Si chiamava Eleonora, sua moglie. Aveva vissuto per
lei. E dopo la sua scomparsa era scomparso un po’ anche quel Vincenzo che tutti
avevano imparato a conoscere, per far posto a qualcosa di nuovo. Agli occhi degli altri, almeno.
C’era stato come uno stop, un rivalutare il mondo; mondo che lo aveva sempre affascinato
e continuava, nonostante tutto, anche ora, alla soglia degli 85 anni.
Non esisteva più il senso del donare, ma il vivere una sorta di assorbimento totale,
saturarsi di quel far fronte, come a riequilibrare l’assenza più importante,
a gremire i colmi della sua solitudine che gli parlavano di storie non più sue,
ma sapeva di non essere solo.
Ed allora ecco i viaggi, le letture, il cibo, i
teatri; il circondarsi di bellezza a stemperare supposta malinconia, nuovi
ricordi a confondere memorie inamovibili e crearne di nuove, inattese.
La sua casa museo traboccava di emozione, e lui manteneva tenacemente acceso
quel tepore domestico, come le boccette di profumo, mai più spostate.
Cenava e amava raccontarsi spesso con pochi, eletti, amici fidati, ormai
depositari delle sue confidenze, di intimità e affinità elettiva.
Viaggiare, adesso, era ricostituente e allo stesso
tempo calmante per l’anima, una sorta di salvavita, uno smussare turbamenti ma,
soprattutto, incentivo ad accumulare, riscoprire, rendere partecipe il se
stesso di una volta, riverniciare dove le crepe prendono vigore e dalle quali temeva,
un giorno, smettesse di trapelare la luce del ricordo, e il solo dubbio era che
l’aria ne ossidasse il sapore, una stasi che non voleva né poteva permettersi.
Alimentava un moto continuo a generare solo in apparenza quel frenetico porsi
al (r)esistere, come con le rose, puntuali ad ogni compleanno.
In realtà era un ripercorrere il suo: indossava il suo passato e se lo teneva addosso,
non aveva problemi di risorse economiche o liquidità: prenotava sempre doppio
coperto nelle cene dove cercava intimità, e due posti in aereo: sua moglie
occupava idealmente quello vuoto, tenendogli la mano per tutto il volo.
Le visite guidate erano di coppia, ogni nuovo arredo
per la casa aveva l’assenso di Eleonora, leggeva a voce alta in salotto con la
luce fioca, sceglieva assieme a lei nuove uscite in libreria, e curiosi saggi
in biblioteca.
Ad ogni prima teatrale lei gli sistemava la cravatta, quella regalata all’ultimo
compleanno, alla fine testimoniavano gioia autentica, ed Eleonora era sempre
nell’ultimo eco di applauso.
è una tenera follia quella di Vincenzo, Aveva capito che solo la memoria mantiene in vita le persone, quindi lui non si portava in giro un fantasma ma un Eleonora quasi intera.
RispondiEliminamassimolegnani
"quasi intera".. che poesia in due parole, a sugellare un miracolo che può accadere solo che noi lo si voglia.. ;)
EliminaUn esempio di scrittura che arriva velocemente al ❤.
RispondiEliminaCaro Franco io sono sempre stato convinto e lo sono tuttora che la moglie, comunque vada la vita e qualunque cosa ci riservi, rimanga sempre la moglie, presente e pulsante dentro ognuno di noi, accanto ai nostri cuori, nella nostra vita. Ti può capitare di conoscere altre donne, puoi anche ritagliarti una fetta più o meno importante di vita con altre, ma la moglie, lei, rimane sempre ancorata ad ogni tuo passo, ad ogni tuo ricordo, ad ogni tua alchimia. Le si giura amore eterno e non lo si fa mica per scherzo. Ci mancherebbe. Il tempo non la allontana da noi ma ne purifica gli accadimenti contrastanti e divergenti e ce la riconsegna poco per volta pura e candida come se mai nulla fosse accaduto. La vita cancella torti e rancori, dispensa dalle colpe e dalle responsabilità reciproche, e ci riconsegna passo dopo passo all'altra/altro in piena serenità. La distanza e il tempo che passa spesso fungono da grande medicamento e più conosci gente più questa gente perde spesso ogni confronto con la ex o l'ex di turno. E' la vita, non scienza esatta, ma vita, esperienza. Non ritaglio verità assolute, ci mancherebbe, dico solo quello che penso e che vivo. Se poi lei ci lascia per sempre vinta da malattie o altro, che Dio mai voglia, la nostra vita cambia definitivamente, ce la fa ricordare e desiderare qualunque cosa accada o noi si viva, qualunque volto si veda, qualunque casa si faccia, qualunque sia il respiro che nelle vuote stanze della casa ci riporta a lei e a tutto quello che l'ha caratterizzata e e che con le abbiamo vissuto. Una moglie è per sempre.
