venerdì 28 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
C’È ANCORA SPAZIO?
Trattasi di spazio diverso, quello di cui domando, uno spazio mentale, che esula dallo spazio
utilizzato in
bytes e che se ne fa poco di immense praterie, e anche di trenta posti liberi nel parcheggio accanto la metro.
È uno spazio dove accomodare i
pensieri, dove non essere disturbati neanche da se stessi, uno spazio
tutto infiocchettato di cose comode e tempi ordinati, uno spazio di
dediche ai propri programmi, sapete quelle intenzioni che
procrastiniamo da una vita?
Ecco, proprio quelle, che ivi
convocate si guardano attorno esterrefatte chiedendosi.. ma siamo
proprio noi? E questo spazio è tutto nostro?!?
C'è ancora questo spazio?
O siamo destinati sempre a
sommergerci di cose da fare
senza aver fatto quelle precedenti?
senza aver fatto quelle precedenti?
Di
libri da leggere avendo, forse, appena sfogliato quelli inscaffalati?
Di
film da scaricare, con dvd a volte ancora da scellofanare?
E quelle che facciamo, allora?
Sono le cose prepotenti? Quelle
che lo spazio se lo prendono?!?
Quelle autodeterminate?
martedì 25 marzo 2014
BOOMSTICK AWARD 2014
Io lo sapevo che mi
mettevano in mezzo (ma più probabilmente lo speravo, per fare poi la
parte del finto modesto). Grazie intanto a Bradipo, Denny B. e pure a
Miki Moz!!
Tenterò di andare
vagamente controcorrente pubblicizzando blog anomali che spesso e
volentieri (almeno alcuni) se ne strafregano della corrispondenza e
dei contatti ma usano il loro spazio principalmente per interiori e
personalissime elucubrazioni (voi direte.. ma perché non scriversele
sul personal OpenOffice di casetta loro?!? Eccheneso io.. diciamo che
inizialmente sarebbe stato anche il mio fine.. poi mi è piaciuta
molto l'idea di andare on line e
scassare i maroni a tutti...magari nel loro intimo, lo pensano pure loro.. )
Ed ecco allora le regole e, ovviamente, i premiati di questa simpatica iniziativa ideata da Mr.Hell del blog Book and Negative: le parole sono (quasi) tutte sue:
Il Boomstick Award è un premio per soli vincenti, semplicemente.
Come si assegna il Boomstick?
Ufficialmente non per merito... i meriti non c'entrano in questa storia (cit.)
Si assegna per pretesto. O con ottime scuse, se preferite.
In ciò essendo identico a tutti quei desolanti premi ufficiali che s'illudono di vantare qualcosa.
Il Boomstick Award, dunque, possiede il valore che voi attribuite ad esso. Nulla di più nulla di meno.
Per conferirlo è assolutamente necessario seguire queste semplici e inviolabili regole:
1 - I premiati sono 7. Non uno di più non uno di meno, non sono previste menzioni d'onore.
2 - I post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservati agli esclusi a mo' di consolazione.
3 - I premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea, è sufficiente addurre un pretesto.
4 - E' vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle come ho fatto io, così come Egli (e per Egli intendo Hell) le ha concepite.
Ed ecco allora le regole e, ovviamente, i premiati di questa simpatica iniziativa ideata da Mr.Hell del blog Book and Negative: le parole sono (quasi) tutte sue:
Il Boomstick Award è un premio per soli vincenti, semplicemente.
Come si assegna il Boomstick?
Ufficialmente non per merito... i meriti non c'entrano in questa storia (cit.)
Si assegna per pretesto. O con ottime scuse, se preferite.
In ciò essendo identico a tutti quei desolanti premi ufficiali che s'illudono di vantare qualcosa.
Il Boomstick Award, dunque, possiede il valore che voi attribuite ad esso. Nulla di più nulla di meno.
