A sentir lui ogni Premio di Letteratura gli apparteneva di diritto, perché lui
era il master inequivocabile di qualsiasi combinazione di parole possibili.
Lui
solo conteneva tutti i romanzi realizzabili; le sfumature, le interpretazioni,
le divagazioni e le tendenze.
L’accostamento di vocaboli doveva essere
considerato indipendente dall’ordine alfabetico col quale lui li custodiva.
Erano comunque tutti presenti, anche nelle diverse coniugazioni e nei più
particolari aspetti grammaticali, diatesi compresa.
Il Dizionario
reclamava solo Giustizia, e motivava il suo atto disperato come l’estrema
sublimazione alla cocente delusione, incurante dell’incomprensione e indifferente
dell’incapacità dei lettori che non riuscivano in autonomia a gestire e
filtrare l’infinito patrimonio celato tra le sue pagine.
Era quasi riuscito a convincere la
giuria sulla frustrazione che lo aveva portato ad un atto comunque scellerato, quando
tutti scoprirono che all’aggiornamento della seduta, richiesto dal Giudice
preposto, non era corrisposto l’aggiornamento periodico del Dizionario, e
questo si palesò quando l’ultima risposta al Procuratore lasciò tutti
sbigottiti.
La domanda che scatenò la crisi, al termine della
requisitoria degna di uno dei migliori legal movie mai visti, era un
semplice “Perché?”
Il Dizionario apparve, per la prima volta dalla sua comparsa in aula, come
preso alla sprovvista, incapace di
consultarsi come brillantemente fatto fino a quel momento e proferì soltanto un:
“Vorrei spiegarlo davvero, ma non ho parole”.
La giuria vide crollare in quel preciso istante l’intero processo di supposta
baldanza, e tutto quell’atteggiamento di boria appena velata, di spasmodica albagia, apparve
improvvisamente sciogliersi in un empito di impotente sconforto, fino a che un
silenzio devastante invase l’aula e il Dizionario comprese che al suo mancato
Aggiornamento, stavolta, non avrebbe potuto davvero porre rimedio.
Forse solo un Sinonimi
e Contrari avrebbe trovato magari una soluzione, un sistema, un espediente, un
escamotage, un trucco, una scappatoia..
* Medice, cura te ipsum* e il dizionario scappò via.
RispondiElimina.. ma il Castiglioni tornò tuonando "lustrami le scarpe!"
EliminaI vecchi dizionari non si aggiornavano, o meglio esisteva la versione aggiornata ma era un altro esemplare. È triste doverne parlare al passato se ancora oggi vengono pubblicati i cartacei, il fatto è che quasi più nessuno mette le mani in quelle innumerevoli pagine, in quel pozzo di scienza e di conoscenza. Oggi vivono così impolverati sulle mensole delle librerie, completamente ignorati, in un mondo in cui regna l’ignoranza e questa tendenza al rendere tutto semplice e veloce grazie a Internet, questa tendenza che ci sta intorpidendo l’anima.
RispondiEliminaUna volta mia mamma mi sorprese sul divano che sfogliavo un Dizionario: "Cosa leggi?" mi chiese. "Tutti i libri del mondo" risposi sorridendo.
EliminaTutta la mia simpatia e solidarietà al Signor Dizionario che, tra le righe del reportage letterario/giudiziario ha detto la più grande verità dai tempi di Gutenberg: "incurante dell’incomprensione e indifferente dell’incapacità dei lettori che non riuscivano in autonomia a gestire e filtrare l’infinito patrimonio celato tra le sue pagine".
RispondiEliminaSebbene possa considerarsi, per l'articolazione dell'infausta vicenda occorsagli, il Suo Testamento Politico e Spirituale... ebbene lo condivido appieno.
Le parole, mai come in questi tempi di feroce velocità e gratuita accessibilità, sono spesso ignorate, non usate o, ancor più grave, non conosciute.
Siamo figli, o io cugino, del xche, nn, tvb e altri innumerevoli acronimi... No... Gli acronimi si offendono... Stenografici (senza offesa per Gabelsberger Noè e Meschini) caratteri che non possono neanche essere elevati al rango di Simboli.
