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venerdì 19 dicembre 2025

L'ORA DEL DIAVOLO

 


"Mi stai leggendo nei racconti di Pessoa, ma non sono quello autentico, neanche tra le sue righe
- per altri versi, illuminanti -.
Lui immagina, come stai facendo tu ora.

Ma come siete lontani dalla realtà, tutti!
Come potrebbe farvi impazzire all’istante quella concretezza che con tanta fantasia, da millenni, cercate di tradurre nelle vostre testoline, e trascrivere sulle vostre paginette.

Potrei ammettere di esistere, di aver compiti e origini differenti da quelli conferitimi, in linea di massima, da chiunque si appresti a citarmi e collocarmi.
Potrei venirvi incontro, palesarmi in maniera del tutto discordante da quella che molteplici fantasie tendono ad escogitare.

Ma nasco con voi, e mi estinguo con voi, ogni volta.
Appartengo, unicamente, a chi mi considera, disegna, concepisce e descrive.
Non posso somigliare a nessun altro che al mio artefice.
Non posso contribuire che ai suoi esclusivi sogni,
desideri, visioni e timori.

Quindi leggetemi pacatamente attraverso i filtri di chi scrive
e decide di concedere confidenza.

E fidatevi solo quanto potreste fidarvi dell’autore."


8 commenti:

  1. "nasco con voi, e mi estinguo con voi, ogni volta". Queste parole del diavolo di Pessoa mi fanno venire in mente quelle di un altro grande del passato, Oscar Wilde, il quale scriveva che "ognuno di noi è il suo proprio diavolo, e noi facciamo di questo mondo il nostro inferno". Da estimatore di Pessoa, dovrò comprare questo libro che mi è sfuggito.

    (Oscar Wilde,

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    1. Lo puoi trovare ne Il banchiere anarchico e altri racconti - La biblioteca di Repubblica (quando al giornale allegava ancora roba utile..)

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  2. questa volta il tuo iperrealismo è quanto mai realistico e tocca un punto nevralgico: noi ci figuriamo il diavolo come qualcosa di estraneo a noi che ci piomba addosso, ci tenta e ci fa deviare dalla retta via, ma il diavolo in realtà siamo noi e ce lo dice lui stesso per bocca tua o di Pessoa: nasco con voi, mi estinguo con voi, ogni volta. Il diavolo non è un alibi ma la parte peggiore di noi.
    massimolegnani

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    1. Pessoa cala il bisturi senza mezzi termini, e ci mette di fronte una scomodissima realtà.. e io ci ricamo attorno..

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  3. Una riflessione sottile, e quasi provocatoria sull’identità narrativa, dove autore e personaggio coincidono e la verità, resta sempre filtrata dall’immaginazione,di chi scrive e di chi legge.

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  4. L'arte, in ogni sua forma, è affascinante proprio per il modo in cui si interseca con l'autore e con chi la riceve. Vive ogni volta in modo diverso.

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  5. Il dubbio, nelle sue ramificazioni più profonde e talvolta più nefaste, ci avvolge e ci travolge, disseminando e parcellizzando le sue essenze e le sue ampie porzioni di male ovunque e spesso in chiunque, anche in noi stessi. E nell'eterno mistero dell'essere e del non essere, del bene e del male, del vero e del falso, si edifica e si tramanda da coscienza in coscienza, da persona a persona, senza soluzione di continuità. Il male, come il bene, ci sta niente a materializzarsi e a prendersi gioco di noi; nella debolezza e nella vulnerabilità dell'essere umano vive e convive da sempre.

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  6. Dostoevskij diceva: "Se il diavolo non esiste e l'ha creato l'uomo, credo che lo abbia creato a propria immagine e somiglianza" ;-)

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