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domenica 2 marzo 2014

VELA UBRIACA


Questa sera gronda stanchezza
dalle sue nuvole appuntite
contro l’orizzonte sfocato
e le auto di lamiera vociante
a sfiorarmi e ridermi contro
tutta loro baldanze protervia
ed io mi muovo piano,
sto a guardare tutto.

A percepire questi mille movimenti
che sfuggono la frenesia
riducendo la sera in notte macinata
luce sprizzata di sole residuo
in sfrigolio di stelle pallide
che illuminano come candele pigre
ad una festa d'addio
questa sera mi accompagna da lontano,
lingua rasente,
vela ubriaca, eco distorto,
ricordo liso con le orecchie agli angoli,
come vecchio quaderno sgualcito.

E quasi non vedo la strada,
quasi non indovino
curve sbilenche e trappole d'incroci.

Si fa tardi impercettibilmente,
se riusciamo a rallentare
tutte le funzioni vitali,
se deleghiamo un senso
alla nostra sopravvivenza.
Un sesto senso magari.




20 commenti:

  1. Sì, forse il sesto senso.
    Mi piace la tua poesia.

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    1. Io ci credo al sesto senso. o a qualcosa di vagamente assimilabile che ci accompagna ed al quale, troppo spesso, non diamo retta...

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    2. Anche io ci credo a quel qualcosa sai? Sesto senso non credo sia il suo nome esatto, ma, al momento, non so dargliene uno.....
      Complimenti davvero, molto, molto bella!!

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  2. Bei versi, che descrivono l'urgenza di un vivere meno frenetico per assaporare ogni attimo.

    Moz-

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  3. E' bello tornare da un viaggio di lavoro e leggere questa poesia emozionante,
    un abbraccio
    Mary

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  4. Perche' non sei cosi' poetico quando passi dal mio blog?!?
    Comunque bravo, bravo.

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    1. Hai ragione, devo farmi perdonare... ;)

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    2. Quoto xD E pensare che t'ho assegnato un premio u.U

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    3. E l'ho visto il premio chettepossina!!... ;)

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  5. camminare piano nella città agitata, presi dalla serenità di un doposbronza a di un pasto saltato o di un sonno particolarmente ristoratore o di una pesantissima mancanza di sonno, o di una musica particolarmente quieta, adatta, conciliarsi con l'universo e con ogni più minuto istante dell'esistenza, nel momento in cui si assume piena coscienza del suo trascorrere.

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    1. L'ho capito subito che cosa bozzuta è stratosferico... ;)

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  6. Si concilia con una poesia che ho in bozze di Roberto Roversi che si conclude con un "se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto". Ho letto con piacere la tua poesia, e mi stupisce sempre che uno linguacciuto come te riesca a scrivere certi versi. Ciao, buona giornata,. Marilena
    PS: ma 'sto blog non sta diventando un po' intimidatorio ? Prima era "chi non legge questo blog è un imbecille" ora vedo in testata il comando "read postodibloggo" .. mi garantisci che al prossimo passaggio non ti trovo armato ??

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  7. vela ubriaca..non saprei spiegarla, ma l'ho capita :-)
    ma il rallentare, ora, non riesce a esser parte di me, magari un giorno, magari domani.

    vena poetica.. bene bene..

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    1. Mi piaceva il senso di vela ubriaca non domata da nessun vento. Capricciosa e libera, agitata a scorribandare senza senso. Troppa fretta per me. Nobbuono.

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  8. oh ma questa è una caspiterina di poesia bellaebuona

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  9. L'attesa del piacere è essa stessa il piacere. (Gotthold Ephraim Lessing)

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