Come si misureranno le parole, oltre in riferimento ai moniti di chi ne ritiene offensive alcune, proprio in base ad
un'ipotetica misura che potremmo aver superato?
Ogni giorno ne affastelliamo in buon
ordine (o in discreto caos), strappandole alle nostre emozioni, o più spesso
disegnandole su di esse, e cercando di farle apparire in forma di palpitazione,
misurando noi, nuove unità di percezione che ci consentano di applicare
forme al nostro, esclusivo, sentire.
Che non è poi,
solo il nostro sentire, perché siamo animali social(i), ed in buona misura (ma
chi calcola ‘sta benedetta misura?) ci dovremmo adeguare a mille altre
sensibilità.
Ma anche una volta misurate, inchiodate,
catalogate, queste parole che da sole identificano il fardello del nostro
emozionarci, chi ci assicura che non ne abbiano, invece, debordato il senso,
sforbiciato il sospirare, occultato il trasalimento?
Chi ci assicura che non siano sfuggite
anche agli ammonimenti, agli insegnamenti, alle preghiere.
Chi ci rasserena sul fatto che una volta
preso il volo verso altri lidi, non vengano scambiate per ostile e
prepotente ingerenza.
Come si misureranno (aridaje..) queste parole se non
sperando che si adattino perfettamente al nostro (e all'altrui) pensiero come un cashemire che
si adagi, neve attutita nel silenzio di un'alba?
Non lo sappiamo.
Rileggo il mio "pensiero
adagiato"
e cerco, io, di scorgerne l'orlo emozionale, o lo spuntone sgarrasensibilità.
C'è un qualcosa che tracima oltre il senso
emotivo,
è come se disegnassimo col freno a mano tirato.
Perdiamo probabilmente la fluidità del
pensiero fino a fermarci quel fatidico istante e pensare a voce alta, come
scrivendo nell'aria, a forgiare immagini che poi tradurremo in parole, sorriso,
scrittura, anatema, eleganza, invasione,
carezza, complimento, offesa.
Ma non tutti saranno in grado davvero di
leggere ciò che scriviamo.
E aggiungiamoci, ad onor del vero, che non saremo neanche noi,
sempre in grado di riferire e conferire serenamente/intellegibilmente.
Delle due l’una:
confrontarsi, esporre, manifestare, chiedere, esprimersi,
discutere, ragionare,
dissertare, contraddire, precisare.
Oppure evitare.