Per conferirlo è assolutamente necessario seguire queste semplici e inviolabili regole:
1 - I premiati sono 7. Non uno di più non uno di meno, non sono previste menzioni d'onore.
2 - I post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservati agli esclusi a mo' di consolazione.
3 - I premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea, è sufficiente addurre un pretesto.
4 - E' vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle come ho fatto io, così come Egli (e per Egli intendo Hell) le ha concepite.
Comunque
sarei felice se qualcuno dovesse scoprire una qualche affinità
elettiva con qualcuno dei bizzarri sottoscritti:
Qui si scrive leggiadro e mellifluo. C'è da interpretare. C'è da meditare.
C'è pure da non capirci, volendo.
C'è pure da non capirci, volendo.
Begius rivolta il quotidiano con naturalezza estrema. E' noi. In incognito.
Poesia finissima. Per chi volesse farsi stilettare il cuore
Genio dell'interpretazione. I suoi punti di vista destabilizzano. A volte anche lui.
Chi cerca, trova.
Poesia finissima. Per chi volesse farsi (ri)stilettare il cuore
Kowalski un'autobiografia (quasi) autorizzata
Dal suo profilo: "Chi sono?.. bella domanda. Ma "loro" chi, esattamente?"
Abbozzi di mondi
Cosa bozzuta ci immerge in dimensioni parallele o forse diagonali o anche inesistenti.
La cosa bellissima è il rendere paralleli, diagonali o inesistenti, anche noi che leggiamo rapiti.
Poesia finissima. Per chi volesse farsi (ri)stilettare il cuore
Kowalski un'autobiografia (quasi) autorizzata
Dal suo profilo: "Chi sono?.. bella domanda. Ma "loro" chi, esattamente?"
Abbozzi di mondi
Cosa bozzuta ci immerge in dimensioni parallele o forse diagonali o anche inesistenti.
La cosa bellissima è il rendere paralleli, diagonali o inesistenti, anche noi che leggiamo rapiti.
mercoledì 19 marzo 2014
potrà ancora succedere
che
in qualche remoto angolo di terra,
parlando
a viva voce con un mio simile,
capiti
che gli porga, cosi per caso,
una
consunta foto satinata
con un bordo gualcito,
con un bordo gualcito,
e
mentre lui la guarda, tra l’incanto e la meraviglia,
e la tocca, ascoltandone la consistenza,
e la tocca, ascoltandone la consistenza,
io
possa avvertire, nei suoi occhi,
il
riflesso di una gioia comune e parallela,
sabato 15 marzo 2014
ALLACCIATE LE CINTURE (2014)
Siamo
abituati, ormai, al consueto cinema ozpetkiano.
C’era
stato un leggero e piacevole deragliamento con Magnifica presenza,
ritorniamo ora alle abituali turbolenze di cuore (dalle quali,
appunto, il consiglio del titolo) che vedono ambienti allargati e
ripetuti siparietti tra generazioni diverse.
E caratteri
opposti anche, dove possono intrecciarsi amori viscerali e amicizie
profonde (fantastico e bravissimo, in quest'ottica eterogenea,
Filippo Scicchitano, che inizialmente ricorda un incredibile Renzi
adolescente..)
La Smutniak
fa la tosta in una parte dura e puntigliosa, che la coinvolge in
diverse scene emotive, ad esibire facce affrante o allegre tenerezze.
Dove non
convince, invece, sono gli eccessi estremi, come nella fase della
malattia, oppure nella scena clou del film, quella chiave, la svolta, per cosi dire, che si trasforma in una tamarrata biblica che
difficilmente avrebbe visto la luce, anche sotto l’egida di un
Vanzina o di un Neri Parenti: la Smutniak folgorata dal fascino rozzo
del superboro (appena sfanculato per questioni di razzismo qualche
giorno prima), gli serve, al bar dove lavora, una media chiara, che
il primate tracanna tutta d’un fiato (ma senza rutto libero
finale.. si vede che fatto 30, Fernan non se l’è sentita di fare
pure 31..) e lei và in brodo di giuggiole davanti alla performance
cammelliera, si fa prendere dalle caldane, molla il banco e vola via
appresso al richiamo della barbarie (che sicuramente “ha pure da
puzza'.. ”), ed entrambi via in moto (e senza casco ovviamente,
che me voi rovina' i capelli al vento e l'occhio ebete?..)