Insomma il Signor Dizionario merita la totale comprensione della sua presunta Arroganza (ben evidente già dalla scelta della dimensione de carattere) e Baldanzosa Supponenza e dell'aggiornamento chissenefrega.
Soprattutto se i nuovi lemmi sono: briefing, tag hashtag, mood e trend.
A.
La Giuria comunque lo assolse, anche se mi piace - come in certe serie tribunalesche - lasciare i verdetti in sospeso, che ognuno scelga la sentenza che più gli aggrada, o rimanga egli stesso nel dubbio, vero è che anche con ergastolo, avrebbe avuto di che leggere in eterno..
EliminaPreferisco il vecchio dizionario, ingiallito, consunto e non aggiornato con tutte quelle parole straniere e modi di dire sciocchi (petaloso) Le parole sono importanti (Moretti docet) e abbiamo sbagliato a permettere di far contaminare la nostra meravigliosa lingua.
RispondiEliminaFanno bene i francesi che la difendono tout court, la loro lingua..
EliminaCaro buon vecchio dizionario, serio e prosaico, io ci voglio bene anche se molto spesso ostoltinatamente, mi tocca di arrangiarmi da me se mi servono vocaboli più precisi
RispondiEliminaCon mia moglie storpiamo un sacco di parole, verbi, oggetti, città.. ci divertiamo un sacco, è come vivere un mondo ancora più nostro, chiusi nel nostro particolare dizionario.. ;)
EliminaCiao Franco da gus ho scritto dei commenti interessanti. Ho condiviso la tua... positività e non sono solo le mascherine che non mettono come tu pensi.
RispondiEliminaAndate tutti a leggere
Da noi recrudescenza di contagi, e le mascherine se le stanno scordando tutti.. fa un po' tu..
EliminaSempre sia Devoto-Oli, con una spruzzata di Zingarelli. Faccio la ola perchè quest'anno gli diano lo Strega, il Campiello e il Grinzane-Cavour...
RispondiEliminaE alla fine, al Grinzane Cavour, ci sono stato pure.. come visitatore, s'intende.. ahah
EliminaIo difenderei il Dizionario semrpre e cmq ma avrei preferito che l'omicidio del Premio Strega avesse motivazioni diverse: per esempio una è che lo vinci solo se sei di una delle due solite note case editrici, ovviamente nulla di scomodo o politicamente scorretto e spesso sono autori legati all'area del PD. L'altra è che il Dizionario non può sopportare di vedere pseudo scrittori manipolare, seviziare e non sapere valorizzare, il patrimonio lessicale che lui, il mio assistito, il Dizionario, racchiude. E poi vorrei anche sottolineare la difficoltà di essere ristampato ed aggiornato oggi che tutti noi prendiamo Google per sapere se quadro vuole la Q o la K come iniziale sic... Quindi sì io sto col Dizionario, ma le sue ragioni peraltro questo sì è curioso, non sono quelle che mi sarei aspettato dicesse. Forse è colpevole ma se anche così fosse sarebbe un colpevole che desterebbe in me profonda empatia
RispondiEliminaAnche un signor Dizionario, in realtà, trova difficoltà, lui custodisce un patrimonio, ma deve pur scegliere tra mille perle per raccontare qualcosa, e può andare in difficoltà, forse per questo ci siamo noi, scegliamo parole come al mercato, e costruiamo frasi alla fine tutte nostre.
EliminaL'online è più veloce, ma meno romantico, come un ebook rispetto ad un cartaceo; manca l'odore delle pagine, quel fruscio del voltarle, quel soffermarsi su una parola dopo, o una prima, che da estranee diventano tassello improvvisamente utile..
RispondiEliminaNon so che fine ha fatto il mio, uno Zingarelli che poi era lo stesso che hanno usato i miei.
RispondiEliminaIl mio Palazzi è in posizione privilegiata.
EliminaIl dizionario suggerisce, stimola, svia anche.. crea alternative e amplia lo scenario, apre la mente.
RispondiEliminaavevo già notato l'evasività, la nebulosità, l'incostanza e la contraddittorietà dei miei vocabolari.
RispondiEliminami consigli di sostituirli o perlomeno affiancarli (per metterli opportunamente in riga :) con un sinonimi-contrari?
bravo :)