Mi sta guardando, forse gli piaccio, ecco che mi
prende, mi palpa per bene, capisce che sono praticamente nuova.. chiama la
moglie poco più in là.. “Guarda che carina questa! La prendo!”
Ormai sono sua.. per appena 2 euro.. io che nella
mia prima vetrina avevo un cartellino che ne indicava 36, di euro; puro cotone, polsini con doppio bottone,
colletto stretto, una fantasia davvero intrigante..la targhetta con la marca
invece mi è stata portata via, ma vi racconterò con calma.. all’epoca fui
venduta per un regalo, ma la ragazza che mi comprò litigò col fidanzato e non
venni mai consegnata, forse per rabbia venni deposta in uno di quei cassonetti
gialli per i vestiti usati e dismessi, io!.. praticamente nuova di zecca!! Una notte
lo scassinarono e mi ritrovai in una roulotte di gitani, quello che sembrava il
capo disse che potevo servire come merce di scambio, tutta incartata e
ripiegata com’ero ancora.. giunsi in una casa di riposo dove forse avvenivano
traffici loschi, l’infermiera cui ero stata consegnata pensò che ero troppo
giovanile per i frequentatori di una RSA, la regalò al figlio imbarcato per
mare, anche lui la tenne chiusa, memoria di una casa lontana e di un affetto di
mamma vista sempre troppo poco, ma la mano furtiva che un giorno la sottrasse non
aveva idea di quanto sentimento in quel cotone ripiegato.. fui consegnata ad un
commerciante di vestiti trafugati e spedito come donazione in un altro paese
ancora, l’autista mi adocchiò quasi subito e decise che andavo bene per lui,
strappò via l’etichetta probabilmente per dissimulare il furto, e per me fu
dolore più intenso di quel mio peregrinare senza fine.. era come uno scucirmi l’identità,
un tratto d’anima.. l’ultimo proprietario, cui giungo per regalo, nonostante la
confezione che ancora resiste, non ha il coraggio di indossarmi, mi porta in
tintoria e poi mi dimentica, tra decine di altri capi, per un tempo infinito.. e
come accade per tanti altri indumenti mai reclamati, finisco in un mercatino di
periferia, dove mille storie si intrecciano e cercano rivalsa, con la sola etichetta
gialla della tintoria, spillata dove mi dichiaro puro cotone 100%, con nessuna
traccia del poliestere che mi circonda sul banco.. e ora arrivi tu.. con l’occhio
curioso, attento, entusiasta e sono sicuro che per me inizierà una nuova vita;
la vita, anzi..
troppo inverosimile nel consumismo odierno
RispondiEliminaPorca miseria un esempio di globalizzazione totale a oltre 360 gradi..🤣🤣
Eliminaanche se condotto col tuo solito, gradevolissimo, antropomorfismo surreale, ho l'impressione che questa volta il racconto, sotto sotto, più che sulle vicende della camicia, sia incentrato sul tuo favoloso acchiappo dell'indumento in questione a un prezzo davvero stracciato ;)
RispondiEliminamassimolegnani
Mi sono sentito così attratto da quella bancarella tutta arruffata di roba intrecciata che ho voluto donarle una storia..a quella camicia, e renderla protagonista..e non è detto che sia solo fantasia.. chissà quali scorrerie le portano a svendersi così..e comunque l'etichettina spillata della tintoria c'era davvero! 😃👏
EliminaLa camicia ch'è venuta da lontano
Eliminaha la vestibilità di un porcospino
ma religiosamente immacolata
costò poco ed era anche usata.
(Un gelato al limon
È vero limon
Ti piace?
Mentre un'altra estate se ne va )
Ma quanto sarà stata usata? Io dico poco. p.s. ho assaggiato certe granite al limone dove il limone gliel'avevano fatto vedere giusto in fotografia.
EliminaSembrano le avventure del giovane Pinocchio; solo mancha la ballena.
RispondiEliminapodi-.
La nave metaforizza la balena.. ;)
EliminaDa frequentatrice di mercatini rionali ti dico: bravo, la complessa vita di certi indumenti merita di essere raccontata. 😃
RispondiEliminaMi affascinano le infinite storie di tanti oggetti.. poi se me le raccontano loro, ancor di più.. ;)
EliminaIo ho sempre affermato che le cose, gli oggetti hanno "un'anima" e ci parlano, ci attirano...per questo sono una ricercatrice nei mercatini delle pulci...si sono un'accomulatrice, ma trovo sempre cose preziose e interessanti, come è prezioso e piaciuto il tuo racconto. Abbracci 🤗
RispondiEliminaGrazie Fiorella.. devo sempre combattere con mia moglie che non vede di buon occhio il mio spulciare per bancarelle dell'usato.. ma stavolta ha dovuto darmi ragione.. ;)
EliminaEheheh siamo incompresi 😃
EliminaAnch'io abbocco sempre ai mercatini dell'usato... Lo so.a il recupero, il riciclo, il riuso per me...