Il
protagonista maschile, Francesco Arca, è un autogol micidiale,
fisico palestrato, cervello mai pervenuto.
"Minchia.. me so' scordato er casco pure oggi... ma 'ndo ce l'ho la capoccia?" Ner casco. |
Vero che si
vuole giocare agli opposti che si attraggono ma, come
sull’ottovolante, prima della discesa c’è una salita e passare
d’incanto da un estremo all’altro, se da un lato snellisce
l’impianto di sceneggiatura, evita anche al regista pigro di
impelagarsi in una molteplicità di dinamiche a malapena sfiorate.
Il nostro
ominide non esprime un concetto che è uno per l’intera durata del
film... quando gli viene chiesto se per caso è dislessico, gira i
tacchi e va via, chiedendosi, probabilmente, per quale nazionalità
l’abbiano scambiato...).
Apprezziamo
gli stacchi spazio/tempo che ci ripropongono tutti gli elementi,
amici e familiari, tredici anni dopo a gestire le loro pieghe di
vita. Ed anche gli incroci temporali, anche se grondanti simbolismi
spesso elementari (mare calmissimo prima, in burrasca poi).
Ci piace
meno il quadro che propone una deriva tragica senza che i rari
elementi narrativi a sorpresa prendano il sopravvento o incidano più
di tanto sulle palate di commozione sparse generosamente... insomma
l'Ozptek che in fondo conosciamo a memoria.
Garanzia per molti,
accenno di noia per altri. Me compreso.
mercoledì 12 marzo 2014
VENTIQUATTRO FOTOGRAMMI AL SECONDO
Il
cartone animato perfetto è realizzato
con
ventiquattro fotogrammi al secondo.
Quella
perfezione che ti fa esclamare:
“Accidenti, sembrano proprio veri!!”
Ma
chi l’ha detto che dobbiamo andare
a
24 fotogrammi al secondo per sembrare veri?
Quando
mi fermo a respirare il mio amore che dorme
smuovo
assai meno fotogrammi.
Sentendomi,
tuttavia, più vero del vero,
più
perfetto di quei perfettissimi micro scatti
che
servono a farmi sembrare più vivo del vivo.
I quali, fondendosi vorticosi in un solo secondo,
fanno
diventare un cartone,
animato.
Stasera
ci gustiamo il tramonto,
in
tenerissima quiete,
molto
cartoni e pochissimo animati.
Si
e no, tre fotogrammi.
sabato 8 marzo 2014
NOTTE
Apro
gli occhi di soprassalto, come ogni mattina, la sveglia stiletta
schegge di suono su e giù per il sistema nervoso interrompendo
sogni, incubi o, più semplicemente, un sonno profondissimo.
Faccio
fatica anche a capire chi e dove sono, e cosa diavolo sia questo
indistinto trillo malefico.
Con
una mano che rimane comunque addormentata, come in avanzata fase di
secessione dal resto del corpo, ammortizzo la sveglia in qualche
modo, planandoci sopra un colpo a casaccio coordinato più
dall'istinto che da altro.
Ma
non è la sveglia.. non può essere del resto, è sabato!!!
Porca
miseria è sabato!! Avrei potuto dormire... è il telefono..
oddio
il telefono all’alba di sabato!! chi può essere?!!
Cos’è
successo?!?
Mi
alzo di getto e vago a tentoni tra spigoli che tendono agguati. Alzo
la cornetta.
E' papà con la voce grave, quasi strozzata:
“Hai
sentito che succede?”
Che
succede? ..che è successo!! Buio?!?.. ma che dici?
