giovedì 30 luglio 2020

RICETTE D'AMORE

Quattro zucchine 

scelte nel marasma

d'un allegro discount,

 

grattugiate nel verso della fantasia,

a sprigionare campagna saporita,

 

adagiate 

in ampia wok Ikea,

mischiate 

a due scalogni tritati

tra lacrime 

d'altre memorie e cucine 

 

e bagnati d'olio di frantoio sabino,

recuperato 

in una domenica di frizzante novembre,

riecheggiata 

dal solo espanderne l'aroma;

 

sale un pizzico, a rinsaldare,

noce a granella, 

giusto ad emozionarle, le fragranze, 

e pesto profumoso 

a festeggiare.

 

Poi fuoco allegro

a crogiolarsi in spensierato caleidoscopio

di verdi intersecati.

Intanto bariccoso oceano mare d'acqua 

per le fettuccine della mamma

tagliate a mano e di grana grossa,

al dente quanto basta 

per attorcigliarselo - il condimento -  

fino ad arabescare il piatto.


Quando arriva una trafelata Lulù

la casa festeggia profumi e calori 

assieme ad acquoline sorridenti.

 


domenica 26 luglio 2020

DISSOLVENZA



E se Blogspot svanisse?

Li avete salvati tutti i vostri millemila post?

E gli stramillemila commenti?

E un miliardo di foto scelte accuratamente nell’immenso maremagum del web,

o ancora peggio, frutto della vostra personalissima vena fotografica?!


Eppoi  gli infiniti bloggers, divenuti inseparabili amici/confidenti/nemici?


Che fine potrebbero fare, se risucchiati dal buco nero dell'infinita blogosfera?

O cancellati del tutto, e per sempre, con un immenso colpo di spugna smolecolante?


Rinuncerebbero al blogging, tutti questi bloggers senza più dimora?!


O traslocherebbero su Wordpress,

la piattaforma fighetta del web?

 

Si, mi piacciono ogni tanto ‘ste botte

di pessimismo cosmico...

 


sabato 25 luglio 2020

LE PAROLE CHE (NON) TI HO DETTO



Come si misureranno le parole, oltre  in riferimento ai moniti di chi ne ritiene offensive alcune, proprio in base ad un'ipotetica misura che potremmo aver superato?

Ogni giorno ne affastelliamo in buon ordine (o in discreto caos), strappandole alle nostre emozioni, o più spesso disegnandole su di esse, e cercando di farle apparire in forma di palpitazione, misurando noi, nuove unità di percezione che ci consentano di applicare forme  al nostro, esclusivo, sentire.

Che non è poi, solo il nostro sentire, perché siamo animali social(i), ed in buona misura (ma chi calcola ‘sta benedetta misura?) ci dovremmo adeguare a mille altre sensibilità.


Ma anche una volta misurate, inchiodate, catalogate, queste parole che da sole identificano il fardello del nostro emozionarci, chi ci assicura che non ne abbiano, invece, debordato il senso, sforbiciato il sospirare, occultato il trasalimento?

Chi ci assicura che non siano sfuggite anche agli ammonimenti, agli insegnamenti, alle preghiere.

Chi ci rasserena sul fatto che una volta preso il volo verso altri lidi, non vengano scambiate per ostile e prepotente ingerenza.
  
Come si misureranno (aridaje..) queste parole se non sperando che si adattino perfettamente al nostro (e all'altrui) pensiero come un cashemire che si adagi, neve attutita nel silenzio di un'alba?

Non lo sappiamo. 

Rileggo il mio "pensiero adagiato" 
e cerco, io,  di scorgerne l'orlo emozionale, o lo spuntone sgarrasensibilità.

C'è un qualcosa che tracima oltre il senso emotivo,
è come se disegnassimo col freno a mano tirato.

Perdiamo probabilmente la fluidità del pensiero fino a fermarci quel fatidico istante e pensare a voce alta, come scrivendo nell'aria, a forgiare immagini che poi tradurremo in parole, sorriso, scrittura, anatema, eleganza, invasione, 
carezza, complimento, offesa.


Ma non tutti saranno in grado davvero di leggere ciò che scriviamo.
E aggiungiamoci, ad onor del vero, che non saremo neanche noi, 
sempre in grado di riferire e conferire serenamente/intellegibilmente.

Delle due l’una:

confrontarsi, esporre, manifestare, chiedere, esprimersi, 
discutere, ragionare, dissertare, contraddire,  precisare.

Oppure evitare.  

 



giovedì 23 luglio 2020

FOLLETTI CHE CAMBIANO CASA


Non è una novità che abbia i folletti in casa.

