martedì 12 giugno 2018

UNA GIORNATA AL MAAM





Chi viene al MAAM si espone allo spaesamento.
Ex salumificio e mattatoio Fiorucci, la fabbrica dismessa diviene raccolta di anime diseredate.
Un Museo che vive e respira.
Non per nulla molti degli artisti che espongono qua, sono reduci da andata e ritorno sulla Luna, per loro stessa ammissione, e quindi godono di Soggiorno Transitorio Sulla Terra.
Ecco perché le loro opere stralunano.





Il MAAM abbraccia il mondo, con le sue storture, le meraviglie, i disastri, la morte, i colori.
E ce lo riversa addosso.

Sotto forma di urlo, sospiro, silenzio, ferita, parola, immagine... prospettiva inattesa.



Come una nave che pulsa vita e che nessuno vuole accogliere, il MAAM si ricrea porto e rifugio.
Una nuova babele dove le lingue del mondo si comprendono attraverso l'Arte e il Sorriso.

Dove i bimbi giocano a calcio, e ogni giorno è come un Mondiale e possono sedersi a tavola con le pietanze di ogni latitudine.

Palestra di rivoluzione in una vera Metropoli(z) che non ha paura di misurarsi col Futuro



Museo abitato, zona "meticcia", coacervo di etnie e fucina di frenetiche attività creative in quotidiano divenire.





Panni stesi e street art, volti di luce che girano in bici tra il work in progress delle installazioni.

Tutti in gioioso, reciproco, sostentamento.



Il museo dell'Altro e dell'Altrove, riuniti in un nucleo di autonoma vita propria, su questo territorio neutro, a forma di mondo intero, ecco perché al MAAM si respira universalmente, ci si ubriaca di una dimensione vicinissima al sogno, si esce dal  mondo convenzionale, per far parte - in un lunghissimo istante - della sua evoluzione.







 


29 commenti:

  1. Franco ma per caso scrivevi tu i servizi di non solo moda? Sembra quello stile XD Scherzi a parte sembra un bel museo! Vivo, non so come altro descriverlo.

    RispondiElimina
  2. È come un viaggio in treno, seduti nel senso inverso di marcia...potresti soffrire di nausea, oppure ubriacarti di immagini che scorrono veloci ma che a distanza di giorni riaffiorano nitide nella loro crudezza, a volte!

    RispondiElimina
  3. Ma che bello! Un caleidoscopio di creatività, grazie per avercelo proposto. Buona giornata.
    sinforosa

    RispondiElimina
  4. L'immagine che più mi ha colpito è: "Quando si gioca, si gioca, quando si studia, si studia". Bellissima.

    RispondiElimina
  5. In primis ti dico grazie, grazie perché non conoscevo questo posto, questo museo e sono rimasto folgorato. Si respira arte mista a vita e ci sono opere straordinarie. Dovrò venire a Roma appositamente per vederlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se riesci, ci torno volentieri.. perché le installazioni si susseguono e si accavallano, stavano lavorando artisti inglesi mentre fotografavamo..

      Elimina
    2. Dovessi riuscire a venire a Roma ovviamente con la ferma intenzione di visitarlo ti avviserò

      Elimina
  6. Da visitare. Ed uscirne con gli occhi pieni.

    RispondiElimina
  7. Bellissimo!
    Un viaggio nella nuova arte, deve essere stato emozionante.

    RispondiElimina
  8. spero di poter andare...prima o poi...forse poi...purtroppo.
    ciao Fra

    RispondiElimina
  9. Mamma mia, bellissimo! Come recuperare spazi in modo intelligente e artistico!^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..recupero spazio per arte e ...persone: da spiegare a chi è convinto che non c'è spazio per gli immigrati..

      Elimina
  10. Mostra d'arte intensa di vita e di animo^^ mi sarebbe piaciuta!

    RispondiElimina
  11. L'arte crea comunione tra le persone ed abbellisce l'animo... se poi questo sorge dove prima venivano uccisi esseri viventi ciò è ancora più significativo.

    Saluti.

    https://www.mr-loto.it/

    RispondiElimina
  12. A Roma ho visto diverse mostre questa volta, alcune classiche ed un paio più moderne così. Devo dire che delle volte mi sono sorpresa per il genio dietro alcune cose a primo impatto banali...
    Questo mi manca però :-D

    RispondiElimina

Sottolineature