Mi chiedevo come sviluppi un post dalla trama debole, e se un post simile si auto penalizzi in partenza.
Del resto scrivo quasi tutto, ormai, in funzione del blog, quindi dovrei disinnescare
questa presunta debolezza di trama che
comunque attiva il mio pensiero, la mia gestione di vita.
Direte voi: se hai il sospetto già ti riguarda, di
riflesso la proietti sulla tua scrittura, magari come alibi.
Per questo mi sforzo di perseguire una sorta di
eclettismo, pizzicando svariati argomenti come un frenetico guardarmi attorno a
sfuggire il déjà vu, aggrapparmi alla superficie del vivere, prendere aria
irregolare, assaporare assaggiando, percependo il tutto da diverse angolazioni,
solidificarle, quelle trame.
Ma la prediligo - la trama debole - per un senso di
sostegno. Voglio diffidare delle narrazioni spavalde, quelle che si
impadroniscono di carta e penna e ti sopravanzano nello sviluppo divergendo le
sorti e riscrivendo l’epilogo.
Offrono soddisfazione, ti fanno sentire
autore di una scintilla ma poi ti esautorano, rendendoti marginale.
Non intendo una trama che non badi a se stessa, ma ho bisogno di curarne il
ricamo, gestire e sentirmi partecipe, carezzare l’intreccio, custodire la
storia, avvertire che si tenga accanto, come a cercare consiglio.
E scriverne la mia arma, ma soprattutto la mia protezione.
Debolezza a esibirsi rifugio.
E magari al prossimo post sovverto ogni intenzione.
Caro Franco, la tua riflessione stuzzica e non poco. Nel giornalismo le regole da seguire per un articolo ben confezionato che risponda alle domande e alle esigenze del lettore sono 4: "chi?", "dove?", "quando?" e "perchè?". Nello scrivere "sciolto" tipico del romanzo, della prosa e della poesia basta collegare il cuore al cervello e consentire alla mano di argomentare il tutto possibilmente e ove il caso con dovizia di particolari. L'importante è che tutto nasca dall'anima. Non è importante invece, a mio avviso, che la trama sia "debole" o "rinforzata". Conta entrare in alchimia emotiva col lettore, incuriosirlo, affascinarlo, rendergli possibile un viaggio immaginario verso il sogno, la consapevolizzazione del sè , il distacco momentaneo ma desiderato dalla realtà quotidiana. Tutto fa brodo quando si sosta in aree di parcheggio indispensabili per il nostro ristoro interiore ed emotivo, tutto è importante per donarci a noi stessi e agli altri attraverso la riflessione, il dialogo e il confronto reciproco seppur, talvolta, per il tramite di un brano, racconto, prosa o poesia che sia. Ciò che conta davvero è "crescere", riflettere, carezzare la memoria storica, arricchirci e arricchire i nostri interlocutori anche per il tramite d'essa. Scrivere poi è il miglior antistress che io conosca.
RispondiElimina"Non è importante invece, a mio avviso, che la trama sia "debole" o "rinforzata". Conta entrare in alchimia emotiva col lettore". Sono d'accordissimo con te amico mio!
EliminaCi sono due cose che mi hanno stuzzicato: scrivere in funzione del blog e "sforzarsi" di perseguire l'ecclettismo. Io credo che sia giusto scrivere in funzione del bisogno di scrivere: il blog è solo un luogo in cui parcheggiare la scrittura e condividerla. E lo sforzo per fornire più argomenti possibile..beh, è giusto che tu scriva di quello di cui tu senti il bisogno di scrivere.
Arma e protezione, e nel blog "parcheggio" tantissimo di me stesso, sfogo ed eccezionale antistress, così come leggervi e sentirmi coccolato.. ;)
EliminaQuesta riflessione sulla trama debole la trovo molto interessante: potrebbe lasciare spazio a una narrazione più autentica e personale. Chissà!!!
RispondiEliminaMi piace mettermi in piazza, anche per creare confidenza, empatia, trovare supporto, stimolare la voglia di chi vuole comprendere, di chi viene a cercare supporto, oltre che dal suo scrivere, dall'essere letto. Diventa una sorta di collaborazione bloggare, ed è un momento di creatività e pungolo. Dove anche una trama apparentemente debole, avvalora e giustifica il suo destino.
