Avverto le assenze,
come la sera a prosciugare luce.
Rovistano il silenzio,
accusano di beghe irrisolte,
lasciano un vuoto che echeggia
e neanche il vociare del presepe
riesce a colmarle.
Io la percepisco "l'assenza". Mi nutro d'essa ogni istante della mia vita. La scorgo in una porta che si schiude, in un'ombra che pare passi e mi carezzi, in una voce che mi sussurra dentro e che riconoscerei ovunque... La noto in tutto. La percepisco in tutto. Talvolta sembra "presenza". E da lontano vedo come sarebbe oggi la mia vita, che non è più vita, da quando "l'assenza" mi ha preso... Direi colpito. Colpito ma non affondato. Perchè nessuno muore davvero finchè vive in noi. Un caro saluto.
Assenza che non preclude l'essenza, l'immateriale, spirito che raccoglie l'energia dopo l'abbandono della materia. Percepire l'intangibile, buona giornata Franco.
Le Feste arrivano apposta per coltivare nostalgia e presentare il conto.. non saranno mai quelle che godevo da adolescente, nonostante screzi adulti già presenti, ma un'aria di festa palpabile davvero irreplicabile.. ;)
Io sogno moltissimo chi non c'è più. I miei genitori molto spesso, ma anche un cugino, alcune zie, vicini di casa, suoceri e colleghe. Vengono a trovarmi e, nel sogno, è del tutto naturale che siano lì, come se non se ne fossero mai andati. A volte vedo i miei genitori guariti dai loro mali e me ne compiaccio, mi dico: "Che bello vederli di nuovo in forze e in salute come quando erano più giovani! Sono proprio contenta di questo miracolo!" Poi mi sveglio e mi rendo conto che i miracoli non sono avvenuti mai. Insomma, io sento tantissimo l'assenza delle persone cui ho voluto bene, ogni giorno dell'anno e non soltanto a Natale.
Luci e ombre della tua evocativa foto richiamano tante presenze immateriali alle quali la memoria da’ voce e movimento , favorite anche dalla luce calda dello sfondo . Ti abbraccio, la tua poesia mi è piaciuta moltissimo . Eos
L'assenza della mia mamma d'anima è sempre con me. La gratitudine di aver sostituito quella biologica e riuscire a trasformare una bimba ferita, in una donna serena e forte è solo sua. Mi manca fisicamente ma so che è dentro di me, indipendentemente dalle feste.
Le assenze in questi versi sembrano farsi materia viva: prosciugano la luce, frugano nel silenzio e lasciano un’eco, che nemmeno il rassicurante vociare del presepe riesce a colmare, trasformando ogni vuoto in una presenza dolorosa.
Ci sono assenze più vivide delle presenze. E sembra un controsenso, no? invece quanta verità in queste sensazioni. Ne parlavo anche con mamma stamattina, al telefono. Ci sono persone che ci mancano come l'aria.
Da un lato meraviglia che alcune persone restino con noi comunque, dall'altro la malinconia di continuare a vivere storie mancate, che ci animano occhi e memoria..
Stavo pensando a quelle 100.000 miliardi di miliardi di stelle che ci circondano, osservabili appena come un tremito di luce sul bordo del cosmo. Se le prendi tutte insieme, la loro immensità trasforma subito le nostre mancanze: non più assenze, ma essenze minuscole che sfumano nella grande mappa dell’universo. Forse ciò che chiamiamo pensieri, ricordi, dolori, attese non sono altro che micro-pulsazioni cosmiche, frammenti di energia che cercano un posto dove riposare. E quando svaniscono, non scompaiono: si diluiscono nelle profondità interstellari, diventano polvere di fotoni, onde sottili che si disperdono senza perdere la loro origine. Forse noi stessi siamo così: essenze cosmiche in viaggio, particelle consapevoli di essere state luce, condannate a oscillare tra il tutto e il niente, tra ciò che ricordiamo e ciò che l’universo ha già dimenticato. E allora l’assenza non pesa più: è solo un’altra forma del nostro vagare nell’infinito.
Considerarci assenza/essenza bell'escamotage. Minuzia frantumata nell'infinito del divenuto e del divenire, guraderemo nei minuscoli occhi le nostre malinconie e le troveremo affini, presenti comunque nel nostro costante pensarle. Grazie..
E chissà magari perché viventi percepiamo sotto una nuova dimensione certe assenze,e chi è in quella dimensione comunica con noi attraverso la sua essenza.Certi legami tessuti a trame con il filo dell'amore,superano lo spazio e il tempo ,come correnti gravitazionali ,direbbe Battiato:)
Sono loro - scomparsi in ogni senso - che si avvicinano tessendo trame impossibili, o noi che scompariamo un pochino a nostra volta, facilitando un ascolto virtuale, un dialogo che non esisterebbe, e che forse solo a queste condizioni acquista di nuovo senso, sostanza?