RispondiEliminaConsentimi di rettificare, Claudio, l'ultima tua frase:
EliminaUn'amore è per sempre.
A.
La vita cancella torti e rancori...in realtà è il nostro cuore a doversi perdonare e a perdonare il prossimo, amico mio.
EliminaAnche se effettivamente "la lontananza è l'unico perdono", una lontananza che appunto si dipana sul piano temporale anche per ciò che concerne il trascorrere del tempo stesso.
Carissimo Claudio, come non poterti comprendere io, con la mia vita disordinata e ricca di errori e orrori. Ci ho messo decisamente troppo a comprendere i valori più elementari, ma ora li ho tutti in pugno, a tappezzare ferite e ricucire strappi. Ho l'amore che sento pulsare e dona l'unico ossigeno indispensabile.. ;)
Eliminasì, sì, viaggiaaaaree
RispondiEliminama anche con un briciolo di fantasia, che anche la ragione ne abbisogna
Viaggiare ritempra e fa sognare davvero, anche sogni che non ci sono più..
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Antonio, grazie per il Tuo intervento. Io ritengo che una moglie è tale se la sposiamo e dunque, anche per questo, la si ama per sempre.
RispondiEliminaNon tutti impariamo a vivere e interpretare ogni nostro atto.. mi considero tra quelli che ci hanno messo molto a capire, probabilmente troppo.. ma a volte può non bastare una vita se siamo disposti a riconoscerci..
EliminaTenera e commovente follia quella di Vincenzo ,che gli permette comunque di vivere il resto degli anni senza lei ma comunque assieme a lei ,diventato in vita il suo alter-ego .
RispondiEliminaMi è piaciuto davvero .
Eos
Scusa, ''diventata''
EliminaAbbraccio
Eos
Grazie Eos.. ammiro molto Vincenzo, e lo immagino assieme a Eleonora nei loro colloqui, nel loro esistere spesso più intenso di tante coppie reali ..
EliminaNon ho capito se è una storia vera o inventata. Nel secondo caso complimenti
RispondiEliminaQuasi tutta vera..con colorature di passione di mia ispirazione..🤗
EliminaCorreggo: coloriture. Davvero molto bello. Ti chiedo se puoi aggiungermi al tuo blog roll così posso leggerti. Io non riesco a farlo dal telefono. Grazie
EliminaTermini validi entrambi ma nel mio caso il singolo dei Coldplay ha decisamente inciso.. ;)
EliminaTi aggiungo in blogroll!
Caro Franco,
RispondiEliminaTi prego di avvisarmi e di allertarmi sul tenore di post di tale fattura per evitarmi un tracollo emotivo... Una emozione e una commozione tracimante che solo la reattività delle parolacce a te destinate, per dette emozioni!, hanno impedito la materializzazione (liquida!) delle emozioni stesse.
Alla mia età certe emozioni toccano il cuore e diventano pericolose per le coronarie...!!
Bravo.
Anche nella rappresentazione di un (anzi DEL) dolore hai maestria e sapienza d'arte.
A.
Sei un vero tesoro.. certe storie prendono spunto, è vero, da sentito dire e a volte toccato con mano, ma sono anche bagaglio del proprio percepire e immaginare, altrimenti solo indescrivibile sogno.. abbiamo un'età dove le certezze restano certezze, oltre ogni evenienza.. ;)
EliminaCi sono storie in cui i due innamorati diventano l'uno il prolungamento dell'altro. Due corpi con una sola mente, un solo cuore, quasi anche solo una stessa anima.
RispondiEliminaE quando uno dei due muore, ecco che l'altro non perde solo il marito o la moglie, ma anche metà di sé stesso. E deve girare il mondo come un amputato, a volte incapace di camminare.
"come un amputato" o quando riesce, come raddoppiato.. ;)
EliminaQuando si riesce ad arrivare al Cuore in tale maniera non si può che dire, perché si è provata... meraviglia!
