Fare soldi ricostruendo dopo avwer distrutto, un classico dell'ipocrisia umana travestita da generosità. Pianificare ricostruzioni mentre stanno ancora distruggendo, diabolico. :(
Ecco. Tutto normale. Mi fa quasi più paura questo atteggiamento. Pensiamo a ricostruire che sennò poi ci facciamo trovare impreparati e ci fregano gli appalti.
Credo che ci siamo affrettati a prendere la decisione; come quando Spagna e l'Eurocamera ha riconosciuto l'autoproclamato presidente venezolano Guaidó oppure Edmundo González e anche lo Stato Palestinese...
Questi devono partire in pole position. Motori caldi aspettando il verde. Ora è rosso ma perché c'è un'altra gara in corso: quella rimanere vivi, ma non si guadagna niente. E' la prossima quella con ricchi premi e cotillons.
Parlano di ricostruzione come se bastasse rimettere in piedi un muro per ridare vita a chi ci è rimasto sotto. Ma i morti non si ricostruiscono, non hanno appalti, non portano profitto. Rimangono lì, sotto le macerie o sotto terra, a ricordarci che l’unica cosa davvero irreversibile di questa guerra è la morte. Forse è per questo che, prima o poi, troveranno il modo di quotare anche loro in borsa.
Questi neanche parlano dei morti, delle bombe..a questi interessa il dopo, il guadagno, il soldo. Ti offro dieci e ricaverò cento. Il Papa dice venite a Castelgandolfo a parlare di pace, fa fresco e c'è il buffet all'aperto. Di andare lui a Kiev non se ne parla proprio.
Bisognerebbe scrivere un ' " Ode all' insensatezza umana " e poi inserirla tra i libri di scuola. Per quel che mi riguarda provo un vero malessere fisico oltre me mentale nel vedere tanta distruzione e tante vite perdute. E tanta rabbia verso quelle menti malate che progettano, inseguono e realizzano tutto ciò.
La cosa che mi fa paura è questa serenità di progettazione mentre fischiano i missili e la gente, semplicemente, muore. "Odessa la ricostuiamo noi!" grida Meloni in questo monopoli impazzito dove chi perde la vita è solo una carta da gioco.
Mi irrita. E ha ragione Andrea, dovremmo almeno andare sotto la Nuvola di Fuksas a tirare uova sulle vetrate dove duemila aziende si stanno spartendo profitti futuri. Con guerra in corso però. ("Io vorrei ricostruire questo quartiere" "Ma è perfettamente a posto!" "Aspetta domani mattina..")
Parliamo, parliamo sempre, come se le parole potessero fermare le bombe. Ma i nostri commenti, se non accompagnati dall’azione, hanno il peso di un granello di sabbia, non in una spiaggia ma nel deserto, dove il vento li disperde senza lasciare traccia. I nostri antenati hanno lottato per la libertà e l’uguaglianza: Spartaco che si ribellò pur sapendo di morire crocifisso lungo la via Appia, gli schiavi neri che spezzarono le catene cantando inni di dolore e di riscatto, i martiri di ogni tempo che scelsero la verità invece della menzogna, da Socrate al Cristo crocifisso perché aveva osato dire che l’uomo non vive di solo pane. E noi oggi? Parole. Parole senza sangue, senza sudore, senza sacrificio. È scritto nei Salmi che “la bocca dei giusti medita sapienza, e la loro lingua parla giustizia”; ma qui non basta più meditare o parlare, bisogna agire. È ora di lottare davvero, come i profeti che gridavano contro i potenti, come i partigiani che scelsero i monti invece del silenzio. Iniziamo con gli under 70.000 di Fracatz, perché servono giuristi, economisti, strateghi, uomini e donne che sappiano non solo scrivere ma anche colpire dove serve. Perché la verità è questa: se non lottiamo, se non mettiamo a rischio la nostra pace apparente, siamo già morti pure noi, anime essiccate come ossa nel deserto di Ezechiele, e non basterà nessun soffio di parole a ridarci vita se non siamo noi i primi a scegliere di risorgere.
Vedi Andrea (che oltretutto si addice ogni sesso), anche un post nel nulla diventa minima azione, infinitesimale granello nell'occhio di chi vuole leggere di viaggi, sport o cinema, è vero che dovremo fare di più, tutti noi, ma almeno non far finta di nulla, segnalare che ci stanno prendendo per i fondelli.. poi magari ce ne torniamo in vacanza, assieme ai 70mila di Fracatz, ammucchiati in spiaggette riminesi che credono di bagnare un mare. Poi ripeto, un conto è bloggheggiare, un altro è che ti arriva un grad nel salotto mentre tenti di loggarti su WordPress..
