lunedì 16 dicembre 2013

LE DONNE STIANO AL POSTO LORO


"Donne cardinale? Una battuta uscita male. Le donne nella Chiesa devono essere valorizzate, non 'clericalizzate'. Chi pensa alle donne cardinale soffre un po' di clericalismo". 

Cosi Papa Francesco parla in un'intervista a La Stampa. 

E perde un'altra occasione di accorta analisi: diventa maniacale chi vorrebbe vedere la donna valorizzata al pari dell'uomo, 
in un Istituzione che per prima dovrebbe garantire 
l'elementarità di tale diritto.

Come se chi volesse più asili fosse accusato di favorire la cementificazione del mondo, oppure, sdrammatizzando, 
si accusasse di feticismo chi auspicasse più piedi buoni 
per la nostra nazionale. 

In parole povere. Una cantonata papale.

Una volta indicatagli Sorella Luna, 
Francesco è rimasto inesorabilmente a rimirare il dito.

domenica 15 dicembre 2013

SAGRADA FAMILIA


La Sagrada Familia l’ho vista l’ultima volta
come cratere spalancato
proteso di guglie al cielo
a sorpassare 
ogni più folle abbozzo gotico 
mai concepito.



Ora la copertura è ultimata, mancano all’appello “solo” dodici campanili,
tra i quali il più alto di tutti
a svettare di fronte al Tibidabo.



Personalmente posso impazzire 
di Gaudì
e la Sagrada Familia mi prende
allo stomaco ed alla gola,
prima ancora che al cuore.

Vado anch’io oltre ogni gotico, 
che pure adoro,
inebriandomi di schizzi di pietra 
e ricami scolpiti,
e quell'uso giocoso del cemento armato,
avventato ancora oggi.



La luce inizia a disegnare fanfare di colore

dentro l’immensa volta interna

che il Maestro ha voluto simile ad una foresta...



resto avvolto nella girandola di scale, 
cunicoli, ebbrezze aeree
e da una progettualità ancora folle oggi...


cosa avremmo dovuto pensare noi,
menti rattrappite di un primitivo '800,
davanti a tale sfoggio di divinità?





Affatto fuori luogo, definirlo,

“architetto di Dio”



sabato 14 dicembre 2013

Eppoi nel cuore


Chissà cosa ci passa
per la testa.

Eppoi nel cuore.

Ed attraverso i tendini,
ed i nervi e le lacrime,
e gli sbigottimenti e le sorprese,

tra i sorrisi nervosi
e le risate di pancia,
e le attese al semaforo,

tra i sudori, gli odori, i brividi
e le palpitazioni poi.

Ed i sogni e gli incubi,
e le insonnie ed i colpi di sonno.

Chissà.













venerdì 13 dicembre 2013

BLUE JASMINE (2013) .. RIECCO WOODY IL GENIO!



Lo avevamo lasciato, Woody, a compiacersi sulle ceneri del suo cinema che fu. Lo ritroviamo devastante oggi, complice una mostruosa Blanchett, che catalizza e permea di se l'intera pellicola, in una storia accartocciata su se stessa, labirinto senza uscita, dove anche il lieve bagliore di fine tunnel si rivela gioco di specchi ad infrangere di nuovo ogni speranza.
Woody abbandona le camilleristiche velleità di giallista alla buona e si adagia nell'ecletticità del dramma che solo un grande umorista può elevare ad icona.


E frega due volte lo spettatore che, in perenne attesa della svolta sarcastica, si vede man mano immerso nel calco tragico di una vicenda volutamente a cul de sac.
Sullo sfondo, il contrasto tra classi, il distacco di sentimenti, il solco che sempre più avvertiamo anche noi, tra ricchi e poveri, semplicità e spocchiosità, onestà e cinismo.
Allen, su questa ragnatela sociale, cala, anche se talvolta con prevedibili conseguenze, l'asso della contaminazione rifiutata, facendo emergere magistralmente attriti ed incongruenze in maniera molto più realistica ed efficace di tanti venerati maestri del dramma.
Le montagne russe della diversa scala sociale vengono abilmente percorse coinvolgendo a strappi lo spettatore, anche con l'ausilio di esatti flasbacks.