RispondiEliminaFranco sei davvero molto bravo.
Scrittura accattivante e coivolgente.
Un abbraccio.
Mary un abbraccio profondo.. prendo spunto da vita che invidio un pochino, da sentimenti coltivati come un fiore in un vaso, con costante cura, e pensiero carezzevole.. un abbraccio!
EliminaQual è il confine tra l'amore e la morte? Dicono che la parola "amore" derivi dall'altra. Ma questi sono dettagli minimi. In un momento d'aridità come questo, senza precedenti nella storia, si legge d'amore e vien da chiedersi se smettere d'amore sia la sola morte da temere. Bellissimo, caro Franco. (Adriana Giotti)
RispondiEliminaParole vibranti in un momento di grave assenza di un amore che avvolga la terra.. servirebbe una magia che sembra irrimediabilmente perduta..
EliminaQuando un legame è tanto forte e profondo, inevitabilmente continua anche quando uno dei due se ne va. C'è chi si lascia andare per morire subito e ricongiungersi al più presto all'amato coniuge, ma c'è anche chi continua a vivere mantenendo viva, anzi vivissima, quotidianamente, la memoria dell'altro, in attesa di rivederlo quando il destino vorrà.
RispondiEliminaQuesto "vivissima" mi ha colpito, perché questo "Vincenzo" ovviamente è spunto autentico di una storia che mi ha affascinato, di vita costante che continua in perfetta armonia con la temporanea assenza..
EliminaLa morte di Eleonora è un'assenza costante nella vita di Vincenzo, ma allo stesso tempo è anche una presenza viva, che lo accompagna in ogni momento.
RispondiEliminaMi piace pensarla come la vede lui, protagonista, forse avrei dovuto intitolarle il post.. ;)
EliminaLe storie d'amore più belle a volte fanno parte del nostro quotidiano. Sono composte da passi, sorrisi, sussurri, stanchezze, sogni, resilienza. Vincenzo ed Eleonora per sempre.
RispondiEliminaSono il sempre, sono noi che ci siamo ancora e che non dobbiamo lesinare mai nulla di tutte le bellezze che accenni con grazia.. ;)
EliminaL'amore, quello vero intendo, è eterno e quindi non finisce mai, nemmeno con la morte. Chi ha la fortuna di avere la fede sa che verrà il tempo in cui ritroveremo tutti gli affetti e gli amori che abbiamo avuto la fortuna di incontrare in questa vita (terrena). :)
RispondiEliminaLa fede autentica ci aiuta tantisimo qui, intanto, e ci fa tenere per mano le persone che amiamo, ancora più forte..
EliminaEmozione caro Franco...emozione leggendo questo tuo scritto.
RispondiEliminaAnche tristezza pensando al momento in cui Vincenzo vivrà l'ultimo istante su questa terra (spero il più tardi possibile) e in quel momento sarà lì, preso per mano da Eleonora..
Chissà poi se ci sarà davvero un poi.
Grazie Riky.. Vincenzo intanto se la vive la sua Ekeonora, qualcuno magari irriderà certi suoi comportamenti, il suo amare tenace, ma è gente che non sa.. ;) p.s. il poi è un capitolo che nessuno ha letto..
EliminaQuesto racconto è ispirato da chi conosce l'amore ... moglie, compagna, ma a quel amore non sempre si riesce a reagire come Vincenzo. Accade che chi l'ha vissuto reagisce lasciandosi spegnere a sua volta. Un abbraccio grande
RispondiEliminaSei tra quelle che lo conoscono, e combattono, con ogni fibra e ogni volontà.. non ti spegnerai mai.. ;)
EliminaHo meditato su questo tuo scritto,mi è piaciuto anche rileggerlo per non lasciare al dubbio la possibilità di non aver colto altro .
RispondiEliminaInvece è tutto lì... è tutto qui ,nessuna omissione e nessun di più che possa indurre a fraintendere quale miracolo compia l'amore attraverso il passo lento e contemplativo della scrittura.
Lo si scorge dall'empatia,in quella capacità di immedesimarsi in chi lo vive e che per te rappresenta e che rappresenterà per ognuno di noi,dal momento in cui in un modo o nell'altro affronteremo quel momento di distacco dalla persona amata.
Viverlo come passaggio naturale per l'inevitabile che ci attende e che per mano ci prenderà dall'altra parte per ricondurci all'Amato,all'amata a tutti gli amati...