Hai ragione Franco, anche un post è un’azione, un granello che infastidisce l’occhio di chi preferirebbe dormire sereno leggendo viaggi e cinema. Ma un granello da solo non basta. Serve un sasso lanciato nello stagno, qualcosa che crei onde capaci di smuovere l’acqua ferma e puzzolente della nostra indifferenza. Perché è vero, qui bloggheggiamo, scriviamo, commentiamo, poi torniamo alle nostre vite come se bastasse dire “io l’ho scritto” per salvarci l’anima. Ma intanto, chi vive sotto i Grad non ha nemmeno più un salotto dove loggarsi, né parole da dire. Noi sì, e finché possiamo, le nostre parole devono diventare azione, un’onda che si propaga e rompe la pace marcia di chi fa finta di nulla. Altrimenti, restiamo solo granelli dispersi nel deserto, inutili anche al vento.
"Niente di ciò che si distrugge non può essere ricostruito", più o meno è quello che ha detto la premier, tranne le vite, che non possono essere ricostruite e/o sostituite, mai. Che dire? Mah! sinforosa
Caro Franco, grazie: leggendo le tue parole indignate (e tutti i commenti, che condivido) almeno mi sento un granello forse inutile, ma meno solo e disperato... Vorrei dire ad Andrea che ci sono alcune cose minime da fare: il Movimento nonviolento da due anni ha lanciato la campagna "Obiezione alla guerra" e si stanno progettando anche azioni più concrete...
Andrea ha ragione da vendere. Scrivere su un blog smuove aria fresca e neanche. Ci sarebbe almeno da andare a gridarglielo in faccia che li si sta morendo mentre loro si dividono i lotti. E io la nuvola ce l'ho anche a portata di mano. Colpa mia.
Prima si deve porre fine alla guerra e poi si penserà alla ricostruzione. Trovo questa conferenza totalmente fuori luogo specialmente questo interesse da parte dell'Italia.
Le persone accettano di essere manovrate donando (gettando via) spesso senza neanche capire per cosa, o chi, stanno uccidendosi. Vero anche che uccidere accade ogni giorno per motivi inifinitamente più futili, senza neanche una fasulla nobile causa.. :(
La Terra ogni tanto accelera la sua rotazione, come se volesse ricordarci che il movimento è vita. E noi? Fermi. Gli attivisti nonviolenti, che pure ammiro, sono lo 0,001% della popolazione italiana. Il nulla, se pensiamo che la Terra gira a 1.600 km/h all’equatore mentre noi sembriamo inchiodati alle nostre poltrone, ai nostri smartphone, ai nostri alibi. Forse madre natura ci sta dando l’esempio: accelerare, scuoterci, muoverci. Perché se restiamo immobili, non siamo altro che polvere sotto le sue unghie. Magari fossimo granelli, Maria… almeno saremmo qualcosa che graffia. Invece siamo polvere, e non quella di stelle, ma polvere e basta. Quella che si posa ovunque, che non lascia traccia e che basta un soffio per spazzarla via. Fracatz aspetta le vostre email per un nuovo fronte: almeno stavolta, muoviamo un dito prima che sia la Terra a scrollarci di dosso.
Hai ragione Franco, prima che Pier Silvio ci confezioni il malcontento in versione prime time, meglio Fracatz nudo e crudo, almeno non mente. Intanto però la casta continua a premere sull'acceleratore: all’ACI di Milano hanno piazzato Giulio La Russa, classe 1990, figlio di cotanto Ignazio. Un altro giro di giostra per la dinastia. Meritocrazia? No, genealogia. In Italia la mobilità è garantita solo ai figli di qualcuno: gli altri possono al massimo fare la revisione alla propria rassegnazione.
È proprio per questo che servono i giuristi, Franco. Perché se continuiamo a fare tutti gli indiani, ci stermineranno con la legge in mano. Trump, con tutto il suo potere e la sua arroganza, è stato arginato solo da qualche giudice che ha avuto il coraggio di dire “no”. Non bastano più i poeti, i blogger o i profeti disarmati: ci vogliono anche quelli che conoscono le pieghe della legge meglio di chi la usa per dominare. Il nuovo fronte non si vince solo a colpi di post, ma col diritto rovesciato contro il potere. Altro che fare l’indiano: adesso serve chi conosce la mappa del territorio.