Brutto quando siamo protagonisti di distacchi teoricamente colmabili, e noi incapaci a gestirli. Per tutto il resto serve solo consapevole fatalismo e serenità.
Non è facilissimo commentare qui: mi piace moltissimo questa poesia che si risolve presto e sa colpire dritto, te la rubo per il Domenicale del prossimo 21 dicembre, ciao
in pochi versi fai percepire la potenza di chi è assente (come la sera a prosciugare la luce!!)
RispondiEliminamassimolegnani
A volte decidiamo noi, ed è terribile.
EliminaIo la percepisco "l'assenza". Mi nutro d'essa ogni istante della mia vita. La scorgo in una porta che si schiude, in un'ombra che pare passi e mi carezzi, in una voce che mi sussurra dentro e che riconoscerei ovunque... La noto in tutto. La percepisco in tutto. Talvolta sembra "presenza". E da lontano vedo come sarebbe oggi la mia vita, che non è più vita, da quando "l'assenza" mi ha preso... Direi colpito. Colpito ma non affondato. Perchè nessuno muore davvero finchè vive in noi. Un caro saluto.
RispondiEliminaFarsi prendere, dall'assenza. Immagine delicata e piena.
EliminaAssenza che non preclude l'essenza, l'immateriale, spirito che raccoglie l'energia dopo l'abbandono della materia.
RispondiEliminaPercepire l'intangibile, buona giornata Franco.
Avverto le assenze e i disegni che lasciano, i fili che tendono; le indicazioni, i sogni, le carezze.
EliminaOgni anno le assenze si sentono più che le presenze. Ci siamo ma non davvero, e chi non c'è è più presente di chi c'è. Grazie per questa tua!
RispondiElimina"ci siamo ma non davvero" e chi c'è è spesso assente, potrebbe non esserci..
EliminaBeh,di certo in questa tua splendida foto sono tutti assenti...ma forse si nascondono.
RispondiEliminaCiao
E' Castel Sant'Angelo, da un'angolazione che sicuramente può lasciare basiti anche molti romani.
EliminaIn questo periodo in cui si avvicinano le feste, le assenze si sentono eccome.
RispondiEliminaLe Feste arrivano apposta per coltivare nostalgia e presentare il conto.. non saranno mai quelle che godevo da adolescente, nonostante screzi adulti già presenti, ma un'aria di festa palpabile davvero irreplicabile.. ;)
EliminaSolo quando qualcuno è assente capiamo quanto ci mancano i suoi gesti,le sue parole ed i suoi sorrisi
RispondiEliminaNon capitalizzeremo mai abbastanza le presenze.
Eliminae poi si tratta solo di assenze bene o male giustificate dalla firma dei superiori, figuramoce poi quando si tratterà di essenze
RispondiEliminaSaremo tutti essenza un giorno, magari qualcuno percepirà i nostri tentativi di squarciare il cielo..
EliminaIo sogno moltissimo chi non c'è più. I miei genitori molto spesso, ma anche un cugino, alcune zie, vicini di casa, suoceri e colleghe. Vengono a trovarmi e, nel sogno, è del tutto naturale che siano lì, come se non se ne fossero mai andati. A volte vedo i miei genitori guariti dai loro mali e me ne compiaccio, mi dico: "Che bello vederli di nuovo in forze e in salute come quando erano più giovani! Sono proprio contenta di questo miracolo!" Poi mi sveglio e mi rendo conto che i miracoli non sono avvenuti mai. Insomma, io sento tantissimo l'assenza delle persone cui ho voluto bene, ogni giorno dell'anno e non soltanto a Natale.
RispondiEliminainvece li vivi quei miracoli con le tue visioni, anche se le assenze rimangono, ma fanno rumore e piacevole compagnia..
EliminaIn questo periodo dell'anno, i ricordi si fanno pressanti e avverto anch'io tante assenze.
RispondiEliminaLe feste con gli anni diventano malinconiche, colme di passato che si accavalla, e di futuro che inizia a non interessarci, alle condizioni che detta.
EliminaLuci e ombre della tua evocativa foto richiamano tante presenze immateriali alle quali la memoria da’ voce e movimento , favorite anche dalla luce calda dello sfondo .
RispondiEliminaTi abbraccio, la tua poesia mi è piaciuta moltissimo .
Eos
Un luogo solitamente caotico colto in una parentesi quieta, dove altre memorie prendono posto..
EliminaL'assenza della mia mamma d'anima è sempre con me. La gratitudine di aver sostituito quella biologica e riuscire a trasformare una bimba ferita, in una donna serena e forte è solo sua. Mi manca fisicamente ma so che è dentro di me, indipendentemente dalle feste.