EliminaLa trama debole offre grandi possibilità a saperci fare un poco con la penna. La puoi usare come spunto per iniziare a dire e poi lasciarla al suo destino di incipit occasionale. Oppure, al contrario, ci resti dentro, l’accompagni, la completi, l’arricchisci di dettagli senza mai dare l’idea di allungare il brodo. Tu, mi pare, utilizzi, a seconda delle volte, entrambi gli atteggiamenti.
RispondiEliminamassimolegnani
Mi adeguo ai miei istinti, il raccontare mi prende la mano, lo scrivere governa il vento, pago il pedaggio all'ingresso del blog e me ne sfreccio via a velocità di crociera (quando non direttamente, in crociera.. ) ;)
EliminaAspettiamo il prossimo post per giudicare :-D
RispondiEliminaHai colto il finale aperto.. ahah.. come certe serie tv.. o alcune strisce di miei conoscenti.. ahah
EliminaA volte nasce debole e poi si riprende da sé.
RispondiEliminaAltre non c'è verso di salvarla.
A volte vuole essere custofita debole, come una risacca di mare troppo calmo, che vorrebbe conquistare il bagnasciuga, ma non trova sufficiente abbrivio, e si accomoda sulla riva..
EliminaLa tua debolezza espressa e utilizzata in questa narrazione, è per me, la tua arma potente. Questa potenza la trasmetti alla penna e le dai forza riuscendo sempre a stuzzicare la mia curiosità e ad appagarla😊.
RispondiEliminaL'ho ammesso. Inutile nascondersi, trasformare tutto in virtù discreta strategia.. ;)
EliminaLA TRAMA
RispondiEliminaTrama debole
Ogm per modificarla
Renderla più attrattiva
Trama debole?
il "bravo autore"
La " impreziosisce "
Con sesso, droga e violenza
E subito ha tutto un altro appeal
Ma davvero quella trama iniziale necessitava di questi input?
Editing pesante sul tuo libro
Storia stravolta
E quando lo rileggi
Quasi non lo riconosci.
Trama debole
Quando una trama è debole?
È debole se non convince
La penna o la tastiera da cui è uscita
E la mente dell'autore
Trama debole
Oggi però è altro:
È una storia che colpevolmente
Abbandoni perchè nessuno purtroppo
Vorrà leggerla.
Ma quella non è una trama debole
È solo scomoda e fastidiosa
E non è lei ad essere debole
Ma tu che non segui la tua coscienza.
Trama debole
Ogm per modificarla
Mentre ad essere modificate
Dovrebbero essere le teste
Dei lettori oramai sempre più
Schiave delle influencer
E dall'attenzione sulla lettura
Di non più di cinque minuti.
E lo dovrebbero essere
Anche quelle di tutti quegli artisti
Che si prestano
E si sottomettono
A nauseanti logiche di mercato
Trama debole
Indifesa e non protetta
Nemmeno dal tuo creatore
Bussa alla mia porta
Sarai accolta a braccia aperte
Sarai difesa e valorizzata
Acquisirai consapevolezza
E diventerai forte.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
"trama debole.. bussa alla mia porta.." a volte siamo schiavi impotenti di trame deboli che semplicemete obbediscono alle logiche di pubblicazione, accettazione, facilità di consumo..
Eliminala trama spavalda la voglio scrivere da me.. ;)
Verissimo, infatti sopra al verso che tu citi affermo anch'io quanto tu riporti nel commento. Io non cerco trame spavalde io cerco trame più che deboli direi inascoltate e non espresse per mancanza di coraggio dell'autore e per menefreghismo dei lettori. Quindi le trame deboli che accoglierei come in una casa protetta, in realtà deboli non lo sono affatto
Elimina...anche una "trama debole" può acquistare fascino, e interesse, se le sue descrizioni sono originali ed espresse, in modo elegante, e qualche battuta ironica.