Intanto convincere la massa di non votanti (antidestra ) che se non votano è proprio quella destra che fniscono per favorire. E già qua impresa improba. Poi assicurarsi che altri al potere non se la giostrino comunque come i precedenti. Altra mezza utopia.
Franco, forse non è utopia: forse è solo che noi europei siamo stati viziati a tal punto da dimenticare come si lotta. Ci hanno dato tutto, casa, elettrodomestici, comodità, persino l’illusione della scelta, e in cambio ci hanno tolto la fame di giustizia. Narendra Modi, in una conferenza, chiese: "Mi volete dire perché 600 milioni di indiani non dovrebbero desiderare un frigorifero?" e lì ho capito che il problema non è il desiderio di avere, ma la rassegnazione di chi ha già tutto e non sente più il bisogno di cambiare niente. Quelli che non votano non sono solo sfiduciati: sono anestetizzati. Ed è proprio questo che favorisce sempre chi comanda, destra o sinistra che sia. Non servono miracoli, ma memoria: ricordare cosa vuol dire combattere per qualcosa di più alto del proprio comfort. Se risvegliamo quella coscienza, allora sì, tutto il resto smette di sembrare un’utopia.
Molto lineare la cosa...
RispondiEliminaFare soldi ricostruendo dopo avwer distrutto, un classico dell'ipocrisia umana travestita da generosità.
EliminaPianificare ricostruzioni mentre stanno ancora distruggendo, diabolico. :(
Infatti
Elimina:(
Eliminama la" ricca conferenza" è sulla ricostruzione mica sul cessate il fuoco? Tutto normale.
RispondiEliminaun abbraccio
eos
^-^
EliminaEcco. Tutto normale. Mi fa quasi più paura questo atteggiamento. Pensiamo a ricostruire che sennò poi ci facciamo trovare impreparati e ci fregano gli appalti.
EliminaTemo che "ricostruire" non si faccia più con quello spirito di rinascita, ma come modalità di vita sulla pelle dei propri simili.
RispondiEliminaMi piacerebbe un grad sul palazzo di vetro di Fuksas mentre sorseggiano un prosecchino, così ci mettono pure la Nuvola nel piano di ricostruzione..
EliminaCredo che ci siamo affrettati a prendere la decisione; come quando Spagna e l'Eurocamera ha riconosciuto l'autoproclamato presidente venezolano Guaidó oppure Edmundo González e anche lo Stato Palestinese...
RispondiEliminapodi-.
Questi devono partire in pole position. Motori caldi aspettando il verde. Ora è rosso ma perché c'è un'altra gara in corso: quella rimanere vivi, ma non si guadagna niente. E' la prossima quella con ricchi premi e cotillons.
EliminaParlano di ricostruzione come se bastasse rimettere in piedi un muro per ridare vita a chi ci è rimasto sotto. Ma i morti non si ricostruiscono, non hanno appalti, non portano profitto. Rimangono lì, sotto le macerie o sotto terra, a ricordarci che l’unica cosa davvero irreversibile di questa guerra è la morte. Forse è per questo che, prima o poi, troveranno il modo di quotare anche loro in borsa.
RispondiEliminaQuesti neanche parlano dei morti, delle bombe..a questi interessa il dopo, il guadagno, il soldo. Ti offro dieci e ricaverò cento. Il Papa dice venite a Castelgandolfo a parlare di pace, fa fresco e c'è il buffet all'aperto. Di andare lui a Kiev non se ne parla proprio.
EliminaIl "bello" che si è abbattuto un muro per pensare ad una non piu' guerra (Berlino)
EliminaBisognerebbe scrivere un ' " Ode all' insensatezza umana " e poi inserirla tra i libri di scuola.
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda provo un vero malessere fisico oltre me mentale nel vedere tanta distruzione e tante vite perdute.
E tanta rabbia verso quelle menti malate che progettano, inseguono e realizzano tutto ciò.
Non un incontro per negoziare pace, ma per negoziare lavori e appalti.
EliminaMa non si fanno schifo nemmeno un po'?
E’ il teatro dell’assurdo, ricostruire senza smettere di distruggere.
RispondiEliminamassimolegnani
Ben detto.. Beckett e Pinter arrossirebbero per la loro ordinarietà..
EliminaCi sono delle persone che maltrattano gli uomini, uccidono e distruggono e poi si inginocchiano e pregano Dio: sono i potenti della terra.
