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giovedì 13 novembre 2014

INTERSTELLAR - La legge di Nolan


Che io mi sia pianto copiose lacrime, stavolta, rende tutto maledettamente soggettivo nel descrivere atmosfere, coinvolgimenti, storia, significati. Ma ogni film, ogni opera d'arte scava nell'anima di chi è disposto a mettersi in gioco, di chi si lascia tirare dentro.
Vorrei innanzitutto rivolgermi a chi archivia Interstellar come film di fantascienza voltando dalla sua vita una pazzesca pagina di Cinema.
La fantascienza di Interstellar è solo nella modalità di fare cinema. Dieci anni avanti tutti gli altri che smanovellano con le loro cinepresine fornendo le pellicole della sala attigua.
Ecco, proprio a voi della sala attigua mi rivolgo.
Voi che “No, a me la fantascienza non piace”.


Bagnatevi occhi e anima di futuro e non perdetevi questa semplice meraviglia.
Messaggio universalmente percepibile, seppur patinato di campi gravitazionali.
Una storia di intenso amore, come può esserlo quello tra genitori e figli, abilmente celata dietro la maschera dei cunicoli spazio temporali e le pieghe magiche di un mondo a cinque dimensioni.

E si va nello spazio solo dopo un'ora di “fantascienza”.


Prima si affoga nella sabbia terrestre, in un mondo allo sbando senza più risorse, che può trovare universo vitale solo tra le sue stelle, sfidando buchi neri e galassie vivibili.
E' un filmare prolisso come la polvere e la sabbia che si accumula sui mobili, tra le stoviglie e nei polmoni.


Serve quella lentezza di mondo in disfacimento misurato col nostro tempo, in contrapposizione agli anni luce che schizzeranno via veloci e feroci nella loro impotenza, in quel vagare furioso, come una caccia al drone - inserto di palpitante cinemare - scorrazzando tra le pannocchie a bordo del pickup.
Serve il conto alla rovescia della navicella in rampa di lancio, col sottofondo di musica e camera a rigare la portiera del furgonato che porta via Cooper dalla sua fattoria (altra scena cult: questa è l'arte di Nolan), tutto per far si che la sua famiglia possa (r)esistere.


Soffriremo i dialoghi con la figlia cresciuta contro tutte le leggi naturali, come per quel nipote mai visto e già sepolto prima di poter essere salvato, quelle lacrime che sgorgano lente ma racchiudono anni di rapido evolversi terrestre, di rughe tangibili, di mondo in rotta di collisione con se stesso e aggrappato ad un messaggio gettato nel nulla cosmico.
Soffriremo l'intersecarsi delle dimensioni che solo il cinema - certo megacinema - riesce a trasmettere, e il Nolan affascinato dall'illusione del messaggio, rimane maestro indiscutibile.
Il paradosso scientifico rimane solo una scusa a precipitarci nel gorgo dei sentimenti umani che guidano la vita, o più spesso la prendono per il collo.
Partecipiamo così ai tentativi più folli per far si che l'uomo progredisca, mischiati alle miserie provocate dai nostri istinti.


Siamo parte attiva del viaggio dentro di noi, della navicella accuratamente costruita da Nolan per noi, come fossimo anche noi dei robot/marine settati manualmente a diverse percentuali di comicità/sincerità/confidenza.
E seguiamo fiduciosi carte astrali magnificamente manipolate.
E' un'altalena di sensazioni, un salto nel buio dell'iperspazio espanso che può anche scricchiolare scientificamente, come pedantemente rilevato da quelli che guardano il dito, ma che fa appello a sentimenti, contraddizioni, speranze e paure che mastichiamo quotidianamente.


Eppoi, per quanto incartati nelle pieghe della gravità, vera fonte e origine del nostro minimo vagare, quella gravità che può risucchiarci in un buco nero o tenerci appiccicati alla poltrona del cinema, la vita si riduce ad un assioma - sembra sottolineare Nolan - che esula ogni più contorta equazione, e che ci riporta a Murph, la dolcissima e tenace figlia di Cooper, intrattenitrice di sogni e fantasmi.
                                 “Tutto quello che può accadere, accadrà”.









38 commenti:

  1. Franco, che ti devo dire, lo sai.... io tutte 'ste cose non le ho viste, a cominciare dalla commozione.. e sai che io sono un nolaniano...

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  2. Eh no... a me la fantascienza non piace proprio... rido!

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  3. ancora non l'ho visto ma da quello che leggo in giro sicuramente il tuo pezzo è più bello del film, forse...ma aspetto...

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    1. Ahah!.. certo non sto in linea con Database che l'ha fatto passa' da cinque dimensioni a una sola.. :))

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  4. Avevo già in animo di andare a vedere questa novità, ma dopo il articolo attento, originale e interessante mi fionderò letteralmente nella prima sala cinematografica che lo metterà in cartellone.
    Un cordialissimo saluto e a rileggerci, gentile e intelligente amico.