Il senso dell'amore è viverlo sempre in presenza anche con una provvisoria assenza.
Grazie Franco e buona domenica a te e tutti i tuoi lettori
L.
Hai ragione.. semplicemente il miracolo dell'amore, una presenza costante che non si fa condizionare da nessun evento temporale.. ;)
EliminaQuando la morte e la vita sono due facce della stessa medaglia è a questo quello che penso. Un'assenza che è presenza e una mancanza che è un ritrovarsi. Una trasformazione in qualcosa di diverso che può essere triste e bellissimo allo stesso tempo.
RispondiEliminaCiao Nicole, bello ritrovarti dopo un po' di tempo.. subito il tuo blog in blogroll.. mancanze che giocano a ritrovarsi anche queste.. ;)
EliminaSono d'accordo con te. Un grande amore non deve essere necessariamente la moglie e, comunque potrebbe trattarsi anche di una seconda moglie, o di una compagna. Si parla comunque di amore grande, smisurato, di rispetto, condivisione, passione. Non si può vivere sapendo di aver perso un amore così, e allora ci s'inventa un nuovo modo di vivere, s'immagina che lei sia ancora presente a condividere ogni istante e si continua a vivere per lei. E' l'unico modo per andare avanti in quella nuova vita improvvisamente vuota.
RispondiEliminaL'amore costante e smisurato (bello come lo definisci) rimane a farci compagnia in infiniti gesti, piccole cose, abitudini, pensieri, accortezze, manie anche, ma di compagnia..
Eliminaa volte mi volto e vedo un volto
RispondiEliminaUn pensiero costante accanto..
EliminaUna dolce e triste follia quella di Vincenzo, sicuramente dopo una vita passata in due non è facile adattarsi ad una situazione diversa, oltre alla mancanza fisica della persona che non c'è più ci sono tante piccole cose che parrebbero stupide che invece finiscono per pesare all'unica persona rimasta di quella che era una coppia.
RispondiEliminaConcordo: un alleggerire i pensieri, sfidare gli eventi, dare scacco al fato.
EliminaÈ un bellissimo racconto. In tutta la sua brevità tanta umanità...
RispondiEliminaUna umanità che vorrei comune ad un mondo che riconosco sempre meno..🤗
EliminaGrazie per questo racconto.
RispondiEliminaServe narrarlo l'amore..farsi rapire dall'esempio, ispirarsi alla tenacia, anche solo al sogno..
EliminaHo rivissuto l'andare a trovare il G il pittore imbianchino raccoglitore di cose più inutili attrezzi antichi, piccoli oggetti sassi di forme strane, era così il G e ancora adesso è geloso della sua bottega della sua particolare predilezione per quello che lo riportava in tempi indietro
RispondiEliminaQuando la gelosia è sana.. ;)
EliminaL'amore è tutto quando è vero ed è duraturo. La morte diventa quasi un arrivederci: la simbiosi perfetta più il rapporto che la vita insieme rende solido sono le basi per fare sopravvivere il ricordo e anche la persona che non c'è più. Un racconto commovente.
RispondiEliminaNarrazione che nasce da esempi, concetto di amore, speranza che lo si cominci davvero a vederlo così un rapporto, a viverlo con l'intensità che merita, e la bellezza prima di tutto..
EliminaUn bellissimo ritratto che descrive una persona creativa, serena, socievole e, sopra ogni altra cosa, amante della vita. Piace specchiarsi in questa immagine o, almeno, si desidererebbe essere così.
RispondiEliminaUn'aspirazione comune. Certa bellezza si propaga a volte in maniera insospettabgile, e nostro compito è renderla tangibile, più reale del reale, esempio manifesto per quanto delicato.
EliminaE magari, poi, saremo i primi ad attingere.
Un bellissimo post che mi regala speranza, anche quando la speranza appare morta e sepolta. Grazie Franco e complimenti.
RispondiEliminasinforosa
La speranza è sempre viva.. sta a noi non smettere mai di scorgerne lo sfavillio.. ;)
EliminaGrazie a te!
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RispondiEliminaQueste storie di vita mi commuovono sempre tanto. Mi commuove pensare a questi grandi amori. Mi immedesimo in quel senso di vuoto che accompagna Vincenzo, nel suo tentare di vivere per due. Se è una storia vera, hai reso a questa persona un bellissimo omaggio.
RispondiElimina