RispondiEliminaBuongiorno Silvia, certo un involucro fragile può arricchirsi di contenuti, magari facendo leva proprio sulle debolezze.. ;)
Eliminaquanto che me sarebbe piaciuto puro a me quell'assaporare assaggiando, ma subito mi accorsi della mia condizione mortofamista e cristianamente altruista
RispondiEliminaIl mortofamista campa spiluccando. Un'arte affinatasi col tempo..
EliminaSpesso le trame deboli possono essere più potenti.
RispondiEliminaAnche chi legge gliene puà attribuire. Tutto soggettivo diciamo (tranne la trama di un giallo, che debole non può esserlo.. )
EliminaTrama debole è il giudizio su qualcosa che dà poca soddisfazione, invece nell'accezione di possibilità in itinere ne dà tanta.
RispondiEliminaDefinire il senso di impotenza, renderlo palese e, contemporaneamente, fortificarlo. Strategia?
Elimina"Ho bisogno di curarne il ricamo, gestire e sentirmi partecipe, carezzare l’intreccio, custodire la storia, avvertire che si tenga accanto, come a cercare consiglio": potrei averlo scritto io... E poi le trame deboli si intrecciano con il so-di-non-sapere, con l'essere meteore minime di un universo di cui ci sfugge il senso... Buona domenica e buon tutto.
RispondiEliminaCerchiamo di descriverlo quell'essere meteore.. ma già rendersene conto, è un inchiodarlo quel senso sfuggente, e cerchiamo di sorridere ad ogni trama..
Eliminadebole per modo di dire: che lascia un margine.
RispondiEliminain sostanza che ti somigli.
ciao
Che non sia proprio quella debolezza, quella fragilità, il margine, la somiglianza.. ;)
Eliminami chiedo sempre se sia possibile scrivere senza subire alcuna influenza, una cosa tipo flusso di coscienza - questo creerebbe una separazione netta tra lo scrittore che ha davvero qualcosa dentro, un animo elevato e superiore per capirci (come un poeta) e colui che scrive per pura piaggeria egoica...
RispondiEliminaImmagino che chi scriva attinga comunque a risorse che hanno trovato uno sfogo, una via d'uscita, che col tempo si affini una sponda narcisistica forse anche naturale..
EliminaTu, che scrivi con la penna dello scrittore, ti puoi preoccupare della qualità delle tue trame: deboli, incisive, ricche, ridondanti, essenziali...Le puoi plasmare, modificare, arricchire a piacimento. Io scrivo ciò che vivo: le esperienze, gli incontri, gli avvenimenti, le emozioni provate in prima persona...Sono questi fatti a determinare lo spessore e la qualità della trama. Lascio fare al destino.
RispondiEliminaNon mi sento scrittore e vivo le tue stesse emozioni, però un giorno si comincia a badare alle modalità; siamo fiumi in piena e scriviamo di cose che ci toccano, trasformiamo nero su bianco ogni minima sensazione di vita, ma "curare il ricamo" diventa quasi doveroso omaggio, un affidarsi al proprio scrivere, comprenderne la necessità, badare anche al punto e virgola oltre al respiro mozzato del rivedere una persona cara. Ad esempio.
EliminaÈ notevole e lodevole "carezzare l'intreccio" ...ci sprona nel non fermarsi in superficie, a prescindere dalla trama.
RispondiEliminaL.
Tu riesci a scrivere di tutto. Lo scrittore si sente, nella ricerca delle parole e delle idee.
RispondiEliminaTroppo buona.. certo vorrei allargare ogni volta gli orizzonti, ma sempre più spesso mi accorgo di bazzicare sempre una sorta di confort zone..
EliminaHo scritto il mio ultimo post, nel blog, senza avere un'idea precisa in mente. Mi sono detta "ma perché non lasciare semplicemente che le parole scelgano da sole dove andare a parare?" E così ho cominciato a scrivere, curiosa di sapere cosa sarebbe uscito fuori da una trama inesistente. E devo dire che mi è piaciuto questo flusso libero. Le parole hanno trovato una loro strada, forse non precisa, forse non del tutto a fuoco, ma l'hanno trovata.
RispondiEliminaMi hai ispirato un post.. e ti citerò.. grazie in anticipo!!
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