RispondiEliminaLa cosa che mi fa paura è questa serenità di progettazione mentre fischiano i missili e la gente, semplicemente, muore. "Odessa la ricostuiamo noi!" grida Meloni in questo monopoli impazzito dove chi perde la vita è solo una carta da gioco.
EliminaMi infastidisce la profonda ipocrisia. Che dirti di più. Ciao Franco.
RispondiEliminaMi irrita. E ha ragione Andrea, dovremmo almeno andare sotto la Nuvola di Fuksas a tirare uova sulle vetrate dove duemila aziende si stanno spartendo profitti futuri. Con guerra in corso però. ("Io vorrei ricostruire questo quartiere" "Ma è perfettamente a posto!" "Aspetta domani mattina..")
Eliminaquesto per mantenersi attivi nelle braccia ma non nel cervello
RispondiEliminaE la spacciano anche come opera pia..
EliminaOrmai non mi meraviglia più niente:-(((
RispondiEliminaApatia e indolenza. Ne siamo colpevoli anche noi. Vorrei manifestare e qui sul blog è davvero poca roba..
Elimina
RispondiEliminaParliamo, parliamo sempre, come se le parole potessero fermare le bombe. Ma i nostri commenti, se non accompagnati dall’azione, hanno il peso di un granello di sabbia, non in una spiaggia ma nel deserto, dove il vento li disperde senza lasciare traccia. I nostri antenati hanno lottato per la libertà e l’uguaglianza: Spartaco che si ribellò pur sapendo di morire crocifisso lungo la via Appia, gli schiavi neri che spezzarono le catene cantando inni di dolore e di riscatto, i martiri di ogni tempo che scelsero la verità invece della menzogna, da Socrate al Cristo crocifisso perché aveva osato dire che l’uomo non vive di solo pane. E noi oggi? Parole. Parole senza sangue, senza sudore, senza sacrificio. È scritto nei Salmi che “la bocca dei giusti medita sapienza, e la loro lingua parla giustizia”; ma qui non basta più meditare o parlare, bisogna agire. È ora di lottare davvero, come i profeti che gridavano contro i potenti, come i partigiani che scelsero i monti invece del silenzio. Iniziamo con gli under 70.000 di Fracatz, perché servono giuristi, economisti, strateghi, uomini e donne che sappiano non solo scrivere ma anche colpire dove serve. Perché la verità è questa: se non lottiamo, se non mettiamo a rischio la nostra pace apparente, siamo già morti pure noi, anime essiccate come ossa nel deserto di Ezechiele, e non basterà nessun soffio di parole a ridarci vita se non siamo noi i primi a scegliere di risorgere.
Vedi Andrea (che oltretutto si addice ogni sesso), anche un post nel nulla diventa minima azione, infinitesimale granello nell'occhio di chi vuole leggere di viaggi, sport o cinema, è vero che dovremo fare di più, tutti noi, ma almeno non far finta di nulla, segnalare che ci stanno prendendo per i fondelli.. poi magari ce ne torniamo in vacanza, assieme ai 70mila di Fracatz, ammucchiati in spiaggette riminesi che credono di bagnare un mare.
EliminaPoi ripeto, un conto è bloggheggiare, un altro è che ti arriva un grad nel salotto mentre tenti di loggarti su WordPress..
Hai ragione Franco, anche un post è un’azione, un granello che infastidisce l’occhio di chi preferirebbe dormire sereno leggendo viaggi e cinema. Ma un granello da solo non basta. Serve un sasso lanciato nello stagno, qualcosa che crei onde capaci di smuovere l’acqua ferma e puzzolente della nostra indifferenza. Perché è vero, qui bloggheggiamo, scriviamo, commentiamo, poi torniamo alle nostre vite come se bastasse dire “io l’ho scritto” per salvarci l’anima. Ma intanto, chi vive sotto i Grad non ha nemmeno più un salotto dove loggarsi, né parole da dire. Noi sì, e finché possiamo, le nostre parole devono diventare azione, un’onda che si propaga e rompe la pace marcia di chi fa finta di nulla. Altrimenti, restiamo solo granelli dispersi nel deserto, inutili anche al vento.
Elimina"Niente di ciò che si distrugge non può essere ricostruito", più o meno è quello che ha detto la premier, tranne le vite, che non possono essere ricostruite e/o sostituite, mai.
RispondiEliminaChe dire? Mah!
sinforosa
Questi vedono l'affare ovunque e percepiscono il guadagno sulla disgrazia avvenuta. Ops.. c'è un dettaglio: la disgrazia sta avvenendo ancora. :(
EliminaTante parole, ma il mondo continua ad andare a rotoli.
