venerdì 30 dicembre 2022

SENZA MAI


 

C’è un conto da pagare,

mentre respiriamo leggeri.

 

Mentre altri siedono alla nostra tavola,

mentre perdiamo la bussola,

la strada, la ragione.

 

Se voliamo distratti,

se svegliamo incubi

serenamente addormentati.

 

C’è un conto da pagare

ogni volta che ignoriamo un tramonto

che allaga l’asfalto.

 

Se la luna brilla invano

mentre le nubi raschiano i comignoli,

quando la pioggia è solo fastidiosa

e non restituiamo ogni sorriso,

potremmo scrivere invano una vita,

o anche solo per il nuovo anno che viene.


Senza mai saldare il conto.

 

sabato 24 dicembre 2022

PRESEPE ALTERNATIVO

 In realtà sono anni che lo tiro su, e nel 2018 lo misi in mostra anche sul blog, quest'anno lo ripropongo, forse perchè mai come oggi c'è bisogno di solidarietà, comunione, interazione, comprensione, vicendevolezza, scambievolezza, comunione in una parola sola. 



E un presepe deve essere per primo casa di Tutti, ma tutti proprio, quindi largo all'accoglienza, allo scambio, all'incontro.


Pinocchio per primo, portavoce dell'insofferenza umana per il diverso. E devo dire che è un simpatico capobanda..  ;)


E perché no, anche personaggi canonici, sia ben chiaro, nessuna chiusura, anzi.



Quindi vai con vichinghi, folletti, contadini, maghi, angioletti, massaie e via discorrendo.. tutti personaggi che durante l'anno affollano mensole e scaffali vari per casa, e si ritrovano in questo megaraduno annuale tipo rave, ma meno casinista, in attesa di Gesù che ogni anno che passa fatica a ritagliarsi il suo posticino.. per non parlare dei Magi che fino al 6 gennaio vagheranno nei dintorni in cerca di parcheggio ..ahah





Adoro il mio presepe.. me lo ammiro ogni volta scoprendo abitanti semi nascosti che si autosistemano alla bell'e meglio, e ovviamente è un work in progress, mano a mano si aggiungono pupazzetti dal resto della casa, certi mi chiamano proprio: "E io? Mi lasci qui da solo?!"; lo vedo rispondente al parallelo di presepe moderno della nostra esistenza, incasinata e frenetica, con almeno uno sguardo a virare verso una luce comune che indirizzi a qualcosa di giusto, di esatto, di possibilmente utile.

Buon Natale a tutti quindi.. 

giovedì 22 dicembre 2022

NUOVI ORIZZONTI

 

Arty

Ed eccola l’attesa intervista all’ultimo modello di Intelligenza Artificiale per quanto concerne i nuovi, incredibili, orizzonti raggiunti dall’Università di Yale.

Battezzato Arty, questo “essere” senziente e cosciente, ingloba e rappresenta tutta la sapienza e la conoscenza umana nei suoi infiniti chip e tra i suoi circuiti al cilicio 4.0. È come scorresse il sangue di una nuova evoluzione; non solo un automa in grado di contenere tutto lo scibile della cognizione umana e terrestre, ma per la prima volta in grado di discernere tra sentimenti, dubbi, paura, gioia, felicità.
Non solo in grado di sapere ma di creare, progettare, prevedere scenari.
Un’autentica rivoluzione.

“Buongiorno Arty, come va?”

“Be’..semplice..vado con una miscela di combustione subatomica, sistema cobot, genero sequenze tramite funzioni di transizione, automi monodimensionali binari che creano flussi vitali”

“Ok .. come non detto.. ci vediamo..”

“Si semplice..ci vediamo applicando agli occhi microricettori nanofili bionici utilizzando una retina emisferica artificiale di ossido di alluminio…”

Perfetto, credo che per oggi possa bastare.. al prossimo appuntamento con altre scoperte esclusive..

 

 

lunedì 19 dicembre 2022

SCIOLTO DAL PESO

 



Non ho voglia di pensare
a cosa potrebbe non andar bene.
Lascio che tutto fili via
senza aspettative, senza responsabilità.
Magari, sciolto dal peso,
libero da un percorso disegnato,
quel che deve essere coglie la via buona,
senza sguardi dietro, o fardelli sulle spalle;
finalmente leggero, quasi di correre anche
senza nessuno ad occuparsene,
senza un giudizio ad attenderlo,
con un traguardo che non promette vittorie
ma solo un quieto respirare.


giovedì 15 dicembre 2022

ALTRI, OLTRE

 


Dovevo controllare se le lucine a led sulla tomba di famiglia assolvessero al loro compito. Quindi passeggiavo per i viali deserti del cimitero mentre il crepuscolo si accomodava tra lapidi e silenzio. Finché l’oscurità non avesse iniziato, davvero, a tracimare allagando tutto, le mie nuove piccole lampadine a energia solare non si sarebbero accese, ma dovevano farlo prima delle diciotto, orario di chiusura definitiva, e allora io avrei saputo di una lucina in più, in mezzo a tutto quello scintillio.

Quei due li ravvisai a malapena, camminavano lentamente venendomi incontro, salutai informando, chissà perché poi, che il cimitero stava per chiudere.

“Grazie!” disse lei, una signora elegante dall’età indefinibile, “ma noi abitiamo qui”.

- Siete i custodi? -

Chiesi  precisando anche che stavo per uscire, avevo solo atteso che il buio sopraggiunto mi permettesse di constatare il buon funzionamento delle mie lucine a energia solare..

“No, non si preoccupi, non siamo i custodi.. ma lei ..non è di qui?”

- Be’ si, sono di Roma, non abito lontano..
vengo per la mia mamma -

“No scusi, intendevo: non abita nel cimitero?”