RispondiEliminaUn legame fortissimo e presente il tuo, ricco di bellezza e anima autentica; una bimba non più ferita, e capace di non ferire. Un abbraccio.
EliminaMolto bello
RispondiEliminaChissà se l'apice è il bello come appare a noi, o agli altri..
EliminaLe assenze in questi versi sembrano farsi materia viva: prosciugano la luce, frugano nel silenzio e lasciano un’eco, che nemmeno il rassicurante vociare del presepe riesce a colmare, trasformando ogni vuoto in una presenza dolorosa.
RispondiEliminaDisarmante sensibilità nelle tue analisi.. grazie Silvia!
EliminaCi sono assenze più vivide delle presenze. E sembra un controsenso, no? invece quanta verità in queste sensazioni. Ne parlavo anche con mamma stamattina, al telefono. Ci sono persone che ci mancano come l'aria.
RispondiEliminaDa un lato meraviglia che alcune persone restino con noi comunque, dall'altro la malinconia di continuare a vivere storie mancate, che ci animano occhi e memoria..
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RispondiEliminaStavo pensando a quelle 100.000 miliardi di miliardi di stelle che ci circondano, osservabili appena come un tremito di luce sul bordo del cosmo. Se le prendi tutte insieme, la loro immensità trasforma subito le nostre mancanze: non più assenze, ma essenze minuscole che sfumano nella grande mappa dell’universo. Forse ciò che chiamiamo pensieri, ricordi, dolori, attese non sono altro che micro-pulsazioni cosmiche, frammenti di energia che cercano un posto dove riposare. E quando svaniscono, non scompaiono: si diluiscono nelle profondità interstellari, diventano polvere di fotoni, onde sottili che si disperdono senza perdere la loro origine. Forse noi stessi siamo così: essenze cosmiche in viaggio, particelle consapevoli di essere state luce, condannate a oscillare tra il tutto e il niente, tra ciò che ricordiamo e ciò che l’universo ha già dimenticato. E allora l’assenza non pesa più: è solo un’altra forma del nostro vagare nell’infinito.
Considerarci assenza/essenza bell'escamotage. Minuzia frantumata nell'infinito del divenuto e del divenire, guraderemo nei minuscoli occhi le nostre malinconie e le troveremo affini, presenti comunque nel nostro costante pensarle. Grazie..
EliminaFoto e versi assai suggestivi... grazie.
RispondiEliminaGrazie a te Maria.. un abbraccio natalizio di pensieri e speranze..
EliminaE chissà magari perché viventi percepiamo sotto una nuova dimensione certe assenze,e chi è in quella dimensione comunica con noi attraverso la sua essenza.Certi legami tessuti a trame con il filo dell'amore,superano lo spazio e il tempo ,come correnti gravitazionali ,direbbe Battiato:)
RispondiEliminaL.
Sono loro - scomparsi in ogni senso - che si avvicinano tessendo trame impossibili, o noi che scompariamo un pochino a nostra volta, facilitando un ascolto virtuale, un dialogo che non esisterebbe, e che forse solo a queste condizioni acquista di nuovo senso, sostanza?
EliminaVersi modalità minimalista: eppure infinite immagini. Si percepisce il vuoto. Frida, (W.P) 🌷
RispondiEliminaQuando siamo noi a crearlo poi, può diventare imponente.
EliminaLe assenze sono spesso 'presenze' indimenticabili. Baci, Franco, e buona domenica.
RispondiEliminaBrutto quando siamo protagonisti di distacchi teoricamente colmabili, e noi incapaci a gestirli.
EliminaPer tutto il resto serve solo consapevole fatalismo e serenità.
Non è facilissimo commentare qui: mi piace moltissimo questa poesia che si risolve presto e sa colpire dritto, te la rubo per il Domenicale del prossimo 21 dicembre, ciao
RispondiEliminaGrazie in anticipo Flavio!!.. e dovresti leggere di Michele e Camillo.. https://francobattaglia.blogspot.com/2025/11/scontro-tra-titani.html
Eliminatutto il contrario per me :)
RispondiEliminaA me piace il mondo che non c'è..
Eliminaa me l'eterodossia :)
EliminaMolto bella anche se "triste".
RispondiEliminaDi ungarettiana memoria.
A.
Sarà il periodo..
EliminaSpesso l'assenza è una presenza molto ingombrante. Ma a volte è una dolcissima presenza che ci ricordi quanto sia grande l'assenza.
RispondiEliminaDobbiamo accarezzarle le assenze, pranzarci insieme, far vedere loro film impossibili..e non saranno mai assenti..
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