Guardo
fuori ed è.. proprio buio..
Ma
come?! Sono le nove?! E’ impazzito tutto?!
Riguardo
anche l'orologio della sala..
No... l'ora è giusta.
Mi
affaccio alla finestra che trasuda umidità ed il buio mi avvolge
ovattato e denso, come una sferzata di freddo oscuro.
Nessun
chiarore all'orizzonte.
Solo
buio.
Ok,
ok.. è un sogno.. ora vado in bagno e mi sbatto un po’ d’acqua
fredda in faccia.
Buio.
Sono
le nove e mezza.
Accendo
la tivu, Rai news 24 è in subbuglio.
E
mi si gela il sangue.
Sembra
ridicolo a leggerlo cosi in sovrimpressione, ma il cuore mi sale in
gola: alle 3,07 di stanotte, 1 marzo 2014
la
rotazione terrestre si è bloccata.
E'
buio perché lo sarà chissà per quanto.
Al
suono del telefono si è svegliata anche mia moglie, più assonnata
della notte che incombe fuori: ma cos'è successo?
Che ore sono, è
ancora buio...
Si
è buio ma non perché sia ancora presto amore, sembra ci sia qualche
problema... con l'asse terrestre.
E
se rimarrà buio... prima o poi gelerà tutto e dall'altra parte del
globo surriscalderanno lentamente.
Ora
non t'agitare, sentiamo cosa dicono in tv, magari è una cosa
temporanea, che ne so, inutile fasciarci la testa se non sappiamo
neanche di che morte dobbiamo morire!
...e
poi iniziano pensieri e colgo situazioni tra le più disparate che
s'accavallano in ordine sparso dal faceto al terrorizzato.. senza più
alba addio tramonti, moriranno tutte le piante, ma anche tutti gli
animali, non crescerà più grano.. oddio!
Anche noi moriremo di fame
e sete!!.. O mio Dio...
e niente più fiori, o sabbia che scotta, e
sole a picco, niente più ombre e occhiali da sole, addio anche ai
cappellini a visiera, alle creme solari, e poi basta magliette a
maniche corte, sdraio sul terrazzo, e poi ancora niente più ore a raccogliere conchiglie passeggiando nel refrigerio di risacca o
stelle alpine e asparagi in montagna, anzi, addio alle montagne, alle
mele da un albero,
o rimirare un filo d'erba che crepa l'asfalto
rovente,
o anche cogliere un volo radente di farfalla, un bagliore
di riflessi, colori, sfumature, e quello stringere gli occhi che
pensavamo fastidioso quando un raggio di sole ci prendeva d'infilata?
Addio a ogni cosa che necessita di una luce come quella solare…
naturale… vengono i brividi a pensarci ora, in questa notte
infinita che già opprime, che già sento cucita addosso come una
cappa, dove il respiro s'inceppa di paura, dove non trovo spazio per
comete o stelle cadenti luccicose, ma solo un buio accecante..
...
sarà tutto oscuro di quell'oscuro che ghiaccia l'anima, che azzera
la fotosintesi clorofilliana, che stoppa i processi vitali, che
ignora la pigmentazione abbronzante, e farà sempre più freddo, e
ripenso agli Stati Uniti, guardati incredulo al tg proprio in questi
giorni, con i loro pazzeschi cinquanta gradi sottozero, o alla Russia
e i suoi gasdotti che presto non basteranno più.. e adesso saremo
noi a congelare il fiato, a barricarci di termosifoni, fino ad
abbrutire i sogni, fino a deprimere la speranza gettandola in fondo a
quel buio come una bambola disanimata...
verso
le dieci, da un telefono che rigurgita spavento da stamattina, riesce
a prendere la linea mio cognato:
“Ma
porcaccia della miseria!!
Ma
te rendi conto che casino?
E
mò co' 'sti sedici mila euro de pannelli solari
..ma
che cacchio ce faccio?!?”
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