Gelo. Chi erano questi due? Ora cercavo di metterli a fuoco nell’oscurità palpabile..

- Ma voi chi.. sareste? -

“In effetti.. siamo.. diciamo non come voi.. visitatori. Di solito usciamo quando il cimitero è deserto, dopo le diciotto, e ci incontriamo con gli altri.. quelli che vogliono fare due passi..”

- Gli altri.. chi? -

A questo punto intervenne lui, voce pacata, tono confidenziale, rassicurante.

“Voi ci chiamate fantasmi di solito, anime, spettri.. noi siamo semplicemente oltre, anche se relegati dove veniamo sepolti.. le ceneri di tanti di noi se ne stanno a casa propria almeno, a noi è concesso vederci dopo l’orario di chiusura, e neanche tutti..solo quelli che non ricevono visite da fuori, e magari vengono dimenticati. Quindi tua mamma no, se è questo che ti è passato per la mente.. non ha bisogno di andare a spasso la sera, lei è costantemente fuori, nella memoria di chi la ricorda, prende il sole di giorno, e riposa di notte. Noi altri invece andiamo in giro, siamo trascurati per sempre dai vivi, occupiamo tombe abbandonate, lapidi polverose, fiori seccati da secoli di incuria, coi ragni che intessono tane e trame invisibili.
Ci è concesso un giro a notte, senza angeli a custodirci, senza occhi indiscreti a fare domande.
Siamo anime malinconiche forse ma serenamente rassegnate, molte altre invece proprio non ne vogliono sapere, non accettano il nuovo, come dire, status, cercano di distinguersi e si arrampicano sulle memorie, tra i ricordi, le necessità e le speranze dei vivi, frugano aspettative di una vita serena che ora non c’è più, come un non volersi arrendere mentre proprio non c’è più da combattere.”

Dovevo uscire prima di impazzire, perdere il controllo.. stava davvero per chiudere il cimitero e non potevo, non volevo proprio rimanere lì.. ed eccolo il giro di sorveglianza, la Sicurezza che controlla che alcuno si attardi per tombe e viali.. un fascio di luce e un motore stanco che ci rallenta a fianco, guarda nella semioscurità, ci punta gli occhi addosso e prosegue tranquillo, senza scorgere proprio nessuno di noi tre. 

lunedì 12 dicembre 2022

LE LASCIO

 


Indosserei questa premura
di amore insistito
rimasto tra lenzuola di caldo,
a cullarsi di respiri.

Qualcuno ammonisca tutti gli attimi
in cui le lascio la mano,
riservi un castigo per ogni sorriso mancato,
per ogni carezza disattesa,
per ogni minuto in più
in cui indugia a sognare
senza di me accanto.

Come ora. 

giovedì 8 dicembre 2022

IL VANGELO NASCOSTO

 


Notizia fragorosa, tenuta ovviamente custodita dalla Chiesa per centinaia d’anni. Trapelata solo ora, nell’ambito di quella sensibile e coerente riconversione cui Papa Francesco sembra voler, finalmente, dare corso.

Ne offre autorevole ragguaglio la Biblioteca Universitaria di Bologna presso la quale è custodito l’inedito Vangelo di Tirtullinea, rinvenuto in Algeria prima della II Guerra Mondiale, prezioso papiro rilegato in cuoio e miracolosamente illeso.

Sembra riportare notizie sconvolgenti per gli ortodossi di allora e gli oscurantisti odierni, a cominciare dal clamoroso annuncio di una sorella di Gesù, scesa in terra assieme a Lui, a nome Cristina - inviati da due ovvie quanto naturali e paritarie Divinità Padre e Madre - per manifestare Amore e Misericordia con una sequela di miracoli, incontri, avvenimenti che ricompongono una linea matura anche se rivoluzionaria rispetto all’attuale bigottismo.
Solo in  seguito l’ortodossia organizzata relegò il ruolo di Madre di Dio a via di mezzo, tramite, accessorio; spodestandola dallo scranno più alto con un demansionamento in piena regola, ecco il ruolo della Madonna da allora, Madre di Dio ma esautorata da ruoli decisionali.

In attesa di una puntuale e certificata propagazione del testo, accenniamo giusto qualche anticipazione di profondo significato, ad esempio sulla storia terrena di fratello e sorella e sull’attribuzione di svariati miracoli: 

Gli apostoli erano sempre dodici, come canonicamente risaputo, ma sei uomini e sei donne, anche se alla fine, a tradire, fu ovviamente uno degli uomini.

Alla sorella di Gesù è ad esempio attribuita la trasformazione dell’acqua, ma non in vino, bensì in tisana.

Molti miracoli se li divisero serenamente.. ad esempio a camminare sulle acque fu Cristina, grazie anche al suo fisico minuto.  

Il fico fu seccato sempre da  Cristina, non da Gesù,  indispettita perché non aveva prodotto fiori di pesco.

A Lazzaro pensò sempre lei, pare avesse solo un po’ di febbre, evento saputamente catastrofico e quasi mortale per ogni maschio fin dagli albori.

Ad accogliere di nuovo il figliol prodigo fu ovviamente la madre, perché il padre era fuori a bere con gli amici.

Come si può notare una serie di puntualizzazioni che rendono giustizia alla successiva ondata di maschilismo e prevaricazione con la quale ancora oggi dobbiamo fare i conti.

Ma come vediamo, gli archivi e le segrete si stanno pian piano aprendo, disvelando scenari di luce.

Ovviamente si gioca, ma la speranza rimane quella che l'apertuta mentale e di cuore si faccia davvero strada, prima o poi.

Ben venga l’evoluzione.