RispondiEliminaParole che non sente nessuno..
EliminaViviamo in un mondo in cui, anche con una guerra in corso, non si può prescindere da affari, contratti, appalti...
RispondiEliminaUno scimmiotttamento di piano Marshall mentre la gente muore. Magari pure con buffet.
EliminaCaro Franco, grazie: leggendo le tue parole indignate (e tutti i commenti, che condivido) almeno mi sento un granello forse inutile, ma meno solo e disperato... Vorrei dire ad Andrea che ci sono alcune cose minime da fare: il Movimento nonviolento da due anni ha lanciato la campagna "Obiezione alla guerra" e si stanno progettando anche azioni più concrete...
RispondiEliminaAndrea ha ragione da vendere. Scrivere su un blog smuove aria fresca e neanche. Ci sarebbe almeno da andare a gridarglielo in faccia che li si sta morendo mentre loro si dividono i lotti.
EliminaE io la nuvola ce l'ho anche a portata di mano. Colpa mia.
più bombe tirano e più c'è da ricostruire e diventar ricchi
RispondiEliminaSe ti va a fuoco casa, vai a cercare mobili e tende nuove o prima spegni il fuoco?
Eliminanon ho tende :)
EliminaLa tua casa "tende" al minimalismo?
Eliminapossibilmente
EliminaChissà perché ma immaginavo.. ;)
EliminaPrima si deve porre fine alla guerra e poi si penserà alla ricostruzione. Trovo questa conferenza totalmente fuori luogo specialmente questo interesse da parte dell'Italia.
RispondiEliminaEppure.. a leggere in giro.. tutto normale.. devo aver sbagliato mondo..
Eliminasi pensa e si parla solo di soldi...
RispondiEliminaUn enorme mercato 'sto mondo, dove strano non abbiano ancora messo il cartellino col prezzo al sorriso.
EliminaLe case si potranno anche ricostruire (ma bastava non distruggerle prima ), le vite perse, che sono ciò che conta, non si ricostruiranno mai. Saluti.
RispondiEliminaLe persone accettano di essere manovrate donando (gettando via) spesso senza neanche capire per cosa, o chi, stanno uccidendosi. Vero anche che uccidere accade ogni giorno per motivi inifinitamente più futili, senza neanche una fasulla nobile causa.. :(
EliminaNon sei asincrono tu, siamo tutti noi che viviamo dentro una distopia.
RispondiEliminaE' che la viviamo trasformandola in normalità..
Eliminacosa vuoi che cambi ad un mortodifame lavorare per puttin o per zeleski? Eppure i caporioni riescono a mandarli a morire al fronte
RispondiEliminaFinisci 'ste vacanze e mettiamo su un fronte reale, tangibile, decisivo.
EliminaRisposta Maria D'Asaro.
RispondiEliminaLa Terra ogni tanto accelera la sua rotazione, come se volesse ricordarci che il movimento è vita. E noi? Fermi. Gli attivisti nonviolenti, che pure ammiro, sono lo 0,001% della popolazione italiana. Il nulla, se pensiamo che la Terra gira a 1.600 km/h all’equatore mentre noi sembriamo inchiodati alle nostre poltrone, ai nostri smartphone, ai nostri alibi. Forse madre natura ci sta dando l’esempio: accelerare, scuoterci, muoverci. Perché se restiamo immobili, non siamo altro che polvere sotto le sue unghie. Magari fossimo granelli, Maria… almeno saremmo qualcosa che graffia. Invece siamo polvere, e non quella di stelle, ma polvere e basta. Quella che si posa ovunque, che non lascia traccia e che basta un soffio per spazzarla via. Fracatz aspetta le vostre email per un nuovo fronte: almeno stavolta, muoviamo un dito prima che sia la Terra a scrollarci di dosso.
Fracatz alle prossime politiche lo voterei.. prima che Pier Silvio si accatti lui il malcontento che monta
EliminaHai ragione Franco, prima che Pier Silvio ci confezioni il malcontento in versione prime time, meglio Fracatz nudo e crudo, almeno non mente. Intanto però la casta continua a premere sull'acceleratore: all’ACI di Milano hanno piazzato Giulio La Russa, classe 1990, figlio di cotanto Ignazio. Un altro giro di giostra per la dinastia. Meritocrazia? No, genealogia. In Italia la mobilità è garantita solo ai figli di qualcuno: gli altri possono al massimo fare la revisione alla propria rassegnazione.
