni artista. Me ne sbatto dei critici. Anch'io critico a valanga. Ma resta una mia opinione.

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  5. ah, tra l'altro. Baricco è una merda di uomo.

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  6. “Il mio mestiere consiste esattamente nel vedere ogni dettaglio e sceglierne pochi” credo sia alla base di tutti i mestieri creativi, nella maggior parte dei casi.
    I processi creativi sono fatti di scelte, in buona parte per forza di cose personali, quindi il risultato finale può piacere, essere capito o affascinare pochi, diversi o molti.
    Non ho mai letto Baricco ma l'impressione che mi da questo post è che più che scegliere l'essenza gli piaccia ammucchiare o almeno che non porti al pubblico il risultato del processo creativo ma il processo creativo stesso.
    Insomma, che piaccia o non piaccia, mi pare abbia le idee un po' confuse su quello che fa... Ma forse è meglio che io provi a leggerne almeno un estratto di qualche libro prima di giudicare. ;-)

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    1. Per me Baricco è un creativo molto improbabile, fino all'assurdo.
      E' la mia impressione che ho avuto leggendo "Seta". Un uomo si innamora di uno sguardo di una donna e non pensa più alla moglie ma a questa ragazza. La moglie per farlo felice scrive al marito, spacciandosi per quella donna, lettere incoraggianti. Questa situazione fa dire a Baricco che attraverso l'imbroglio della moglie ha scoperto cosa sia l'amore.

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    2. Gus con questo riassunto mi fai scappare ancora di più la voglia di leggerlo ma siccome non mi fido (quasi) mai degli altri finirò col farlo!

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    3. Bene. Leggilo "Seta". Sono solo 100 pagine.

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    4. Negato per i riassunti, Gus caro...

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    5. Ho detto l'essenziale. Il tutto si riferiva al concetto di creatività che deve essere credibile e non improbabile. Parlo della scoperta dell'amore.

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    6. Ci può anche stare ma bisogna essere molto in gamba per rendere interessante la lettura dell'improbabile! Chissà... Mi ritiro a deliberare ha ha ha ha...

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    7. Ci può anche stare ma bisogna essere molto in gamba per rendere interessante la lettura dell'improbabile! Chissà... Mi ritiro a deliberare ha ha ha ha...

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    8. Ci può anche stare ma bisogna essere molto in gamba per rendere interessante la lettura dell'improbabile! Chissà... Mi ritiro a deliberare ha ha ha ha...

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    9. "...mentre l'Hervè di Seta vola in Giappone, sepolto dagli sguardi di un amore simbolico e totalmente immaginato, a frantumare il cuore contro le distanze, noi piccoli Hèlene radicati a Lavilledieu, manchiamo il cardine dell'irrequietezza di Hervè, l'ombra del sogno che lo rende vulnerabile, e rimaniamo a salvaguardare il nostro giardino coi suoi piccoli fiori delicati, salvo vederci lungo alla fine, perché ci appaghiamo di "sogni". Volete toglierci anche le nostre storie adesso?  Non vi ci provate." (autocit.) 

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    10. Alla fine ho scaricato i due estratti, sia di "Seta" che di "La sposa giovane". Ho letto piacevolmente le prime pagine di Seta e ho voglia di scoprire il resto del libro! L'altro, a mio gusto, scorreva così pesantemente che non ho nemmeno avuto voglia di finire il breve estratto...
      Grazie a Gus che ha citato "Seta" do una chance a Baricco! Se avessi provato a leggere "La sposa giovane" avrei rinunciato subito.
      Chissà come scorreranno le prossime pagine, tra stile e concetti...

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  7. non ho mai letto niente di Baricco.. devo ancora capire se è un bene o un male...

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    1. Per quanto possa apparire di parte una risposta al quesito, direi che farti frusciare un Seta tra le dita può cambiarti la vita, come lasciarti indifferente o anche, alla stregua del buon Francesco, astiosamente invelenito. Al tuo posto tenterei.

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  8. Taccio. :))
    "Tre volte all'alba" è un libro che porterei, con me, persino all'inferno.

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  9. Se non fosse per il fatto che conosco la materia "Baricco" sarebbe stato interessante partendo dalla tua recensione. Ma come sai per me scivola come acqua e non ne resta niente.

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    1. Potresti ricrederti. Fermo restando che spesso chi "conosce" la materia Baricco, si è arenato nei castelli di rabbia..

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    2. Bah, a dire il vero avendo letto quasi tutto escluso gli ultimi, ritengo che sia la noia ad arenarsi in me.

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    3. In effetti c'è chi con Smith & Wesson ha gettato la spugna.. ;)

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    4. Un librettino rispetto a questo.. :)

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  10. Il fatto che solo ora mi accorgo di cambiamenti grafici sul tuo blog mi fa capire che sto mancando troppo.

    Boh, a me è bastata la citazione (l'ultima) che hai riportato per farmi capire che è un libro che sicuramente leggerei.

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    1. Se leggessi quanto vorrei, non studierei più. Se avessi il tempo, divorerei un libro a settimana almeno..