Certo di peli nell'uovo ce ne sarebbero, ma siamo talmente oltre le ultime, supponenti, prove che la soddisfazione traspare lampante e perdoniamo tutto.
La nostra Jasmine, che ha preso una strada “diversa dalla sorella” non ci si trova proprio a combattere in un’altra dimensione.. un po’ come la Lazio a lottare per la retrocessione.. ma Woody ce la disegna molto estrema, amante dei capi “firmati” e con la testa tra le nuvole riguardo i magheggi del marito, ma anche fredda e cinica quando si tratterà di abbandonare i deliri sognati e di rivelarsi di nuovo donna e disponibile “sul mercato”.. rimaniamo dell’idea che la stratosfericità della Blanchett supplisca da sola a qualsiasi stortura sceneggiatoriale; una Cate in stato di grazia che istrioneggia e gigiona come non mai sfruttando tutta la gamma degli stati d’animo, delle incomprensioni, degli imbarazzi, delle sbavature, dei tipici tic alleniani, delle ribellioni, ben coadiuvata dai chirurgici flashbacks che la vedono, in alternanza, ora vittima e ora carnefice.


L’impressione monella è che Woody, una volta in partita, voglia strafare, allentare ogni tanto il solido guinzaglio di una belva ormai ridotta in deturpante cattività senza permettere mai che il volo ri(spicchi), ma su questa falsariga, alla fine spina dorsale del film, deve rinunciare anche lui al minimo sprazzo che, come accennato prima, lo spettatore attende fin quasi alla fine, come a smascherare questo tormento denso.
Al termine non si sottrarrà all'ultimo, melodrammatico, atto - sfida definitiva di chi non depone le armi neanche a guerra terminata - utile se non altro a sottolineare nuovamente le differenze di destino, aspettative e casta che separano inesorabilmente Jasmine da quel tesoro di sua sorella

Giusto un ultimo interrogativo: avremmo ottenuto lo stesso risultato senza questa mastodontica Cate?


sabato 7 dicembre 2013

SVALVOLANDO


Come si misureranno le parole o le immagini 
- oltre che in riferimento all'oscura ed ipotetica misura di chi ne ritenga offensive o meno alcune o più? -



Quelle parole che ogni giorno affastelliamo in buon ordine (o in discreto caos), strappandole alle nostre emozioni, e magari disegnandone di nuove su di esse, cercando di farle apparire/risaltare a forma di palpitazione, calibrando noi, ulteriori unità di percezione che ci consentano di applicare una forma tangibile al nostro comune sentire per sparpagliarle, alla fine, su un blog-contenitore-confessionale, dove chissà quali altre anime andranno esplorando...


Ed anche una volta misurate, inchiodate, catalogate, queste parole, queste immagini che da sole identificano il fardello del nostro emozionarci; chi ci assicura che non ne abbiano, invece, debordato il senso, sforbiciato il sospirare, occultato il trasalimento, macchiavellato il reale senso della verosimile sdoganamento comunicativo?

Come si misureranno queste visioni occultate, questi suoni incompresi, se non sperando che si adattino perfettamente al nostro pensiero come un cashemire che si adagi, neve attutita nel silenzio di un'alba?

Non lo sappiamo.

Rileggo ora il mio "pensiero adagiato" e cerco di scorgerne l'orlo emozionale.


C'è un qualcosa che tracima oltre il senso emotivo, è come se disegnassimo coartati, se scrivessimo ingessati, o su di un travertino inscalfibile.



Perdiamo probabilmente la fluidità del pensiero fino a fermarci, quel fatidico istante, e pensare a voce alta, come scrivendo nell'aria, a forgiare immagini rigurgitate da una macchina da presa già impazzita, o sgominando tastiere che scagliano lettere minatorie.

Me devo fà un’autodisclaimer:

questo blog si autodetermina 
declinando ogni responsabilità dall’ultimo post”


giovedì 5 dicembre 2013

MEGLIO DI ZELIG...



Per quanto sfrenatamente fantasiosi.. la realtà continua sempre a superarci senza porsi alcun limite di bizzarria... questo mio vecchio (!?) post quindi, torna in auge e quello che veniva prospettato temendo una complicata, futura, elezione diviene una minima quisquilia di fronte al casino autentico a cui la Corte Costituzionale ci sta preparando... 
ragionando per metafore comprensibili, è come se dichiarassimo irregolare l'asfaltatura della Salerno - Reggio Calabria perché sono state usate betoniere non esattamente a norma. Allora che si fa? Si continua ad asfaltare con betoniere adeguate? No, si svelle tutto l'asfalto messo giù e si ricomincia da capo.  
Ecco giusto qualcuno dei più probabili sistemi elettorali con i quali ci apprestiamo a rimettere in sesto (?!) l'Italia: 

Patto a sessione prorogata con vertice sensibile al buio
Ripartizione governativa a vincolo di mozione costruttiva perequata all’umore della prevalenza eletta.
Governo di management a fiducia temperata rescindibile con patto fiduciario legato al tetto IVA max 36%


Proporzionale proporzionato alle proporzioni da porzionare al singolo deputato.