EliminaGeronimo? Inutile protestare.. faranno tutti gli indiani.. :(
EliminaÈ proprio per questo che servono i giuristi, Franco. Perché se continuiamo a fare tutti gli indiani, ci stermineranno con la legge in mano. Trump, con tutto il suo potere e la sua arroganza, è stato arginato solo da qualche giudice che ha avuto il coraggio di dire “no”. Non bastano più i poeti, i blogger o i profeti disarmati: ci vogliono anche quelli che conoscono le pieghe della legge meglio di chi la usa per dominare. Il nuovo fronte non si vince solo a colpi di post, ma col diritto rovesciato contro il potere. Altro che fare l’indiano: adesso serve chi conosce la mappa del territorio.
EliminaIntanto convincere la massa di non votanti (antidestra ) che se non votano è proprio quella destra che fniscono per favorire. E già qua impresa improba. Poi assicurarsi che altri al potere non se la giostrino comunque come i precedenti. Altra mezza utopia.
EliminaFranco, forse non è utopia: forse è solo che noi europei siamo stati viziati a tal punto da dimenticare come si lotta. Ci hanno dato tutto, casa, elettrodomestici, comodità, persino l’illusione della scelta, e in cambio ci hanno tolto la fame di giustizia. Narendra Modi, in una conferenza, chiese: "Mi volete dire perché 600 milioni di indiani non dovrebbero desiderare un frigorifero?" e lì ho capito che il problema non è il desiderio di avere, ma la rassegnazione di chi ha già tutto e non sente più il bisogno di cambiare niente. Quelli che non votano non sono solo sfiduciati: sono anestetizzati. Ed è proprio questo che favorisce sempre chi comanda, destra o sinistra che sia. Non servono miracoli, ma memoria: ricordare cosa vuol dire combattere per qualcosa di più alto del proprio comfort. Se risvegliamo quella coscienza, allora sì, tutto il resto smette di sembrare un’utopia.
EliminaLapidario.
RispondiEliminaGeniale.
A.
Lapidario e sconsolato. :(
EliminaHerzliche Grüße an alle, die diese Nachricht lesen, und ich möchte Sie darauf hinweisen, dass diese Nachricht kein Zufall ist. Kurz gesagt: Ich komme aus Zagreb und konnte es kaum glauben, wie ich einen Kredit über 200.000,00 Euro bekommen habe. Ich bin wieder glücklich und finanziell abgesichert und danke Gott, dass es solche Kreditunternehmen überhaupt noch gibt. Ich weiß, dass es überall Betrüger gibt, und ich wurde selbst schon einmal betrogen, bis ich dieses zuverlässige Unternehmen kennenlernte, das mir alles Wissenswerte über Kredite und Investitionen beibrachte. Dieses Unternehmen hat mich beraten und mir geholfen, daher rate ich jedem, der einen Kredit benötigt, diese Chance zu nutzen, um aus finanziellen Schwierigkeiten herauszukommen. Sie erreichen sie per E-Mail (hybridalliantcreditunion@gmail.com). Kontaktieren Sie uns noch heute (hybridalliantcreditunion@gmail.com) und erhalten Sie Ihren Kredit zu einem Zinssatz von 3 %. Kontaktieren Sie unbedingt die Alliant Credit Union Company, und all Ihre finanziellen Probleme werden gelöst. Sie arbeiten mit den Abteilungen Risikobewertung, Bearbeitung, Finanzierung und anderen Bereichen zusammen. Jedes dieser Teams verfügt über einen enormen Wissensschatz. Dadurch können sie sich besser über Kredite informieren und ihren Mitgliedern ein besseres Erlebnis bieten. Erreichen Sie noch heute Ihre finanzielle Freiheit und danken Sie mir später. Sind Sie verschuldet und benötigen einen schnellen und zuverlässigen Kredit? Hier finden Sie zuverlässige Kredite. Wir bieten Geschäftskredite, Studienkredite, Wohnungsbaudarlehen, Privatkredite usw. an. Der Zinssatz beträgt 3 %. Kontaktieren Sie uns noch heute. Sie haben die Möglichkeit, einen Barkredit in Höhe von 2.000 (€$£) – 5.000.000 – 100.000.000 (€$£) mit Rückzahlungsoptionen von einem bis zu 45 Jahren ohne Immobiliensicherheiten zu erhalten. Viber: +385915608706
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