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    2. Un po' meno al telefono con Maurizio? ihih..

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    3. Meno di così? Impossibile, già è al minimo sindacale

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  11. Ciao Franco,
    complimenti per questa recensione così originale e appassionata; confesso che mi hai incuriosito.
    Buon fine settimana a te ed Ale ;-)

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    1. La doppia interpretazione mi ha intrigato, lo ammetto.. mi ha stimolato il romanzo nel romanzo... ;)

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  12. E qua ti volevo! Mi sa che stasera corro su Amazon...

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  13. Baricco non mi appassiona molto: e non ho ancora ben capito per quale motivo. Sarà perché è uno scrittore alla moda ed io sono alquanto allergico alle mode? Dovrei leggerlo di più e chissà se questo libro non sia quello adatto per avvicinarmi a lui.

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  14. Baricco: un nome un mito. Ho letto Seta, Emmaus, Iliade,e altri (Dovrei andare di là a leggerne i titoli, ma.....no!) Ce n'è uno in cui in copertina c'è una lampadina. Mi ha folgorato per la fantasia con cui si esprime. Invece City senza punteggiatura...no non è possibile. Ho conosciuto Baricco quando in televisione raccontava le opere liriche! Non ne perdevo una. (Io le opere liriche le loro arie, già erano nel mio cuore, ma lui.....) e poi non si può negare che non sia bello...la voce...le labbra.....
    Ciao Baricco, però questo libro non lo compero. Ciao Franco.

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    1. Se ti è piaciuto, Tre volte all'alba, qui si torna a quei livelli. Anche se le mie più belle lacrima le ho versate su "Questa storia".

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  15. L'ho visto in libreria e mi ha colpito il desing della copertina. Ho letto l'autore e mi sono ricordato del tuo vecchio post.
    Non l'ho preso (ho preso piuttosto un libro di Jodorowsky) ma mi è rimasto impresso.

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    1. Mi piace l'ellissi del "piuttosto". Sarà per la prossima copertina allora... ;)

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  16. Baricco non riesco a farmelo piacere, è palloso.
    Buon fine settimana!

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    1. No! Ti deve piacere per forza. E' una brutta abitudine quella che ha preso Franco. Vuole imporre le sue idee -:)

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    2. Ahah! IO che impongo qualcosa!.. bella Gus.. ogni tanto ne tiri fuori di carine.. ;)

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    3. OMMIODIO OMMIODIOOOOOO. Franco piantala...

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  17. Come ti ho già detto, non ho letto nulla di Baricco. Ne parlano troppo, quindi o è un idiota o è un genio. Ieri sera ho visto lezione 21, e devo dire che mi è piaciuto non poco. Le porte si aprono! :-D

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    1. Hai visto Lezione Ventuno?!? Ma dai!! Roba da amatori... :)

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    2. Oh! Perbacco! L'omino è anche erotico:

      ""Finché alla fine ti bacerò sul cuore ... morderò la pelle che batte sul tuo cuore ... Le tue dita nella mia bocca, la tua voce ... ti muovi adagio, ma fino a farmi male ... nessuno potrà cancellare questo istante che accade .... Per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia.

      le tue dita nel mio sesso, la tua lingua sulle mie labbra, tu che scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi, mi sollevi, mi lasci scivolare sul tuo sesso, piano, chi potrà cancellare questo, tu dentro di me a muoverti adagio, le tue mani sul mio volto, le tue dita nella mia bocca, il piacere nei tuoi occhi, la tua voce, ti muovi adagio ma fino a farmi male, il mio piacere, la mia voce, il mio corpo sul tuo, la tua schiena che mi solleva, le tue braccia che non mi lasciano andare, i colpi dentro di me, è violenza dolce, vedo i tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere fino a dove farmi male, fino a dove vuoi, signore amato mio, non c'è fine, non finirà, lo vedi? nessuno potrà cancellare questo istante che accade, per sempre getterai la testa all'indietro, gridando, per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretta, non c'è più tempo per fuggire e forza per resistere, doveva essere questo istante, e questo istante è, credimi, signore amato mio, quest'istante sarà, da adesso in poi, sarà, fino alla fine.

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    3. Praticamente è questo il tuo ideale di scrittura?

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    4. Era lì, nellhard disk... ti ho pensato e l'ho visto! :-D a tratti quasi surreale...

