Claudio
scrive con un cuore stracciato, lo cura e lo ricuce dopo mille devastazioni. Ha
il mare che spinge accanto, vento mediterraneo ed una terra ricchissima di
storie da raccontare.
“Rincorro l’aquilone di ciò che non siamo”
Una natura prorompente, selvaggia e delicata, di spuma tempestosa o di alba
lieve, di uccello che plana o buio che inghiotte.
“Foglie che sbattono piano sulle dune del cuore”
Ma racconta soprattutto la sua, di
storia, intrisa di rimpianto, rimorso, amore.
“Ti affido l’imbrunire di tanti giorni
passati a cercarla tra i sassi”
Amore perso e da ritrovare, amore che regola ogni rotta di vita, ogni
sospiro perso, ogni memoria che sussulta dentro.
Baciata
dal sole
ci parla a voce alta, senza nascondere
nulla, come coglie anche il nostro Riccardo Giannini, giornalista e blogger,
nella sua appassionata introduzione. Spalanca le braccia alla poesia più intima
e più disperata, ma aprendo scenari di bellezza e libertà.
“Ascolta i rimbrotti del mare quando si
rivolge alle stelle”
Una libertà che lo scrivere, questo scrivere figlio di necessità impellente, di
comunicazione chimica, rende universale,
riversandolo sul mondo.
“Il sogno era sempre quello
amarti”
Un amore è per sempre, più diamante del famoso slogan, un amore lo
accarezzi tra le mani e a volte credi non fuggirà mai, ma d’un tratto ti resta
ciò che imprimi con carta e penna, ciò che svuoti dal cuore.
“Amor che non sei qui e pulsi dentro”
Siamo a caccia di bellezza tra questi versi spasmodici, ci aggrappiamo
anche noi alle grida e ai sussurri, al rammarico, alla possibilità di rinascita
anche, di resurrezione quasi.
“Nuvola sorprendimi cielo rapiscimi”
E’ come se tu bramassi rifugio e nuova linfa nei tuoi versi, per tua stessa
ammissione, per come scrivi di istante in istante, in proiezione fatale verso
il futuro, seppur costellato, ancora, di passato indelebile
“Esisti
in me lontana da me”
Purtroppo,
e spesso, dobbiamo perdere ciò che crediamo nostro indissolubilmente, per
acquisirne la reale essenza, la presenza potente e irrinunciabile, quel dolore
fitto come nebbia ora, che ci si conficca nel petto ed in ogni sogno residuo
“Nel
dubbio torno a chiedermi chi sono”
Noi
che ti leggiamo invece, Claudio caro, sappiamo che sei un’anima che vaga creando
attesa e vita ovunque, forgiando parole e tremori, nuovi orizzonti da sfiorare.
Anche dove non sembra più esserci spazio e nuova fortuna.
“Non c’è traccia di te tra i pastelli del
giorno”
Sei in spasmodica ricerca, costante sogno messo alla prova, una prova del
nove rigiocata tenacemente, un lancio di dadi inalterato e cocciuto verso il
destino che ti ha manovrato a tua insaputa.
“Succede che quando ti penso il mare
diventi neve”
Un mare scuro a volte, un mare che ricorda la perdita e tutte le sue
sfumature orribili.
“Ho vissuto la
morte
la conosco”
Ma si convive, si sopravvive, si impara a vivere di nuovo, e racimolare
esperienza dolorosa, amalgamata a mille tramonti, infinite risacche, estenuanti
voli di gabbiani erranti.
Esistono mancanze che riempiono più di una presenza, ossessionano il vuoto,
creano eco dove anche la fisica negherebbe.
“L’amore
bussa tra nubi
che sbattono sui lampi”
Sottolinei le alchimie tra chi scrive e chi legge,
senza trascurare le alchimie di chi scrive in preda alla memoria feroce, e le
alchimie perverse di chi ama e si ama, tuttavia, e deve far fronte a mille
difficoltà, paure, perché si può avere paura delle felicità, del volare alto,
del non essere riusciti a portare la nave in rada, oltre quella tempesta
furiosa, oltre quelle onde pazzesche che gridavano mentre già tutto, dentro e
attorno, era maceria.
“S’è chiuso piano l’uscio di casa”
Ma può riaprirsi, e nuova luce inondare le più fitte
oscurità.
"Cerco ora in un vetro appannato
le frasi d'amore che m'hai regalato"