Gruppo misto con facoltà di convergenza in concordato d’intenti.
Doppia camera a scarto bilaterale con maggioritario scrutinato e sensori acustici di parcheggio
Federalismo partitico bulgaro con negoziazione diretta alla buvette


Una camera abolita, ma con ripristino dei doppi servizi ed almeno un ripostiglio


Potestà normativa di fiducia ad impulso legislativo e Marina Berlusconi con costume ad interim


Esercizio di mandato in collegio uninominale con sistema commisurato all’ordinanza giuridica e governicchio di scopo


Direttorio esecutivo di setta parlamentare con coadiuvazione dicasterale


Legislatura a convergenza parallela tra fiduciari, sfiduciari, assenti, astenuti, distratti.

Giunta provvisoria con gruppo misto reggente a spoglio secretato ma postato su facebook


Sottosegretariato temporale di legislatura palese a quorum ragionato.
Polo a maggioranza pro tempore rescindibile per alzata di mano di Scilipoti.
Sezione permanente con facoltà di surroga a favore di correnti con più di un voto e gruppi misti crema e doppia panna.


Governo tecnico a vasta intesa prorogabile franco legittimo impedimento segnalabile a mezzo raccomandata a.r.

Berlusconi tris. Ma con Alfano e Cicchitto a Montecarlo da Fini. 


Corte Costituzionale al governo per sempre e senza elezione


Come vedete non mancano le idee chiare e l’importante è che sicuramente in pochi rimarranno senza le mani in pasta anche se la sessione sarà dura e logorante…

lunedì 2 dicembre 2013

PIU' LIBRI PIU' LIB(E)RI ROMA 5 - 8 DIC 2013



Zio scriba dibatteva tempo fa sulla necessità di dover entrare in libreria con le idee ben chiare e, possibilmente, la lista della spesa già bella compilata.

Ecco, almeno in questa particolare occasione, scordatevi tutto questo. 
Anzi, prendetevi tempo, molto tempo, tutto il tempo, vestitevi comodi (e leggeri che dentro il Palazzo dei Congressi si schiatta di caldo..), 

 infilatevi in Mostra e divertitevi, sfogliate, spulciate, sbirciate, sgualcite, piegate, annusate, soppesate, rovistate, indovinate, leggete interi capitoli, mezze righe o solo il risvolto, schifate le copertine flaccide, affondate mani ed occhi, aggirate anomali stand anche, ma anche, bartezzaghiamente, no.


Dissotterrate i libricini più minuscoli, fatevi azzoppare da volumoni in pelle d’elefante, imparate a cucinare le vongole nelle wok, a leggere poesie in bottiglia, a sfogliare la biografia di un cormorano, spulciare un giallo che parte dalla soluzione o dei fumetti colorati in 3D; appassionatevi alla storia delle piccole orchestre italiane o dei gatti randagi siberiani, alla miniaturizzazione delle biblioteche o all’evoluzione della filastrocca, leggete la summa di tutti i micro messaggi dei cioccolatini e l’intervista all’unico marziano mai atterrato, sfidate i mille romanzetti brevissimi di mille autori sconosciuti mai sentiti nominare nemmeno di striscio; 


fatevi tentare dal fantasy casareccio, dalle fiabe liberty, dal corner del poetry break in pillole inedite, dalla storiografia dei monasteri e dall'analisi della messaggistica (ohibò!) su blog!

E poi ancora gli e-book on demand, gli esoterismi in novella, l’astronomia casalinga...

.. insomma liberatevi dalle convenzioni, dalle aspettative, delle consuetudini e dalle solite prospettive, dimenticate le corazzate di balsa sponsorizzate mondadoriefeltrinelli.. 
e partecipate anche ai forum, alle presentazioni, ai reading, ai concertini, alle chiacchiere da bar, alla presentazione di collane, alle premiazioni di manualistiche antologiche... 
insomma.. prendetevi un po' di tempo per voi... 
ed autodedicatevelo...  ;)