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  18. Nel tripudio generale, il boccoluto giovinotto è diventato lo scrittore più amato dalle donne. Ecco un sex-symbol allettante come Raul Bova, avventuroso come Bruce Chatwin, commovente come Wim Wenders, munito di penna svenuta e di camicia bianca arrotolata ai gomiti. Ma il quarantenne autore non è solo un dotatissimo personaggio Tv ("Magico Baricco!") e l'archetipo del giovane affabulatore romantico ("Alessandro, facci sognare!"), ma è diventato via via un modo di essere, un indirizzo di stile che ha scatenato forze tremende nell'Immaginario Collettivo femminile. Per cominciare, per le "bariccate" l'estrazione sociale e la scelta del lavoro non contano granché: si può essere baricco-girl anche facendo la "sciampista" o la signorina snob, l'impiegata o l'assistente universitaria. La peculiare separazione tra "gente comune" ed "egemonia di élite" appare di colpo nevrotica, impolverata di vecchissimo shampoo secco. Non per niente il fascino di Baricco, antropologicamente collocato a sinistra, riposa su un'immagine che svicola l'identikit dell'"intellettuale di sinistra". Infatti l'autore di "City" ha sistematicamente disatteso i desideri dell'intellighentsjia, orientandosi verso un modello che fa polpette dello scrittore triste, velleitario, frustrato, esacerbato, trasandato, che parla difficile, fa combriccola, s'atteggia a Solone, barcollando tra Capalbio e Cetona.


    Roberto D'Agostino.

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    1. Gus.. D'Agostino testimonial?! No dico.. D'Agostino?!?... patetico come il tuo persistere nel mio post.. che problemi hai? Spero che la domenica delle palme ti allevi...

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    2. Nessun problema. Baricco è un prodotto della società dei consumi, della menzogna e dei falsi miti. Io lo combatto, tu l'adori, che problema hai?
      Chi scrive un post è per avere commenti. Oppure preferisci che io idolatri il tuo feticcio?

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    3. Potrei esordire col troppo facile: "non saprei chi è messo meglio a feticci da idolatrare" ma passo avanti un attimo...
      Se tu putacaso, scrivessi una rece su, chessò.. Camilleri; io certo verrei a prenderti bellamente in giro, ma sulla scorta di mie impressioni, senza bislacchi pareri di saltimbanchi come quelli che vai citando, e non mi passerebbe per l'anticamera del cervello di anticipare, peraltro in maniera grezza e scorretta, il finale di, sempre chessò, Il birraio di Preston.
      Ma prendo atto malinconicamente di un modo di fare che non ti avrei mai attribuito.
      Problemi io? Non ribaltarmi le deduzioni, carissimo.
      Leggiti Camilleri, assieme al Dizionario Teologico, e rilassati.

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  19. Camomille camilleriane te l'ha insegnato lui, dì la verità.. L'ho visto l'altroieri in libreria, mi è molto piaciuta la copertina, ho letto la quarta e la prima cosa che ho pensato è stata: dopo Calvino (OCeanomare e - soprattutto - MrGwin), ora mi copia pure Pirandello!
    Fatto sta questo, evidentemente: abbiamo gli stessi miti, io e lui.
    Non l'ho comprato, comunque.
    ;)

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    1. Come ben afferma Woody Allen, a qualcuno bisogna pur ispirarsi!.. ;)
      Se cerchi del nuovo.. ti consiglio La nave di Teseo.. sorpresona!

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  20. Ho seguito con molto interesse una sua conversazione in un convegno letterario e credimi Franco che sono rimasta piacevolmente sorpresa. Un conversazione nella lettura o una lettura nella conversazione?
    Questo lo devo ancora capite, ma evviva Baricco e grazie di avercelo ricordato!
    Bacionissimo...

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  21. Sapevo del nuovo arrivato,in casa Baricco.
    Provvederó all 'acquisto quanto prima.
    A presto

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  22. sai che di baricco non ho letto mnulla (ho visto solo un pezzeto di un suo vecchio teatro in tele)? cè qualcosa che mi tiene lontana, non so cosa

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  23. Io ho letto. E amato. Non anche "La sposa giovane" che non ho letto. A tutto quello che si dice si è detto si dirà da menti ben più raffinate e colte della mia su Baricco nulla di interessante ho da aggiungere. Però. Il ritmo. Quel ritmo fantastico di pagine che si inseguono come onde e di parole che si spezzano come flutti in mille goccioline che sono altri spunti e lanterne cinesi da seguire o da lasciare andare senza ricordarsene più. Beh. Quel ritmo io profondamente invidio. A margine - Ciao ragazzo, come stai ? :)

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    1. Ti farà bene La Sposa giovane, ritmo e spunti a non finire... A margine - Il ragazzo sta bene. Meglio quando ti legge.. ;)

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  24. Franco, non c'entra Baricco, né Cammilleri e nemmeno Camilleri.
    In un commento hai scritto: "Spero che la domenica delle palme ti allevi... ".
    Ebbene, il giorno della Domenica della Palme sono andato dal confessore. Ho detto al parroco un qualcosa che per me era diventato un peso. Dopo avermi ascoltato mi ha abbracciato e rassicurato. Ora mi sento liberato dal peso opprimente e mi sento leggero e voglio ringraziarti.

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    1. Felice per te. Considerati abbracciato sempre. Anche da me. ;)

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  25. Baricco è sempre Baricco, uno dei pochi autori italiani capace ogni volta di incantarmi con la scelta delle parole che diventano esse stesse la storia, il racconto! "La Sposa Giovane" devo assolutamente leggerlo appena ho un poco di tempo!

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  26. A Baricco io mi inchino.
    Sempre.
    Anche quando non mi piace (è accaduto raramente, forse una volta sola, al massimo due).

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