Si lo so' era meglio un gatto: mangia, dorme, ti fa le coccole, se le fa fare (meno), 
se ti sparisce qualcosa, non è stato lui.

I folletti no. Intanto hanno avuto da ridire sulla casa: la posizione, il cane che abbaia nel condominio, le luci, l'arredo, il sole troppo forte al mattino, e poi troppo caldo, pochi libri (ahah), musica alta, sveglia presto, sveglia tardi... 


Hanno ragione, dovevo portare anche loro quando giravamo per trovare l'appartamento giusto, 
ma giuro che ci ho pensato.. ho pensato ai lori piccoli spazi (tutta casa), ai loro orari (impossibili), alle loro esigenze (sono i padroni assoluti), a dove tramonta il sole, a quali brezze è esposto il terrazzo, ai mille angoli dove nascondere un'infinità di cose da cercare disperatamente...
ho fatto tutto questo, coscienziosamente.. 

eppure hanno da ridire.

Voi l'avete mai sfrattato un folletto?

mercoledì 22 luglio 2020

TRIP(BLOG)ADVISOR


Riprendo un post scritto agli esordi, nel quale auspicavo una valutazione popolare dei blog, alla stregua del celeberrimo Tripadvisor, sito che, solitamente, frantuma o esalta ristoranti e alberghi.

Potrebbe essere un'idea curiosa, un tritatutto a disposizione della vastissima platea di bloggers sempre alla ricerca di nuove sensazioni.
Di seguito alcuni prototipi esemplificativi:

"Carino ma scritto piccolissimo, e l'arredo minimalista indispone"

"Idee intriganti ma eccessivi riposi settimanali"

"Post snelli ideali per spuntini veloci"

"Proprietario antipatico, menù limitato"

"Splendida location, ma irritanti i banner pubblicitari"

"Ottimo il rapporto post/commenti"

"L'accoglienza con moderazione lo rende poco appetibile"

"Si commenta poco e anche la risposta arriva fredda"

"Benvenuto molto caloroso, discreta la scelta degli argomenti"

"Insegna fuorviante"

"Eccessiva attesa tra un commento e l'altro"

"Tutta roba riscaldata, già preconfezionata su wikipedia"

"Vero peccato l'assenza di post senza glutine"


lunedì 20 luglio 2020

IL PARADOSSO CHE ABITIAMO



Spedì una lettera
ma non ricevette risposta.
Telefonò ma  nessuno rispose.
Viaggiò fino a quel domicilio bussando senza esito.
Attese in strada che qualcuno si facesse vivo.
Chiese attorno ma non seppero fornirgli notizie.
Interrogò i vicini e lo credettero folle.
Attese paziente e vide raccomandate 
senza mai una ricevuta di ritorno,
scorse altre persone cercare quel condomino,
salì nel palazzo, individuò una porta mai aperta,
eppure familiare,
dal suono cupo, al ripetuto percuotere.
Oltre, intuì solo parete di calce morta.

Tornò a casa e riprese a scrivere.

Il destinatario delle sue missive,
non era poi così distante.





domenica 19 luglio 2020

VADEMECUM DELLA CHIESA SU ABUSI SESSUALI


Esce il Vademecum della Chiesa sugli abusi sessuali commessi dai chierici.

Ora già così fa un po' ride, nonostante l'argomento più che serio.

Solitamente, un prontuario, serve in campo tecnico o artistico, 
oppure per argomenti e discipline più leggere.

Gli ho dato un'occhiata e, probabilmente, a favorirne la dicitura Vademecum è stata la simpatica natura latina del termine.. del resto tra  Notitia crimine, Motu proprio, Fumus delicti, sospensione ad cautelam, restitutio in integrum, de veritate dicende, saltem verisimilis e le infinite sigle degli apparati vaticani (CIC, CCEO,SST, CDF, VELM etc... tutti organismi e congregazioni che si intrecciano e accavallano) si fa fatica ad uscirne fuori.

((cf CIC83C.265) §1. Qualsiasi chierico deve essere ascritto come chierico a un’eparchia, o a un esarcato), questa una frasetta a caso.. 

quant'è vicina questa Chiesa al Popolo, mi chiedo? 

Una selva procedurale dove anche gli avvocati magistralis di Suits, troverebbero serie difficoltà.

Una cosa è certa: le eccezioni, i cavilli, i paletti, le interpretazioni, i salvagente  che emergono alla fine dei circa 170 punti di procedura, sono su per giù i medesimi che permisero a suo tempo al super bandito Arcivescovo  Reverendissimo Marcinkus,  di non finire in galera, ma di gestirsi in piena autonomia e grazia spirituale,  una parrocchietta in Arizona.

Amen