Adoro i
corti. Come adoro i racconti in letteratura. Ho visto sperimentazioni
visive che mi hanno colmato l’anima e letto indimenticabili romanzi
di cinquanta righe. Ridurrei la vita in aforisma, potendo. E la farò
breve anche qua, riuscendo.
Si è
scritto molto, paradossalmente, sui corti, ma le troppe chiacchiere
sono in contraddizione con l’oggetto. Ovviamente chi fa corti
principalmente vuole ovviare ai costi, inutile girarci attorno, chi
decide poi di specializzarsi in spot e videoclip sacrifica magari la
verve artistica ma se è un fenomeno ne uscirà alla grande. Col
messaggio e con la grana.
La
visibilità si è moltiplicata, appunto con canali tematici
(musicali), invasioni pubblicitarie e strumenti quali youtube che
permettono ad un corto, altrimenti invisibile, di poter alzare la
voce.
Ma apro
anche uno spiraglio d’incanto con questo estratto da Anti-100
Years of Cinema Manifesto di Jonas Mekas: “In
tempi di produzioni opulente, spettacolari, da cento milioni, voglio
prendere la parola in favore dei piccoli, invisibili atti dello
spirito umano. (…) Voglio celebrare le forme del cinema piccole, le
forme liriche, la poesia , l’acquerello, lo studio, lo schizzo, la
cartolina, l’arabesco, il sonetto, la bagatella e la canzoncina in
8 millimetri (…) La vera storia del cinema è la storia invisibile
- una storia di amici che si trovano insieme per fare quello che
amano fare - per noi il cinema inizia a ogni nuovo ronzio di
proiettore, a ogni nuovo ronzio delle nostre macchine da presa, i
nostri cuori balzano in avanti, amici miei!” Poesia ragazzi!..
cos’altro se non un corto per l’anima?…
La vita è
un cortometraggio (Enrico Ghezzi).
E ce ne accorgeremo tutti. Alla fine.
E ce ne accorgeremo tutti. Alla fine.
Ed
a sigillo vi piazzo, in appena tredici minuti di video, un concentrato di
grandissimo impatto emotivo, un solido thriller, poesia e commozione,
musica di estrema sensibilizzazione, un perfetto montaggio che
sdoppia il piano visivo e temporale coinvolgendoci in rapide
dinamiche, una recitazione partecipata, il tutto calato in una fase
storica che ancora deve/dovrà svelare mille segreti.
Qui
andiamo oltre il corto cinematografico. Siamo vicini al miracolo.
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