Questa
sera gronda stanchezza
dalle
sue nuvole appuntite
contro
l’orizzonte sfocato
e
le auto di lamiera vociante
a
sfiorarmi e ridermi contro
tutta
loro baldanze protervia
ed
io mi muovo piano,
sto
a guardare tutto.
A
percepire questi mille movimenti
che
sfuggono la frenesia
riducendo
la sera in notte macinata
luce
sprizzata di sole residuo
in
sfrigolio di stelle pallide
che
illuminano come candele pigre
ad
una festa d'addio
questa
sera mi accompagna da lontano,
lingua
rasente,
vela
ubriaca, eco distorto,
ricordo
liso con le orecchie agli angoli,
come
vecchio quaderno sgualcito.
E
quasi non vedo la strada,
quasi
non indovino
curve
sbilenche e trappole d'incroci.
Si
fa tardi impercettibilmente,
se
riusciamo a rallentare
tutte
le funzioni vitali,
se
deleghiamo un senso
alla
nostra sopravvivenza.
Un
sesto senso magari.
Sì, forse il sesto senso.
RispondiEliminaMi piace la tua poesia.
Io ci credo al sesto senso. o a qualcosa di vagamente assimilabile che ci accompagna ed al quale, troppo spesso, non diamo retta...
EliminaAnche io ci credo a quel qualcosa sai? Sesto senso non credo sia il suo nome esatto, ma, al momento, non so dargliene uno.....
EliminaComplimenti davvero, molto, molto bella!!
Bei versi, che descrivono l'urgenza di un vivere meno frenetico per assaporare ogni attimo.
RispondiEliminaMoz-
E' sempre una questione di tempo. A ben guardare. ,)
EliminaE' bello tornare da un viaggio di lavoro e leggere questa poesia emozionante,
RispondiEliminaun abbraccio
Mary
Grazie! troppo carina...
EliminaPerche' non sei cosi' poetico quando passi dal mio blog?!?
RispondiEliminaComunque bravo, bravo.
Hai ragione, devo farmi perdonare... ;)
EliminaQuoto xD E pensare che t'ho assegnato un premio u.U
EliminaE l'ho visto il premio chettepossina!!... ;)
Eliminacamminare piano nella città agitata, presi dalla serenità di un doposbronza a di un pasto saltato o di un sonno particolarmente ristoratore o di una pesantissima mancanza di sonno, o di una musica particolarmente quieta, adatta, conciliarsi con l'universo e con ogni più minuto istante dell'esistenza, nel momento in cui si assume piena coscienza del suo trascorrere.
RispondiEliminaL'ho capito subito che cosa bozzuta è stratosferico... ;)
EliminaSi concilia con una poesia che ho in bozze di Roberto Roversi che si conclude con un "se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto". Ho letto con piacere la tua poesia, e mi stupisce sempre che uno linguacciuto come te riesca a scrivere certi versi. Ciao, buona giornata,. Marilena
RispondiEliminaPS: ma 'sto blog non sta diventando un po' intimidatorio ? Prima era "chi non legge questo blog è un imbecille" ora vedo in testata il comando "read postodibloggo" .. mi garantisci che al prossimo passaggio non ti trovo armato ??
Intimidatorio io? Piccolo cucciolo spaurito... ;)
Eliminavela ubriaca..non saprei spiegarla, ma l'ho capita :-)
RispondiEliminama il rallentare, ora, non riesce a esser parte di me, magari un giorno, magari domani.
vena poetica.. bene bene..
Mi piaceva il senso di vela ubriaca non domata da nessun vento. Capricciosa e libera, agitata a scorribandare senza senso. Troppa fretta per me. Nobbuono.
Eliminaoh ma questa è una caspiterina di poesia bellaebuona
RispondiEliminaCaspiterina si... ;)
EliminaL'attesa del piacere è essa stessa il piacere. (Gotthold Ephraim Lessing)
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