RispondiEliminaUn'esca davvero irresistibile!
😅
Molto romantico, ma in realtà credo che già al terzo passaggio sarebbe finita in un cestino dell'immondizia e lí sarebbe rimasta :-D
RispondiEliminaDi certo è passata da una tintoria..e credo che proprio da questo luogo nascano storie incredibili che i vari capi appesi si raccontano a vicenda, a volte magari dopo aver fatto graduale amicizia.. altre così, direttamente a secco.. ahah
EliminaBel racconto. 😊 Chissà se per un oggetto è meglio una "vita" così avventurosa o essere acquistato e ben presto dimenticato?
RispondiEliminaC'è chi tratta i cani come la camicia del racconto... 😕
E magari solo i cani.. :(
EliminaUn racconto romantico, visto il consumismo sfrenato di questi tempi.
RispondiEliminaLa vita di tanti oggetti termina spesso in un amen..a volte neanche inizia.. ma alcune volte diventa avventura, caso, imprevedibilità..
EliminaI racconti sono la tua cifra. Lunghi q.b. per non essere noiosi, sono sempre piacevolmente intriganti.
RispondiEliminaLo ammetto, mi piacciono ma non posso eccedere, non riesco proprio.. più lunghi finiscono per non intrigare neanche me.. ;)
EliminaMa ciò che fai, ça suffit !
EliminaProprio un bel racconto ... rendere poetica la vita di una camicia: complimenti!
RispondiEliminaCi credo davvero a vicissitudini incredibili.. e poi arenate su una bancarella.. chissà a quanti capi capi-ta.. ;)
EliminaChe bello questo racconto...Mi fa pensare a mia madre, che era una camiciaia. Qualche anno fa incontrai, per caso e per via dei nostri cani a passeggio, un suo cliente di tanto tempo prima. Era un ragazzo ed ora un nonno. Mi raccontò che le camicie di mia madre erano talmente belle e perfette che non si era mai sentito di buttarle, una volta ingrassato ed incapace di indossarle ancora. Era riuscito a rivenderle, benché fossero usate. Chissà che ad una di loro non sia capitata la stessa storia di questa camicia?
RispondiEliminaImmagino storie incredibili, perché alcune marciranno pure in un armadio a vita, ma tante ne avrebbero da narrare a bizzeffe.. ;)
EliminaSe un capo gira troppo, significa che non va!
RispondiEliminaCome dire..cosa fatta.. capo ha.. eppoi sempre meglio che in un cassetto a vita..
EliminaIntrigante questo tuo dare voce e anima agli oggetti: e chi può dire che non ce l'abbiano davvero?! Buona domenica.
RispondiEliminaTutto ha un'anima.. e noi a darle vita, senso, scopo.. un po' come facciamo con noi stessi.. ;)
EliminaCiao Franco
RispondiEliminal'interessante vita di una camicia, e poi finalmente la normalità essere usata, lavata e stirara. Quasi come noi sotto certi versi, se dessimo ascolto ai poteri forti, chissà? Ironica! 👏🥰
Un abbraccio e buona domenica
Chiara
Ironica e tagliente mia cara..certo abbiamo la poesia a denunciare, ma può bastare? Forse non più in un mondo piccolo che vive di se medesimo, delle proprie storture assurde e se ne frega delle opinioni altrui. Un abbraccio!
EliminaGrande metafora della vita.
RispondiEliminaCruda ma bella.
A.
Io raccolto da una bancarella sicuro.. ;)
EliminaLa felicità non ha prezzo... anche quella di una camicia ;)
RispondiEliminaCredo sia proprio senza un valore predefinito.. la dobbiamo cogliere, spesso accorgerci di quanto siamo felici, e farne tesoro! ;)
EliminaIo invece la roba usata non riesco a comprarla, ho proprio un sentimento di repulsione.
RispondiEliminaLA CAMICIA HA CINQUANT'ANNI (ma non li dimostra)
RispondiEliminaE qualcosa
rimane, fra le pieghe chiare
e nelle amidature,
e rimossa l'etichetta dalla mia facciata
(beh, anche nella canzone di Francesco … o famo strano )
confondo i miei abiti e le tue ragioni,
i miei abiti e le tue ragioni.
Che vita girovaga questa camicia! L'ha vissuta inconsciamente peregrinando in attesa di un piacevole incontro. Ma poi, ecco, arriva la persona giusta che gli presta attenzione e gli dona il giusto valore, intrinseco per il costo, ma le dona il valore dell'affettività, perché con amore la indossa e se ne bea! Anche io sono amante dei mercatini, ho trovato abbigliamento nuovo con etichetta a 1/2/3 euro e dopo anni, ancora le indosso con gran piacere!
RispondiEliminaAdoro leggere brani che donano un cuore agli oggetti ... :-)
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