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  5. Ciao Franco! Sei uno dei pochi, insieme al sottoscritto, che ha colto la profondità di questo film... sai, mi son commosso tantissimo anche io. ;)

    Come dico anche nel post del mio blog, pubblicato oggi ma che scrissi il giorno stesso che vidi Interstellar per la seconda volta, qui non ci troviamo di fronte ad un'opera fantascientifica, perché il film abbraccia molte teorie e relazioni scientifiche che tizi come Einstein e Rosen, insieme ad Hawking, studiano da centinaia di anni.

    Son stato davvero di leggere questo post per due motivi: uno, è che sei più grande di me e mi inorgogliosco di aver colto questo film come con la mente e l'esperienza di una persona adulta, e poi ho letto nella tua recensione passaggi chiave che ai più son sfuggiti. Bravo :)

    Ispy 2.0

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  6. Niente oh, ne parlate tutti così bene che sto film me lo devo proprio vedere. E' il trailer che m'ha fregato. Pensavo fosse la solita americanata apocalittica.

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  7. Ne vale la pena anche per me che stavo per vedere quello di Ficarra e Picone?

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    1. Quelli li vedo pure io. A Zelig. Ma meglio Ale e Franz. ;)

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  8. Ecco la seconda recensione su questo film a quanto pare da non perdere. E’ un complotto?:-P Ammetto che mi incuriosite non poco, però come avevo già iscritto non mi ispira a pelle e quindi sinceramente partirei prevenuta xD Al cinema non ci andrò sicuramente, ma se trovo modo di vederlo magari in DVD, ci butto un occhiata. Anche solo per tornare qui e da Ispy e dirvi che non ci siamo proprio xD

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    1. Già a non vederlo al cinema, e possibilmente su uno schermo come si deve, commetti un errore. Eppoi fai bene a partire prevenuta.. sulla terra del futuro girano tutti in felpa e jeans!.. ahah!!

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  9. La fantascienza non piace? E allora "2001: Odissea nello spazio". E' un tema difficile, questo sì, e non tutti sono in grado mdi svilupparlo.

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    1. Questo è un film che la ridetermina la fantascienza. Un film che tenta di chiudere il cerchio. E ci riesce anche.

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  10. Franco, abbi pazienza. Io ci vado per vedermi McConaughey. Se poi mi commuovo pure è il massimo :-)

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    1. Commuoversi per il Mc dici? Fantascienza!..

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    2. Ma io mi commuovo per cotanta figaggine...

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    3. Mc he sei monella.. eheh.. guarda che t'ho tirato fuori dal cunicolo spazio grammaticale.. :)

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  11. L'ho visto, è durato quasi tre ore :-(
    Non male il film, ma il finale mi ha deluso.

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    1. Ti hanno deluso le quasi tre ore. Funzionali alla dilatazione spazio tempo. Inizialmente era prevista anche una doccia decontaminante nei foyer dei cinema più attrezzati. ;)

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  12. Eccomi, te l'avevo detto che sarei passato :)
    Ho previsto di vederlo, sai che non amo lo sci-fi ma non ho mai pensato che questo film fosse di fantascienza. E' Nolan, punto^^

    Moz-

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    1. Rosetta accometata è rimbalzata due volte prima di acquietarsi in un vallo. Già recapitati i primi impulsi trasmessi: "A noi Nolan ce fa un baffo!" ;))

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  13. Siccome il film vorrei vederlo e temendo che me lo spoileri... non leggo tutto,

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  14. Come sono contenta Franchino di sentirti parlare a meraviglia di questo film..
    Pensavo di essere completamente dissociata o per troppa pioggia acquisita in queste ultime settimane ( e non finisce qui) avere il cervello annacquato completamente.. E invece arrivi tu, salvatore della patria , a dirmi che il film è bellissimo, è un grande affresco sull'umanita' e allora mi convinci che qualche neurone non l'ho perso!!!
    Grazie e un bacio all'umido!

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    1. Bravissima! Un affresco di potente e contraddittoria umanità..

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  15. mi piace leggere una recensione tanto accorata.
    ammetto che il film mi tenta, sopratutto per via del regista che, a parer mio, una certezza assoluta di qualità...
    a frenare un minimo il mio entusiasmo è la durata della pellicola invece...

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    1. La durata è propedeutica. Ti immerge in quell'elasticità spazio tempo che tracima dallo schermo.

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  16. Mah mah... ho diniegato l'invito al cinema qualche giorno fa, ma mea culpa: troppo lungo per vederlo in mezzo alla settimana, e dire che la fantascienza (o presunta tale) a me piace pure...

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  17. Non è proprio il genere di film che piacciono a me, ma chi lo sa che magari non possa cambiare idea. Non al cinema però, Paola non mi ci manda... ^^

    P.S: Ho visto che fai il "simpatico" in giro... occhio... tu non vedi me, ma io vedo te... sempre! ;)

    :))))))))))))))))))))))))))))

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  18. Dico che mi hai convinta! Dopo aver letto l'ispirato post di Ispy ed ora il tuo, altrettanto ispirato, pur non essendo "nolaniana", vedrò di provvedere a breve!
    Da quanto hai scritto sembra ben più di un viaggiare nello spazio :P E poi a me i film prolissi (per citarti) piacciono (se di Film si tratta e non di robaccia, ovviamente)!

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