Da un'intuizione di Daniele Verzetti
"L'UOMO ED IL TEMPO"
Oggi è un altro giorno guadagnato
Il Tempo ti lascia tra noi
Oggi è un altro giorno sofferto
Il Tempo non ti farà guarire.
Il tempo mi scorre tra le dita
A volte rallenta
Altre si ferma come fosse
Immobile dentro sabbie mobili
Che sembrano avvolgerlo e soffocarlo
Ma è solo un'impressione
Il Tempo sa librarsi nel cielo
E superare l'ostacolo.
E c'è il tempo che puoi programmare
O forse che si lascia programmare
E quello imprevedibile
Quello che non passa mai
E quello che sembra volato troppo in fretta
Come quando sono tra le tue braccia
Il Tempo comanda la nostra vita
Sembra quasi una divinità
Non esiste nulla che lui non possa fare
O così pare.
Ma ogni volta che osserviamo il Tempo
Riflettiamo su di lui
Lo idolatriamo come un dio
O lo malediciamo come una iattura devastante
Ricordiamoci che anche lui ha un limite
Uno molto importante.
Neanche il Tempo
Può tornare indietro nel tempo
Neanche il Tempo
Può riavvolgere il nastro della vita
Magari per non fare un errore grave
Neanche il Tempo
Può fino in fondo gestire il tempo
In questo L'Uomo ed il Tempo sono accomunati
Da una sorte bizzarra e crudele
Sorte che ha nel Tempo il principale ed involontario colpevole
Perché neanche il Tempo
Può comandare in toto il Tempo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Buongiorno Sig. Tempo, scusi il bisticcio, ma era da tempo che attendevo questo incontro.
- Certo, posso immaginarlo, ma come può immaginare anche lei, mi programmate al minuto secondo.
In che senso la "programmiamo"?
- Nel senso che io sono un'entità astratta, anzi, esisto solo grazie a voi che mi avete creato e definito. Prima di voi me ne trascorrevo pacioso. Ora lo stesso, a dir la verità, ma vedere accanirvi attorno a me, crea discreta ilarità.
Quindi la stiamo ingabbiando in qualche modo?
- Ma proprio no, semmai vi ingabbiate da soli.
Ma lei non ha crucci o rimpianti? Solo certezze?
- Io non ho neanche un'anima veramente, non mi accorgo proprio di trascorrere, però vedo voi, trascorrere. Ha presente l'antico equivoco del sole che girava attorno alla terra? Ecco. Io non passo. Sto bello immobile. E' tutto il resto che mi passa davanti, un po' come al cinema, a proposito, gran bella invenzione quella!! Io sono spettatore, e neanche pagante...
Ci sta rivelando una verità forse pesante da digerire..
- Mica sarà colpa mia adesso?! L'ha richiesta lei l'intervista.. se davvero dipendesse da me il fluire delle vostre vite, avrei una bella responsabilità, e invece no, mi limito a scorrere, certo non posso fermarmi, né tornare indietro, ma non è nella mia natura, e neanche tra i miei desideri. Provi lei a non respirare, ad esempio, giusto un pochino, l'esatta parentesi di un mio lieve trascorrere, poi dovrà rinunciare. E così è per me, verrei meno alla mia natura, alla mia spontaneità, al mio essere. Smetterei di esistere, e non ne ho la minima voglia, mi diverte un sacco srotolarmi con precisione di fronte alle vostre frenesie, alle vostre pause anche, alle vostre indecisioni, ai vostri stop colmi di timore.
Certo possedete una libertà che a me viene negata, ma io vivo e mi nutro di questa essenzialità, se così non fosse, fibrillerei forse di incredibile sorpresa, ma brucerei all'istante l'essenza della mia precisione, della costanza, del "fluire immobile", un concetto lontanissimo dal vostro disordine.